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Autore: Greece_Lee    20/08/2015    1 recensioni
Salve gente!
Questa è una crossover tra Star Wars e Doctor Who, le mie due storie di fantascienza preferite :)
E' ambientata nell'universo Star Wars, verso la fine dell'episodio III, prima che Anakin uccida tutti i Jedi.
Premetto che di Star Wars ho visto solo i film, i libri non li ho letti, quindi se leggete qualcosa che va contro le regole dei libri vi prego, segnalatelo! :)
In questa storia è presente anche il protagonista di "Padawan", di Dragasi. HO CHIESTO IL PERMESSO ED E' STATO CONCESSO.
La storia parla della guerra che infuria contro i sith, dove i Jedi si vedono costretti a chiedere un "aiuto dall'alto". Ma mentre si preparano ad una delle battaglie più dure di sempre, dall'altra il dottore è alle prese con una ragazza dal passato misterioso che ha promesso di aiutare. Come si incontreranno? Non voglio spoilerare nient'altro!
Vi dico solo che qualche frase all'interno della storia sarà in inglese, perché ci sono dei riferimenti intraducibili in italiano o solo perché suona meglio :) Anche i nomi spesso saranno in inglese (per esempio the doctor e non il dottore).
Vi prego, fate un piccolo salto e lasciate una recensioncina per la mamma!
Greece
Genere: Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Obi-Wan Kenobi
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ragazzi, vi informo che il pallino sarebbe come il trattino di inizio discorso, scusate l'iterruzione :') - Greece

Ancora un paio di gradini e sarebbe arrivato. Non aveva alcuna voglia di andarci,  ma capiva che le urgenze erano urgenze e con la guerra in corso, sarebbe stato davvero difficile assecondarle.
Accidenti, ma perché toccava sempre a loro? Si definivano “guardiani della pace”, eppure ogni volta che scoppiava una guerra erano sempre i primi ad essere interpellati. Da quando era cominciata quell’enorme guerra, ormai più di dieci anni prima, non aveva avuto un secondo di pace. Aveva un padawan a cui badare, lui!
  • Si sbrighi, stanno per cominciare!- gli urlò un passante che portava un grosso scatolone con su scritto: “Per chi ama la bontà!”.
  • Ecco, ecco, arrivo.
Non era da lui arrivare in ritardo, ma quel giorno proprio non se la sentiva di correre. Aveva fatto di nuovo quel sogno, quello che lo tormentava. Una serie di eventi di guerra, di sangue e di sparatorie. Finivano tutti con un pianeta in fiamme. Lui era dentro una delle città e faceva salire i pochi superstiti sulla sua nave, sapendo che per lui non ci sarebbe stato posto. E poi quelle sagome. Dal fuoco uscivano tre persone, due uomini alti e decisamente magri con una ragazza sui 16 anni. Riusciva a vederne solo le sagome, ma ogni volta erano sempre le stesse. Poi partiva quella musica. Assomigliava a una colonna sonora, di quelle dei film, di quelle che si ascoltano quando arriva una soluzione inaspettata a tutti i problemi. E lui era lì, a guardarli. E puntualmente si svegliava. Ripensava spesso a quelle tre sagome. Si chiedeva se erano i responsabili dell’incendio del pianeta o i possibili pompieri o soltanto dei superstiti. Ma più ci pensava e più credeva che dovevano essere qualcos’altro. Avevano una camminata sicura, nonostante il pianeta in fiamme, e non sembravano desiderosi di sangue. E in più c’era la ragazza. Dei tre sembrava la meno importante, quella che si poteva lasciare in disparte. Eppure… sentiva di conoscerla. Dei tre era l’unica che sembrava familiare al maestro jedi.
Entrò nella sala del gran consiglio e si mise a sedere sulla sua poltrona, l’ultima. Giusto in tempo. Il maestro Yoda iniziò a parlare un secondo dopo che ebbe accavallato le gambe.
  • Tutti meglio di me sapete che questa guerra da troppo tempo avanti sta andando. La gente a morire continua e le sorti ancora non si intravedono, poiché le parti troppo equilibrate sono. È giunto il momento di finirla. Troppi anni sono che questa guerra strada si fa. È l’ora della pace riportare.
