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Autore: Elisabeth_Ice    23/08/2015    1 recensioni
Elizabeth è dura, dura con gli altri e con se stessa. Affronta le situazioni di petto. È terribilmente diretta.
È bellissima e lei lo sa, forse è anche presuntuosa ed è sola.
La sua vita cambierà tantissimo quando verrà mandata in Inghilterra con il fratello maggiore è la sorellina di quasi due anni. È bravissima a disegnare ed il foglio è l'unico suo sfogo.
Se cercavate la solita storia in cui lei è la ragazza debole che ha bisogno di essere protetta e che si innamora del puttaniere della scuola...beh avete sbagliato genere.
Loro si odiano, non si sopportano. Ognuno ha una vita diversa dall'altro. Entrambi non danno conto a nessuno. Sono terribilmente uguali...
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Una voce....solamente una voce. Una voce roca, che ho già sentito da qualche parte.
Ne sono sicura. Vedo il mare ed anche un edera che continua a crescere e ad espandersi sulla superficie ruvida della casa antica.
Poi la scena cambia ed improvvisamente sono fuori in giardino con lui, ci facciamo le coccole seduti sul dondolo, io stringo tra le mani i suoi capelli setosi  e lo attiro sempre più vicino. 
Ridiamo insieme. 
Intrecciamo le nostre mani come se avessimo bisogno l'una dell'altro. 
Io ne ho bisogno. 
Sul tavolo c'è un bicchiere d'acqua con dei cubetti di ghiaccio in superficie, lui ne mette uno in bocca e mi costringe a baciarlo. Dio se è scemo, ma a me piace così.
Sorrido al contatto con la sua lingua calda di desiderio ma fredda a causa del ghiaccio.
Il bicchiere cade frantumandosi in minuscole schegge di vetro che fluttuano sulla mia testa.
 Cadono.
 Trafiggono. 
Sanguino. Non mi interessa. 
La vedo, ora riesco ad abbracciarla, voglio solo questo adesso, lei mi accarezza la testa lasciando scorrere le sue dita tra i miei capelli castani.
 Lo fa sempre e mi fa sempre sentire bene, a casa, protetta.
-Perché stai andando via?- chiedo tra le sue braccia tentennando
Non voglio che se ne vada. "Non mi lasciare" 
-Scusa, io c'ho provato- mi lascia un delicato bacio sulla guancia.
 
 
 
Salto a sedere sul letto ed accendo l' abat-jour.
 Quella poca luce che illumina la stanza e il mio volto mi basta per illuminare quei ricordi che cerco di nascondere.
"Non di nuovo, non quella frase!" 
Le lacrime escono automaticamente dai miei occhi.
Non ce la faccio più. Preferisco non rivederla che rivederla e stare male.
Voglio cancellare tutto di loro. Voglio vivere la mia vita al di là dei ricordi.
Sono due maledettissime settimane che sono qui e questo sogno non mi da tregua.
È sempre uguale. C'ha provato...non ha senso.
 
-Elizabeth che hai?- 
"Zayn che ci fai qui?" Sto per chiederglielo quando metto a fuoco la situazione.
Siamo nello stesso letto, in Italia ed io sto piangendo quindi è piuttosto normale che mi abbia fatto una domanda del genere. Perché mi sto stupendo? Forse perché a farla è stato Zayn....
 
-Sto bene, scusa se ti ho svegliato. Ora avrai un buon motivo per non parlarmi- ironizzo
Infondo io e lui non parliamo da quando l'ho praticamente messo k.o. dandogli due testate consecutive starnutendo. 
Non ha voluto sentire più niente da me, ha iniziato ad ignorarmi e senza problemi io ho ricambiato. 
Ma in questo momento credo di avere un aspetto orribile, forse è per questo che mi ha rivolto la parola, con un gesto della mano cerco di nascondere le lacrime mi inumidiscono le guance . Non voglio che nessuno mi veda così.
-No, tu non stai bene. Potresti anche essere meno stronza visto che sono le quattro del mattino!- risponde .Sorrido vittoriosa.
Mi sposta alcuni capelli dietro l'orecchio così da non farmeli ricadere sul viso bagnato. 
Resto meravigliata da quel gesto, non è da Zayn.
Poggia la mano sulla mia schiena per confortarmi ma il tocco mi da i brividi  infatti mi scosto  immediatamente. Sembra sorpreso dalla mia reazione. Ritira la mano e inizia a massaggiarsi le palpebre come se stesse pensando cosa fare. "Non fare niente" 
 
