Giochi di Ruolo > Dolce Flirt
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Autore: LiliFantasy    24/08/2015    2 recensioni
[ATTENZIONE: FIC IN COMPLETA E RADICALE RIVISITAZIONE]
Dal prologo:
Angeli. Creature potenti e misteriose. Buone e generose. Alcuni timidi...altri piú estroversi.
Diciamo che sono permessi i matrimoni tra angeli, c'è uno ad esempio che mi fa il filo da quando quella stupida di Eva mangió la mela...
Ma, amore tra mortali e angeli...mhm...
...L'ultima volta che degli angeli si sono innamorati degli umani decidendo di aiutarli, sono stati scagliati giú dal cielo... 
***
Ogni persona ha un angelo custode. Gli angeli sono creature misteriose che vivono tra di noi sotto forma di umano, facendo di tutto per aiutare il proprio protetto.
La regola principale?
Non innamorarsi.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Dolcetta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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// CAPITOLO ANCORA NON REVISIONATO \\






CAPITOLO 3

STRANI SILENZI



-Aaaaaaahhh!!!- urlai immancabilmente.
“Ben svegliata!”
-Ma sono le 4!!!-
“Oggi devi andare a scuola”
-Ma non alle 4!! Buonanotte...-
“Io mi sono preso la briga di svegliarti e tu ti riaddormenti come se non fosse niente??”
-Magari se ti stessi zitto ci riuscirei...-
“Milioni di cristiani venderebbero la propria madre per avere una mia apparizione...tu hai la possibilità di avere come sveglia personale ME...il grande Dio...il Signore di tutti i tempi...il Padre dei cieli...e che cosa fai??...Mi rifiuti??”
-Magari potessi...tu mi stai sempre appiccicato come una cozza...-
“Perché? Le cozze stanno appiccicate??....E poi come puoi paragonarmi ad una COZZA???”
-Dio la cozza suona bene- borbottai ridacchiando.
“ALZATIIIII!!!!!”
-Aaaaaahhhhh- caddi giù dal letto con tutte le coperte addosso -Contento ora??!!-
“Beh...sì...ahahah”
-Grrrrr...ridi anche??- mi alzai e andai con un’andatura un po’ da coatti verso il bagno.
Dieci minuti più tardi ero pronta...c’era solo un piccolo problema...
-Sono ancora le 4:10!!!- esclamai mettendomi seduta su una sedia di fronte al tavolo da pranzo.
“A che ora devi andarci?”
-E che ne so io! Avevi detto che ti saresti occupato tu di tutto...oh ma...aspetta un attimo...-
“Che cosa c’è?”
-Mi hai iscritta vero??-
“Oh ma certo che ti ho...ehmm”
-Mi hai iscritta vero???!!!-
“Ah, ah, ah...ma sì che ti...”
-Mi hai iscritta vero??????!!!!!!!-
“Ehmm...mi sono dimenticato...ma puoi farlo sempre adesso!!”
-Grrr grrr grrr....Grrraaaaaaaaaahhhhh!!!!!- diedi un pugno sul tavolo di......travertino -Whuuuaaaa!!!-
“Ben ti sta!”
-E tu...e tu...e tu lo dici pure???!!!- mi alzai dalla sedia e andai a prendere una felpa in camera da letto. Chiusi frettolosamente la porta di ingresso e il cancello.
Presi a correre come una furia verso...ma dove stavo correndo?? Non sapevo neanche dove era quel benedetto -o maledetto- liceo!
-A chi chiedo aiuto??- innanzitutto uscii dalla boscaglia: lì avrei trovato solo castori permalosi e puzzole che si credono donnole...
-Ma solo i cretini vanno in giro a quest’ora...salvo chi si deve alzare alle 3 di mattina per lavorare...o anche quei poveracci che si mettono a suonare in mezzo alla strada- borbottai.
Dopo un po’ che passeggiavo, cominciai a sentire il suono di una chitarra, credo elettrica. Mi avvicinai con gli spiccioli pronti in mano...ma li avrei potuti anche tenere...
-Ok...mi devo ricredere: a quest’ora vanno in giro solo i cretini...- il ragazzo che stava accucciato in un angolo della strada si girò, ma avevo capito già chi mi trovavo davanti per un qualcosa che lo contraddistingueva dagli altri suonatori cretini...
