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Autore: Eleanor Jane    26/08/2015    0 recensioni
Harry e Niall, due amici inseparabili, decidono di fare una vacanza in crociera, insieme a Barbara, l'attuale ragazza di Harry e Lucy, la ex ragazza di Niall, che pare ne sia ancora follemente innamorata. Ma cosa succede se durante questa crociera, Harry incontrasse Louis, ovvero il figlio del proprietario della nave, che tra sguardi profondi e sorrisi smaglianti, cominciasse a far dubitare Harry di amare Barbara nel modo in cui dovrebbe?
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Il viaggio per arrivare all’imbarco, era stato piuttosto duro e pesante. Tra Barbara che continuava a insistere perché la sera andassimo a ballare, alla quale infine ho risposto di si più per sfinimento che per altro. Niall che continuava a lamentarsi di avere fame, Lucy che per fare bella figura con lui continuava a chiedere di fermarci così che il biondo potesse comprarsi qualcosa. Penso che quella situazione fosse alquanto ridicola, Lucy era una ragazza bellissima, non credo le servisse accontentare ogni piccola richiesta di Niall, perché lui si accorgesse ancora di lei. Niall era innamorato di un’altra ragazza ormai e quando è così, fare i carini serve a ben poco. A mio parere doveva voltare pagina, ma alla fine dei conti non era affari, perciò non sarei stato a preoccuparmene più di tanto, avevo ben altri pensieri al momento per la testa. Ma se c’era qualcosa di ancora più impossibile da sopportare, quelle erano state senza dubbio le due ore, passate in fila prima dell’imbarco, dove era pieno di persone che urlavano, famiglie spazientite, bambini che non stavano un attimo fermi. Non fraintendete, amo i bambini, ma in certe occasione serve davvero molta pazienza, cosa che di certo non è una mia qualità, non dopo tutte le notti tormentate dagli incubi che continuavo a passare. Quando finalmente era arrivato il nostro turno di salire sulla nave, credo di aver tirato un grosso sospiro di sollievo. Andiamo così tutti insieme alla reception, dove ci distribuiscono mi nostri mazzi di chiavi delle rispettive cabine. Quella di Barbara e Lucy era la numero D36 sul corridoio di destra, mentre quella mia e di Niall la D37, sul corridoio di sinistra. Saliamo così sull’ascensore,m schiacciando il numero 3, ovvero il ponte in cui le nostre cambine erano situate, dopodiché giungiamo dinnanzi a esse, trovando per fortuna tutti i nostri bagagli ad attenderci. Infilo così le chiavi nella serratura, scoprendo che con grande gioia di Niall, la nostra stanza era munita di Oblò. Mi giro poi verso uno dei due lettini singoli, trovando così un opuscolo, con scritto tutto il programma della prima giornata, in cui era inclusa una noiosissima lezione di salvataggio obbligatoria a tutti i passeggeri. -Dobbiamo proprio andarci?-, mugugna Niall, roteando gli occhi, annoiato solo all’idea. -A quanto pare si, comunque abbiamo ancora mezzora-, osservo guardando l’ora dal mio cellulare. -Mi è venuta, se ci andassi tu e poi quando torni mi spieghi tutto velocemente?-, propone il biondo, sapendo già che la mia risposta sarebbe stata negativa. -Puoi scordartelo!-, esclamo infatti, accennando poi una piccola risata. -Sei ingiusto-, borbotta incrociando le braccia al petto, fingendosi offeso. -La vita lo è! Ora zitto e disfa i bagagli-, ridacchio, estrando una maglietta a mezze maniche dalla valigia, lanciandogliela sul viso. -Cretino!-, afferma ridendo anche lui, togliendosi la maglietta dalla faccia per poi lanciarmela di nuovo sul letto. La afferro continuando a ridere, piegando intanto la maglietta e cominciando a spostare tutti i miei vestiti dentro l’armadio, facendo attenzione a lasciarea abbastanza spazio, anche per quelli di Niall. Mezzora dopo ci incamminiamo verso la sala dell’incontro, insieme a Barbara e Lucy, che come noi avrebbero evitato volentieri quella pappardella assolutamente noiosa. Prendo così la mia ragazza per mano, facendo intanto finta di essere interessato alla “lezione” in modo da non sembrare un maleducato. Quando finalmente tutto finisce, ci rechiamo insieme sul ponte, attendendo la partenza che ormai