-Aspetta qui. Vado a chiamare Louis- 
-No!- gli afferro un braccio. Dio i suoi occhi sono un qualcosa di infinito. Non voglio che se ne vada. E adesso non voglio Louis, inizierebbe a farmi domande e non sono in vena di parlare dei miei problemi.
-Ok, io c'ho provato- dice mentre si risiede accanto a me. 
Perché questa frase. Penso all'ultima volta che l'ho sentita e gli occhi pizzicano di nuovo, due grossi lacrimoni scendono giù dai miei occhi per poi finire sulla mia gamba.
Zayn li segue con lo sguardo. 
-Ora basta, io vado da Louis!-  esce, camminando velocemente per il corridoio dell'albergo, credo stia raggiungendo la camera di Brad e Louis
 
"Non te ne andare" sto correndo verso Zayn mi piazzo davanti a lui per non farlo arrivare a destinazione.
-Che ci fai qui? Ti avevo detto di aspettare - mi prende il viso tra le mani ma non mi da fastidio, anzi. È strano il suo sguardo. 
Solo un altra persona mi ha guardato così in tutta la mia vita quando ho pianto. 
C'è chi guardava con pietà e compassione, chi con noia ma mai come se stessero capendo ciò che provavo. Zayn sembra farlo, sembra capire nonostante ci siamo scambiati a mala pena due parole da quando ci conosciamo. 
Lui non mi conosce. Eppure sembra sapere tutto.
D'improvviso dal fondo del corridoio appare le professoressa in pigiama: è orribile.
Mi viene da ridere a vederla. Cammina verso di noi con passo fermo ed autorevole.
Ed ora che vuole.
 
Io e Zayn siamo entrambi nel letto, inutile dire che la prof non ci ha lasciato spiegare e che quando ha visto me in pigiama così vicina a Zayn a petto nudo non ci ha visto più dalla rabbia tanto da iniziare ad urlare lì fuori, dopo un po persino Louis è uscito dalla propria camera per controllare il perché di quel fracasso, nei suoi occhi ho notato un po' di delusione. Non so precisamente per quale motivo avesse quella faccia.
Era per Zayn? No, non può essere, lui sa che tra me e Zayn non c'è ne ci sarà mai niente. È praticamente il mio fratellastro!
Allora perchè Louis non voleva reggere il mio sguardo?  È forse per il loro patto.
Fatto sta che la professoressa abbia pensato male e che ci ha spedito dritti dritti in camera dicendo che avrebbe preso provvedimenti.
Quindi domani mattina c'è da aspettarsi una ramanzina o una qualche punizione.
Perché gli adulti sono mentalmente tarati? Appena vedono un ragazzo ed una ragazza insieme pensano chissà che. Nella mentalità dei quarantenni non esiste la possibilità che sia solo amicizia o nel mio caso neanche quella. Non potrei passare più di un ora consecutiva con Zayn senza litigarci eppure la prof di sicuro avrà pensato che stessimo facendo qualcosa di sconcio o che stessimo andando da qualche parte.
Non so domani dove ci porteranno. Abbiamo già visitato Roma comprensivo di Città del Vaticano e Firenze, poi siamo passati a Vinci, la patria di Leonardo, siamo anche andati a fare una visita guidata al Duomo di Milano ed ora non ho la minima idea di dove ci vogliano portare. 
Ci mancano la Campania, la Basilicata e la Puglia come luoghi di grande cultura.
Ci manca casa mia. Il mare, i tramonti, non ho dimenticato niente. 
E infatti non sono queste le cose che voglio dimenticare, io voglio lasciarmi alle spalle le persone con cui ho avuto a che fare qui. Ognuna di loro mi ricorderebbe mia madre.
Ed io non voglio stare male per qualcuno che non c'è più. Non voglio stare male e basta.
In questi ultimi tre mesi Trisha e Walysha hanno provato a farmi sfogare o almeno a parlare della perdita della mamma. 
Erano come onde che continuano ad infrangersi sullo scoglio. Non le ho mai detto niente sono stata immobile nella mia decisione di non farmi più ferire da nulla.
Eppure ad ogni loro domanda un pezzetto dello scoglio che sto formando si sgretola.
Ogni domanda mi fa riaffiorare un ricordo diverso. Ed i sogni che faccio ultimamente ne sono al prova.
E poi quella frase, quella cazzo di frase che non mi dà tregua.
"Io c'ho provato" perché l'ha detta? E perché si è scusata?! Perché l'ha detta anche Zayn? Non riesco a sostenerla questa situazione. Ho bisogno di Daniel.
Mi giro sul cuscino e mi ritrovo a fissare Zayn. Non capisco perché tutte gli corrano dietro. Si è carino ma il suo carattere è davvero impossibile. 
Un po come me dopotutto.
 