  • Con permesso, maestro Yoda- si intromise maestro Windu- sono più di 10 anni che ci stiamo provando e ancora non è successo niente, anzi, i Sith ci stanno superando, poiché sono molti in più di noi e abbiamo subito troppe perdite.
Il maestro Yoda espirò, triste.
  • Questo lo so. Ed è per questo motivo che di dare una vera svolta alla guerra deciso ho.
  • Abbiamo provato di tutto, siamo perfino scesi in prima linea, non possiamo fare più di così.
  • Un mormorio triste si diffuse per la sala, mentre tutti concordavano tristemente con maestro Windu. Dal canto suo, l’occupante dell’ultima poltrona, dava ragione al maestro Windu in tutto. A parte sull’ultima frase. Lui era convinto che si potesse sempre dare di più. Si era impegnato anima e corpo per far finire questa guerra, ed era decisamente logorato. Qualche risultato lo aveva ottenuto, ma erano conquiste troppo piccole per far spostare l’ago della bilancia, dando finire questa situazione di stallo. La voce di Yoda lo riscosse dai suoi pensieri.
  • Maestro Windu ragione ha. Noi più di così non possiamo fare. Ha detto bene: noi.
Maestro Windu parve sorpreso:
  • Cosa intende con questo maestro? Siamo le persone più potenti dell’intero universo, le uniche che hanno accesso all’uso della Forza. Nessuno può fare più di noi.
Yoda sorrise, ma anche lui tristemente.
  • Maestro Windu, lei sapere dovrebbe che la Forza “usata” non deve essere. Essa non è un’arma.
  • Certo, ma è stata sempre l’unico meccanismo di difesa della pace da parte dei jedi. È sempre stata l’unica soluzione.
  • Vero, ma ormai non basta più. Il lato oscuro ormai troppi seguaci ha. Trovare un’altra via da affiancare con la forza dobbiamo.
Nessuno capiva a cosa alludesse Yoda. Un’altra via? La Forza è la cosa che tiene insieme l’universo, quale altra via ci potrebbe essere?
Egli decise di esprimersi con queste esatte parole:
  • Se mi posso permettere, maestro Yoda, quale altra via ci potrebbe essere oltre alla Forza? Essa è la cosa che tiene insieme l’universo!
Yoda sorrise.
  • L’ultimo arrivato ma anche così perspicace sei. L’altra via la saggezza, la fantasia, l’imprevedibilità e il non arrendersi mai è.
  • Ma noi abbiamo tutte queste qualità qui nel consiglio. Insomma, ciascuno di noi le possiede, e poi nessuno è più saggio di lei.
Sempre sorridendo, Yoda rispose:
  • Della tua fiducia contento sono, ma torto hai. Nessun uomo più saggio di un altro è. Solo le saggezze diverse sono.
Maestro Windu prese parola:
  • Quindi cosa facciamo? Lei ha parlato di un’altra via. Bene, qual è? Perché se esistesse la abbracceremmo volentieri.
La tensione si era fatta palpabile quando maestro Yoda aprì bocca per parlare, calmo:
  • Di contattare un esperto suggerisco.
  • Un esperto?- maestro Windu perse la pazienza- Mi scusi maestro Yoda, ma chi può essere più esperto di noi?
Maestro Yoda si girò verso Windu, che impallidì. Non aveva mai visto maestro Windu in questo stato. Ma la guerra era troppo lunga e troppo dura anche per lui.
-… non starà suggerendo… no, vi prego, no! Chiunque, ma non lui!
- La nostra unica possibilità è. Un’altra via non c’è.
- Scusi se mi intrometto, di nuovo, ma di chi si sta parlando?
Yoda lo guardò. Era l’unico che avesse sorriso, quel giorno, ma anche lui debolmente e sempre con un triste velo sul volto.
  • Sì. Abbiamo intenzione di mandargli un messaggio.
Tutti i presenti sembrarono aver capito e sgranarono gli occhi. Alcuni esclamarono, sorpresi:
  • Lui?! Ma è impossibile! Non sappiamo neanche con quale si avrà a che fare!
  • Egli l’ultima possibilità è.
Maestro Windu abbassò il capo e sospirò, riconquistando la calma. Purtroppo per lui la guerra era stata più dura che per chiunque altro.