aspettavamo tutti con ansia, parlando nel frattempo tra di noi del più e del meno. -Ho trovato un vestito perfetto per questa sera-, dice Barbara stringendosi di più a me, ignorando il troppo caldo per cui continuavo a credere che da un momento all’altro mi sarei sentito male, mentre io le avvolgo un braccio intorno alla vita. -Wow, voi ragazze siete incredibile, qualsiasi cosa dobbiate fare, sapete già come conciarvi ore prima-, dice Niall lasciandosi sfuggire una piccola risata, al quale mi unisco assolutamente d’accordo con lui. -Oh ma zitti, siete solo invidiosi del fatto che per ogni occasione riusciamo sempre a essere perfette, non è vero Lucy?-, scherza Barbara, giusto per stare al gioco, coinvolgendo anche Lucy che finora era stata di poche parole. -Concordo in pieno-, afferma Lucy, per poi mettersi a ridacchiare, osservando intanto Niall con la coda dell’occhio. Non c’era che dire, ne era troppo ossessionata. In un certo senso ero anche dispiaciuto che si fossero lasciati, infondo eramno una mmcoppia molto carina, anche se piuttosto monotona. Forse era proprio che aveva fatto stancare Niall, lui era un ragazzo molto vivace, sempre in cerca di divertimento. In questo era molto simile a Barbara. Se non fosse che è la mia ragazza, li avrei visto abbastanza bene come coppia. -Certo sono gelosissimo, magari la prossima mi presti uno dei tuoi vestitini Barbs-, mormora Niall scoppiando poi in una grossa risata, seguito subito da me che nel frattempo avevo cominciato ad immaginare la scena. -Guarda io te lo presterei anche, ma non penso tu abbia le forme giuste per metterlo-, ribatte Barbara facendomi così scoppiare a ridere un’altra volta. Infondo adoravo il suo carattere, sempre così determinata in tutte le decisioni che prendeva, sempre pronta a ribattere. Continuiamo così a parlare e ridere per altri dieci minuti, di ogni minima stupidaggine che ci passava per la testa, anche se in realtà per la mia di testa passavano ancora le solite preoccupazioni. Non mi piaceva stessare gli altri con i miei problemi, soprattutto se questi erano abbastanza stupidi. Perché infondo non aveva senso dare tanto peso a degli incubi, per quanto potessero andare avanti da tempo. -Daysi, Daysi ti prego fermati subito-, sento una voce maschile gridare forte alle mie spalle, poco più lontano da noi. Mi giro così di scatto notando una bambina piuttosto piccola, biondina, correre per il ponte della nave. Non mi ci vuole molto per dedurre, che doveva trattarsi proprio della bambina in questione. Così non ci penso due volte, mi allontano dai miei amici correndo, fino a raggiungere la bambina e fermarla. -Ehi dove scappi?-, rido, alzando poi lo sguardo, notando un ragazzo poco più lontano da me, dall’aria evidentemente sollevata. Doveva essere proprio lui il ragazzo che cercava di fermare la bambina, visto come subito dopo si avvicina a noi, con sguardo più tranquillo, rivolgendomi un sorriso riconoscente. A giudicare da molti aspetti, doveva essere un suo parente, visti anche i tratti praticamente identici, in particolare i bellissimi occhi, di un azzurro talmente intenso da fare invidia al cielo. -Daisy, ma sei impazzita? Mi hai fatto prendere uno spavento, non farlo mai più-, mormora quel ragazzo di cui riconosco immediatamente la voce di poco prima prendendo così la bambina per mano. Non era arrabbiato, ma si vedeva quanto la piccola poco prima lo avesse fatto preoccupare. –Non so proprio come ringraziarti, ti sarò debitore a vita, non so che avrei fatto se l’avessi persa-, mormora poi rivolgendosi a me, piegando le sue labbra sottili in un sorriso. -Oh figurati, non c’è problema, i bambini sono adorabili, ma non si può negare che sia indomabili-, ribatto, accennando poi una piccola risata giusto per metterla sul ridere. Non sapevo nulla di quel ragazzo, eppure già mi ispirava molta fiducia, si vedeva quanto fosse buono e gentile, oltre che senza ombra di dubbio molto solare e simpatico. -Già, ne so qualcosa, sai faccio l’animatore proprio su questa nave, me ne capitano di ogni, ma infondo come si fa a non amarli?