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Autore: Tei Sukone    23/08/2015    2 recensioni
-Ti amo-
Con queste parole, era finita. Al primo segno di cedimento, persi questo squallido gioco dell'amore.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Len Kagamine, Rin Kagamine | Coppie: Len/Rin
Note: Lime | Avvertimenti: Incest
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- Say that you love me

-Ti amo-
Con queste parole, era finita. Al primo segno di cedimento, persi questo squallido gioco dell'amore.
-Ti amo-
Ripeto, misero, ancora una volta. Ero arrivato al limite. Lei stava sotto di me, strabuzzando gli occhi, enormemente sorpresa. Quanto potevo essere orribile, al suo sguardo? Con quale coraggio, la guardavo così intensamente?
-Ti amo, Rin-
Dissi ancora una volta, contemplando la mia gemella sotto di me, impotente.
Perchè non mi respingeva? Era caduta nella mia rete, e si era lasciata catturare?
Vidi le sue gote arrossarsi un pò e notai il suo respiro accellerato. Era bloccata tra me, sopra, e il letto, sotto di lei, non poteva fare altro che osservarmi, cercando di capire chi fossi, rimanendo impassibile. 
Per tranquillizzarla, le mie mani, posate sulle sue piccole spalle, scesero lentamente, percorrendo le magre braccia, fino a raggiungere i polsi, stringendoli egoisticamente. 
Avrei voluto proteggere mia sorella da me, ma lo avevo fatto per molto tempo; adesso volevo solo dargli me stesso, mettere fine a questi impulsi frustranti. 
Sì, respinsi l'amore, un clichè troppo sopravvalutato. Ma prima o poi, diventa una necessità. 
Rin era la mia necessità.
-Cosa è per te- 
Chiedo insistitamente, cercando ancora qualche reazione da parte sua. Mi guarda, con quei occhi in cui annego sempre. 
Perchè proprio mia sorella doveva farmi questo effetto? Abbiamo lo stesso sangue, e questo è un male. E' un veleno. 
Scorre il veleno nelle mie vene.
Tenendola stretta nella mia trappola, mi feci più audace. Avevo una maledetta voglia di sedurla, come ho fatto con tutte le altre ragazze.
Ma questa volta era diversa. Questa volta ero io a domandare e non la mia preda.
-Cosa è per te questo? Tu mi ami, Rin?-
Le mie labbra, solitamente sfoggiavano un sorriso beffardo in certe situazioni, ma in quel momento erano contratte in un'espressione seria, ansiosa.
Questa volta Rin distolse lo sguardo dal mio, e il rossore del viso aumentò notevolmente. 
Centrata in pieno. 
Nessuno, meglio di me, poteva capire i sentimenti amorosi delle donne.
E lei era la mia gemella. Non eravamo semplici riflessi l'uno dell'altra; eravamo una cosa sola, lo siamo sempre stati. Quel legame, divenuto così ambiguo e corrotto sin dall'adolescenza, aveva più valore di quello che lei aveva instaurato con quel fesso di Kaito.
-Ho capito-
Continuai, e assunsi un ghigno compiaciuto. Dovevo andare più a fondo, per ottenere quello che volevo.
Un 'ti amo' pronunciato da Rin. L'ho desiderato da sempre.
Quella voglia ardente di lei, era esplosa dentro di me. Sotto la mia pelle, avrei voluto farla gridare, per sentir pronunciare il mio nome.
Quella bocca così sensuale, avrei voluto assaggiarla, inebriandomi del suo sapore.
Così, le accarezzai il volto, scostando i suoi biondi capelli come i miei, facendoli finire sul cuscino. Un pò tremava, a quel contatto, e appena poggiai il pollice sul suo labbro, tastandolo dolcemente, ebbi un fremito.
Avevo paura di farle male. Perchè ero così insicuro e timoroso?
No, non volevo vederla così, nonostante mi eccitasse moltissimo.
Che piano crudele! Volevo spingermi oltre.
-Allora non mi fermerò... Finchè... non dirai 'ti amo'-
Nella stanza semi buia ritornò il silenzio. L'imbarazzo di mia sorella si vedeva anche nell'oscurità. Cosa hai deciso, piccola Rin? 
Vorresti che continuassi, dolcezza?
Quanto dobbiamo spingerci lontano, stanotte? 
-Dì che ami- 
Dissi avvicinandomi troppo a lei. Ormai non potevo più controllarmi. Ero attratto da lei. Bramavo quel contatto immorale, quel sapore dolce volevo assaporarlo. Sì, doveva essere dolce, come lei.
-Le...-
Ad un trattò proferì il mio nome, ma non la lasciai finire; le mie labbra si erano sovrapposte alle sue, non prima di ripeterle un'altra volta 'ti amo'.
Probabilmente anche Rin era stravolta da quelle sconosciute sensazioni e, per quanto fosse bello quel bacio, le nostre labbra si separarono poco dopo, giusto per darle un attimo di tregua.
Tornai ad osservarla. Adesso gli occhi erano lucidi e l'espressione infantile, come se le avessero tolta dalla mano una caramella. Che bambina.
-Ti amo-
