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Autore: Sariel    01/02/2009    3 recensioni
Non voleva la gloria, ma nemmeno che tutti gli onori venissero dati al principe, anche quando di suo non aveva messo niente. L’aveva salvato più e più volte ormai, ma era sempre stato zitto, per evitare che la sua testa rotolasse per mano del boia.
[Scritta per il concorso song-fic del Writer Temple]
Genere: Generale, Commedia, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Merlino, Principe Artù
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: the winner takes it all.
Fandom: Merlin
Personaggi: Arthur Pendragon, Merlin.

Pairing: Arthur/Merlin accennato.
Rating: G.
Conteggio parole: 301 su Word.

Genere: One-Shot.
Riassunto: Non voleva la gloria, ma nemmeno che tutti gli onori venissero dati al principe, anche quando di suo non aveva messo niente. L’aveva salvato più e più volte ormai, ma era sempre stato zitto, per evitare che la sua testa rotolasse per mano del boia.
Credits: il titolo è preso dalla canzone The winner takes it all degli Abba.

Note.
1. Non betata. Scusate eventuali errori.
2. Scritta il 6 gennaio per il concorso del Writer Temple.

 
 
the winner takes it all.
I don't wanna talk
About the things we've gone through
Though it's hurting me
Now it's history
I've played all my cards
And that's what you've done too
Nothing more to say
No more ace to play
The winner takes it all - Abba
 
Sin da quando Merlin aveva conosciuto il futuro erede al trono di Camelot, Arthur, aveva pensato che il ragazzo fosse un idiota. Forse, dopo essere diventato suo servo (non che lo avesse voluto veramente, era successo e basta), la sua opinione era leggermente cambiata.
Se in meglio o in peggio, questo non lo sapeva ancora di preciso. C’erano giorni in cui servire Arthur non era un peso, risultava anche piacevole e non doveva nemmeno sforzarsi per essere cordiale con lui. I "sì, sire" o "ma certo, sire" uscivano con estrema facilità dalla sua bocca. Altri giorni, al contrario, il principe era insopportabile.
Arrogante, presuntuoso, viziato, maleducato… - la sua lista poteva andare avanti all’infinito. Proprio in quei giorni Merlin non capiva come poteva sopportarlo. Non che avesse problemi a rispondergli a tono, ormai non temeva più la gogna, era diventata più un divertimento che altro - l’unico problema era solo l’odore di verdura marcia che gli rimaneva addosso.
Lo stregone non riusciva a capire quale scherzo gli avesse tirato il destino. Andava bene salvare Arthur, per carità, ma a volte, soprattutto in quei giorni, non avere nulla in cambio lo faceva sentire strano. Non voleva la gloria, ma nemmeno che tutti gli onori venissero dati al principe, anche quando di suo non aveva messo niente. L’aveva salvato più e più volte ormai, ma era sempre stato zitto, per evitare che la sua testa rotolasse per mano del boia.
 
The winner takes it all
The loser standing small
Beside the victory
That's her destiny
 
Merlin se ne rese conto solo dopo. Chi vince prende tutto: belle donne, denaro e chi più ne ha più ne metta. Ma tra la prestigiosa elite dei vincitori i servi non erano ammessi.
Lui non era altro che una pedina, seppur fondamentale, dell’enorme scacchiera manovrata del destino. Un destino che, unito alla stupidità di Arthur, lo avrebbe fatto impazzire, ne era certo.
  
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