-Ehilà nana! Questa mattina non ci vai a farti il bagnetto nel fiume?- chiese beffardo. Avete capito chi era il cretino vero??
-Ciao Castiel! E’ davvero un immenso piacere incontrarti! Ti voglio tanto bene e-
-Cosa ti serve?- tagliò corto.
-Grazie, mi hai risparmiato l’orrendo complimento che mi ero preparata...-
-Il complimento lo posso ascoltare lo stesso?- sorrise malizioso.
-Manco morta ti farò un complimento...ma vorrei un favore...-
-Il favore ha un prezzo...-
-Cosa vuoi??-
-Qualsiasi cosa...-
-No, devi avere il mio consenso...-
-Un bacio-
-Bleah!! Ti saluto-
-Allora non ti aiuto...-
Ci pensai un attimo -Prima mi aiuti e poi forse ti do un bacio...- dissi accucciandomi su di lui per stuzzicarlo.
-Mhmm...sono a tua completa disposizione!- sottolineo la parola “completa” ma finsi di non farci caso.
-So che è ancora presto...ma mi dovresti accompagnare ad un certo liceo che si chiama Dolce Amoris...-
Sgranò gli occhi -E cosa dovresti fare in questo presunto liceo, se io ti ci accompagnassi??-
-Segreto. Mi accompagni allora??- chiesi avvicinandomi un altro po’.
Lui arrossì -cosa che non avrei ma pensato sapesse fare- e, facendomi cenno di seguirlo, si incamminò per la strada con la chitarra a tracolla.
-Sì, è decisamente elettrica...- sussurrai.
-Mhm?-
-No, niente...-
Mentre camminavamo, non potei fare a meno di guardarmi intorno.
La strada era costeggiata da piccoli alberelli; i fiori erano un po’ ovunque: sui balconcini dei palazzi e nei vasi davanti ai negozi.
-Non c’è che dire...una città perfetta...senza neanche una cartaccia per terra...-
“Puoi dirlo forte!”
-Sai, preferirei di no...non voglio che mi prenda per una pazza che parla da sola!-
“Perché, non lo sei??”
-Grrrr...-
-Con chi parli, nana?-
-Ehmm...no...pensavo ad alta voce...- lo sentii ridacchiare.
Giungemmo davanti ad una specie di garage...che scendeva sotto terra...
Io mi bloccai davanti l’ingresso.
-Che c’è hai paura?- mi beffeggiò lui.
No, beh...sai, essendo una che è sempre vissuta tra le nuvole...
-S-soffro d-di claustrofobia...-
-Se non vuoi che ti accompagni dimmelo prima...-
-N-no ecco...s-sto venendo...- scesi lentamente le scale e lo seguii, scendendo sempre di più attraverso un’altra rampa di scale a chiocciola.
Mi sentivo mancare il fiato e la testa cominciò a girare. Stavo per svenire, ma Castiel mi prese al volo.
Mi aspettai di sentire un’altra presa in giro...che non arrivò. Gli era stata servita su un piatto d’argento e lui l’aveva rifiutata...possibile che stava diventando più...gentile???
No! Ma per carità!! Ahaha!! Castiel gentile! Ahahahahah!!!!
Senza accorgermene avevo cominciato a ridere, lui mi guardava perplesso.
-Ho motivo di credere che stia accompagnando sulla mia moto una pazza psicopatica?-
-S-sulla t-tua moto???!!- Davanti a me si stagliavano kili di vernice rossa e nera su una meravigliosa moto...sì, certo...meravigliosa, ma non per me! Io odio le moto!! Sai quanti protetti mi sono morti su quei cosi?? Sai io che punizioni ho avuto per questo??!!
-No, io su quel mostro non ci salgo!!-
-Vuoi che ti accompagni in questo liceo o no??-
-D-d’accordo...- no Angel! Così non va bene! Devi essere più ferma e decisa! Non puoi farti convincere dal primo rosso tinto che passa! Non che ce ne siano altri deficienti come lui -apparte il giapponese cretino della sera prima-  ...però...!