-, ridacchia in risposta, senza perdere intanto Daisy di vista. -Sei l’animatore? Wow, è un lavoro molto carino-, dichiaro, in modo sincero. –Quindi lei è una delle bambine che ti hanno affidato?- -No, in realtà questa peste è mia sorella, ma si unisce sempre nelle attività, per fare amicizia sai-, mi spiega, lasciandosi sfuggire un’altra risatina, passandosi intanto la mano libera tra i folti capelli castani. Era piuttosto elegante nei modi di fare. -Ohw, in effetti notavo tra di voi una certa somiglianza-, affermo ciò che stavo pensando fino a qualche minuto prima. –Comunque mi chiamo Harry, sono salito a bordo giusto oggi, insieme ai miei amici e alla mia ragazza-, dico indicando gli altri tre con il braccio, trovando ormai giusto presentarsi, visto che avevamo cominciato a chiacchierare, sfiderando intanto le mie labbra in un sorriso. -Oh giusto, non ci eravamo ancora presentati, mi chiamo Louis, ma se vuoi puoi chiamarmi Lou, di solito gli amici mi chiamano così-, mormora porgendomi intanto la mano, che in un baleno vado a stringere. -Già mi consideri tuo amico? Ne sono onorato-, dico, quasi divertito, anche se le mie parole erano del tutto sincere. -Bè si, perché no? Infondo posso giù affermare che sei un ragazzo simpatico e anche se ti conosco da pochi minuti la confidenza di certo non manca. Comunque spero che vi troverete bene su questa nave, mio padre è il proprietario e posso assicurarti che faremo il possibile per farvi avere la vacanza perfetta- -Sul serio tuo padre è il proprietario?-, ripeto, piuttosto sbalordito, spalancando leggermente gli occhi. Ridacchia. –Pare proprio di si, questa è una cosa piuttoto famigliare in realtà. Ci lavorano anche mio zio, mio cugino, il mio migliore amico e la mia migliore amica. Anche l’altra mia sorella sta cominciando a sbrigare qualche mansione, ma per ora nulla di ufficiale, è ancora piccola perciò si limita a dare una mano in cucina, insieme al mio amico, Liam-, mi racconta senza abbandonare quel bellissimo sorriso, che sono più che certo, qualunque ragazza se ne sarebbe potuta innamorare. -Ho capito, devo farvi i complimenti allora, questa nave è perfetta-, esclamo, ricambiando a pieno il suo sorriso. -Oh ma grazie, Harry... ti chiami Harry, vero? Non ho appena fatto una figuraccia?-, chiede, un pochino incerto, impaurito di avermi chiamato nel modo sbagliato. -No no, tranquillo Lou, Harry è giusto. In realtà mi chiamo Harold, ma a parte mia madre quando è arrabbiata nera, mi chiamano tutti Harry o al massimo Har e in qualche raro caso, la mia ragazza Harreh, più che altro se deve farmi le moine per ottenere qualcosa-, gli spiego, non potendo fare a meno di ridere un’altra volta. Ero sempre stato un tipo piuttosto allegro, ma in effetti non avevo mai riso così di continuo come in quel momento con Louis. Evidentemente stava avendo una buona influenza su di me, che infatti mi sentivo stranamente rilassato. -Lo immagino, le ragazze potranno essere fantastiche, ma sono delle rufiane pazzesche-, scherza, scuotendo un pochino la testa, sempre con modi perfettamente agraziati, da farmi quasi invidia. -Non posso darti torto-, concordo, scoppiando in una piccola risata. –Hai una ragazza anche tu?-, mi azzardo a domandare, sperando di non essere stato troppo invadente. Lo vedo arrossire un pochino, ma non ci faccio troppo caso, forse l’argomento lo imbarazzava. –No, no nessuna ragazza-, mormora, abbozzando un lieve sorriso, girando poi lo sguardo verso il mare. –Ohw guarda la nave è partita, non ci avevo nemmeno fatto caso-, ammette per poi riportare lo sguardo verso di me, che come lui non mi ero accorto minimamente di nulla. Era strano da parte mia, visto che solitamente non mi lasciavo mai sfuggire niente, neanche la cosa più insignificante. Sollevo infatti il sopracciglio, stupito da me stesso, distogliendo per qualche attimo gli occhi da lui, posandoli poi indirezione del mare, rimanendo incantato dal paesaggio intorno che la nave mi stava permettendo di giarare. -Nemmeno io me ne ero accorto, è bellissimo comunque. Per me è la prima crocera-, lo informo, tornando poi a guardare lui, che aveva lo sguardo incantato quasi quanto il mio. Forse per quanto fosse abituato, un certo effetto vedere certe meraviglie, glielo faceva