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Autore: HeyCass    22/08/2015    0 recensioni
Quando la tempesta arriva,travolge ogni cosa.
Dalla storia:
Quando Yui aprì gli occhi ,al posto della creatura trovò davanti a se una figura vestita di nero.
"E ..tu chi diavolo sei?" Fu l'unica cosa che riuscì a pronunciare.
"E' davvero la prima cosa che ti viene in mente?” Chiese la voce,ma Yui continuò a guardare la figura incredula.
“Be sappi solo che sono quello che ti sta salvando la vita ,mi ringrazierai dopo" rispose la persona davanti a se, poi con quella che sembrava un'enorme spadone, talmente grande che Yui fu certa potesse essere più grande persino del suo stesso proprietario, colpì il mostro, allontanandolo.
Genere: Azione, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Byakuya Kuchiki, Jaggerjack Grimmjow, Kurosaki Ichigo, Nuovo personaggio, Sosuke Aizen
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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I personaggi di quest'opera, a parte quelli da me inventati: non mi appartengono! Così come non mi appartiene la storia di Bleach e tutti i suoi riferimenti che, ovviamente, sono del caro Kubo. 
 

"DO I HAVE TO RUN AND HIDE?"

(IMAGINE DRAGONS)



 

 

 

 

Un tuono, Yui si svegliò di colpo, madida di sudore, con il cuore accelerato e il fiato corto. 


Aveva appena fatto un incubo, un mostro terrificante che la voleva uccidere, lo stesso mostro che aveva fatto capolino nei suoi sogni per un'intera settimana; lo stesso che ogni santa notte la svegliava terrorizzata. Perché? Perché faceva sempre lo stesso sogno? Perché aveva cosi paura di quella cosa?

Yui si mise a sedere, ancora tremante; doveva smetterla di avere paura, perché quello era solo un sogno. 

Uno stupido e stramaledetto sogno.

"La radice quadrata che viene calcolata in questo passaggio, serve per riuscire a ottenere questo risultato, con il quale l'equazione si porta avanti; se sbagliamo questo..." La voce della professoressa arrivava ovattata verso Yui, che guardava fuori dalla finestra distratta dal continuo ticchettare della pioggia insistente sul vetro; era esausta, non aveva dormito nemmeno quella notte, ormai non lo faceva più da tempo, non le era più possibile da quando quell'incubo era iniziato, perché la tormentava cosi tanto? Sembrava quasi ogni notte bussasse alla sua porta, che si presentasse lì tanto per ricordagli qualcosa...ma cosa? Yui per un secondo vide davanti ai suoi occhi, cosi vivida, l'immagine di quel mostro, un tuonò fuori dalla finestra la fece sussultare, facendogli cadere la penna per terra.
Cercò di raccoglierla allungandosi di più per accorciare le distanza da quella, ma quando vi arrivò una mano arrivò insieme alla sua. La ragazza ritrasse la mano e alzò la testa, ritrovandosi due occhi che la fissavano e un cespuglio arancione. 

"Scusa" disse quella, lui fece un mezzo sorriso tirato e gli porse la penna. Yui la prese, ma il contatto con la mano di quel ragazzo gli diede una scossa.
"Aia" si lamentarono entrambi, mentre la penna ricadeva di nuovo a terra. 
"Dannazione che hai al posto delle mani" disse la ragazza distrattamente, facendoselo sfuggire, un poco scocciata.
“Guarda che potresti essere tu!" Rispose secco lui con uno sguardo torvo, raccogliendo di nuovo la penna e appoggiandola sul banco, con poca delicatezza, per poi girarsi e dargli le spalle. Yui guardò la sua figura e storse il naso, offesa per il tono duro con cui il ragazzo l'aveva risposta. 
"Mister simpatia" sussurrò sottovoce, Infastidita.
"Senti chi parla" rispose quello sentendola, mentre era di spalle.
"Mai quanto te, testa arancione!" Rispose, cercando di ribattere al suo tono duro, poi spalancò gli occhi e si tappo la bocca con la mano, incredula. Kurosaki si voltò a guardarla, ma non era offeso, ne arrabbiato, la scrutò sorpreso. Si guardarono per alcuni secondi, poi il ragazzo si voltò, dandogli di nuovo le spalle senza dire nemmeno una parola. La ragazza sospirò sollevata e ritornò a seguire; aveva esagerato a chiamarlo testa arancione, infondo era stata poco educata e si era presa una confidenza che non aveva, eppure non sapeva dire il perché l'aveva risposto a quella maniera: testa arancione poi? Come gli era venuto in mente un nome del genere? Era davvero offensivo, pensò sconcertata. Avrebbe dovuto chiedergli scusa? 