  • Maestro Yoda ha ragione. C’è qualche contrario?
  • Ma sono l’unico che non sa di chi si sta parlando?- esordì lui, frustato.
  • Nessuno sa esattamente chi sia quest’uomo- spiegò maestro Windu.
  • Il suo nome?
Yoda sospirò.
  • Nemmeno quello si sa. Ma assolutamente trovarlo dobbiamo, se a questa guerra porre fine vogliamo.
  • Sì, va bene, ma chi è? Non si può trovare un uomo senza sapere il suo aspetto.
Yoda sorrise.
  • Lui a trovare noi sarà. Tuttavia mandare un ambasciatore dobbiamo.
  • Maestro Yoda ha ragione. Maestro Kenobi, accetta questo compito?
Obi-Wan aveva ancora la testa pesante per via del mancato sonno e faticava a stare a sentire perfino le sue stesse parole e non realizzò subito quello che maestro Windu aveva detto. Sussultò sulla sua poltrona, l’ultima, appena capì.
  • Perché volete mandare me? Sono l’unico che non conosce questa persona, a quanto pare!
  • Probabilmente se la conoscessi non accetteresti.
  • Ditemi almeno che aspetto ha, quanti anni ha, il suo pianeta!
  • Potrebbe avere da 5 a 10000 anni e dimostrarne da 0 a 100000. Può avere da un papillon  decisamente imbarazzante a un lungo cappotto o  da un flauto dolce a un vestito blu elegante o un fez. Il suo pianeta è stato bruciato prima della nascita dell’universo ed è da sempre un gran viaggiatore.
Obi-Wan sprofondò sulla poltrona.
  • E io come diavolo faccio a trovarlo?
Maestro Windu proiettò un ologramma.
  • È la sua nave spaziale. Non assomiglia alle nostre, ma è l’unico modo per identificarlo. Trova la nave, trovi lui.
Obi annuì.
  • D’accordo, andrò io. Anche se ancora non capisco come un uomo solo possa cambiare le sorti di una guerra come questa.
Yoda lo guardò, sempre con quel sorriso triste.
  • È per questo che ho intenzione di chiamarne due.
Windu perse trent’anni di vita.
  • Due?! Ma litigherebbero sicuramente e non oso immaginare cosa ne verrebbe fuori.
  • Maestro Windu, tu dimentichi che due di loro già incontrati si sono. E hanno salvato un intero pianeta. Qualcuno si oppone?
Nessuna risposta.
  • Bene, perder tempo non dobbiamo. Domani all’alba partirai.
  • Vado subito ad avvertire Koi-Jon.
Yoda scosse la testa.
  • No, il giovane padawan qui ci serve. Andrai da solo.
A questa affermazione Obi si sorprese:
  • Maestro Yoda, con tutto il rispetto, ma vorrei che il mio Padawan venisse con me. Qui non è di nessuna utilità e vorrei tenermelo vicino per proteggerlo, viste le circostanze.
  • Viste le circostanze, maestro Kenobi, Koi-Jon è molto più utile e più al sicuro qui, vista la guerra. E poi è una missione veloce, deve solo andare a prendere il nostro uomo e portarlo qui.- rispose maestro Windu.
  • Ma a questo punto non può venire lui da solo?
  • No, la sua astronave è troppo riconoscibile, deve restare una misssione segreta perfino qui nel palazzo. Ci sono delle spie, lo sai. Quest’uomo non deve essere riconosciuto.
  • Aspetta, ma non dovevo cercarne due?
Maestro Yoda sorrise.
- Più o meno. Le due astronavi identiche cercare e gli uomini condurre da noi tu devi.
- Non sto capendo molto.
- Normale è. Trovali, il messaggio già inviato loro ho.
- E come posso identificarli se non so il loro nome?
Yoda smiled again.
- You can call them “the doctor”.



Angolo autrice
Salve a tutti!
Grazie mille di aver letto questo piccolo capitolo di "prologo". Non succede molto, ma poi mi rifarò, non dubitate!
Ringrazio in anticipo tutti i lettori e soprattutto quelli che ricensiranno!
Un bacio,

Greece <3
  
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