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Autore: shes_not_afraid1_D    25/08/2015    0 recensioni
Luna non aveva mai pensato che la vita potesse caderle addosso quando zayn malik lasciò gli one direction, né avrebbe potuto anticipare le cose incredibili che le sarebbero successe mentre lo cercava
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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DISCOTECA
8.
 
“Toc Toc.” Una voce dolce mi svegliò da un sogno così leggero che volò via come una piuma senza lasciare tracce nella mia memoria. Mi stiracchiai aprendo gli occhi lasciandomi acciecare dalla luce del sole. Tutte le nuvole della sera prima erano sparite.
“Dormi bimba?” era Harry. Vi lascio immaginare gli ormoni. “No sono sveglia.” Dissi balbettando quasi cadendo dal letto.
“Posso entrare?” mi chiese con un velo di preoccupazione nella voce.
-Vuole entrare … che faccio? Che dico? Che???-
“Dipende. Perché?” frase migliore non mi venne.
“Boh guarda la domestica giapponese  mi ha chiesto di controllare che il colore delle tende si abbini al piumone.”
“In questo caso di alla cameriera che i colori sono perfetti.”
“Dai fammi entrare che se torno di sotto con il tuo cibo intatto Lou è capace di farsi venire un attacco di panico.” Il mio stomaco brontolò. Mi alzai dal letto e andai ad aprire.
“Buon giorno, di nuovo.” Mi disse sorridendo non appena mi vide. Grazie a Dio si era vestito, ora indossava un paio di jeans aderenti neri e una camicia a quadri nera e rossa leggermente aperta sul petto.  Lo guardai forse per un po’ troppo, estasiata. Dovete sapere che la mia ossessione per i ragazzi va a periodi: ogni tot tempo aumenta nei confronti di uno della band e credo che il mio “Periodo Harry” sia ricominciato in quel momento.
“Che ore sono?” chiesi riprendendomi.
“Le due, hai dormito altre sei ore. Complimenti io non ce la farei mai a dormire così tanto.”
“Di solito nemmeno io. Cosa c’è lì?” chiesi adocchiando la scatola bianca che reggeva in mano.
“Sushi. Sappiamo che lo hai mangiato ieri, ma non sapendo cosa ti piace…beh, tieni. Louis ha scelto i gusti.” Me la porse e io tornai sul letto incrociando le gambe. Lui mi seguì e si sedette di fianco a me.
“Io e i ragazzi pensavamo di uscire a fare un giro oggi pomeriggio, prima della discoteca.”
“Mhh” dissi intingendo il primo boccone nella salsa di soia “Va bene.”
“Tu vieni con noi?”
“Non so, magari sto qui e mi preparo per sta sera. Sai no, doccia, trucco. Cose da ragazze.”
“Capisco.” Disse lui “A cena mangiamo in giro vicino alla discoteca ok? Noi torniamo per le otto a prenderti.”
“In sei ore credo di riuscire a prepararmi.” Dissi sorridendo. Avevo praticamente già finito di mangiare e mi ero alzata per cercare un posto dove buttare la scatola. “Vicino all’entrata c’è un cestino” mi disse Harry quasi avesse letto i miei pensieri.
“Quindi ora vai?” gli chiesi dall’altra stanza mentre tornavo indietro.
“Non vedi l’ora che mi levi dalle scatole eh.”
“Ma va, solo che magari fai tardi con i ragazzi. Non voglio farti perdere tempo.” Lui fece per dire qualcosa ma restò in silenzio.
“Okay vado. Non ustionarti con l’acqua della doccia o inciampare nella moquette mi raccomando.”
“Harry non ho due anni sai?”
“Si lo so. A dopo allora.” Si alzò e mi diede un bacio sulla guancia prima di andarsene. Sospirai ignorando il calore delle mie guance. Era il mio idolo, non dovevo farmi venire idee strane.
Rovistai per un po’ nei cassetti per trovare gli asciugamani e poi mi diressi in bagno, pensando a cosa avrei indossato quella sera.
