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Autore: Directioner_810    20/08/2015    1 recensioni
Cosa fareste se da un momento all’altro vi ritrovaste catapultati in una realtà completamente diversa dalla vostra? Cosa fareste se vi ritrovaste in una nuova scuola, con nuove persone e completamente senza amici? Cosa fareste se un ragazzo vi perseguitasse notte e giorno senza lasciarvi in pace? Beh, questo se lo chiede anche Chanel ma purtroppo non sempre c’è una risposta a tutto, forse.
Genere: Comico, Dark, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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~The Reason Why~



“Si può sapere dove stiamo andando? Sarà più di un’ora che camminiamo... anzi, camminate” in quel preciso momento tutti si fermarono e Niall mi mise a terra. “oh finalmente” dissi rivolgendo lo sguardo ad una casetta dall’apparenza molto accogliente. Harry ghignò “benvenuta nel tuo peggior incubo”

 


Sperai che Harry stesse scherzando ma il suo sguardo era fottutamente serio. Sbarrai gli occhi e non fiatai. Questo era il loro territorio, erano in netto vantaggio.
Li vidi avanzare a passo svelto verso l’entrata e li seguii un po’ tibutante. Che significava “ben venuta nel tuo peggior incubo?” questa frase mi martellava in testa da almeno 10 minuti e avevo un paura boia.
Scacciai i pensieri che in quel momento avevano preso il sopravvento e decisi di entrare in casa. Un’ondata di caldo mi invase così tolsi sciarpa e giacca.
 Niall si catapultò sul divano insieme ad uno che molte volte avevo sentito chiamare da Harry Zayd o Zaym. Si, faccio schifo con i nomi.
 Il biondo prese il telecomando e mise subito un canale che in quel momento trasmetteva una partita a parere loro “molto importante”. Roteai gli occhi e pensai che da quel punto di vista il mondo maschile fosse tutto uguale, o quasi. Anche mio fratello e mio padre molte volte trovavano il tempo per guardare quelle stupidaggini, ma non ne capivo il senso. Erano solo dei dementi che giocavano a palla.
E bene si, ho un fratello ma si è trasferito a Toronto quando avevo 12 anni. Ormai sono su per giù 5 anni che non lo vedo e mi manca tantissimo. A 19 anni ebbe una litigata accesa con i miei e da quel giorno decise di trasferirsi a casa di un suo amico a Londra. Poco tempo dopo venni a conoscenza del suo matrimonio e del suo trasferimento in Canada.
 Penso ce l’abbia anche con me ma a quel tempo cos’avrei potuto fare? Ero piccola e non capivo niente di quello che stesse accadendo. Tutt’ora non so il motivo ma da quel che ho capito era una cosa veramente importante. Non è venuto nemmeno al funerale di mio padre e so che io come sorella avrei dovuto avvertirlo ma ormai non ricordo nemmeno il suo volto, come avrei fatto a rintracciarlo?
Sentii una voce che mi fece riprendere dallo stato di coma in cui ero finita. La voce proveniva dal divano dove ormai tutti ed otto erano seduti, o per meglio dire cinque erano sul divano e tre a terra. Mi accorsi che ero rimasta ferma ed imbambolata a fissare un muro. “ragazzina ci sei?” chi poteva essere il cretino che mi dava della ragazzina? Ovvio, Harry mi sento figo e me la credo Styles. “che c’è? Perchè mi avete portata qui?” chiesi irritata. Harry si alzò dal divano venendomi in contro sogghignando. “da oggi farai tutto quello che ti si ordinerà, ci siamo intesi? Sempre che tu non voglia fare la fine di tuo padre” diventai rossa dalla rabbia, tenetemi se no lo ammazzo. “Fammi capire, dovrei essere una servetta personale?” si avvicinò e me lo ritrovai ad un soffio dal viso. Feci una faccia schifata anche se detto sinceramente non mi dispiaceva più di tanto averlo a quella distanza. Ma cosa penso? Sarà anche figo ma ha ucciso mio padre! “Esatto” fu tutto quello che disse e fece per tornarsi a sedere. Pensa che sia così facile? Oh no caro mio, non hai capito proprio niente. “ preferisco morire più tosto che passare la vita a servire otto stronzi” lo dissi più tosto ad alta voce. In poco tempo otto paia di occhi erano rivolti verso di me. Alcuni mi guardavano divertiti mentre altri furiosi. Volete sapere a chi appartenevano gli sguardi furiosi? Oh solamente ai due coglioni di turno, il biondo e il riccio. “ noi adesso facciamo una chiacchierata, voi continuate a fondervi il cervello” detto questo il riccio mi afferrò per un braccio e mi portò al piano superiore. Arrivammo ad una camera, e intuii fosse la sua. Il colore prevalente era il nero e la camera era quasi completamente spoglia se non per le cose essenziali, letto, armadio e scrivania. Non ci misi molto a capire che era la sua, di chi poteva essere una camera talmente morta se non di un morto vivente? Mi ci spinse