Fatto sta che mi aveva già obbligato a montare in sella -in questo i pantaloncini che avevo messo erano perfetti! Altro che gonne e tuniche!...- e avevo indossato il casco.
“Ok in questo momento sto rischiando la vita su un attrezzo tinto rosso, guidato da un cretino tinto rosso...rilassati...cerca la pace interiore...”
Stavo assumendo una posizione yoga, ma il mio momento di pace fu interrotto da una partenza particolarmente brusca che mi costrinse ad attaccarmi a mo’ di koala alla sua schiena...gesto tipico dei motociclisti maniaci...
Dopo neanche dieci minuti ci eravamo già fermati. Non persi un secondo di più e mi staccai da lui, scendendo dalla moto alla velocità della luce.
-Guidi sempre da spericolato?- chiesi riprendendo mano a mano colore.
-Solo con le belle ragazze...- disse avvicinandosi sempre più vicino -fin troppo vicino- per i miei gusti.
-Che cavolo pensi di fare??-
-Il bacio...me lo avevi promesso...-
-Ahhh...sì è vero- mi allontanai da lui, e lui mi seguì a ruota. Lo portai dietro un albero.
-Quindi eri seria...-
-Certo che ero seria...- mi allontanai ancora un po’ di più, avvicinando ad una piscina.
“Grazie liceo di avere una piscina!!!”
Lui mi si avvicinò, bloccandomi al muro che si trovava proprio di fronte al bordo vasca.
Mi avvicinai a lui.
-Spero che tu abbia fatto colazione almeno due ore fa...- gli sussurrai nell’orecchio.
-Cosa???-
Mi allontanai da lui e con uno spintone lo gettai in acqua...
Senza perdere tempo corsi verso l’ingresso, trovando fortunatamente la porta aperta.
-Ok...ora non mi resta che trovare qualcuno disposto ad iscrivermi al liceo...alle 4:30 di mattina...-
Mi misi a gironzolare per i corridoi, sbirciando qualche volta nelle aule.
Dopo un po’ mi rimase solo una porta da controllare. C’era scritto “Sala Delegati”...perché non l’avevo notata subito?? Mi risparmiavo cinque minuti preziosi...
Stavo per bussare, ma non ce ne fu bisogno...perché la porta si aprì investendo in pieno il mio povero naso...
-Oddio scusa!- disse qualcuno -Ti porto in infermeria...Angel?? Ma cosa diavolo fai qui??- chiese sorpreso. Alzai lo sguardo.
-Ciao Nath, mi porteresti in infermeria anche se sono Angel??-
-Oh, sì...certo- balbettò imbarazzato.
-Entro domani!- urlai reggendomi il naso, che intanto aveva cominciato a sanguinare.
Mi portò in un aula (ovviamente l’infermeria).
-Scusami ancora...-
-Inutile piangere sul latte versato- mi guardai allo specchio -...o dovrei dire sul sangue...- sospirai. Intanto il biondino era andato a cercare il disinfettante -Ahhh...se continuiamo così, mia cara Angel, presto ci ritroveremo in una bara d’oro...ad ascoltare uno stupido discorso da parte di August l’idiota!- sussurrai a denti stretti.
-Che dici??-
-Niente...- mi disinfettò la ferita e mi fasciò il naso.
-Hai perso molto sangue...-
-Me ne ero accorta...- dissi guardandomi le mani, che ne erano piene. Lui si mosse a disagio, avvicinandosi a me.
-Vuoi che ti porti in ospedale?- chiese serio.
-Vuoi che ti elenchi le cose a cui sono riuscita a sopravvivere??-
-No grazie-
-Ora te le elenco...- mi alzai e cominciai a girare in tondo -Sai quante cadute dal letto ho sopportato per colpa di QUALCUNO???...Sai l’altro giorno da chi sono stata picchiata eh?? Da un castoro, sì...da uno stupido castoro! E perché? Perché sono riuscita a cadere in un fiume per colpa di QUALCUN ALTRO!! E sai che ho fatto dopo eh?? Sono riuscita a farmi convincere dal QUEL CRETINO a farmi accompagnare su uno STUPIDO E IDIOTA mezzo infernale e per poco non ci rimettevo la pelle!! Dopo di ché ho spinto sempre QUEL QUALCUNO in una piscina-
-Chi avresti spinto in una piscina??-
-Fammi finire...allora...dicevo...l’ho spinto in una piscina...poi sono corsa qui dentro con l’intento di iscrivermi a questo stupido liceo...e mi sono beccata una porta sul naso!!!...Allora...pensi che io riesca anche a svenire per una stupida botta sul na- mi sentii debole, la vista mi si offuscò e svenni.