***
“Luna sei pronta? Dai che devo entrare in bagno.” Niall bussava insistentemente sulla porta da quasi dieci minuti. E io da quasi dieci minuti rispondevo “Solo un attimo.” Se non fossi uscita subito l’irlandese avrebbe buttato giù la porta.
Mi guardai allo specchio controllando di aver messo tutto ed aprii la porta. Non ebbi neanche il tempo di uscire che un tornado biondo mi investì sbattendosi la porta alle spalle.
“Perché questo bagno sa di fiori?? Io sono un uomo! Non posso sottopormi a questi odori.”
Alzai gli occhi “Niall ringrazia che ti ho fatto entrare. Gli altri sono sotto?”
“Sono all’entrata, occhio a non farti investire dalla sicurezza. Stai bene vestita così!” arrossii.
Avevo deciso di mettere un paio di jeans strappati, un top top bianco a maniche corte e la giacca di pelle con ai piedi le mie vans nere. Misi anche la sciarpa perché fuori doveva fare piuttosto freddo e io non avevo portato la giacca pesante da brava persona intelligente.
Mi ero truccata in modo piuttosto marcato, utilizzando uno smokey eyes nero che contrastava con i miei occhi azzurro vitreo, e avevo lasciato i boccoli rossi sulle mie spalle senza raccoglierli. Di solito non uscivo conciata in quel modo, ma capirete che per uscire con gli On Direction bisogna essere un minimo presentabili, vi immaginate? Quattro angeli e uno sgorbio.
Presi la borsa e uscii dalla stanza per andare a prendere l’ascensore.
Arrivata nella hall la prima cosa che fidi furono le ragazze accampate davanti alle vetrate che chiamavano i ragazzi a gran voce. Mi sentii in colpa, perché loro erano lì fuori al freddo che speravano di vederli e abbracciarli e io invece senza un apparente motivo logico stavo per uscire con i ragazzi. Mi girai, un po’ per evitare di guardarle, un po’ per cercare i tre visi famigliari che tecnicamente stavano aspettando me.
“Pss.”sembrava che qualcuno mi stesse chiamando, ma io non vedevo nessuno.
“Pss! Luna, siamo qui.” Era la voce di Liam, che proveniva da una porticina semi aperta e poco visibile ai poco attenti ai dettagli. Mi guardai intorno ed entrai furtivamente in una stanzina bianca non particolarmente arredata.
“Che state facendo qui? Non dovevamo andare?”
“Stiamo aspettando che la sicurezza ci dia il via libera” mi disse Lou venendomi ad abbracciare “Sei bellissima.”
Imbarazzatissima io ricambiai a fatica l’abbraccio smettendo quasi di respirare. Il mio sguardo transitò per pochi istanti sul viso di Harry che mi squadrava sorridendo. Forse me lo immaginai, ma mi sembrò di vedere un occhiolino. Louis si spostò e guardò l’orologio.
“Ma Niall dov’è finito?”
“Si è lanciato in bagno lamentandosi del profumo di fiori.” Gli dissi io.
“Ah beh, allora sta arrivando.” Disse lui alzando le spalle. La porta si aprì e un energumeno vestito di nero e alto sul metro e novanta entrò nella saletta e mi lanciò uno sguardo assassino. “E tu saresti?”
Rimasi impietrita con il terrore che quell’uomo potesse alzarmi di peso e scaraventarmi fuori dall’hotel.
“Lei è Luna, Bob. Viene con noi.” Disse Louis.
“Io non ne so niente.” Ribatté Bob senza smettere di guardarmi male.
“Perché non pensavamo vi causasse problemi. E’ nostra ospite, punto.” Disse Liam con tono fermo.
La conversazione sarebbe finita molto male se non fosse stato per Niall, che entrò dicendo : “Eccomi gente, andiamo a mangiare.”
Bob distolse lo sguardo da me e concentrò i suoi occhi iniettati di sangue verso il biondo.
