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Autore: eenkeli    02/03/2005    1 recensioni
Prendete cinque ragazze adolescenti, una formula per diventare animagus e un pizzico di sana magia.. che viene fuori? Un disastro ovviamente! E allora cosa succede se cinque ragazze decidono di trasformarsi in Animagus ma la cosa non va a buon fine? Storia scritta a due mani da me e da Alelea
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Piccolo appunto: Le parti in nero sono state scritte da me (Syria) mentre quelle rosse da Alelea! ^___^ 

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“Come facciamo ora a arrivare alla torre?” chiese Carolina che, ormai fuori pericolo, si era adagiata su Federica “Passiamo per quest’altra strada. Sono io l’unica di Grifondoro qui, fidatevi e seguitemi”

 

Il gruppetto avanzò ma non senza problemi, prima Angelina salì male un gradino e questo gliene fece scendere almeno tre sul suo didietro, Federica, con il suo equilibrio stabile, dava parecchie preoccupazioni e Carolina sembrava proprio non riuscire a volare con una grazia.

 

“Ecco la torre dei Grifondoro” annunciò Angelina indicando il ritratto della Signora Grassa con la sua zampa rosa (come il resto del suo corpo) quasi come se fosse un miraggio e non volesse credere ai suoi occhi “La parola d’ordine Angy!” disse Federica spingendola in avanti.

 

“Parola d’ordine?” chiese la signora grassa sospettosa guardando malissimo il trio “Purè di patate” disse Angy un po’ titubante, la signora grassa non fece domande (strano ma vero) e le tre poterono entrare finalmente nel dormitorio dei grifondoro.

 

“Ci siamo riuscite” disse Angelina saltando allegramente su una poltrona della Sala comune, ma improvvisamente una mocciosa (Samantha Greevers, Grifondoro del primo anno) la prese tra le sue braccia e la strinse forte “Che carina! Ti chiamerò Giuggiola e starai sempre con me, sarei la mia piccola Giugi!” (^.^ palesemente tratto da “Alla ricerca di Nemo”).

 

Carolina ed Federica, colte dal terrore rimasero immobili “E voi sarete Lila e Lula” disse indicando prima Fede e poi Carolina, per niente stupita di vedere un barboncino rosa, un barbagianni e uno struzzo nella torre dei grifondoro “che carine!!”.

Ma Angelina non aveva ne tempo ne voglia di essere carina, con un calcio ben assestato si liberò della bambina e corse, seguita a ruota dalle due compagne di avventura, verso la sua stanza.

 

“Correte, la mia stanza non è lontana” disse Angy continuando a correre il più velocemente possibile per non rischiare di essere nuovamente acciuffata da una bambina pronta a chiamarla piccola Giugi.

Carolina, mentre volava un po’ stortina, ora che aveva smaltito l’attimo di terrore fu colta da un attacco di ridarella “Giugi…” fu l’unica cosa che si poté capire tra le sue risate.

Angelina arricciò il naso per niente  divertita dalla situazione e si fermò davanti alla sua stanza, Carolina invece, che era ancora intenta a ridere, andò a sbattere contro la porta e cadde con un tonfo al suolo “bell’atterraggio” disse Federica sorridendo.

Angelina si alzò sulle zampe posteriori cercando di raggiungere la maniglia ma era troppo in alto per lei “la mia natura viene fuori, sono sempre troppo bassa”.

Carolina si rialzò dolorante e cercò di rimettersi in senso “mi ci posso sedere sopra io” disse spiccando il volo “con tutto il mio modestissimo peso” continuò adagiandosi sulla maniglia.

La porta si aprì immediatamente, Carol non riuscì a staccarsi dalla maniglia in tempo ed andò nuovamente a sbattere, cadde per terra e si rialzò borbottando (maledette porte, mai più..mai più.. ve le aprite voi oppure state fuori) Angelina e Federica invece rimasero meravigliate davanti alla stanza

“perfetto” disse Angy entrando “ora basta prendere il foglietto ed andarcene” con un salto poco aggraziato, al secondo tentativo, Angelina riuscì a salire sul letto (al primo tentativo fu costretta ad aggrapparsi alle coperte con i denti ma queste, ovviamente, non la ressero, lei cadde a terra e le coperte la sommersero) “si può sapere dove l’hai messa?” chiese Carolina guardandosi attorno “io non la vedo!!”.