(Messaggio per i posteri: ricordatevi di portarmi subito in un ospedale quando inizio a fare i monologhi sulla mia sfortunata vita).
Mi risvegliai poco dopo. Vedevo solo bianco. Sembrava stare in paradiso...
...ma no, non era il paradiso...mattonelle teli e mobili...credo proprio che stia sognando...
Ora richiudi gli occhi...aprili...no, qualcosa non va...quello stupido armadio rimane lì, davanti a me...se avesse avuto gli occhi avrei giurato che stesse fissando...ma gli armadi non hanno gli occhi...vero?? Oddio...gli armadi con gli occhi...aaaaaahhhh!!!
-D-dove mi trovo??-
-Ciao Angel- era una voce calda e rassicurante...ma NON mi rassicurava per niente.
I film mi hanno insegnato che le donne con voci come quella sono per il 70% cattive e malvagie...il restante 30%......boh...forse dovrei guardare più  film...
-Io sono un medico...ora ti trovi in un ospedale-
Aspetta...il fatto che tutto sia bianco...il medico...l’ospedale...l’armadio!! No, forse l’armadio è un dettaglio poco significante...
Ora c’era solo una cosa da chiarire...
-Hai dei tentacoli sotto la gonna??-
Il medico strabuzzò gli occhi -Come scusa??-
Socchiusi gli occhi e mi avvicinai a lei...
-Ok...non sei un mostro che vuole mangiarmi?-
-Io? Ahahah!! No...- rispose lei ridendo di gusto.
Mi rilassai.
-Hai uno strano senso dell’umorismo...-
-Niente di me è normale...- aggiunsi sorridendo.
-Come ad esempio il tuo svenimento...-
-Eh?-
-Hai riportato una piccola frattura al setto nasale destro...ma niente è talmente grave da far svenire una persona talmente sana e forte come lo sei tu...-
-Sana?? Forte?? Cosa??-
-Stranamente tu non sei come le altre persone...ti abbiamo fatto una lastra alcune ore fa...sei molto complicata morfologicamente...il tuo corpo è come una piramide di carte placcate in oro e resistenti come il metallo...ha un non so che di alieno...-
“Oh no...e se scoprissero chi sono???”
-Quando mi dimetterete??-
-Ehm...dovremo fare altri test per scoprire cosa c’è dietro alla piramide di carte-
-Ma io sto bene giusto??-
-Oh...sì, certo-
-Allora sono libera di andarmene-
-Beh...io-
-Queste sono le regole! Bye bye!- mi alzai e corsi in bagno per rivestirmi...l’unico problema? Non avevo i vestiti...
“E allora? Sei abituata ad andare in giro con una tunica, no? Dov’è il problema??”
-Il problema sta nel fatto che così sembro essere appena fuggita da un manico-
Fui interrotta dalla voce del medico...che -sempre con voce calda e rassicurante- mi intimava di uscire dal bagno o altrimenti avrebbe sfondato la porta a calci...
-Cosa faccio??- sussurrai guardandomi intorno.
Allora...cosa posso usare per uscire??
...Ho della carta igienica...uno stura lavandini usato da poco...e una confezione di saponette...
-Non puoi farmi uscire da qui??-
“Mica posso fare i miracoli io!!”
-...-
“Ok...forse la cosa è un po’ contraddittoria...”
Sentii il medico-ninja che dava pugni alla porta, mentre elencava -con voce non più calda e rassicurante- tutti i campionati di karate che aveva vinto...
-Potresti fare qualcosa??!-
“Ok...tra dieci secondi sarai fuori di qui...”
Intanto la porta diventava sempre meno resistente...
“...9...”
-Benissimo...diventerò una polpetta di angelo! Esistono le polpette di angelo vero??...Bene...tra poco cominceranno ad esistere...-
Una vite saltò...
