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Autore: Liioisjustchemical    21/08/2015    2 recensioni
Alyssa si è appena trasferita in zona e molto presto conoscerà i suoi nuovi vicini: un gruppo di ragazzi rumorosi e vivaci con cui comincerà a passere sempre più tempo a casa e a scuola. Prendiamo come cupido il vecchio professore di storia e qualche battuta impertinente di Reese e chissà, magari sboccerà qualcosa tra Malcolm e la nuova arrivata...
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il giorno dopo uscii di casa abbastanza presto e mi incamminai verso la scuola assieme a Reese.
Quando arrivammo al cortile era ancora presto e io entrai in classe, prima ora: inglese.
Aspettai paziente che l’aula si riempisse e la lezione cominciasse.
 
POV ALYSSA
Quella mattina ero in perfetto orario, anzi, anche in anticipo oserei dire!
Arrivai a scuola e vedendo che mancavano ancora venti minuti mi sedetti ad un tavolino a leggere il mio libro.
“Hei che cos’è questo?” chiese Reese con voce impertinente strappandomi il libro di mano.
Alzai lo sguardo guardandolo confusa.
“Reese, ridammi il mio libro!” protestai, ma lui lo teneva alto sulla testa e la mia statura mi impediva di raggiungerlo.
Provai a saltare aggrappandomi alle sue spalle, notai che quel contatto fisico lo disturbava, ma non lasciò il mio libro.
“Dovevo aspettarmelo che fossi una secchiona quando ho saputo che passi del tempo con mio fratello” commentò abbassando il libro.
Riuscii a strapparglielo e a riappropriarmene.
Scossi la testa, era invidia quella che avevo percepito?
Grazie a Dio la campanella suonò ed io mi diressi verso la mia classe di inglese, quando mi accorsi di Malcolm mi sedetti dietro di lui, visto che i posti ai suoi lati erano tutti occupati.
Essendo il mio primo giorno di scuola, il professore mi presentò alla classe e perdemmo una buona mezz’ora di lezione.
Non fu una giornata pesante considerato che era il primo giorno di scuola e che io ero nuova, ma quando tornai a casa subito dopo l’ultima lezione mi sentii stanchissima.
Decisi di mettermi il costume e fare un tuffo nella piscina che stava sul retro di casa nostra.
Rimasi in acqua non più di venti minuti perché poi cominciai a sentire freddo, erano circa le sei di sera ed era ora di cena.
Uscendo mi avvolsi nell’asciugamano grigio che avevo appoggiato al bordo vasca.
Entrai in casa ancora grondante d’acqua e salii al piano di sopra a cambiarmi. Tolsi il costume e infilai la biancheria ed una maglietta lunga abbastanza da farmi da vestito.
Scesi scalza in salotto e feci per uscire nel vialetto di casa per portare in garage il mio skateboard e la palla da basket prima che mia madre desse di matto quando mi accorsi di Reese che faceva acrobazie sulla sua bicicletta.
“Wow!” esclamai meravigliata dai trick che riusciva a fare “sei…sei…wow
Lui si voltò con un mezzo sorriso in volto e mi squadrò dalla testa ai piedi.
“Cos’era quello, un backflip?” chiesi entusiasta raggiungendolo.
“Te ne intendi di freeride?” mi chiese confuso.
“Solo perché sono una ragazza non significa che non possa intendermene di trick…” sospirai portandomi le mani ai fianchi.
Lui non sembrò essere d’accordo con la mia affermazione, ma in qualche modo riuscimmo a scambiare pacificamente due parole riguardo l’interesse comune.
Mi congedai non appena mia madre mi urlò che era pronta la cena.
Quella sera a tavola i miei mi chiesero della nuova scuola e se mi ero già fatta qualche amico, risposi positivamente. Mi piaceva quel posto e non sentivo nemmeno troppo la mancanza della mia vecchia vita in Michigan, sarà che in diciassette anni di vita avevo cambiato quattro scuole e tre stati.
Ero nata a Boston, in Massachussetts, poi all’età di tredici anni ci eravamo dovuti trasferire per il lavoro di mio padre ed eravamo andati a vivere a Sacramento in California, dalla parte opposta dello stato, ora ci eravamo trasferiti in Louisiana. Senza contare che da quando avessi memoria anni passavo le vacanze in Florida dai nonni materni o in Ohio dai nonni paterni, avevo anche frequentato un campo estivo di musica in Ontario due anni fa. Suonavo la chitarra all’epoca, ma ultimamente avevo preferito la batteria.
Ai miei piacevano i vicini, in particolare i genitori di Malcolm, Deewe, Reese e Jamie, parlammo un po’ anche di loro e trovai i miei contenti di sapere che mi trovavo bene con i due ragazzi più grandi.
Scoprii che avevano anche un quinto figlio, di ventidue anni, che sarebbe tornato a casa nel weekend.
Non potei fare a meno di meravigliarmi della differenza di età tra lui e il piccolo Jamie di soli due anni, ma sorvolai sull’argomento e diressi la conversazione di nuovo sulla scuola.
  
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