Campagna di Promozione Sociale - Messaggio No Profit: Non essere indifferente!
Salva anche tu una tastiera da pazzoidi che le
massacrano scrivendo come disperate! Non chiudere gli occhi, puoi salvare
milioni di vite elettroniche.
Ok, gente, lo sapere,
io con le TaruRin sono fluffosa
e smielata alla nausea.
Qui il tasso di miele
è elevatissimi, quindi sconsiglio vivamente ai diabetici o a chi è di pessimo
umore, a meno che non vogliate tirarmi delle scarpe xDD
Come sempre, a caso, forse perché è un periodo un po' pesante e in 'sti giorni
mi sto riprendendo, e domani mio marito ha il giorno libero ♥ ♥ ♥
~ Sunflower ~
Purin rientrò dalla festa
distrutta e felice, togliendosi al volo le scarpe che era ancora sugli scalini
esterni dell'ingresso; entrò in punta di piedi per non svegliare i fratelli e
andò dritta filata in camera lasciandosi cadere sul suo letto vestita e con
tutto il sacco dei regali. Ridacchiò, fuori era così tardi che era diventato
presto e il cielo iniziava a diventare grigiastro. Come festa di compleanno era
stata parecchio lunga.
Cercò di farsi forza prima di
crollare in un sonno di almeno tredici ore e di mettere a posto tutti i regali
di tutti. Il cellulare nuovo fiammante da parte di Ichigo – visto che il suo
era così vecchio da avere ancora i tasti – le chiavi del meraviglioso regalo di
gruppo, idea sicuramente venuta a Ryou, un motorino per andare a lavoro con cui
mandare in pensione la sua povera bici, il braccialetto d'oro dei ragazzi e
altri regali a titolo personale e non che avevano messo insieme in un carnevale
di carta colorata e bigliettini – tra cui un misteriosissimo pacchettino che
Kisshu le aveva allungato di soppiatto facendole l'occhiolino, e che lei non
aveva avuto il coraggio di aprire.
Mancava solo il regalo di una
persona.
Sospirò, non la preoccupava la
cosa, a Taruto con gli anni piaceva sempre di meno darle i suoi regali in
pubblico. Conoscendolo lo aveva nascosto da qualche parte e glielo avrebbe
fatto trovare l'indomani, o glielo avrebbe dato con calma in sede privata. Di
sicuro sarebbe stato qualcosa a cui lei non avrebbe mai pensato, ma che le
sarebbe piaciuto comunque.
Solo che quell'anno avrebbe
voluto, per la prima volta, una cosa in particolare.
Si guardò allo specchio e arrossì
un pochino pensandoci. Ormai aveva ventun anni, per il Giappone era considerata
maggiorenne. Era un'adulta che poteva fare ciò che voleva.
E aveva un solo, piccolo
desiderio per quel compleanno, che non era riuscita a dire a Taruto.
Una cosa del genere non poteva
certo chiederla, non era lei a doverlo fare… Almeno in teoria. A dire la verità
avrebbe potuto chiederlo benissimo lei a lui, ma per una volta avrebbe voluto
che le cose rimanessero "tradizionali". In ogni caso non poteva certo
chiedere a Taruto di farlo, avrebbe perso di ogni significato.
Sospirò ancora, rassegnata ad tralasciare
la questione e ad infilarsi il pigiama, e sentì dei sassolini picchiare contro la
finestra della camera. Guardò dal vetro e quindi spalancò la finestra
sbalordita fin quasi a sporgersi completamente dal cornicione.
Taruto era nel cortile di casa
sua, di colpo diventato un campo di girasoli. Il bruno la fissò con
l'espressione torva di quando era a disagio e spinse le mani in tasca:
« Lo sai perché i girasoli
seguono il sole? – disse senza preamboli e Purin ebbe l'impressione si fosse
studiato il discorso per ore – Perché una donna si innamorò del Sole. »
Purin sentì il cuore sfarfallare
come impazzito. Taruto, palesemente rosso anche se tentava di darsi un tono, le
indicò con il dito alla sua sinistra e solo allora la biondina notò un
pacchettino quadrato poggiato quasi casualmente sulla sua scrivania. Lo prese
tra le dita tremanti e non osò aprirlo, smettendo di respirare.
Fuori Taruto aveva messo su un
sorriso sghembo e impacciato, abbassando la voce, ma lei sentì ugualmente nel
silenzio dell'alba:
« Per me sei tu, Purin, il sole.
Posso seguirti per sempre? »
La bionda deglutì a forza e
iniziò a ridere nervosa; scartò il pacchetto senza curarsi minimamente di
slacciare il nodino del nastro e aprì la scatolina con un click, ridendo e sorridendo senza decidersi per una o per l'altra
cosa. Prese tra le dita il piccolo anello con un girasole in filo d'oro, soffocando
un singhiozzo, e balzò in piedi sulla finestra, lanciandosi di sotto tra le
braccia del ragazzo con un sorriso da un orecchio all'altro.
Come sì poteva andare.
~ ☼ ~
Vaaaa bene quanti non sono morti? Chi ha bisogno dell'insulina? *mani
alzate a profusione* ci credereste se all'inizio volevo scrivere di Taruto ormonello? *rotola* (nome ufficiale di Taruto adolescente
ai primi calori) a dire il vero la bozza di quello c'è, ma poi boh… Ho cambiato
percorso :P. potete considerarla una storia "sorella" di Red Tulip, mi piace scrivere di Taruto e Purin e di fiori… Magari ne farò
altre, vediamo se becco dei fiori ispirativi xD
Note di chiusura: quello che dice Taruto è il riferimento al mito della ninfa
Clizia e di Apollo (non ho sottilizzato, in fondo essendo alieno può anche
confondersi coi dettagli) e il girasole, oltre a ricordarmi in modo spaventoso
Purin :3, è il fiore dei nati sotto il segno del Leone (Purin, appunto, secondo
la mia bibbia di quelle fantastiche pazze di TMM – L'unico sito
Unico dlin dlon!)
Alla prossima botta di
amore, dolcini miei!
Mata ne ~♥!
Ria