Yui ci pensò confusa, infondo non si erano mai parlati da quando era arrivata nella classe, anzi gli unici che aveva conosciuto erano gli amici di Inoe, ma lui e quella tizia dal caschetto nero, l'avevano sempre evitata come la peste. No, non si sarebbe scusata, infondo era lui che la evitava e la trattava freddamente. Si se l'era meritato, pensò, non troppo convinta.


Di una cosa era sicura: non voleva avere niente a che fare con lui!

Improvvisamente Kurosaki, si voltò di scatto e due secondi dopo si alzò correndo via dalla classe.
"Sto male, mal di pancia! Vado in infermeria" disse scappando via.
"Anche io" si aggiunse la ragazzetta dai capelli neri.
"Kurosaki, dove, Kuchiki tornate qui!" Provò a dire la professoressa, ma non vi fu verso. Yui alzò gli occhi al cielo, lo facevano sempre: di punto in bianco quei due sparivano scappando dalla classe. La ragazza si chiedeva cosa diavolo avessero da fare, anche se una mezza idea gli era saltata in testa, infondo stavano sempre insieme, pensò Yui. Casualmente vide uno scambio di sguardi fra i suoi compagni: quel tizio dai capelli blu scuro e gli occhiali e quello alto che sembrava un uomo grande, si guardarono intensamente per poi volgere il loro sguardo verso Inoe e fu quello il momento in cui Yui lesse la preoccupazione sul quel suo voltò delicato; quello la fece rimanere perplessa. Stava succedendo qualcosa che andava oltre quello che Yui pensava: cosa nascondevano Kurosaki e Kuchiki?





