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Autore: ciaramy93    23/08/2015    3 recensioni
Elena è la principessa del regno di Mystic Falls. Ragazza di sani principi morali e molto dedita al dovere verso la sua nazione.
Damon è un giovane nobile dello stesso regno.
Costretti ad un matrimonio combinato per il bene della loro nazione,scopriranno che doversi innamorare per forza di una persona non è affatto semplice.
Piccoli avvertimenti:ho modificato qualche rapporto personale e anche qualche aspetto fisico dei personaggi(es. Elena e Katherine si assomigliano ma non sono uguali),inoltre i nostri personaggi non vivono in un mondo dove esiste il soprannaturale e il contesto è ottocentesco. Userò il corsivo per esprimere i pensieri dei personaggi e le cose tra parentesi sono dei piccoli appunti di chiarimento. Detto questo,spero vi piaccia!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert | Coppie: Damon/Elena
Note: AU | Avvertimenti: Non-con, Violenza
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Appena arrivati al castello, Damon ed Elena dissero al re e alle guardie tutto quello che sapevano, e Rebekah venne incarcerata all’istante. Dato che le accuse che venivano mosse contro di lei erano molto gravi, Grayson mobilitò all’istante i più bravi investigatori per assicurarsi della verità di quelle accuse. Ovviamente,i nostri principi,come era giusto fecero soprattutto il nome di Kai e, secondo Elena naturalmente, magari la giovane “marchesa” si era solo fatta influenzare da quello scellerato. Era davvero incredibile che, nonostante tutto quello che fosse successo, Elena cercava ancora una traccia di redenzione per Rebekah. Ovviamente, i nostri principi informarono il re della morte assolutamente accidentale di Kai,così non dovevano essere presi provvedimenti contro quest’ultimo.
 
Vi sorprenderà sapere come le forze dell’ordine lavorino in modo efficiente quando è direttamente il sovrano a chiedere le indagini. In un solo giorno gli investigatori trovarono a casa di Kai tutti i documenti che provavano la sua confabulazione con il regno di New Orleans e, in vari pezzi di carta c’erano anche le bozze del suo piano, dove era chiaramente citato anche il nome di Rebekah.  Dunque, quest’ultima dopo solo due giorni dal suo arresto  fu processata. Dato che ormai la fine del torneo era ormai vicina, il parlamento e il consiglio dei ministri avevano deciso di comune accordo che questa faccenda venisse risolta nel più breve tempo possibile, così le più alte cariche della nazione si sarebbero potute concentrare solo sull’ultima disputa; in più, dato che le accuse mosse a Rebekah erano così gravi, avevano deciso che sarebbe stato il re in persona a processarla, affiancato da una giuria valida. Damon ed Elena avevano informato chiunque ne avesse diritto di tutto quello che avevano in mente Kai e Rebekah, senza però accennare alle umili origini di Rebekah. Dunque, la marchesa Rebecca Cooper-Donovan dei Monti Bianchi, stava per essere processata pubblicamente con una lunghissima lista di accuse. Il processo si tenne nella Piazza Principale della capitale ed una folla incalcolabile era venuta ad assistervi.
 