 
 
Mi tiro su dal letto e faccio una treccia scombinata ai capelli, dò un ultima occhiata a Zayn prima di uscire dalla camera. Silenziosa mi avvicino sempre di più a quella porta. È la camera 107.
Qualcosa mi dice di non aprirla.
 Lo faccio. 
Una brezza fredda mi circonda per poi sparire rapidamente alle mie spalle.
Un brivido mi attraversa il corpo. 
Mi addentro nella stanza ed accanto al letto c'è lei.
Mi ci fiondo addosso per abbracciarla ancora una volta ma si sposta.
-Questo non è il mio momento- dice sparendo e lasciandomi di nuovo sola.
 
 
 
Mi sveglio di soprassalto. Era solo un sogno. Due in una sola notte. 
Mi volto, Zayn dorme. Mi tiro su dal letto e vado in bagno a sciacquarmi la faccia.
Divido i capelli e comincio ad intrecciarli fino a formare una lunga treccia.
Apro la porta che da sul corridoio e do un ultima occhiata a Zayn.
Esco, sto facendo esattamente tutto ciò che ho fatto nel sogno con la stupida speranza di poterla davvero vedere dentro quella stanza.
Vorrei parlarle un'ultima volta, vedere il suo sorriso, sentirmi rimproverare.
Camera 107. 
 