“Sei in ritardo.” Gli disse seccato.
“Lo so, lo so. Andiamo?”
“Uscite e passate dal retro…”
“Perché dal retro scusi? Le ragazze là fuori aspettano solo di poterli vedere…” dissi io stupita.
“Senti, signorina. Qui si tratta della loro sicurezza e….”
“Bob, Luna ha ragione, facci passare dall’entrata principale.”
Penso che se avesse potuto, Bob mi avrebbe volentieri uccisa. Rimase in silenzio per qualche secondo per poi uscire imprecando.
“Grande Luna!” mi disse Lou dandomi una pacca sulla spalla.
“Mi odia, me lo sento.”
“Nah, Bob è fatto così.” Disse Niall. La porta si aprì di nuovo
“Ragazzi fuori da qui. Non vi fermate, andate dritti alla macchina. E tu…” disse Bob rivolto a me “ io non sono responsabile di te. Vai alla macchina, se quando arriviamo noi non sei lì ti dovrai arrangiare. Mi sono spiegato?”
Io annuii e dopo aver rivolto un saluto ai ragazzi uscii. Fuori faceva un freddo cane e io rabbrividii stringendomi nella giacca.
Le ragazze lanciarono un urlo, ma fu seguito da un sospiro di delusione generale quando capirono che non ero i loro idoli.
Mi avvicinai ad una di queste che era in lacrime e le sussurrai in inglese “ I ragazzi stanno arrivando, tranquilla.” Lei mi fece un enorme sorriso e mi abbraccio. Sorrisi anche io e mi infilai tra quell’esercito di fan.
Avevo quasi raggiunto la macchina scura parcheggiata poco lontano che sentii alzarsi un boato. I ragazzi erano usciti.
Aspettai davanti all’auto per una decina di minuti. Vidi i riccioli di Hazza che si avvicinavano insieme alle sagome degli altri e di Bob che, appena fu vicino, non perse occasione di guardarmi male. I ragazzi invece erano tutti sorridenti.
Entrammo in macchina, che aveva otto posti divisi in tre sedili di cui due da tre posti e uno da due.
Mi sedetti vicino alla portiera e Louis si mise di fianco a me. Vicino a lui si mise Niall, mentre Harry e Liam si sedettero dietro di noi e Bob si posizionò al posto del guidatore. Mi resi conto solo in quel momento che di fianco a lui era già seduto un altro uomo.
Mangiammo in un ristorante a mezz’ora dall’hotel e, verso mezzanotte, arrivammo davanti alla discoteca. Io entrai da sola mentre i miei idoli si accordavano con i buttafuori del locale.
La musica era assordante. La stanza era enorme ed illuminata dalle luci stroboscopiche viola. Il bancone del bar era in fondo alla sala e la postazione del Dee Jay era sul lato destro. Mi sentii toccare la spalla. Mi voltai di soprassalto tranquillizzandomi un po’ vedendo che era Harry.
“Ti ho spaventata?” mi chiese
-No Harry figurati io sobbalzo per sport.- pensai
“No.” Fu invece la mia risposta spazientita. Da quando ero scesa dalla camera non mi aveva rivolto la parola “Mi accompagni al bar?” gli chiesi.
“Ma tu ce l’hai la l’età per bere?” mi rispose ridendo. Io lo guardai male “Ho diciotto anni.”
“Allora sei grande.” Disse dandomi un buffetto sulla guancia.
“Abbiamo solo tre anni di differenza.” Gli dissi acida.
“Eh dai non te la prendere. Dai vieni te lo offro io.”
Andammo al bancone e ci sedemmo. Io ordinai un “Sex on the Beach” e lui fece lo stesso. Stemmo in silenzio per un tempo interminabile, fino a che lui mi sfiorò la mano facendomi segno di andare in pista a ballare. Iniziai a muovermi a ritmo e mi lasciai completamente andare.