all’interno e chiuse la porta a chiave dietro di se. Ok, questo vuole morire. “Se pensi di poter fare il comodo che ti pare hai letteralmente sbagliato ragazzina! Se solo sapessi tutto non avresti la presunzione e la sfrontatezza che ti ritrovi” non ci vidi dalla rabbia “la devi piantare di chiamarmi ragazzina! Non sono piccola e tanto meno inferiore a voi! Non avrei paura di voi neanche se foste degli alieni, figuriamoci se devo aver paura di otto stupidi ragazzi che per divertirsi vanno in giro a rovinare la vita altrui.” Dissi al quanto nervosa. “scommettiamo che invece moriresti di paura?” disse avvicinandosi talmente tanto da farmi indietreggiare. A ogni suo passo in avanti ne corrispondeva uno mio all’indietro. Andammo avanti così fin quando non trovai il letto a ostruirmi il passaggio. “cazzo” pensai, avevo paura ma non gliel’avrei mai data vinta “sei arrivata a destinazione ragazzina” sussurrò al mio orecchio e in pochi secondi mi catapultò sul materasso. Non feci in tempo a realizzare che mi trovai il suo corpo a cavalcioni su di me. I suoi occhi erano di un rosso intenso, e iniziai a spaventarmi. Come fa un comune mortale a cambiare così rapidamente colore degli occhi? Iniziai a dimenarmi ma non servì a molto, se non a ritrovarmi il suo bacino completamente premuto al mio. Avvampai di colpo e lui ghignò divertito. Prese i miei polsi mettendoli ambedue sopra la mia testa e avvicinò il suo viso al mio. “lasciami idiota, come fai a cambiare colore degli occhi?” lui non rispose alla mia domanda ma mi guardò con sfida “se non ti volessi lasciare?” sbuffai frustrata “ti odio” fu l’unica cosa che riuscii a dire. Ma lo dissi sinceramente.
Provavo un odio abnorme nei suoi confronti.
Mi lasciò i polsi e si alzò dal mio corpo. “spero tu abbia capito la lezione ragazzina, e tanto per avvertirti, i miei occhi rossi non sono niente in confronto al resto” disse avanzando verso l’armadio, lo aprì e ne estrasse una maglietta nera e un paio di boxer puliti. Alzai il busto dal letto e mi sedetti a gambe incrociate su di esso. Il riccio si girò verso di me e mi lanciò la maglietta nera dei nirvana. La presi rigirandola tra le mani. “cosa dovrei farci con la tua maglietta? Strangolarti?” dissi seria “no mocciosa, te la devi mettere per dormire” strabuzzai gli occhi e scoppiai a ridere ma quando iniziò a togliersi la maglietta capii subito che non stava scherzando. Si voleva spogliare li? Ma c’ero io! Un po’ di pudore! “c-cosa stai facendo” balbettai quando lo vidi senza maglia e con solo il suo solito pantalone nero addosso. “mi cambio, cos’è ragazzina, ti stai bagnando?” disse sogghignando. Sobbalzai a quella domanda e lo fulminai con lo sguardo “no, niente di tutto ciò. Solo che non vorrei rimanere traumatizzata a vita da te.” Sputai velenosa “oh beh, giusto sei una ragazzina, se va bene non hai nemmeno mai visto un cazzo è ovvio che rimarresti traumatizzata, se poi vedessi com’è grosso il mio, potresti rimanere scandalizzata.” Oddio, dimmi che non l’ha detto sul serio. Trattenni il respiro e diventai ancora più rossa di quel che già ero. “sei un pervertito maniaco” dissi schifata, lui rise e iniziò a sbottonarsi i pantaloni. Ma allora era serio? Sgranai gli occhi e afferrai un cuscino mettendolo d’avanti agli occhi il più in fretta possibile. Lo sentii ridere di gusto e esclamare un “sei proprio una bambina verginella” mi diede abbastanza fastidio la sua affermazione ma decisi di non ribattere, e cambiai discorso, ovviamente non togliendo il cuscino dalla faccia. “cos’è questa storia deldormire qui?” sentii una mano togliermi il cuscino dagli occhi e quando li aprii mi ritrovai un’Harry in boxer d’avanti. Il suo “coso” era all’altezza del mio viso constatando che io ero seduta e lui in piedi. Chiusi gli occhi di scatto e la sua risata fece capolino nella stanza “non ridere e copriti cretino!” dissi frustrata. “ma io dormo così” mi arresi e aprii gli occhi cercando di guardarlo in viso ma la situazione era al quanto complicata. “facciamo così” disse stendendosi sulla parte destra del letto “se non ti cambi tu lo farò io” a quelle parole mi alzai di scatto dal letto e mi diressi verso la porta del bagno “dove vai?” mi chiese “a cambiarmi” dissi fredda. Prima di chiudermi la porta alle spalle percepii un sorriso vittorioso sulle sue labbra. “bastardo” pensai chiudendo a chiave la porta evitando entrate clandestine.

 

 

 

Note Autrice

Ecco il sesto capitolo! spero vi piaccia! Come al solito se volete lasciate una recenzione (anche se non lo farete mai) ahahah, vi auguro una buona serata. Ci vediamo al prossimo capitolo. Bye bye :)

 

 

  
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