Dopo che i membri della corte si furono sistemati, entrò Grayson annunciato dal maestro di cerimonie così: «Tutti in piedi! Entra Sua Maestà il Re Grayson Gilbert, in veste di onorevole giudice di questo processo!».
Non c'erano sedie per la numerosa folla, per cui nessuno ebbe bisogno di alzarsi a parte i membri della corte e l'imputata, ma quell'annuncio serviva più che altro a richiamare l'attenzione generale, e la cosa funzionò eccome. Il Re Grayson fece il suo ingresso con indosso una toga nera e una di quelle ridicole parrucche bianche che indossano i magistrati.(*) Prese il suo posto nel banco della giuria, poi disse: «State pure comodi, tutti tranne voi, Signora Marchesa!», dopodiché la giuria si sedette, mentre Rebekah rimase in piedi.
Grayson, rimasto in piedi anche lui, srotolò una pergamena contenente tutti i capi d'accusa di Rebekah ed iniziò a leggere a gran voce, perché tutti potessero sentirlo: «Signora Marchesa Rebecca Cooper-Donovan dei Monti Bianchi, voi siete accusata di aver cospirato con il, ahimè, defunto Barone Malakai Parker contro la Nazione. Siete accusata di omicidio, tradimento nei confronti della Nazione, dell'esercito e della monarchia; siete inoltre accusata di rapimento e tentato regicidio!»
La folla sussultò e fece delle esclamazioni di incredulità all'accusa di tradimento delle istituzioni e a quella di tentato regicidio, e una volta che Grayson terminò di leggere i capi d'accusa, i suoi ascoltatori erano a dir poco sconvolti che tutti quei crimini fossero stati commessi tutti dalla stessa persona, e ancora più indignazione la suscitava il fatto che quella persona fosse una ragazza, che a vederla così smorta e con il solito pallore, sembrava avesse bisogno di protezione. Per non parlare poi del fatto che i primi segni della gravidanza erano inequivocabili, dunque anche questo dettaglio suscitava ancora più sorpresa da parte della folla.
Grayson continuò il processo dicendo: «Devo dire che sono molto amareggiato che tutte queste accuse vengano scagliate contro una giovane donna e per di più nelle vostre condizioni. Una vedova oltretutto! Nonostante la giovane età siete una vedova. Certo, bisogna dire che siete diventata vedova per mano vostra, ma pur sempre una vedova; anche se non indossate il nero e questo dimostra che non siete pentita affatto del vostro crimine. La cosa devo dire non vi fa onore. Ma veniamo ai capi d'accusa! Io, come la buon anima di Sua Maestà il Re Alan Watson prima di me, ho ridotto la pena di morte nel nostro regno e l'ho limitata solo ai crimini più gravi, di cui purtroppo voi siete accusata e siete colpevole, poiché ci sono le testimonianze sia orali che scritte della vostra colpevolezza. Anche se per i crimini di cui siete accusata la pena di morte è prevista, resta il fatto che siete incinta, e dunque per questo motivo e solo per questo motivo, non verrete condotta al patibolo. Non mi sembra giusto che anche vostro figlio o vostra figlia paghi per i vostri crimini. Pertanto, io propongo a questa corte di condannare la Marchesa Rebecca Cooper-Donovan dei Monti Bianchi all'esilio nella Terra al di là del Mare.»
All’improvviso dalla folla si alzò un grido generale in cui si diceva:«Che vi importa Maestà delle sue condizioni? È un’assissina! Uccidetela! A morte!». Grayson cercò di non badare a questa richiesta del suo popolo e si ritirò in una separata sede con i membri della corte per decidere il da farsi.
 
 
Appena Grayson e gli altri della corte furono soli, lui cominciò col dire:«Dunque signori, questa è una monarchia, ma è una monarchia parlamentare non assoluta. Perciò, chi non è d’accordo con la mia proposta di esilio della marchesa lo dica!». Uno dei giurati si fece avanti e disse:«Beh Sire, non per contraddirvi…però forse il popolo ha ragione a richiedere la morte di quella donna. Insomma, è un’assassina. Ha ucciso suo marito e stava cercando di aiutare il suo amante ad uccidere vostra figlia, vostro genero e vostra nipote. Nonché anche il Duca Vincent(**). Pensate se fossero riusciti nel loro scopo cosa sarebbe successo. Cosa avreste detto a vostro fratello della morte di sua figlia?». Grayson  inorridì a quel pensiero poiché era una delle prospettive peggiori che gli sarebbero potute presentare davanti agli occhi, ma non era disposto a sacrificare la vita di un bambino non ancora nato, perciò disse:«Si, voi avete ragione! La Marchesa è colpevole ed è giusto che paghi per le sue colpe, ma a parer mio non è giusto che paghi anche suo figlio che ancora non è nemmeno venuto al mondo! Perciò vi prego, ditemi che siete d’accordo con me ad esiliarla nella Terra al di là del Mare. Infondo quella è una terra desolata dove ci sono i rinnegati di tutti i regni non solo i nostri. Stando lì lei non potrà mettersi in contatto con i reali di New Orleans.»
«A questo proposito che faremo Sire?»,domando un uomo del gruppo. Grayson con voce ferma e decisa rispose:«Non faremo nulla! Faremo finta di niente e lasceremo che sia la squadra a fargli scontare le loro colpe sull'arena che ospiterà l'ultima disputa. Per quanto riguarda ancora la Marchesa cosa decidiamo?»
«Voi siete troppo buono Sire! Altri al posto vostro non sarebbero stati così clementi, ma voi avete ragione. Quel bambino non ha nessuna colpa, se non il fatto di essere nel grembo di una donna indegna!», disse un altro dei giurati. Dopo aver sollevato anche la questione su chi affidare la tenuta del Marchese Donovan che,si ritrovava privo di parenti in vita e sulla decisione di affidare o meno la proprietà al figlio di Rebekah per quando sarebbe diventato maggiorenne,la discussuone fu conclusa.
 
