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Autore: Anchor99    24/08/2015    0 recensioni
Kim, una ragazza dall'inaspettato passato, stanca di vivere nel suo villaggio, si imbarca per i sette mari alla ricerca della sua vera Libertà, e per scoprire cosa fosse accaduto quella notte, quando rimase orfana.
Una storia ambientata nel 1700, tempo in cui regnava la pirateria,Kim , incontra Jack Sparrow e la sua ciurma per intraprendere mille nuove avventure....Cosa scoprirà la giovane ragazza?
Genere: Avventura, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hector Barbossa, Jack Sparrow, Joshamee Gibbs, Un po' tutti
Note: Cross-over, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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MI DISPIACE, MA COMBATTO CON TE.

La mattinata continuò regolarmente, ogni uomo era intento a completare il proprio lavoro in fretta...tranne me.
Preferii andare in esplorazione sulla nave (che in effetti non avevo mai avuto l'occasione di visitare per intero) con la speranza che il Capitano non avrebbe mai fatto caso alla mia assenza.
Scesi nella stiva: amache appese a pali di legno massicci occupavano tutta la stanza; ogni amaca era il letto di un membro della ciurma, che a fine serata dopo aver lavorato,rubato,razziato e brindato si abbandonava ,come un bambino innocente, tra le braccia di Morfeo.
Non c'erano finestre,l'aria era viziata e vi era un penetrante odore di sudore maschile.
Tra le travi del soffitto legnoso si scorgevano piccoli coni di luce che lasciavano intravedere solo piccole zone della stanza. Le lampade sui pali di legno erano spente.
Appurai il fatto che in quella stanza non potesse esserci nulla di interessante e continuai l'esplorazione scendendo dalla scaletta in legno tenendomi stretta al corrimano e impugnando una lanterna ad olio.
Scesi nella cambusa: L'ambiente era completamente buio e potetti distinguere gli oggetti solo grazie all'aiuto della fioca luce della lanterna
Piatti di legno e di ferro ammassati e sporchi che dovevano ancora essere lavati, sudici di residui di cibo incrostato.
Sacchi di patate pesanti e ancora sporchi di terreno agli angoli della stanza; 
Si sentì squittire...non mi meravigliai del fatto che ci fossero i topi, con tutto quel cibo..
Mi avvicinai a una botte traboccante di mele e ne agguantai una. 
Tutto procedeva nella tranquillità più assoluta.
In quell'ocurità fragorosa arrivai alle prigioni e riaffiorò nella mia mente la brutta avventura dell'altro giorno e tutti i miei pensieri: Barbossa,il medaglione, Stan e Jack...già..Jack.
Quello strano pirata di cui iniziavo a fidarmi..così misterioso e brillante..
Mi piaceva parlare con lui,esercitarmi con la spada, era come se mi facesse sentire sempre parte di questo strano mondo. Era normale che una donna parlasse di un pirata in questo modo!
...forse no... ma chi stabiliva cosa fosse normale?!
Sono stata sola così tanto tempo che ora mi affeziono alle persone con tutta questa facilità...in fondo..è un brav'uomo..
Mi sedetti vicino al barile dietro il quale mi nascosi durante la battaglia e risposi a me stessa.
"Ma è pur sempre un pirata"
Ma allora perchè quando sono con lui mi sento così..a casa?
Fu allora che pensai "Forse casa non è un luogo, ma una sensazione"
E per la prima volta capii quanto questa frase potesse essere vera e mi ritrovai a sorridere da sola come un'idiota.
Sentii scricchiolare le assi del pavimento e capii che qualcuno stava arrivando.
Ripresi la lanterna, ripercorsi la cambusa e salii le scale. 
Non appena i miei occhi incrociarono la luce del sole sul ponte della nave, di istinto li strizzai per la forte luminosità.
Jack era sulla prua intento a scrutare l'orizzonte con il suo cannocchiale, Cotton era al timone e Martin era sull'albero maestro a slegare le funi: Tutto secondo la normalità. Mi tranquillizzai e appoggiai il gomito sinistro sul parapetto quando Jack urlò "NAVE IN VISTA!".
Gibbs gli andò incontro: "colori?"
Jack: ....è senza bandiera...
E tutti capimmo, con occhi sgranati, che la nave in questione era la Queen Anne's Revenge.
Martin scese dall'albero maestro: "ordini Capitano!"
Jack: Tutti ai vostri posti! Pintel , Ragetti e altri sette uomini ai cannoni! Gibbs, tu pensa alla polvere da sparo.."
Il Capitano iniziò a dare ordini a destra e a manca e ovviamente l'idilliaca situazione di tranquillità si trasformò in un momento di panico.
Barbossa avanzava con la sua nave frontalmente,proprio nella nostra direzione e non c'era tempo per il timoniere di virare in alcun modo.
Aspettavamo di essere di fianco alla nave nemica per attaccare con i cannoni:
Jack fissava con sguardo serio il vascello che arrivava, impugnando spada e pistola.
Io presi la mia spada dall'elsa, ma il rumore dell'arma estratta fece girare Jack,il quale mi guardò negli occhi con aria supplichevole e, senza parlare, con un semplice sguardo, gli feci capire :"Mi dispiace Jack, ma io combatto con te"
E lui mi capì, ne sono certa..  con uno sguardo di risposta annuì e mi sorrise con un angolo della bocca, come se in fondo fosse proprio quello che voleva, e ritornò a scrutare l'imbarcazione nemica.
  
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