Persi la cognizione del tempo e mi ricordo tuttora poco di quella sera. So che bevvi un po’ troppo, perché non sentivo l’alcool darmi alla testa. E invece mi stavo ubriacando di brutto.
Ad un certo punto mi allontanai da Harry e tornai al bar. E da lì ebbe inizio il casino.
 
Harry’s pov
Non la vedevo più, ma non mi agitai molto credendo che fosse andata dagli altri. Vidi Lou con un bicchiere in mano che parlava con il Dee Jay e lo raggiunsi.
“Hei Riccio, ti diverti?” mi chiese non appena mi vide.
“Ovvio Lou.” Dissi dandogli una pacca sulla spalla.
“Immagino, non ti sei staccato da Luna un attimo”
La cercai con lo sguardo, ma in quel momento mi sfuggiva. “Eh beh, è carina.”
“Si molto. Senti sono quasi le tre, io e gli altri torniamo indietro, tu che fai? “
“Magari io mi fermo ancora un po’. Ci vediamo lì ok?”
“Non divertirti troppo. A dopo.” Mi porse il suo bicchiere e se ne andò.
Poggiai il bicchiere in un angolo e cercai di nuovo Luna tra la folla, che era triplicata, ma continuai a non vederla e la cosa mi turbò.
C’era una ragazza asiatica bionda che stava ballando in mezzo alla pista che appena mi vide iniziò ad avvicinarsi senza smettere di guardarmi negli occhi. Le sorrisi cercando di evitarla, ma lei si avvinghiò a me e iniziammo a ballare.
Non ero molto attento e continuavo a guardarmi intorno sempre più preoccupato.
Lei mi accarezzò il mento con le dita chiedendomi cosa stessi guardando.
“Scusa, ma non è che hai visto una ragazza con i capelli rossi e gli occhi azzurri?”
“No, lascia perdere la tua fidanzata, io sono migliore di lei.” Mi rispose con voce languida.
Il mio livello di preoccupazione era triplicato, quindi con una scusa banalissima mi allontanai da lei e uscii dalla discoteca. Il silenzio  della strada quasi mi stordì. Vidi Bob appoggiato al muro e gli andai incontro.
“Alleluia Harry, dobbiamo andare.”
“No Bob non trovo Luna, tu l’hai vista?” gli chiesi
“Chi? La ragazzina che era con voi? È tornata all’hotel con gli altri ora muoviti e torniamo lì.”
Per tutto il viaggio tamburellai le dita sul ginocchio per il nervoso.
Quando arrivammo a destinazioni mi precipitai su per le scale ( non avevo tempo di aspettare l’ascensore.) ed entrai in camera. I ragazzi non erano in giro, probabilmente dormivano. In silenzio andai verso la stanza di Luna ed aprii la porta.
Vi vorrei dire che era li nel letto, ma non c’era…
Corsi di là e svegliai Louis.
“Lou! Lou sveglia!”
“Styles che vuoi?” mi chiese mezzo addormentato.
“Luna. Dov’è?”
“Come dov’è? Non era con te in discoteca?”
“Merda.” Imprecai tra i denti e mi rilanciai giù per le scale senza nemmeno chiudere la porta. Incrociai Bob che stava salendo per andare nella sua stanza e mi fermai.
“Ora tu mi riporti indietro a recuperarla. Chiaro!” gli dissi praticamente urlando.
“NO, io non torno indietro. Non mi occupo di lei. Prenderà un taxi.” Disse indifferente.
“Bob se non vieni con me io prendo e me ne vado e dovrai risponderne tu.”
Mi perforò con lo sguardo, ma annuì e mi riaccompagnò alla macchina. Non le avevo nemmeno chiesto il numero porca puttana!
 

 

Che fine avrà fatto Luna? Bob l’avrà chiusa in un cassonetto e rispedita a casa? La ragazza bionda l’avrà trasformata in un rospo?
Sono aperte le scommesse J
Spero che il capitolo vi piaccia, se si fatemelo sapere con una recensione.
Al prossimo capitolo belle bimbe <3 

   
 
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