Apro la porta ma non c'è neanche un filo d'aria nonostante la finestra sia aperta.
La luce di un lampione illumina di poco la stanza.
-Elizabeth- sobbalzo al suono della sua voce che spacca il silenzio che ci circonda.
È steso sul letto, a prima vista non sembra dare segni di vita. Solo il mio nome.
-Louis....sei sveglio- azzardo a dire
-Come potrei dormire sapendo che tu sei stata male- rimango quasi a bocca aperta.
Faccio un respiro profondo e mi siedo accanto a lui sul letto.
Louis deve provare davvero qualcosa di molto forte per me data la sua affermazione.
Ho paura di non riuscirlo a ricambiare. Io tengo molto a lui ma ho paura di fargli del male. A volte mi sento come una bomba ad orologeria. 
Non voglio che Louis stia male per me, ci tengo troppo.
-Dov è Brad?- guardò verso il bagno ma la luce è spenta
-Credo sia al piano di sopra a farsi qualcuna- continua ad osservare il soffitto come se fosse una vista migliore della mia faccia. La sua. Indifferenza mi spaventa. Io ho passato la vita ad essere indifferente ma non mi ero mai trovata nei panni di qualcuno che viene ignorata. Non importa....mi scivolerà addossa anche questa.
-Torno di là- sto per aprire la porta quando vengo spinta all'indietro.
È questione di attimi. "Che succede?!"
Louis mi sta baciando. Io sto baciando Louis.
La sua lingua si fa spazio tra i miei denti. Mi sto lasciando trasportare. Dovrei fermarmi.
Lo bacio con più passione, lui mi tiene stretta per i fianchi mentre io poggio le mani sulle sue spalle però senza stringerlo.
Vedo i suoi occhi luccicare al buio. 
La sua bocca è sulla mia ed il suo corpo è spalmato su di me. 
Non mi ero neanche accorta di essere stesa sul letto.
-Ti amo- sussurra mentre i suoi baci mi bruciano la pelle. 
Con la differenza che quelle due parole bruciano più dei baci. "Che diamine sto facendo?...devo fermarlo"
"Non amarmi, non farlo" penso continuando a bearmi delle sue carezze.
Gli stringo le spalle volendo di più. Entrambi lo vogliamo.
Ho paura, paura che voglia qualcosa di più oltre al sesso. Io mi lascio andare raramente per quanto riguarda i miei sentimenti. 
Ho amato una sola persona nella mia vita e mi è stata portata via dalle circostanze.
So che è eccitato così mi spingo verso di lui.
I miei pensieri razionali si vanno a far benedire, ora voglio solo godermi il momento.
-Ah...Lou....toglila- metto le mani sotto la maglia del pigiama e con il suo aiuto riesco a sfilarla, tolgo anche la mia rimanendo a seno scoperto davanti a lui.
Se c'è una cosa per cui ringrazio il cielo è il mio corpo.
Ho avuto tante amiche che avevano problemi fisici, come un eccesso di pinguedine, fianchi larghi, ossa doppie. È l'unica cosa che mi sia andata bene nella vita finora.
Scende con la bocca lungo il mio collo mordendo e leccando la mia pelle che ad ogni tocco diventa un po più rossa. Arriva al seno e comincia a succhiare senza sosta.
Sono in estasi. Oddio si. Mi toglie i pantaloncini lasciando solo gli slip lilla a coprirmi.
"Avanti Lou. Fallo!" È una muta tortura quella delle sue labbra sul mio interno coscia.
Gli sfilo i pantaloni del pigiama e con loro tiro via anche i boxer.
Sono tre mesi che non faccio sesso con qualcuno, potrebbe farmi un po male, lo so.
Ma non mi importa, sono impaziente di sentirlo dentro di me così mi libero dei miei slip e gli stringo il busto.
-Vuoi farlo davvero?- chiede guardandomi negli occhi.
"Grazie Louis per avere questi occhi meravigliosi" lo guardo ed annuisco.
Capovolgo la situazione mettendomi a cavalcioni sul suo bacino facendo cozzare i nostri bacini. Mi tiro su e lo accolgo nel mio corpo.
Cazzo, se fa male! Per qualche secondo mi manca il respiro. 
Lui butta la testa all'indietro pervaso dal piacere, come me d'altronde.
Che goduria vederlo così. Si mette a sedere baciandomi il collo e la spalla destra.
-Fai tu- dico con il respiro mozzato. Louis sembra afferrare subito le mie parole capendo che non ho la forza per muovermi, così con spinte regolari fa su e giù col bacino, sotto di me. Grazie a Dio esiste il sesso. 
O dovrei dire: grazie a Dio esiste Louis. 
Forse con lui potrei trovare quel po di serenità che merito.
Forse dovrei tentare. Poggia la testa nell'incavo della mia spalla e sento il suo respiro infrangersi sulla mia pelle.
Continua a baciarmi ed io sto per scoppiare 
-Avanti.... Lizzie...oh Cristo!- spinge ancora e ancora. "Solo un po di più"
 Vengo bloccando nuovamente il respiro. 
Sento Louis venire dentro di me, lo sento tutto. 
Mi stendo accanto a lui sfinita, mentre i nostri respiri si regolarizzano.
Oh cazzo, il preservativo!
-Louis, noi non...- non mi lascia terminare -Si, lo so! L'ho dimenticato. Domani ti accompagno a comprare la pillola se vuoi- 
Mi compiace il fatto che abbiamo pensato esattamente la stessa cosa.
Infilo le mutande ma Louis mi ferma per un braccio.
-Resta - gli brillano gli occhi a questa possibilità -solo per stanotte- sorrido.
-E se Brad tornasse?- 
-Non verrà, rimane fuori tutta la notte- mi giro a guardarlo e mi ci stendo di nuovo accanto, automaticamente un risolino esce dalla mia bocca.
- Perché ridi?- chiede sorridendo appresso a me
-I tuoi capelli, dovresti vederti- continuo a ridere, lui si lascia trasportare dalla mia ironia. Li ha tutti scombinati; sembra Goku supersayan. 
Torna serio -Scusa, so che non volevi farlo-  "Non ti scusare"
- Lou guardami, sono seminuda nel tuo letto. Se sono qui è perché volevo farlo ok?-
In tutta la mia vita non ho mai fatto qualcosa contro il mio volere. Penso sia uno degli aspetti più duri del mio carattere.
-So che tra noi non ci sarà niente- si volta dall'altro lato ma sul suo volto ho scorto la stessa espressione delusa di qualche ora fa
-Stavo pensando che forse potremmo provare, io ti voglio bene- voglio davvero provarci, un sorriso malinconico appare sulle sue labbra sottili.
- Io invece ti amo- la naturalezza delle sue parole, il tono di voce, mi stupiscono.
Gli do un casto bacio sulla bocca per poi sistemarmi meglio sul suo cuscino.
Mi stringe forte a se come se non volesse farmi scappare. "Oh, Louis"
Sono stanchissima, è stata una serata piena di emozioni, sia positive che negative, si intende. 
I sogni, Zayn, Louis, la punizione che mi attende domattina. 
Ed è tra un pensiero e l'altro che tra le braccia di Louis riesco ad addormentarmi pacificamente.
 