Yui porse la scatola piena di biscotti a Inoe, che come sempre golosa ne prendeva uno con occhi sognanti.
"Inoe, Kurosaki e Kuchiki stanno per caso insieme?" Chiese quella improvvisamente, Inoe quasi sputò tutto il biscotto che aveva mangiato.
"Che no, no loro non stanno insieme che dici?" Disse quella pulendosi agitata.
"Strano!- Commento pacata Yui, afferrando un biscotto.- Eppure stanno sempre appiccicati, per non parlare di quando scappano di classe insieme" disse quella puntando il suo sguardo indagatore sulla ragazza.
"No ti sbagli, loro sono solo amici e poi mica scappano via per...per quello che pensi tu, insomma..." Tentò di spiegare la ragazza, un poco imbarazzata.
"E allora che diavolo fanno sempre insieme?"Chiese Yui, alzando un sopracciglio. Inoe cercò di sembrare tranquilla, mentre quella marea di domandate la turbavano.
"Be, nulla di che! Fregatene..." Rispose frettolosa, mangiando poi il biscotto che aveva ancora in mano.
Yui la osservò per bene, sapeva che nascondeva qualcosa ,tutti nascondevano qualcosa.
"E tu non sei gelosa di loro,Inoe?" chiese quella, addentando un altro biscotto.
"Io? Perché dovrei..." Chiese ingenuamente.
"Perché ti piace Kurosaki!" Disse con tranquillità la ragazza.
"A chi è che piaccio?" Chiese una voce maschile d'improvviso. Yui dovette tossire più volte, per non affogare con il biscotto che aveva mangiato.
"Kurosaki-kun, che ci fai qui vuoi..vuoi un biscotto?" Domandò Inoe, rossa come un peperone, offrendogli un biscotto e sperando con tutta se stessa che lui non avesse sentito nulla. Kurosaki guardò la scatola, con le mani in tasca e quella sua aria da bullo sempre incazzato. Yui storse il naso, gli stava davvero antipatico, pensò.
" Sono inglesi sai!" Disse quella sorridendo. Il ragazzo guardò prima lei, poi Yui.
"E perché mangi biscotti inglesi?" Chiese con un sopracciglio alzato.
"Li fa la madre di Yui. Dai assaggiane uno!" Disse porgendogli la scatole. Quello osservò la scatola, poi lanciò un'occhiata verso Yui, che in silenzio mangiava il resto del suo biscotto. Detestava quel suo sguardo, perché la guardava in modo cosi strano? Pensò Yui mentre cercava di guardare altrove, l'avrebbe volentieri strozzato con quei biscotti, pensò scocciata.
"Grazie..." Disse il ragazzo prendendone infine uno.
"Kurosaki-kun, non so se ti è stata presentata; lei è Yui Asai la nostra compagna di classe, non che compagna del banco dietro di te!" Disse Inoe, indicando la ragazza al suo fianco.
"Yui lui è Kurosaki, quello seduto davanti a te!" Li presento, la rossa.
"Si purtroppo lo so, la sua testa è l'unica cosa che vedo durante le lezioni! Piacere, - disse porgendogli la mano,- Yui" si presentò la ragazza. Mentre, dentro si chiedeva come poteva sempre essere detestabile quando parlava con lui. Riusciva sempre a renderla antipatica, anche quando non lo era.
"Ichigo, - rispose il ragazzo, stringendo la mano un poco scocciato.- Tu invece sei quella che da sempre calci alla mia sedia, piacere di conoscerti!"Rispose a tono. Ma Yui non ebbe tempo di sentire quello che diceva, perché quel nome gli ricordò qualcuno; lo aveva già sentito, ma dove? 
"Ichigo hai detto? Che nome strano, l'ho già sentito..." Disse Yui mentre stringeva la sua mano, pensierosa. Ichigo si destò, spalancando un poco gli occhi.
"È un nome comune" disse quello un poco turbato, allontanando di scatto la mano.
"No be, non direi Kurosaki-kun" disse Inoe sorridendo un poco. Ichigo la osservò, poi osservò lo sguardo perplesso della castana, i loro sguardi s'incontrarono un momento, Ichigo trasalì.
"Be, grazie per il biscotto! Ci si vede, ciao Inoe" disse frettoloso, dileguandosi.
"Kurosaki-kun!" Urlò Inoe, ma il ragazzo sparì veloce, senza lasciare traccia.
"Non avevi detto che era simpatico?" Chiese Yui, voltandosi verso la rossa, un poco perplessa.
"Be, si lo è. Non so cosa gli sia capitato" disse quella visibilmente dispiaciuta, afferrando un altro biscotto.
Yui fece spallucce, se lui era così a lei poco importava; Ichigo Kurosaki infondo non era un suo problema, pensò continuando a mangiare.



Yui guardò la pioggia scendere copiosa sotto il portico della scuola, sbuffò sonoramente; era stufa di quella pioggia, aprì l'ombrello poi decisa si incamminò verso casa. Infreddolita e mezzo bagnata, camminava a passo spedito non curandosi di ciò che stava attorno, fino a quando il pianto di un bambino non si diffuse nell'aria. La ragazza alzò il viso, catturata da quel suono e in lontananza vide ,vicino a un palo della luce ,un bambino che piangeva a dirotto.
Yui si bloccò a osservarlo, si avvicinò con cautela coprendolo con l'ombrello e riparandolo così dalla pioggia.
"Va tutto bene?" Chiese quella sorridendo leggermente, il bambino alzò il viso dalle mani in cui si nascondeva, la guardò un momento. 
"Ciao, perché piangi sotto la pioggia? Non sai che ti prenderai un bel raffreddore stando qui? "Disse quella dolcemente. Il bambino, ancora immerso nelle sue lacrime, singhiozzò osservandola.
"Ehi, la vuoi smettere di piangere? Così mi rendi triste, mi dici perché piangi? Magari posso aiutarti?" Chiese la ragazza, guardandolo con dispiacere.
"Il...il mio vaso, l'hanno rotto e la mamma non me l'ha portato nuovo! Lei non lo sa, per quello che non l'ha portato" disse tra un singhiozzo e l'altro. Yui abbassò lo sguardo cercando la presenza di qualche vaso, che trovò, poco più in là, rotto con dei fiori, ormai morti sparsi per terra.
"Era questo?" Chiese, indicando la bottiglia ormai frantumata. Lui annuì, poi tuffò il viso nelle mani tornando a piangere.
"Ok, facciamo cosi, te lo porto io, ok? Uno nuovo,nuovo di zecca, cosi la tua mamma lo troverà già qui! Va bene?" Disse con gentilezza. Lui la guardò di sottecchi, poi asciugandosi le lacrime annuì.
"Bene, perfetto! Allora tu torna a casa e io ti porto il vaso, va bene? Ma ora va,che se no prendi l'influenza" Disse quella con un sorriso. Il bambino annuì ancora e sorrise di rimando.
"Oh visto? Quello mi piace" disse Yui un poco più sollevata.
"Tornerò con il vaso domani, a questa stessa ora è una promessa " disse con un sorriso e si allontanò dal bambino, che felice come una pasqua sorrise senza più piangere.

