Questa one shot
l’ho scritta per un contest indetto da un forum … e mi piacerebbe sapere cosa
ne pensate voi … mi raccomando recensite in tanti ….
Baci
Scimmietta
I love you
La lettera le era arrivata quella
mattina, con un barbagianni della scuola. Poi Silente l’aveva chiamata nel suo
studio per darle la triste notizia.
Non c’era stata nessuna possibilità
di salvarli, l’incendio era divampato fatalmente in pochi secondi. Ormai i suoi
genitori erano morti. Hermione Jane Granger era ufficialmente un’orfana.
Quel giorno, tutti i professori la
dispensarono dai compiti e dalle lezioni. Essendo una studentessa modello, un
giorno in meno di scuola non l’avrebbe rovinata.
Ginny entrò di corsa in Sala Comune,
con i lucciconi agli occhi e i capelli disordinati. Si avvicinò all’amica e la
strinse in un tenero abbraccio, trasmettendole tutto il suo affetto.
“Oh Herm, ho appena saputo! Mi
dispiace tanto, ma lo sai che su di noi puoi sempre contare!”
“Si, ci puoi contare!” aggiunsero
Harry e Ron, abbracciandola a loro volta.
“Si ragazzi, grazie. Scusate ma
vorrei stare un po’ sola” Usci fuori, diretta ai sotterranei. Quel luogo sapeva
sempre calmarla. Non si sarebbe mai aspettata meno dai suoi amici. Sapeva che
le volevano bene come una sorella, e che mai e poi mai l’avrebbero abbandonata.
Si ritrovò a girare per i
sotterranei, ripensando a quando da piccola, aveva ricevuto la lettera da
Hogwarts, e i suoi genitori, l’avevano accompagnata subito a comprare
l’occorrente. Le vennero le lacrime agli occhi.
Improvvisamente sentì tirarsi per il
braccio, e in un decimo di secondo si ritrovò fra le braccia di uno
sconosciuto.
Non sapeva chi fosse ne cosa volesse,
ma di certo non aveva intenzione di farle del male. Era troppo tenero e caldo.
Le accarezzò la testa, si rigirava tra le dita, ciocche della sua chioma
cespugliosa, il tutto senza lasciarle vedere il suo viso.
Poi, così com’era venuto se ne andò,
mormorandole:”Mi dispiace!”.
Hermione sentì il mondo calarle
addosso. Non era sicura, ma era quasi certa di aver capito chi fosse quella
persona.
Non le passava mai di mente quella voce, ne
era ossessionata. La ricordava in tutte le sue sfumature. Dal tenero
all’arrabbiato, dal disprezzo alla paura.
Si, forse aveva individuato quel
ragazzo, ma non voleva ammetterlo a se stessa.
Tornò alla Torre di Grifondoro, senza
fare parola con nessuno. Avrebbe tenuto segreto quello che era successo. Non
voleva essere presa per pazza, non dopo la morte dei suoi genitori.
Il giorno dopo ci volle riprovare.
Saltò l’ora di Incantesimi per tornare nei sotterranei. Forse non l’avrebbe
rivisto, dopotutto era orario di lezione.
Ma si sbagliava.
“Perché sei tornata?” Si sentì
morire. Non aveva commesso un errore. Era proprio lui: Draco Malfoy.
“Io … io volevo capire se eri davvero
tu!” Si avvicinò.
“Sono stato uno stupido. Con
l’intelligenza che hai, sapevo che avresti scoperto chi ero. Non sarei dovuto
tornare!” si passò una mano nei capelli, disperato.
“No, Draco! Io sono contenta … che …
che tu abbia fatto ciò che hai fatto!” Tentò di avvicinarsi. Voleva consolarlo.
“Non scherzare Granger. Chi vorrebbe
mai stare con Draco Malfoy, figlio di un Mangiamorte!”
“Tu non ne
hai colpa!”
“Di cosa non ho colpa? Di essere un
bastardo che non sa tenersi le persone vicino?” In un impeto di rabbia, le
prese il braccio e lo strinse forte, come per farle male. Hermione non fiatò,
aspettò che si tranquillizzasse. Non voleva che scappasse via.
“Draco perché mi hai abbracciata?”
“Forse ho sbagliato a pensare che tu
sia intelligente!” Sorrise malizioso.
“Perché?”
“E’ all’incirca un annetto che sono
cotto di te!”
“Cosa?! Ma tu mi hai sempre trattata
male!
“Cercavo di nascondere quello che
provo per te! Sarebbe stato umiliante, e non solo per me, sentire in giro che
un purosangue si sia innamorato di Hermione Granger!”
Hermione si accorse che non aveva
detto mezzosangue, come suo solito. Forse era davvero innamorato, anche se era
un po’ troppo presto per dirlo.
Poi non sentì più nulla.
Ancora una
volta, in un decimo di secondo, Draco la fece sua, questa volta in modo più
completo di un semplice abbraccio.