La luce che irrompe nella stanza mi ridesta dal mio sonno profondo.
Sono abbracciata a Louis. Richiudo gli occhi non volendone sapere niente di alzarmi.
Ancora cinque minuti. 
Delle voci ovattate si sentono dal corridoio.
-Li cerco io prof- non riconosco di chi sia ma non mi interessa più di tanto, adesso voglio solo restare qui ancora un po.
Un leggero venticello entra dalla finestra provocandomi un brivido di freddo, mi stringo al petto di Louis che sembra non aver risentito del fresco. 
Sento una porta spalancarsi e Louis mettersi a sedere, tengo gli occhi chiusi.
Non so cosa stia succedendo ma non voglio saperne niente perciò sarà meglio fingere di dormire. 
-Che cazzo hai fatto!- è chiaro, questa è la voce di Zayn.
Mi metto a sedere coprendomi il seno con il lenzuolo bianco del letto.
Zayn è davanti allo stipite della porta, immobile a fissare la scena.
Dai suoi occhi si capisce che ha una voglia matta di picchiare Louis ma non fa niente, da dietro di lui dopo poco appare la professoressa: occhi piccoli e neri, gonna sopra alle ginocchia e giacca porpora come la gonna. 
Dio che orrore! Dovrebbe imparare a vestirsi.
-Che avete combinato voi due?!- si mette teatralmente una mano in fronte.
Stufa di questa domanda senza senso rispondo forse anche un po sgarbata.
-Mi sembra ormai chiaro a tutti ciò che abbiamo fatto, non crede professoressa- alzo le sopracciglia per rendere la cosa ancora più ovvia. 
Immagino si sarebbe aspettata una qualche scusa banale tipica di noi studenti ,ma a quanto pare ha sbagliato alunna.
Zayn sorride per un nano secondo ma subito dopo sul suo volto appare la solita faccia incazzata. 
-TOMLINSON, EVANS! Vi dò cinque minuti per rivestirvi e trovarvi alla reception. Cinque minuti! Sono stata chiara?!- 
-Cristallina- dico leggermente annoiata dalle sue urla.
Sia Zayn che la prof si dileguano lasciandoci di nuovo soli.
 
-Vi dò cinque minuti!- Louis finge una voce femminile e gesticolando come un cretino imita la nostra cara professoressa. Certo che è davvero una rompipalle.
Scoppiamo entrambi a ridere.
-Sarà meglio vestirsi- metto il pigiama e dopo avergli scoccato un bacio sulla guancia vado nella mia stanza a prepararmi.
Che silenzio.
Sul letto c'è Zayn che mi fissa.
-Che c'è?- chiedo in attesa di una risposta che giustifichi la severità del suo sguardo.
Scuote la testa come a liberarsi di un pensiero scomodo
-Hai degli occhi bellissimi- si alza e mi si posiziona davanti.
"Cosa vuoi fare Zayn?" 
Continua a guardarmi ma non riesco a capire che diamine gli stia passando per la testa.
-Già....me lo dicono spesso- sussurro. Mi sembra di essere ritornata alla scorsa settimana, quando gli ho starnutito in faccia. Spero solo che la cosa non si ripeta.
È stato piuttosto spiacevole la nostra testata. 
Non capisco. Perché mi sento vulnerabile con lui? Questa sensazione mi infastidisce.
Meglio porvi rimedio.
Lo sorpasso prendendo il telecomando e metto il canale musicale, sparo alto il volume ed entro in bagno per lavarmi.
Tolgo la maglia ed indosso il reggiseno azzurro, un regalo di un mio vecchio amico.
 
