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Autore: Atra    20/08/2015    4 recensioni
Vi siete mai chiesti come sarebbe andata la storia di Final Fantasy VIII se Seifer avesse avuto una sorella?
Beh, io sì e questo è il risultato:
Il sangue è un vincolo.
E dai vincoli non ci si può liberare.
E non si può nemmeno scegliere senza farsi male.
O senza subire perdite.
Cosa scelsi io? Perché scelsi?
Quando avrei potuto cambiare qualcosa, feci tutto ciò che era in mio potere?
Il sangue è un vincolo.
Lo rimane anche quando è versato.
Potrai perdonarmi adesso, Seifer?

Buona lettura e spero che vi piaccia!
Genere: Azione, Comico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Seifer Almasy, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Legami'
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Avete premuto per bene il tasto "reset" sul vostro bagaglio di conoscenze di FFVIII, vero?

-Psst, ehi. Non spaventar...-.
Troppo tardi: sono già scattata a sedere sul letto e ho già afferrato il pugnale abbandonato a terra dopo essermi cambiata ieri sera, prima del ballo.
-Atra, ti avevo detto di non spaventarti-.
Seifer è in piedi accanto al mio letto con le mani sui fianchi e una smorfia di disapprovazione sul volto.
Sbatto il pugnale sul comodino e sbuffo, cercando la sveglia con lo sguardo:
-Ma tu non hai niente di meglio da fare che svegliarmi alle...Seifer, sei un idiota! Sono le sette del mattino!- sbotto, accasciandomi di nuovo sul cuscino.
-Produttività è la parola d'ordine di oggi!- scandisce solennemente Seifer, tirandomi indietro le coperte con una risatina. Scalcio, sperando di colpirlo:
-Invece la mia è: elimina lo scocciatore di turno- lo minaccio, seppellendo la faccia nel cuscino.
-Scherzi a parte, dobbiamo parlare-. Seifer si fa serio e incrocia le braccia sul petto.
Ma che diavolo vorrà a quest'ora? Non è giorno di budino al cioccolato per colazione oggi e non sono intenzionata a fare levatacce per nient'altro.
Intanto la stanza inizia a essere sfiorata dai primi, morbidi raggi del sole e io capisco che con tutta questa luce non riuscirò mai a riaddormentarmi.
Forse se un certo idiota si togliesse dai piedi, oggi potrei fare un'eccezione...
-E' una cosa seria, Atra- precisa, sollevando le sopracciglia quando io mi rimetto a dormire sul fianco, gli occhi semichiusi. Seifer si inginocchia a un lato del letto per portare il suo viso alla stessa altezza del mio:
-Ti aspetto in giardino tra dieci minuti. Se non vieni ti mando qui Raijin, dato che non si è ancora lavato i denti...-.
-Non osare!- sibilo, aprendo completamente gli occhi di scatto. Seifer ridacchia e in questo momento scorgo l'ennesima sfumatura dorata che nuota nella sua iride.
-I tuoi occhi...- mormoro, proprio nell'attimo in cui lui batte le palpebre e lo scintillio si dilegua. Sul viso di Seifer si dipinge un'espressione dura:
-I miei occhi sono normalissimi. Vestiti e scendi, su-.
Sospiro e mi metto a sedere dalla parte destra del letto, mentre mio fratello si avvicina alla porta per andarsene.
-Aspetta un attimo - lo richiamo, osservando la sua figura e l'ombra che proietta irrigidirsi - Ma tu non eri ubriaco ieri?-.
Seifer solleva un dito senza nemmeno girarsi a guardarmi:
-Ieri. Oggi...produttività, cadetto!-.
Sorvolando sul fatto che come cadetti facciamo abbastanza schifo...ma cosa gli prende stamattina?!
Me lo chiedo confusa, mentre lo guardo lasciare la stanza sventolando spensieratamente la mano.