Yui passò in quello stesso punto il giorno dopo, con in mano un vaso e dei meravigliosi fiori colorati; la pioggia continuava a cadere e a bagnare ogni cosa. Quando arrivò al punto d'incontro non vi trovò nessuno, ma con cautela poso lo stesso il vaso, ai piedi del palo, sistemandolo. 
"Sei venuta, hai portato il vaso!" Squillò una voce all'improvviso. Yui sussultò per lo spavento, non si era accorta del suo arrivo. pensò rallegrata.
"Certo che l'ho portato, ti ho fatto una promessa, ricordi?" Disse quella alzandosi.
"Woow sono bellissimi grazie!" Disse il bambino felice come una pasqua.
"Figurati è stato un piacere, ora la tua mamma non dovrà preoccuparsi!" Rispose Yui, scompigliandogli un poco i capelli, ma nel farlo sentì una sensazione di gelo invadergli le mani e anche il cuore; cercò di non dare troppo peso alla cosa.
"Bene, ora sarà meglio tornare a casa" Disse sistemando la borsa a tracolla.
"Passerai anche domani?" Chiese il bambino, guardandola di sottecchi imbarazzato. Yui sorrise.
"Certo, non devi neanche chiederlo! " Rispose con un sorriso.
"Yee" urlò il bambino saltellando.
"Ehi, ragazzino ma qual è il tuo nome?" Chiese d'improvviso, la ragazza.
"Mmh io...credo che sia Reiko. Si è Reiko" disse quello grattandosi la testa un poco imbarazzato.
"Va bene Reiko, allora ci vediamo domani" disse Yui, salutandolo.
E lo fece davvero; passò il giorno dopo e il giorno dopo ancora, fino a quando un giorno, un giorno senza pioggia in quella stessa via, lì dove giaceva il vaso ricco di fiori, Reiko non c'era. Yui lo chiamò più volte sperando di trovarlo come sempre spuntare all'improvviso, ma non vi fu nulla. Aspettò quanto pote, sotto un vento ormai fresco di un autunno insistente, speranzosa.
"Signorina, farà meglio a tornare a casa! Questo è il primo freddo d'autunno, le farà male" disse una voce in lontananza. Yui alzò il viso e incontro la figura di una signora anziana, che con una busta in mano, usciva da una casa difronte.
"Oh , si lo so! Ma sto aspettando una persona, be un bambino per la precisione. Magari lei l'ho conosce! Viene sempre qui, si chiama Reiko: capelli neri, occhi azzurri, alto all'incirca cosi, – disse gesticolando.- L'ha per caso visto?" Chiese Yui . La signora la guardò stranita.
"Conosco un bambino che si chiama Reiko e assomiglia anche alla sua descrizione,- Yui si illuminò a quelle parole, – ma è morto circa un anno fa. Proprio davanti a quel palo, investito da una macchina" rispose seria la signora. Yui si paralizzo.
"No, si sbaglia signora! Ci stavo parlando proprio ieri, era qui ,non è morto!" Insistette la ragazza.
"Oh cara, lo è eccome. Si dice che il suo spirito sia ancora intrappolato qui e che ogni tanto, quando piove, compaia in lacrime aspettando la sua mamma. Che storia triste; comunque vada a casa signorina o si prenderà un malanno" disse la vecchia, sparendo poi in qualche strada. Yui rimase immobile, mentre il sangue si gelava nelle vene. Guardò il vaso di fiori per un momento; fu in quel momento che si rese conto di qualcosa assolutamente inaspettato: aveva parlato con un fantasma? Per tutto quel tempo? Non era possibile, come poteva esserlo? Lei non..lei non vedeva fantasmi, non li aveva mai visti, era la nonna quella capace di farlo. Per lei quel mondo era sempre stato un mistero, un mistero invisibile. E allora perché? Cosa era successo?