“...8...”
-Non te ne frega niente se diventerò una polpetta al forno??-
“...7...”
-...Polpetta al forno con patate...-
“...5...”
-Dopo il 7 viene il 6...e non il 5...-
“Stavo cercando di abbreviare i tempi tonta! Sei riuscita a far passare 5 secondi in più del necessario!”
-...Con un po’ di carote non sarei male...-
“...4...”
-...Rosmarino...-
Uno dei due cardini della porta si ruppe...
-Oh no! Ho dimenticato di mettere l’olio!-
-Smettila di parlare della tua ricetta da cannibali! Mi deconcentri!”
-Per contare da 1 a 10 non ci serve molta concentrazione...-
“Ed ecco altri 5 secondi sprecati!”
-A che punto ero arrivata??...Ah sì...all’olio-
Sulla porta apparve una crepa...
“...Aspetta...ho perso il conto!”
-Eri arrivato a 4-
“...4...”
Un’altra crepa...
-Ma che è questa porta? Indistruttibile??-
“Preferiresti diventare la polpetta che stai cucinando mentalmente??”
-...Rosolare lentamente...-
La porta emise un rumore sinistro...
“Ma dai!! Mica le porte dei bagni degli altri ospedali sono così resistenti!! E rompiti!”
-E’ da 6 minuti che cerchi di contare fino a 10-
“Fino a 1”
-Non interrompermi!!...Fino a 1 e ora stai aspettando che il medico-ninja la rompa definitivamente??-
“...3...”
-La la la...un po’ di peperoncino...ooh lè!-
“Ooh lè??”
-Ho appena rigirato la polpetta...tu continua a contare-
Un’altra crepa...
“...2...”
-...Vediamo...che cosa scelgo per l’impiattamento??-
“...2...”
-L’hai già detto 2...comunque...preferisci un piatto a fiori o uno a cuori?-
“...1...”
-No, dai...veramente...quale preferisci??-
“...0...”
-Dovevi dire anche 0? Aaaaaaahhhh!!!!- sentii il pavimento risucchiarmi...e poco dopo mi ritrovai con il sedere per terra...di fronte a qualcuno che non volevo vedere...
-Cosa ci fai qui nana?- ghignò.

-Ehilà Castiel!...Potresti aiutarmi a uscire dalla nazione senza destare sospetti?-
-Cosa hai rubato? La Sacra Tunica da Ricovero?-
-No...diciamo che sono fuggita da un ospedale-
-Ahahahah...e che ci facevi nell’ospedale?-
-...Ero ricoverata...-
-Cosa?? Perché??-
-Non ci credo...sei preoccupato Castiel?-
-Più che altro sono preoccupato per me...potrebbero arrestarmi per sequestro di persona...potrebbero considerarmi un complice...perché sei fuggita??-
-Odio le domande...quindi chiudi il becco-
Mi alzai, ignorando il fatto che mi trovavo per strada con indosso un camice che mi copriva ben poco, alle 6 della mattina.
-Vieni a casa mia, che ti presto qualcosa...che ti copra di più...-
-Questa è gentilezza??-
-E’ sempre un piacere ospitare una ragazza mezza nuda a casa mia...-
-Non è gentilezza- mi voltai verso di lui -...Ma comunque ho anche io una casa...e devo tornarci prima di pranzo-
-La mammina è ansiosa?- chiese beffardo.
-No...io vivo da sola- mi rabbuiai in viso. Questa mia frase faceva riaffiorare ricordi...ricordi che dovevano restare sepolti.
Lui, stranamente non replicò.
-Allora ti accompagno-
Acconsentii, ancora perplessa per il suo comportamento.
Mi incamminai verso il bosco con lui al seguito...ascoltando i suoi strani silenzi.
Hey Padre, sei sicuro di non avermi fatta comparire in un’altra dimensione??

 

**Angolo della scrittrice**
Scusate per l'attesa, ma ho avuto una specie di blocco dello scrittore...
Comunque...ecco qui il nuovo capitolo...
Non c'è molto del Dolce Amoris...ma vi giuro che il prossimo sarà tutto ambientato nel liceo ;)
Alla prossima! XD
   
 
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