Angelina afferrò una borsa chiara e la buttò per terra senza curarsene troppo “Eccola, ora apritela, senza distruggerla per favore, mamma non mi dà altri soldi per comprarmene un’altra”

Federica riuscì ad aprirla dopo vari tentativi ed estrasse un piccolo foglietto scritto “è lui?”

L'amica annuì e fece ondeggiare le orecchie rosate “è lui, ne sono sicura”.

Carolina tirò un sospiro di sollievo “ora andiamocene ve ne prego, vorrei davvero..” le sue parole furono sommerse da un brusio incessante proveniente dal dormitorio

“che sta succedendo?” chiese Fede guardando le due amiche “perché fanno tutto questo rumore?”.

Carolina, per nulla preoccupata, volò fino alle gabbie dei gufi e diede una beccata a del mangime dopodiché, conscia di quello che aveva fatto, lo sputò inorridita (che schifo, io non sono un volatile, bleah che roba gli danno da mangiare a questi pennuti!) mentre lei si lamentava tutte e tre riuscirono a sentire delle parole sconnesse provenire da di fuori, non c’erano errori: “Barboncino Rosa” “Struzzo” e “brutto barbagianni” (“Brutto?” Sbraitò Carolina arruffando il pelo e gonfiandosi in maniera incredibile “sarai bello te!”).

Le tre rimasero immobili “oh.. no” Federica sgranò gli occhi incredula “ora siamo davvero nei guai”

Angelina afferrò il foglio con la bocca e lo girò per poterlo leggere “no, state calme, ci basta leggere la formula e torneremo normali”

Carolina storse il naso “e che ci facciamo io ed Federica nel dormitorio del Grifondoro?” disse rimettendosi a posto le piume “beh potrei tornare normale io e dire che voi siete miei” disse Angelina cercando di ripetere a bassa voce dei pezzi del contro-l’incantesimo.

 

“Posso capire un barbagianni.. ma uno struzzo?” si azzardò a chiedere Federica

“Tu puoi nasconderti dentro un armadio, ti ha visto solo una bambina infondo” suggerì Angelina

Federica annuì e, anche se controvoglia, andrò a accucciarsi dentro un armadio (venendo sommersa dalle milioni di gonne dell’amica).

Improvvisamente qualcuno bussò alla porta “Carolina vai nella gabbia” disse Angy prima di leggere la formula.

Le zampe, prima d’un rosa accesso, iniziarono finalmente a slungarsi e tornare rosa carne, al posto del ciuffo rosa apparvero dei lunghi capelli neri e due occhi color nocciola brillavano nel viso di una ragazza che, solo pochi attimi fa, era stata un barboncino.

“Chi è?” chiese con noncuranza aprendo la porta.

Le apparve la professoressa McGrannit seguita da un paio di ragazzini (probabilmente tutti del primo anno e amici della pazza che l’aveva ribattezzata Giugi) “Credo che ci sia un errore. Una ragazza ha detto di aver visto entrare qui un.. barboncino rosa, uno struzzo e un barbagianni”.

Angelina, sfoderando la sua esperienza derivata dagli anni di teatro fatti nella scuola babbana, iniziò la sua sceneggiata “Un barbagianni?” chiese

“Si, piuttosto brutto” aggiunse un ragazzino che aveva dei capelli biondi cortissimi (Carolina , in un eccesso di rabbia, rovesciò completamente la vaschetta dell’acqua che si trovava nella gabbia)

“Ho un barbagianni” disse indicando Carolina “Ma non ho assolutamente visto ne un barboncino ne uno struzzo. Sono animali che non si possono portare a Hogwarts.. o sbaglio professoressa?”

“Non sbaglia. Allora, ora che è tutto risolto potete andare nelle vostre stanze” disse prima di allontanarsi (“ma prof io l’ho visto! Era un barboncino rosa! Era la mia Giugi!”).

 

Angelina tirò un sospiro di sollievo e chiuse la porta alle sue spalle “leggete la formula e poi andiamocene di qui” disse

“Andiamocene? Noi non possiamo girare per i dormitori!” disse Carolina cercando di uscire dalla gabbia

“Ti darò la mia divisa, tanto portiamo la stessa taglia no? Federica posso darti quella di Monica, ti starà un po’ grande ma accontentati. Vi mettete un cappello in testa e vedremo di fare in fretta” disse sedendosi comodamente sul suo letto

“Molto in fretta” borbottò Federica contrariata uscendo dall’armadio coperta di panni.

  
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