LE INDAGINI PROCEDONO
Verso la camera di Itachi...
Itachi stava camminando lungo il corridoio, per raggiungere la sua stanza. Intanto si guardava attorno, per cercare qualche indizio che lo potesse aiutare a ricordare.
“Che disastro,” Pensò: “è ridotto tutto a brandelli”. Difatti le mura, fino al giorno prima in perfetto stato, erano ora scrostate e bucherellate; il tappeto giamaicano che il capo aveva estort... preso qualche anno prima, era ridotto a qualche mucchietto di stoffa; le lampade erano esplose, i quadri sbriciolati... insomma, un vero disastro! Chi l'avrebbe sentito Pain poi?
“Eppure,” Pensava: “c'è qualcosa che non mi torna... Non so, un dettaglio che manca, ma cosa?”.
Non ebbe tempo di pensarci, perché arrivò a destinazione. La porta della sua camera era socchiusa; quando provò a spingerla, cadde a terra con un sordo PUM.
-Ma che cavolo...- Itachi non aveva mai visto la sua camera in quelle condizioni: per terra c'erano scaglie di vetro, cadute dal lampadario di cui rimaneva solo una catena appesa al soffitto; la finestra era imbrattata di scritte che erano intraducibili anche per lo sharingan ipnotico, e forse era meglio così; il suo letto era sparito; una volta aperto, Itachi vide che le mensole del suo armadio erano crollate, e urlò: -I miei preziosissimi trucchi! Il mio smalto! Quale mostro farebbe ciò?-.
Poi si voltò verso la parte di Kisame.
Sgranò gli occhi: -Che cavolo ci fa questo qui?-.
Dall'altra parte del corridoio...
-Dove possono essere finiti?-. Kakuzu si voltò verso Juugo: -Li hai visti per caso?-.
Juugo non rispose. Al solito.
-Stupide bisce da quattro soldi!- Kakuzu diede un calcio nell'aria: -Speriamo che i miei cuori abbiano notizie migliori... Oh, eccoli.- I quattro mostri-cuore di Kakuzu si avvicinarono al padrone. -Allora?- Domandò Kakuzu. I mostri assunsero una forma serpentina e rientrarono nella schiena del ninja. Kakuzu chiuse gli occhi; dopo qualche secondo li riaprì: -Niente. Dannazione!- e sferrò un altro calcio all'aria.
Dietro di lui Juugo fece un lamento.
-Sì, Juugo, da molto fastidio anche a me. Il tempo è denaro! Dovrei essere in giro a cercare prove sul fatto che Sasori mi deve dei soldi!- Disse Kakuzu.
Juugo si lamentò di nuovo, anche se il rumore era un po' più forte.
-E invece sono qui a cercare quei due fessi!- Riprese Kakuzu.
Juugo iniziò a sbuffare.
-Ma non appena li troverò, GIURO CHE AGGIUNGERÒ I LORO CUORI ALLA MIA COLLEZIONE! AVETE SENTITO?- Sbraitò Kakuzu.
Alle sue spalle, Juugo ringhiò: -RHAAAR!-.
Kakuzu si voltò, dicendo: -Ma che cazzo hai da...-.
Non fece in tempo a finire la frase; il pugno di Juugo si abbatté su di lui.
Nella stanza di Pain...
-Troppo grande. Troppo piccolo. Troppo sporgente. Uffa!- Deidara iniziava ad essere stufa di controllare i reggiseni di Konan; ne aveva visti trenta, e nessuno gli andava bene. -Come va lì da te?- Chiese a Suigetsu.
-Mmm, sto qui non vuole proprio saperne di svegliarsi.- Suigetsu aveva provato di tutto per svegliare Preta: dall'acqua in faccia, al massaggio cardiaco, al tuffo-boma-sulla-pancia-di-Preta cardiaco, ma niente.
-Beh, ci credo,- Rispose Deidei: -se quel coso è spento solo il capo può riattivarlo. Uhm.-
-Cosa?- Suigetsu non poteva credere alle proprie orecchie: -E perché non me l'hai detto subito?-.
-Troppo stretto. Perché tu non me lo avevi chiesto. E poi era divertente vederti fare tutte quelle cose stupide. Nemmeno questo. Uhm.-.
-Io ti... Aspetta un attimo.- Suigetsu aggrottò la fronte: -Perché Konan ha tanti reggiseni diversi?-.
-Troppo... Eh?- Deidara guardo prima Sui, poi il reggiseno che aveva in mano e infine il mucchio degli scarti. Scosse la testa: -Certe cose è meglio non saperle... Trovato!-.
Sui si voltò verso Deidei: -Cosa?-.
-Il reggiseno giusto.- Rispose Deidara esultante: -Ti puoi girare? Uhm.-.
-Ah, certo, certo...- Suigetsu arrossì. Calò il silenzio.
-...Allora...- Iniziò la nukenin: -Incinta, eh?-.
-Già.- sospirò l'altro: -Evviva.-.
Deidara scrollò le spalle: -Poteva andare peggio.-.
-E cioè?-.
-Poteva succedere a me.-.
Suigetsu si voltò: -Ah-ha, diver...- spalancò la bocca: -Agh.-.
Deidara si sistemò indietro i capelli: -Come sto?-.
Deidara si era vestita con una maglietta aderente violetto che le lasciava la pancia scoperta e con dei legghins blu chiaro. Ai piedi aveva delle scarpe col tacco; i capelli erano sciolti; la frangia che copriva il lato sinistro del viso era sistemata dietro l'orecchio, mostrando non un mirino robotico, ma un occhio vero e proprio, con la pupilla azzurra chiaro.