Quando la decisione fu presa, i giurati e il re presero il proprio posto, dopodiché Grayson annunciò: «Marchesa Rebecca Cooper-Donovan, siete condannata da questa corte ad andare in esilio nella Terra al di là del Mare! Questo implica che vi sia tolto il titolo di “marchesa” e tutti i vantaggi che esso rappresenta. A vostro figlio o a vostra figlia sarà concesso, una volta raggiunta la maggiore età, di mettere piede in patria per poter amministrare la tenuta di vostro marito. Sarà tenuto o tenuta d'occhio da una squadra di legali per verificare che non abbia ereditato i vostri insani propositi e se sarà considerato o considerata idonea, avrà il diritto di ereditare la tenuta; che nel frattempo sarà amministrata dal capitano della squadra. Se la vostra progenie non verrà considerata idonea, tornerà da voi nella Terra al di là del Mare per passare la sua vita in esilio insieme a voi! Questo è ciò che la corte ha decretato! La vostra partenza sarà immediata! Il caso è chiuso! Che Dio abbia pietà di voi!», dettò questo, Grayson batté in modo teatrale il martelletto sull’apposita superficie di legno e tutti sgombrarono il campo.
Rebekah fu subito raggiunta dalla polizia e condotta nella vettura che l'avrebbe condotta al porto. La carrozza del re e quella degli altri magistrati seguirono a ruota quella della polizia per assicurarsi che le procedure sarebbero state messe in atto regolarmente.
 
Quando arrivarono al porto la nave era già pronta. Grayson,Miranda,Damon ed Elena si misero da una parte, tutti e quattro affilati per vedere bene la scena. La giuria ed i membri della polizia,si misero davanti alle carrozze, per bloccare la via a Rebekah nel caso avesse tentato di scappare, ma no. Non si mosse di una virgola, a parte quando girò la testa in direzione dei reali e li guardò tutti e quattro con disprezzo. Il re sembrò cogliere in quello sguardo una muta domanda alla quale rispose così: «I vostri effetti personali vi saranno recapitati al più presto! E mi assicurerò che avrete l'assistenza necessaria quando nascerà vostro figlio o vostra figlia.». A quelle parole Rebekah rigirò la testa per guardare davanti a sé, poi quando i poliziotti le si avvicinarono per portarla sulla nave con la forza, lei alzò una mano per fermarli, poi disse con disprezzo: «Faccio da sola, grazie!»
 
La scena che seguì fu teatralmente spettacolare. Rebekah che avanzava sulla passerella della nave, con aria da superiore a tutto e a tutti. Proseguiva a testa alta verso il mezzo che l'avrebbe condotta nella sua nuova casa, e mi dispiace dirlo, ma era davvero bella, con i capelli raccolti in una raffinata acconciatura, un vestito stile impero di un bianco splendente e il trucco che le camuffava leggermente il pallore.
Elena in prima persona rimase piacevolmente sorpresa da quella scena. Era straordinario che qualcuno che si trovasse nella posizione di Rebekah riuscisse a mantenere una tale compostezza. Elena sentiva di ammirarla per questo e nel suo immaginario Rebekah era salita di qualche gradino sulla scala delle persone che hanno dignità.
 
Una volta raggiunta la nave, Rebekah si piazzò davanti il parapetto e cominciò a scrutare con fierezza e rabbia il panorama che si ritrovava davanti. Lì aspettò pazientemente che la nave fosse pronta a partire, dopodiché l'imbarcazione cominciò a staccarsi dal porto e a procedere verso la sua rotta. Quando ormai il porto di partenza era diventato solo un punto in lontananza, Rebekah continuò a guardare davanti a sé,e mentre si accarezzava il ventre gravido sussurrò: «Ti vendicherò Kai, te lo prometto! E giuro sul tuo cadavere che nostro figlio prenderà il posto che gli spetta sul trono di Mystic Falls!», dopodiché si voltò e andò a ritirarsi.
 


*:Avete presente in quei film ambientati nell’ottocento fanno vedere quelle parrucche bianche piene di ricci che adornano le teste dei magistrati? Ecco,intendo quelle
**:Per chi non se lo ricorda,Vincent è il cognome di Stefan in questa storia
 
Eccomi qui ragazzi con il nuovo capitolo! Come vedete sono stata buona con Rebekah e alla fine ho deciso di rispiarmiarla,anche perché,nel caso ci sia un continuo della storia(e tutto fa pensare che ci sia) la sua presenza è fondamentale. Anche se non è morta,era comunque colpevole e meritava una punizione. La sua punizione è l’esilio in questa strana terra dove vengono mandati tutti i rinnegati di tutti i regni. La sua uscita di scena nonostante tutto è stata spettacolare ed ha anche suscitato anche qualche forma di ammirazione. Vediamo ora che cosa faranno Damon ed Elena,ora che si sono finalmente liberati di tutti quelli che volevano far loro del male. Mi piacerebbe tanto sapere se voi vorreste un maschietto o una femminuccia per il bambino di Damon ed Elena. Grazie a chi commenta,a chi segue,a chi ha messo la storia tra le preferite e le ricordate! Al prossimo capitolo! Un abbraccio!
-Greta
   
 
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