                                                                      I don't wanna close my eyes
                                                                      I don't fall asleep 'cause I miss you baby
                                                                       andai don't wanna miss a thing
 
Improvvisamente non sento più la musica. La TV è stata spenta.
Non mi interessa di essere in reggiseno ed esco dal bagno cercando la causa dello spegnimento della televisione. "Zayn"
-Zayn accendi il televisore!- 
-No-
-Allora lo farò io, dammi il telecomando-
-No- Dio se è irritante. Accendo la TV direttamente dal pulsante a lato di essa. 
Si spegne. Mi volto e .....Zayn l'ha spenta col telecomando.
-Che devo fare per farmi dare il telecomando!- chiedo retorica senza aspettarmi una risposta.
-Togliti il reggiseno ad esempio- dice lui mordendosi il labbro inferiore cercando di apparire sexy, dandomi una risposta che non avrei voluto sentire.
-Non lo faró- prendo la direzione della toilette ma le sue parole mi fanno incazzare.
-Sei stata piuttosto brava a farlo stanotte- esclama con la sua stupida arroganza.
Lo raggiungo e gli do uno schiaffo in pieno viso. 
Uno di quelli che fanno rumore.
Uno pesante insomma.
-Dammi della puttana un'altra volta e quello di stasera sarà solo l'inizio di una lunga serie- mi sorride malignamente per poi afferrarmi un braccio con forza. Mi fa male.
-Zayn prova a toccarmi anche solo con un dito e mi metto ad urlare- dico sicura di me.
So che non mi farà niente,ma è meglio che non faccia trapelare la mia preoccupazione.
-Bla..bla..bla....parole, parole, parole. Sei una tipa che parla molto, forse anche troppo-
lo guardo sconcertata. Lui che osa criticare me.
 Zayn non vale neanche le scarpe rotte che porto al piede.
-Ora sono più contenta...- dico con un falso sorriso sulle labbra -....perchè so che non hai capito un cazzo di me- strattono via il braccio dalla sua presa ferrea per poi chiudermi in bagno. Che stronzo matricolato!
Infilo dei pantaloncini di jeans e una canotta bianca. Non potrei essere più semplice.
Lascio cadere il mio mantello di capelli lungo le spalle e la schiena. 
So che avrò caldo, porterò con me un elastico.
 
Esco dalla stanza sbattendo la porta senza curarmi del suo sguardo interrogativo.
Il cellulare vibra. È Walysha. Rispondo. Strano non ha mai chiamato nelle ultime settimane. Almeno non me. Generalmente chiama sul cellulare di Zayn.
-Ciao Elizabeth-
-Ehm ciao, Zayn non è con me quindi gli diró di chiamarti- cerco di farla breve, il mio umore non è dei migliori.
-Oh no. Io volevo parlare con te- dice entusiasta
-Ti dispiace se ti chiamo stasera?- forse è l'unico momento in cui avrò un po di pace.
-Ok, va bene. Scusa il disturbo-
-Nessun disturbo- chiudo la telefonata.
Walysha mi è molto simpatica. Ovviamente non gliel'ho mai fatto capire.
È un aspetto del mio carattere quello di non far trasparire mai le mie emozioni, è proprio per questo che non dormo più con nessuno dalla morte di mia madre; perchè nel sonno esce quella parte di me che tengo nascosta tutta la giornata.
Ricordo che quando ero piccola e papà, voglio dire Andrew, non era ubriaco mi ripeteva sempre una frase "Sei come la Luna Elizabeth, sei rotonda ma mostri sempre la stessa faccia". La prima volta che la disse mi prese in braccio e si sedette sul divano ed io accanto a lui, ed accarezzandomi i capelli pronunciò queste parole, che ancora ricordo.Credo sia l'unica cosa vera che abbia mai detto su di me.
All'epoca gli volevo così bene, era il mio eroe, ma ora, ora è il mio incubo peggiore.
Quando tornava a casa sobrio mi prendeva in braccio e urlava "Eccola la mia principessa" ed io mi sentivo davvero come tale. Una principessa. Una delle favole, quelle che vengono puntualmente salvate da un principe azzurro. Allora era lui il mio principe, poi l'alcol l'ha trasformato in un cavaliere nero di cui non ho saputo più niente per anni. Non avere più sue notizie è stato un sollievo per i primi tempi. Ma nel' ultimo anno io e Daniel ne avremmo avuto bisogno. 
Non gliel'ho mai detto è mai lo farò. 
 
Dopotutto sono come la Luna, mostro sempre la stessa faccia....
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Vorrei ringraziare tutti coloro che hanno messo questa fan fiction tra le preferite, le seguite, e quelle da ricordare. Voglio solo dirvi che le vostre recensioni mi stanno aiutando molto durante le fasi di scrittura quindi recensite in tanti/e. Spero vi stia piacendo.... Un Bacio😘 da ELISABETH_ICE
   
 
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