sempre. -Già, è fantastico... Harry, scusa ma ora devo scappare, ho dei bambini da guardare e ho lasciato la mia amica sola con loro-, mormora, mostrandomi un altro dei suoi bei sorrisi. –Spero di rivederti, insomma se ti fa piacere appena ho un attimo di pausa potremmo vederci, magari prendere qualcosa, puoi anche portare i tuoi amici-, propone, prendendosi intanto il labbro inferiore tra i denti, cominciando a mordicchiarlo un pochino. Sembrava quasi nervoso, ma forse era solo un vizio che aveva. -Certo, mi piacerebbe moltissimo-, dico sorridente, tirando intanto fuori il mio cellulare. –Potresti lasciarmi il tuo numero? Così possiamo metterci d’accordo un po’ meglio, dicono che in certi punti prende- -Sicuro-, mormora, mettendo in evidenza una certa contentezza, dovevo avergli fatto una mbuonissima impressione e questo non poteva che farmi compiacere. Mi faccio così dettare il numero di telefono, per poi dargli il mio subito dopo. Quindi ci salutiamo, promettendoci di rivederci il prima possibile. Lo guarda andare via con un’espressione allegra dipinta in volto, dopodiché ritorno dai miei amici, che a quanto pare mi stavano osservando da un po’, chiedendosi con chi stessi parlando. -Finalmente Harry, stavo quasi per venirti a chiamare, ti sei allontanato almeno mezzora fa-, mugugna Barbara, visibilmente seccata che non ero stato con le durante la partenza della nave. –Ma chi era quello?-, chiede poi, corrugando leggermente la fronte, abbastanza confusa come se si stesse chiedendo se si fosse persa qualcosa. -È l’animatore della nave, si chiama Louis. La sua sorellina stava scappando e io l’ho aiutato a riprenderla, così ci siamo ritrovati a fare due chiacchiere, è un ragazzo simpatico sai?-, mi limito a raccontare, sperando che ora non incominciasse a farmi mille storie, per il fatto che mi fossi allontanato dal gruppo praticamente senza avvisare. -Già ho notato ti stessi divertendo a parlarci-, borbotta con un tono di voce strano, che mi fa rimanere un pochino perplesso. -Non dirmi che adesso sei gelosa di un ragazzo-, mormoro, lasciandomi sfuggire una risata,m per ‘assurdità di quella situazione. Potevo capire se si fosse trattato di qualche bella ragazza, ma era un maschio, non aveva senso ingelosirsi. Anche se, non potevo negare che in quei pochi minuti con Louis avevo riso più di quanto avessi mai fatto con lei. -No Harry, figuti se provo invidia verso un ragazzo, non è questo il punto, solo è la mia prima crocera e mi avrebbe fatto piacere guardare la partenza insieme a te, tutto qui-, dice, scacciando un piccolo sbuffo dalle labbra, facendomi notare tutto il suo fastidio. Sospiro. –Lo so Barbara, mi dispiace, non mi ero neanche accorto che la nave fosse partita. Dai non arrabbiarti, questa è anche la prima vacanza che facciamo noi quattro insieme, non roviniamola litigando- -Mmh-, si limita a mugugnare facendo ancora l’offesa, ma la conosevo abbastanza da notare che già gli fosse passata. Accenno così un sorriso, mostrando appena le mie fossette per poi circondarle la vita con le braccia, abbracciandola da dietro e sporgendo di poco la testa in avanti. –Amore dai. Me lo dai un bacio?-, mormoro dolcemente, avvicinando di più le labbra al suo viso. La guardo tentare di rimanere seria, ma poi non riesce più a trattenersi, ridacchianmdo quindi un pochino. –Fottiti-, mormora voltandosi completamente verso di me, in modo da puntare i suoi occhi grandi nei mie verdi, posando in seguito le labbra sulle mie. Faccio così pressione sulla sua bocca, sorrisendo un pochino su di essa, cominciando poi a muovere la mia con movimenti lenti e dolci. Sento le sue mani insinuarsi tra i miei ricci, mentre io la stringo più forte a me, spingendo leggermente con la lingua, cercando un accesso tra le sue labbra, che ovviamente non mi viene negato. Faccio quinmdi intrecciare le nostre lingue, mettendo sempre più foga in quel bacio. Una cosa dovevo ametterla, i suoi baci erano perfetti ma non mi davano alcuna scarica di adrenalina. Però questo non mi preoccupava, erano pur sempre due anni che ormai stavamo insieme, dopo un po’ l’effetto finisce no?
   
 
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