Rabbrividì; spaventata e infreddolita corsa a casa, al riparo. Si chiuse nella sua stanza, pensando e ripensando a Reiko; forse, quella signora si era sbagliata, non poteva che essere cosi. Pensò, cercando di convincere se stessa, da una verità, un po troppo scomoda.


 

***


La campanelle suonò e quel giorno pioveva ancora. 
Non la smetteva mai ultimamente.
Yui decise di rimanere in classe per la ricreazione, dove avrebbe potuto stare al caldo. La classe era quasi vuota; Yui era seduta su sul banco e addentava i suoi soliti biscotti, con fare assorto, completamente distratta. La sua testa continuava a essere in uno stato confusionario dalla quale non riusciva a uscire, erano più le volte che aveva mal di testa, che altro. Sbuffò e in preda alla noia si stiracchio, urtando la borsa del suo "simpatico" compagno davanti; forse aveva ragione quando diceva che gli tirava sempre calci! Scosse la testa, non gli importava se fosse vero o meno, gli stava bene, pensò convinta. Infondo Kurosaki non gli piaceva granché; quella sua aria da misterioso la faceva solo arrabbiare e non gli importava dei calci, forse se li meritava pure, pensò. 

Sentì qualcosa cadere per terra, la ragazza si affacciò dal suo banco e notò una placca di legno posata sul pavimento. Doveva averla fatta cadere dalla borsa di Kurosaki, pensò osservandola. Uscì dal suo banco e la raccolse rigirandosela per le mani; era a forma di pentagono e aveva una sottospecie di teschio inciso. 
"Che diavolo è..." Si chiese, a voce alta.
"Che cazzo stai facendo?" Gli urlò una voce, Yui sussultò dallo spavento mollando l'oggetto all'improvviso, quello cadde rovinosamente a terra. Alzò lo sguardo e si trovò un Kurosaki imbestialito.
"Io...Ti è caduto dalla borsa" cercò di spiegare la ragazza.
"Impossibile!" Replicò quello inchinandosi a raccoglierlo, ma Yui ci arrivò per prima. Lo afferrò per poi alzarsi veloce.
"Non sto scherzando! E' caduto dalla tua borsa" spiegò lei, con forza.
"È come ha fatto a cadere?" Chiese quello fulminandola con gli occhi.
"Ho involontariamente sfiora..." tentò di dire, ma non riuscì a finire la frase.
"L'hai presa a calci come fai sempre, delicata come un dinosauro!" Disse quello allungando la mano per sottrarglielo. Yui la spostò, per non fargliela prendere.
"Che cosa è?" Chiese osservando l'oggetto.
"Non sono affari tuoi!" Rispose quello afferrandolo rapido. Yui lo fissò per un momento.
"E non toccarlo mai più!" La riprese scocciato.
"Scusa! Diamine quanto sei suscettibile" Rispose la ragazza, infastidita dal suo tono. Kurosaki la osservò accigliato.
"Sei tu che metti le mani o meglio i piedi dove non dovresti!" Disse con tono duro.
"Ti ho detto che non l'ho fatto apposta e santo cielo, smettila di essere cosi antipatico!" Rispose quella alterandosi. Odiava come si rivolgeva a lei, con quell'aria di superiorità, la trattava come se fosse deficiente e lei non lo sopportava. Kurosaki fece per ribattere, quando si sentì il rumore di una spia squillare; il ragazzo si bloccò. Tolse l'oggetto che aveva riposto nella tasca e lo osservò, quello lampeggiava.
"Oh quindi è una sottospecie di cerca persone" disse Yui, capendo l'utilità dell'oggetto. Kurosaki alzò lo sguardo improvvisamente.
"Tu lo senti ?" Chiese quello, con preoccupazione.
"Certo, insomma chi non lo sentirebbe? Sta facendo un baccano assurdo, spegnilo!" Disse rivolta al pentagono sulla mano del ragazzo.
"Ichigo!" Lo chiamò una voce, quello alzò lo sguardo dietro alle spalle della ragazza; annuì e corse via. Yui si voltò e vide Kuchiki mandare un'occhiata verso di lei e poi sparire con Kurosaki dietro alla porta, di corsa, come sempre. Che diavolo nascondevano quei due?