Suigetsu tentò di parlare, ma emise solo un altro: -Agh.-.
-Lo prendo come un: “Bene”.-.
Suigetsu si decise a parlare, anche se con la voce strozzata: -S-s-sì.-.
E pensava: “Sai cos'altro dovresti prendere?”.
Deidara si avvicinò alla porta: -Scendiamo dagli altri. Ah,- Si voltò verso Suigetsu e disse, con sguardo ammiccante: -lo porti tu Preta, vero?-.
-C-certo- Balbettò lui. Un bisillabo: un miglioramento.
-Bene!- Esclamò Deidei, e scappò via, lasciando Suigetsu impalato davanti al cadavere.
Quando questi si riprese dallo shock, e si ritrovò ai suoi piedi il pesante Preta, disse un altro bisillabo: -Cazzo.-.
Nel salone...
-Pronta?-.
-Pronta!-.
-Via!-.
Sasori e Karin iniziarono a correre verso Honan e Pain, urlando come pazzi. Giunti a pochi centimetri dalle loro facce, si fermarono, ma continuarono a urlare.
-AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA basta, non serve a niente.- Sasori si allontano da Pain.
-Allora non so che... idea!- Esclamò Karin.
-Oh, no.- Rispose Sasori: le idee di Karin lo avevano portato a mollare scoregge in faccia a Pain, a fargli l'agopuntura, a prenderlo a calci nei maroni e a urlare come un deficiente. Iniziava ad essere stufo. Il solo motivo per cui non si era aggiunta alla sua collezione di marionette era l'essere incinta.
-No, non preoccuparti!- Lo rassicurò la rossa: -Dovremo solo farli baciare di nuovo! Se un bacio li ha ridotti così, un altro bacio li riporterà alla normalità (per così dire).-
-O potrebbe farli peggiorare.-.
-Hai un'idea migliore?-.
-In realtà...-.
-Ecco, vedi? Su, al lavoro!- Karin prese per la testa Honan.
-Scusa capo.- Borbottò Sasori, che afferrò la testa di Pain.
I due avvicinarono le loro bocche, sempre di più, sempre di più, finché...
-AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!-Urlò Pain, e si andò a nascondere dietro a quello che un tempo era il divano.
Karin e Sasori si guardarono. Karin mollo la presa su Honan, che cadde di faccia con un TUNF, e i due corsero da Pain. Il povero zombie teneva la testa tra le navi e si era raggomitolato a terra. Borbottava: -Konan... Hidan... Baciato...-.
Karin gli mise una mano sulla spalla, e sussurrò: -Calmo, calmo. Dai, non è successo nulla...-.
Vedendo che non succedeva niente, disse: -Chi è il mio bravo terrorista, chi è?-.
Sasori stava per vomitare. E se Sasori stava per vomitare, la cosa era davvero grave.
-Su, su.- Riprese Karin, e sollevò Pain da terra. Poi notò come la fissava Sasori: -Che c'è?-
-Nulla.- Disse lui.
-Oh, cavolo...- Pain si toccò la fronte: -Che è successo?- domandò poi.
Prima che Karin o Sasori potessero aprire bocca, sentirono un mugugno alle loro spalle, e la voce di Konan che diceva: -'Cazzo è successo?-
-AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!-Urlò nuovamente Pain, che si nascose di nuovo dietro al divano.
Honan lo guardò: -Perché urlava tanto?- chiese agli altri due.
Poi sembrò ricordare: -Oh, cazzo. Bleah.- Poi, nuovamente rivolto a Pain, gridò: -Come hai osato baciare un sacerdote di Jashin! Me la pagherai!! Ti sacrifico!!!-
Da dietro il divano, Pain si alzò lentamente, fissando la parete. Poi ruotò la testa a 180° (cosa che fece vomitare Karin) e urlò: -COME HO POTUTO IO?!-.
Un attimo dopo era davanti a Honan: -COME HAI POTUTO TU!!!!!! PRENDERE IL CORPO DELLA MIA ADORATA KONAN!!!! E BACIARMI!!!- le urlò in faccia.
-SENTI UN PO', DIO DA STRAPAZZO... Ah!- Honan si toccò il braccio, e ne estrasse un ago. Anche Pain lo fece.
Sasori chiuse la bocca.... del suo stomaco, e disse: -Questo vi terrà tranquilli per un po'.-.
Ritrovata la calma, Pain gli chiese: -Cosa è successo mentre ero svenuto?-.
-Nulla di che.- Rispose asciutto Sasori: -Abbiamo solo raccolto le idee, poi Orociok e Kabuto sono scappati, e ora Kakuzu e Juugo li stanno cercando, mentre gli altri sono andati a cambiarsi.-
-Ehi, non ignoratemi...- Protestò Honan..
-Taci tu!- La zittì Sasori, poi, rivolto verso Pain, continuò: -All'appello mancano ancora Kisame, Zetsu, Tobi e... beh, Konan. Ah, e gli altri tuoi corpi, anche se Suigetsu è andato a prendere Preta.-.
-Capisco.- Annuì Pain: -In tal caso suggerisco di aspettarli qui. Poi ci decideremo sul da farsi.-.
E i quattro, compresa Honan (anche se lei con il broncio, e credetemi se vi dico che il broncio di Hidan sulla faccia di Konan non è un bello spettacolo), si andarono a sedere. Per qualche minuto, nessuno parlò, finché non si sentirono dei passi provenire dal corridoio.
-Sta arrivando qualcuno!- Esclamò Karin: -Non l'ho percepito perché la bevanda di ieri sera ha inibito il mio potere, e non so dirvi chi è.-.
Pain guardò la porta e disse: -Sarà un amico o un nemico?-.