***

Eh sì, Seifer si è ubriacato al ballo, ma questo l’ho già raccontato, no?
Mi sono fermata all’imbarazzante caduta di Dincht, che mi ha quasi fatto sputare un polmone dal ridere!
Comunque subito dopo mio fratello, vedendoci ridere a crepapelle insieme, si è fiondato su di noi rosso di gelosia, lamentandosi del fatto che non farà da babysitter ai nostri piccoli pulcini e che li raserà a zero prima che il gallinaccio possa inondargli di gel i quattro capelli che avranno sulla capoccia.
Grazie a Hyne Dincht non se l'è presa, altrimenti sarei stata ancora lì a cercare di separarli. Anzi, il gallinaccio mi ha pure aiutato a portare Seifer in camera e gli ha promesso solennemente che non mi toccherà con un dito prima di firmare i diecimila contratti che mio fratello ha pronti nel cassetto per chiunque si avvicini troppo a me.
-NON la bacerai, NON l'abbraccerai, NON ne parlerai, NON sarai suo vicino di banco...-.
-Oh, maledizione. Vuoi piantarla una buona volta?- sono sbottata, mentre Dincht diventava più verde a ogni NON.
-NON la vedrai...-
-Per la miseria, fai prima a dire cosa POSSO fare- ha commentato poi sconsolato.
-Puoi sempre lasciarla- ha risposto sornione Seifer, prima di sbatterci la porta in faccia e lasciarci interdetti.
-Tuo fratello è proprio andato...- è stato il commento di Dincht, mentre mi faceva un segno per farmi capire che mi avrebbe accompagnato in camera.
-Oh, no. Vado anche da sola - ho risposto scuotendo la testa - Ma tanto di che ti preoccupi? Non vedrai mai quelle carte, ammesso che Seifer le abbia davvero-.
Dincht si è irrigidito sul posto, mentre io ho proseguito imperterrita facendogli un gesto di saluto con la mano.
E chissà perché poi si è tanto offeso. In fondo, ho anche ballato con lui (il che è stato equivalente a ballare con un calamaro con la cresta, da tanto era floscio).
Ah, poveri uomini...come si sentiranno a non avere un cervello per tutta la loro vita?!
Mah. (nota dell' "autrice" : maschietti, non offendetevi se Atra non ha ancora incontrato dei campioni di intelligenza del vostro sesso!)
Intanto devo smetterla di pensare a queste cose perché mi serve concentrazione per non andare a sbattere contro lo stipite della porta.
Mio fratello sarà anche produttivo, ma l'unica cosa che potrei produrre io sono delle belle risate in chi mi guarda passare e non ci tengo affatto.
Tra l'altro Fujin non è a letto, il che è strano. Se lei non è qui, non c'è nemmeno Raijin. E questi due non sono dei tipi mattinieri.
Argh, devo piantarla di farmi domande. Ho appena mancato per un soffio la mappa della scuola nella Hall!
Alla fine arrivo sana e salva in giardino e incontro un Seifer iperattivo:
-Un minuto di ritardo! Stavo per chiamare Raijin-.
Lo fulmino con lo sguardo e mi lascio cadere sulla panchina:
-Me la pagherai. Ti farò la cresta come quella del gallinaccio- lo minaccio seriamente.
-Ho i capelli troppo corti, purtroppo- si vanta lui, passandosi una mano sulla testa per enfatizzare la frase.
-Perché, se no te la saresti fatta?- gli chiedo con stupore. Lui sospira e mi lancia uno sguardo furbetto:
-Mi donerebbe di sicuro-. Reprimo una risatina:
-Ceeeeeeeerto - lo schernisco, prima di soffocare uno sbadiglio - Allora, che cosa diavolo devi dirmi di così importante da rischiare che io muoia di sonno?-.
Seifer torna serio, ancora una volta gli occhi gli si accendono di una luce dorata, ma mi impedisco di chiedergli qualcosa per evitare che mi divori viva.
-Non abbiamo ancora parlato di quello che abbiamo visto ieri: la Strega e l'affare che sta facendo costruire- comincia lui. Aggrotto le sopracciglia:
-Credevo che volessi tenerlo segreto- gli rispondo. Lui scuote la testa:
-E' una situazione delicata. La Strega sta tramando nell'ombra e solo noi due lo sappiamo. Beh, c'è anche il gallinaccio...-.
-Se gli chiediamo di tacere, tacerà- lo interrompo stringendo i pugni.
Maledizione, non vorrà andare a parare proprio dove spero NON vada...?
-Ma se quella passasse all'azione? Se alterasse il passato? Non sappiamo cos'ha in mente! - si infervora Seifer, prima di impappinarsi: - Perlomeno, io...no, non lo sappiamo!- conclude infine con fin troppa convinzione. La sua esitazione non mi sfugge, ma c'è un'altra cosa che mi preme che sappia:
-Non ci crederà nessuno, Seifer- sospiro, accavallando le gambe sulla panchina su cui ci siamo seduti. Lui scuote la testa:
-Non dobbiamo per forza dirlo a qualcuno...- comincia, ma io inizio subito a fargli "no" con l'indice:
-Scordatelo- dico perentoria. Un guizzo dorato attraversa gli occhi di Seifer, che fa un bel respiro e si avvicina a me:
-Scordatelo...cosa?- mi chiede confuso. Punto gli occhi nei suoi e, dopo averli scrutati per bene, gli rispondo:
-Non andremo direttamente dalla Strega. Sei pazzo se credi di essere in grado di affrontarla. E poi non sappiamo nemmeno dov'è-.
Seifer sbuffa per reprimere un sorriso furbetto che non mi piace affatto:
-Vedi che quando mi interrompi poi ti fai idee sbagliate? Mi vuoi far finire di parlare, per una volta?- dice invece esasperato, tormentandosi il bavero del cappotto.
-Sono tutt'orecchi, genio- ribatto con una smorfia sarcastica sul volto.
Lui mi lancia un'occhiataccia gelida e dorata insieme, prima di gettarmi sulle gambe il quotidiano di Balamb.
In prima pagina c'è scritto a caratteri cubitali:

ANOMALIE NELLA NOTTE: È GIALLO A DOLLET

E poi seguono intere colonne in cui si racconta di strane luci e suoni sospetti provenienti dalla torre di trasmissione di Dollet.
Maledizione, la Strega deve essere già entrata in azione.
-Un motivo in più per starci lontano- commento, restituendogli il giornale. Seifer sbotta:
-Insomma, adesso sappiamo dov'è la Strega, no? E siamo gli unici ad essere a conoscenza delle sue reali intenzioni-.
-Ti ho detto che non ti seguirò in questa missione suicida!- esclamo con forza, ricordando con terrore il dolore che ho provato alla presenza di quella pazza.
-Non ho intenzione di affrontarla - mi rassicura Seifer - Voglio solo capire fino in fondo dove diavolo vuole andare a parare-.
-Di certo non lo dirà a te- lo freddo duramente. Mio fratello borbotta qualcosa di cui afferro solo le parole "sarei" e "sicuro".
-Cos'hai detto?- gli chiedo, inclinando il busto in avanti per capire meglio. Lui si ritrae di scatto e scuote la testa:
-Niente, niente - dice, ignorando la mia occhiata scettica - Comunque non è finita qui. Il damerino e la tua portaordini sono partiti per Timber stamattina con Rinoa-.
-Di già? Allora Rinoa aveva bisogno di SeeD!- esclamo, mentre un altro pezzo del puzzle si incastra nel quadro generale. Seifer annuisce:
-Sì e lei mi ha anche riferito il perché. La sua organizzazione locale si chiama "Gufi del bosco" ed è la più attiva fra le tante che ci sono a Timber. Hanno bisogno dei nostri SeeD per portare a termine una missione che, se va a buon fine, porrà fine alla dittatura di Galbadia, almeno a Timber- mi spiega velocemente lui, guardandosi intorno per accertarsi che non ci sia nessuno ad ascoltare. Eh già, noi non dovremmo sapere queste cose!
-Che tipo di missione?- chiedo incuriosita. Devo dire che questi intrighi politici sono interessanti.
-Rapire il presidente di Galbadia, Vinzer Deling- risponde tranquillamente Seifer.
-Fino alla capitale Deling City?!- strillo, incapace di trattenere la mia sorpresa - Allora perché diavolo si fermano a Timber?-.
Seifer mi posa un dito sulla bocca e mi intima di parlare piano:
-Shh. Comunque...no ed è questa la notizia. Deling sta andando a Timber in treno per chissà quale diavolo di motivo- mi rivela.
-Purché non si ripeta la storica "Repressione di Timber"- sospiro, ricordando ciò che ho studiato in Storia.
Poco prima di entrare in guerra contro la Strega Adele, tiranna di Esthar, Vinzer Deling era salito al potere a Galbadia e aveva in seguito avviato una potente e sanguinosa repressione in tutte le città indipendenti e ribelli del continente per acquisire potere sufficiente a contrastare le temibili forze dell'esercito Esthariano, comandato dalla Strega stessa.
Tra le città che rientravano nell'interesse di Deling, Timber era quella più ambita perché garantiva l'enorme sfruttamento delle sue risorse naturali, consistenti nelle numerose foreste che la circondavano.
Galbadia aveva impiegato molto tempo a conquistarla, attraverso assedi estenuanti e facendo pressione sui ribelli, fino a quando essi non erano capitolati, consegnando Timber.
Ma Deling non aveva perdonato la fiera resistenza dei ribelli al suo potere, che doveva essere e rimanere incontrastato soprattutto in una guerra di quelle proporzioni, e si era imposto duramente sulla città attraverso una censura totale dei mezzi di informazione e istituendo un nuovo codice di leggi ferree con punizioni altrettanto crudeli per chi le infrangeva.
Tutto questo era stato proclamato da lui stesso durante il suo primo discorso ai cittadini. La reazione era stata immediata: fomentato dai gruppi ribelli ancora operativi nella città, il popolo aveva manifestato il suo dissenso con una violenza che non aveva lasciato al presidente altra scelta che sfogare il suo piacere sadico per le repressioni. Mentre lui restava a guardare, decine di rivoltosi erano stati abbattuti a fucilate uno dopo l'altro e il resto era stato rapidamente scovato e fatto sparire nel giro dei pochi giorni e delle poche notti seguenti.
L'episodio, che aveva macchiato di sangue le strade della città e aveva riempito di terrore i suoi abitanti, aveva preso il nome di "repressione di Timber" ed era stato il biglietto da visita con cui Deling si era presentato non solo in città, ma anche al mondo.
E ad Adele.
Per tornare alla guerra, alla fine la Strega fu sconfitta e, a quanto dicono i libri, fu arsa viva sul rogo dallo stesso popolo di Esthar, nonostante il sacrificio del suo fedelissimo cavaliere per difenderla.