Quel giorno, uscita da scuola Yui tentò di passare per l'ennesima volta davanti alla strada dove aveva conosciuto Reiko. Aveva pensato spesso a quel bambino e alla sua storia e aveva deciso di non credere fosse un fantasma; lei i fantasmi non li aveva mai visti, questo era un dato di fatto.
La pioggia cadeva violenta su tutto ciò che trovava; Yui tentava di coprirsi con l'ombrello, anche se sembrava essere inutile, talmente violenta era la pioggia. Quando svoltò la stradina che portava al palo in cui era solita trovare Reiko, si bloccò immobilizzandosi. 

Un rumore di vetro che si frantumava arrivò alle sue orecchie, poi un grido.

"Aiuto, aiutatemi vi prego!" Urlava qualcuno. Yui riconobbe la voce e la piccola figura che se ne stava accovacciata con la schiena appoggiata al muro, mentre davanti si ergeva un orribile mostro: la cosa più spaventosa che avesse mai visto.

Il mostro dei suoi sogni.
Il cuore batté all'impazzata nel petto, la paura la immobilizzò. Era un incubo, doveva essere un incubo, pensò terrorizzata.

"Aiutooo" urlava Reiko, impaurito, mentre quella belva cercava di assalirlo. La ragazza sentì il sangue gelarsi nelle vene, doveva muoversi, doveva fare qualcosa..ma cosa...? Pensò, in preda al panico. Era terrorizzata, spaventata mentre le gambe tremavano e il cuore batteva forte nel petto. 

"Aiuto!" Grido ancora, il bambino. L'ombrello cadde di mano rotolando a terra; Yui fece un passo in avanti e poi un altro, sembrava quasi muoversi a rallentatore. Ne fece un altro ancora, doveva aiutare Reiko, doveva aiutar...

Un clangore. Yui chiuse gli occhi. Quando li riaprì, il braccio del mostro volava lontano. La ragazza sussultò.

"Lascialo stare, maledetto mostro!" Urlò una voce poi un altro colpo. Yui lo vide; una figura vestita di nero, uno spadone enorme, dei capelli arancioni.

Un lampo e un tuonò squarciarono il cielo di Karakura.
Fu quasi come un flash nella sua mente; quasi come le scena di un film che scorre a velocità aumentata, cosi succedeva nella sua testa. 

Le stesse immagini che aveva sognato per quasi due settimane, sfocate lontane ,incomprensibili: ora erano chiare, lucide, vivide, così perfette da sembrare reali.
Da essere reali. Yui trattenne il fiato e cascò a terra; tutta la nebbia e la confusione si diradarono rapida, ora poteva vedere chiaro. 

Ora poteva ricordare.

Fantasmi, hollow, shinigami, Kurosaki Ichigo.
Yui si alzò di corsa e andò a nascondersi; il fiato corto e il cuore impazzito nel petto.

Nascosta vide ogni cosa: Kurosaki che batteva il mostro, quello che spariva nel nulla; un buffetto sulla testa del bambino, poi un luce; Reiko che spariva. 

Dopo, solo il silenzio rotto dallo scrosciare della pioggia. Tutto era tornato a essere tranquillo.
Yui rimase ferma per un momento, ancora confusa, poi spinta dal panico si mise a correre, urtò qualcosa per terra e facendola rotolare lontano, ma non fece caso a quella; corse più forte che pote, corse verso casa: sconvolta e ancora incredula.

Ichigo voltò il suo sguardo sentendo un rumore in lontananza, ma l'unica cosa che vide fu un ombrello, che aperto giaceva per terra; poi solo la pioggia.

 









Angolo dell'autore(se così si può chiamare):

Aggiornamento rapido per il secondo capitolo.

Voglio ringraziare voi, che nonostante tutto state leggendo questa storia. So che è ancora all'inzio, ma spero di aver catturato la vostra attenzione e ovviamente spero di tenervi incollati qui con me. 

Voglio ringraziare nihal1308 per aver aggiunto la storia tra le preferite; sappi che mi hai reso stra super felice!
Se avete voglia commentate, per qualsiasi motivo! Mi farebbe davvero piacere sapere i vostri pensieri.

Perdonate eventuali errori, l'avrò controllata mille volte ,ma so che qualcuno scappa sempre!
Grazie tutti!

Io scappo, alla prossima.

Cass.

 

  
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