Non ho potuto fare a meno di dirlo ancora. Non lo avevo mai detto a nessuno. Non avevo mai baciato nessuno così. Lei era sotto la mia pelle, intendo, profondamente, non solo per il fatto che mi trovavo sopra di lei, pronto, come un ragno, a divorarla, una volta intrappolata.
Le sfiorai la guancia cremisi, prima con la punta del naso, poi con le labbra. Sentivo piccoli gemiti soffocati da parte della mia gemella e, inaspettatamente, lei mi strinse forte la mano, che avevo appena poggiato dolcemente sopra la sua.
-Ti amo-
Ripetei. Tutti quei ti amo non bastavano. Nemmeno milioni, miliardi, infiniti, sarebbero bastati. Era troppo grande il mio amore per lei.
-No...-
Rispose ad un tratto Rin, mentre io poggiavo il mio corpo sulla sua esile figura, illuminata dal chiaro di luna, ospitato dalla finestra della camera da letto. Quel 'no' in risposta non andava affatto bene.
-Ti amo-
Dissi al mio riflesso guardando la sua innocenza che veniva corrotta dal mio desiderio e struggente passione. Quel fiore era sbocciato, ed era il più bello di tutti. Non potevano competere, quei piaceri effimeri che mi hanno soddisfatto per tanto tempo, con quella meraviglia. 
Era così bella. Lei, la sua purezza, la sua spontanea sensualità. Mi apparteneva, da sempre. A differenza delle altre, lei non voleva compiacermi. Mi compiaceva e basta. 
-Le...-
Ancora una volta, dopo l'ennesimo 'ti amo', la zittiì nuovamente con un bacio rubato. Le lasciai il polso, stretto dall'altra mano, per accarezzarle la testa, ed attirarla a me, gustandomi quel caldo e dolce aroma di cui non potevo fare a meno. Quella camera da letto divenne il paradiso, per me. 
Non mi stancavo di dirle ancora 'ti amo', staccandomi appena da lei, che mi guardava sbigottita e riprendeva a respirare dopo questo lungo bacio. Ne approfittai per leccarle la lingua, vorace, per quanto attraente era il suo sapore.
Sentiì pungermi tutto da quelle piccanti spezie. Provai non so quanti brividi durante quella danza erotica delle nostre lingue congiunte. Ma, dopo che si staccarono per riavere fiato, lei ancora non si decideva a parlarmi.
-Hey, Rin... Dimmi che mi ami-
Le chiesi con più tono, guardandola dall'alto, come se fossi il suo re. Questa volta era un ordine, volevo il suo amore più di ogni altra cosa.
Perchè proprio lei?! Fra le tante persone che potevo farmi in questo momento, proprio mia sorella gemella?
E, improvvisamente, durante i miei distrattivi pensieri, fu lei a prendermi il viso tra le mani, senza smettere di guardarmi nei miei occhi speranziosi, come se volesse leggere dentro di me. Dio, quanto eravamo uguali. Ad un certo punto stava per dire qualcosa, ma ebbe un sussulto, e si bloccò. Così, quasi capricciosamente, tipico suo da bambina qual era, nonostante avessimo ormai quasi 18 anni, portò il mio viso su di sè, facendo cascare di nuovo il mio corpo sopra il suo, sentendo il suo florido petto sotto il mio, mandandomi in paranoie. 
Poi capiì.
Quelle sensazioni che cercavo, solo lei poteva darmele. Rin e nessun altro. 
-Sai che non si torna indietro, vero?-
Le chiesi, ricevendo un cenno in risposta, faceva molta tenerezza.
Era un attraente cucciolo legato a me, e non voleva rompere queste catene che ci univano.
Non riesce più a muovere il corpo. Le piace essere sottomessa, eh? Ha sempre desiderato essere catturata.
L'ho cercata di proposito, perchè volevo capire.
La stuzzico, facendo avanti e indietro con la punta della lingua, lasciando scie trasparenti di saliva, su quel corpo caldo che incomincia, come il mio, a bramare l'incestuoso sentimento. 
La mia anima è stata catturata, il mio cuore si riempie ogni volta.
Quest'amore è proibito.
Ma le nostre anime legate sono unite da un filo.
Taci, aspettando la mia prossima mossa, impaziente. Sei nervosa?
-Ancora non mi hai detto che mi ami. Sai cosa significa?-
Mantengo sempre la parola. E lei lo sapeva. Forse lo voleva più di me. Quel 'ti amo' bramato, l'ha preso come espediente per farmi continuare.
Entrambi ci siamo intrappolati in questa ragnatela. Questo amore è peccato, ma a me non importa nulla.
Siamo destinati a commettere peccati di piacere.
Noi due ci fondiamo in un'unica cosa. 
Stringendola, accarezzandole il corpo, non perdo altro tempo per far scendere la bretellina della sua canottiera con i denti, deciso a scoprire ogni centimetro della sua diafana pelle, identica alla mia. La mia bocca ti darà piacere ovunque tu vuoi!
Annego profondamente dentro di te, Rin.
Ma per sempre saremo un'unica cosa. 
-Ti amo-

 
-FINE
Grazie per aver letto! E' ispirata alla canzone SPICE!, di Len, spero vi sia piaciuta ^_^
 

  
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