Adele è dunque morta, ma non prima di aver trasferito i suoi poteri alla donna che abbiamo incontrato ieri...a quanto pare però. Le notizie sono piuttosto frammentate e non sono fondate.
Ad esempio, altri raccontano che una giovane ragazza di Winhill fu rapita proprio perché idonea a ricevere i poteri della Strega, che ultimamente era alla febbrile ricerca di un successore, forse prevedendo già l'esito del conflitto fra Galbadia ed Esthar.
Il sospiro di Seifer mi riporta alla realtà delle sette e un quarto del mattino:
-Non credo che Deling faccia questi viaggi solo per spargere un po' di sangue. E ricordati che Dollet e Timber sono vicine. Capisci cosa voglio dire ora?-.
Mi appoggio una mano sul mento e inizio a riflettere, sotto lo sguardo ansioso di Seifer.
A Dollet c'è la Strega e a Timber c'è Deling. La prima si avvale della collaborazione dei soldati di Galbadia per raggiungere degli scopi imperscrutabili, il secondo ne è il presidente assoluto.
Questo vuol dire solo una cosa...
-La Strega e Deling devono essere alleati!- mi illumino, mentre subito dopo un'ombra d'inquietudine mi oscura il volto. Seifer annuisce gravemente:
-Infatti, sorellina. E se Rinoa rapisce Deling, la Strega lo verrebbe a sapere. Dobbiamo impedire questo e scoprire cosa ha in mente- dice velocemente, con tono deciso.
Improvvisamente capisco un'altra cosa:
-Eri già d'accordo con Rinoa, non è così? Le hai raccontato quello che abbiamo visto e lei ti ha chiesto di tenere d'occhio la Strega per lei!- lo accuso, puntandogli il dito contro. Mio fratello mi afferra la mano:
-La cosa ti fa arrabbiare?- mi chiede, un altro bagliore dorato negli occhi. Tentenno:
-Hai fatto tutto a mia insaputa, certo che mi fa arrabbiare. E sai che stare vicino alla Strega mi fa male - rispondo e poi anticipo la risposta che lui sta per darmi, sollevando un dito - però non ti lascerò andare da solo a fare cazzate, tanto più che ti sei preso un impegno bello grosso-.
-Quindi verrai con noi?- mi chiede, un sorriso che gli si allarga sul volto.
Annuisco:
-Va bene, verrò con...voi?! Ma chi altro...?- mi indispettisco. In questo momento una mano mi tocca la spalla e una risatina mi costringe a voltarmi:
-Oh, spaccheremo tutto noi quattro!-.
Ecco dove diavolo erano finiti Fujin e Raijin. Avrei preferito fossero stati sbranati da Archeosaurus.
-Seifer! Vuoi far venire questi due incapaci con noi?- mi lamento, osservando imbronciata mio fratello, che se la ride come un idiota.
-Attenta a come parli! Ti ricordo che sei stata bocciata all'esame SeeD!- mi rimbecca Raijin, mentre io mi scrollo di dosso la sua manaccia schifosa e lo fulmino con lo sguardo:
-Almeno io ci ho provato, scimmione- lo rimbecco, mentre Fujin stringe i pugni e Seifer solleva una mano:
-Piantatela voi, avrete tempo per litigare! Adesso dobbiamo cercare di andarcene da qui senza farci notare- decide, mentre Raijin e Fujin pendono dalle sue labbra e io mi osservo annoiata una ciocca di capelli.
-Ci serviranno le armi- suggerisce Raijin.
-POZIONI!- esclama Fujin, il dito alzato.
-Dei cervelli...- aggiungo io, beccandomi uno sguardo di rimprovero da Seifer. Faccio spallucce:
-Avevate già detto tutto voi- mi difendo.
Seifer batte una mano sulla panchina:
-Prendete le vostre cose: tra mezz'ora ci ritroviamo qua-.
-Tra mezz'ora ci saranno in giro già troppe persone- commento, alzandomi e spolverandomi i vestiti. Seifer sospira:
-Non possiamo fare nient'altro. Siate puntuali o vi lascio qui-.
-Il che non sarebbe poi così male...- borbotto.




Bene, questo era il capitolo che mi serviva per porre le giuste premesse.
Da qui si nota (come se non fosse abbastanza chiaro) che è cambiato qualcosa nella storia originale, soprattutto riguardo alla guerra della Strega. Beh da me non saprete niente, quindi non vi resta altro che continuare a seguire la storia!
Spero che abbiate capito (anche se in sintesi) cosa è successo in passato...anche se vi ricordo che è Atra a spiegarvelo direttamente e probabilmente questo non è tutto o qualcuno potrebbe aver sbagliato i conti...
Vi invito comunque a farmi presente ciò che non vi è chiaro!

Altra nota: mi spiace dirvi che a questo capitolo non è legato nessun ricordo. A dire la verità ne avevo scritto uno, ma non è totalmente pertinente e vorrei aspettare a pubblicarlo quando potrò collegarlo alla storia senza forzature.

Per tornare alla storia: siete pronti a seguire "i fantastici quattro" ("LA COSA" E' RAIJIN! nd Atra) nelle loro imprese?
Allora...stay turned e aspettatevi di tutto (come al solito!) !
Ciao!


   
 
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