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Autore: AnonymousA    26/08/2015    3 recensioni
Renesmee è cresciuta, così come i suoi sentimenti che, giorno dopo giorno, diventano sempre più insistenti, prepotenti. Difficili da ignorare.
E' innamorata di Jacob, il compagno di giochi di una vita. Ma nei suoi occhi non riesce a scorgere l'amore che desidera.
Nel frattempo Jacob ha una vita sociale impegnativa: dopo la ronda, si diverte nei locali di notte, in compagnia di diverse ragazze.
Reneesme rimane impotente a guardare, ignara di una verità più grande di lei.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jacob Black, Renesmee Cullen | Coppie: Jacob/Renesmee
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, PWP, Violenza | Contesto: Successivo alla saga
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    Ciao a tutti, eccomi qua già con un nuovo capitolo. Quando sono pronti, approfitto sempre a postarli perché potrebbero passare molti giorni tra un capitolo e l'altro non appena gli orari di lavoro diventeranno più intensi.
Quindi, questo è tutto. Spero vi piaccia, a presto!                                                     
                     
                     Jacob


 
Il suono del telefono che squilla si infila nel mio sogno disturbandomi il sonno.
Riesco a malapena ad aprire gli occhi, dopo la notte trascorsa; allungo il braccio a tentoni, tasto il comodino accanto al mio letto ma niente. 
Maledetti cellulari.
Sento la vibrazione del cellulare e questo indizio mi dice che non sono poi così lontano.
I capelli di Camille mi pungono il collo; cerco di essere delicato mentre la sposto per raggiungere il cellulare che continua a squillare. Il suono pare non aver disturbato il suo sonno, incredibile.
« Pronto? » chiedo assonnato e parecchio incazzato.
« Dove diavolo sei, cane? » vuole sapere la solita voce rancorosa.
« Non sono affari tuoi, Cullen » ribatto alzandomi dal letto; afferro i Jeans dal pavimento e me li infilo.
Percorro il corridoio in fretta in modo che Camille non si svegli e senta qualcosa; apro la porta e, a piedi scalzi, cammino sull'erba attorno alla piccola casa.
« Giuro che questa volta ti ammazzo » sibila.
« Frena, succhiasangue » lo interrompo « Che diavolo vuoi da me?! »
« Reneesmee è scappata » m'informa con lo stesso tono.
Per un attimo mi dimentico di respirare, l'aria sembra essermi stata risucchiata dai polmoni. La terra intorno a me prende a girare e non riesco a pensare con lucidità. Dall'altro capo del telefono non sento più niente, i miei sensi sono accecati.
Sento il cuore carico di aghi di ghiaccio che lacerano, spezzano, ogni parte di me.
« E' uno scherzo » riesco solo a sussurrare.
Non posso valutare l'opzione che se ne sia andata. E' impossibile. Stare lontano da lei è inconcepibile. 
Il mio cuore non mente, però: il vuoto della sua assenza, adesso, è più profondo che mai.
« Non scherzo mai quando si tratta di mia figlia » risponde risoluto.
Nemmeno io quando si tratta di lei.
Scaccio l'insicurezza, cerco di soffocare questa maledetta assenza che rischia di uccidermi. 
Scatto verso casa, in un attimo sono nella mia stanza.
« Sono subito da te » e riaggancio.
Mentre mi infilo scarpe e maglietta, compongo velocemente il numero di un altro cellulare. Esco dalla stanza senza nemmeno guardare quella figura esile, ma allo stesso tempo inutile per me, distesa sul letto.
« Che vuoi? » risponde come al solito.
Se fosse un altro momento, questo, risponderei a tono come farei sempre. Ma non è il momento.
« Quil, non posso fare la ronda. Devi sostituirmi. »
« Oh, ma dai Jake! » si lamenta.
Lo interrompo subito « Reneesmee è scappata »
Silenzio tombale. Chiudo gli occhi per frenare la rabbia. 
« Jake.. »
« Mi serve un altro favore » dico « Devi accompagnare Camille a casa. Dille che ho avuto un contrattempo »
« Ricevuto »
« Quil io... » non riesco a finire la frase.
« La troverai » afferma risoluto « Ricorda che è come se fosse una parte di te: la conosci meglio di chiunque altro »
Scatto verso la foresta e lascio andare il lupo che è in me e che mi lega a lei più che mai.
Intravedo la casa dei Cullen da lontano e sento il cuore pompare incredibilmente forte, il mio pelo freme d'impazienza.
Faccio le scale a tre alla volta, spalanco la porta e... il cazzotto che si schianta contro il mio mento è pari alla portata di una lastra di marmo.
Indietreggio quanto basta per frenarne un altro.
« Edward! » lo ammonisce Bella. Quello grosso lo trattiene per la vita. 
Mi sgranchisco la mascella e lo guardo torvo. Ci metterei davvero poco a trasformarmi di nuovo e a staccargli la testa.
« Provaci » sibila, come sempre nella mia testa.
Ma cosa racconterei a Nessie?
Cullen ringhia. Mi trattengo dal farlo anch'io: solo pensare il suo nome è come ricevere un pugno allo stomaco.
« Che cosa hai fatto? » chiede ancora teso come una corda di violino.
Ripenso alla serata che abbiamo trascorso insieme. Non ricordo di aver fatto l'idiota più del necessario. 
Dopo averla trattata con distacco, ogni volta, quando tornavo a casa, mi sentivo vuoto, spoglio come un albero in autunno. 
Mi pesava più di quanto avessi voluto ammettere il fatto che Nessie fosse all'oscuro del mio Imprinting. Essere sempre sarcasticamente stronzo mi prosciugava di ogni energia. 
« Niente, Cullen ».
« E allora perché è scappata? »
« Credi che fossi ancora qui se lo sapessi? » urlo senza controllo.
« Avete discusso? » chiede Bella.
« No, Bells. Perché avremmo dovuto? » domando amareggiato.
« Perché ti ama, razza di idiota! » scatta Edward furibondo.
«Credi che l'abbia fatto per me? L'ho tenuta lontana da me, come volevate VOI! » urlo. 
« Non osare.. » abbaia Edward, puntandomi il dito contro.
« Non ti abbiamo obbligato, Jacob » asserisce Bella dura.
« Be', non è che mi abbiate lasciato molto scelta! »
Edward si toglie Emmett di dosso « Volevamo solo che fosse libera, idiota! »
« Non avete fatto altro che renderla prigioniera di se stessa! » gli rinfaccio muso a muso.
Una mano mi spinge lontano, quasi con delicatezza « Smettetela di comportarvi come due ragazzini » afferma Carlisle, calmo come sempre. « La cosa importante adesso » continua « E' trovare Renesmee »
Non desidero altro. Vorrei che scendesse da quelle scale, come al solito, e che mi guardasse come se fossi la persona più importante della sua vita.
« Probabilmente lo sei » borbotta Cullefissandomi.
Sbuffo. Non ne ho idea. Il pensiero di lei, lontano da me, in un posto non sicuro mi fa impazzire.
« Probabilmente è una domanda idiota: avete già provato a chiamarla?»
Bella sospira si volta e mi lascia intravedere ciò che regge tra le mani: il cellulare di Nessie.
Maledizione. Testarda e caparbia di una vampira. 
Mi passo una mano tra i capelli spazientito e arrabbiato.
Dove sei, Nessie?
In quel momento entrano Jasper e il folletto, Alice.
« Allora? » scatta Bella verso i due.
Alice le prende la mano e la guarda come se avesse una terribile notizia da darle. Mi faccio più vicino, col cuore che pompa senza freni e una maledetta paura allo stomaco.
L'espressione di Edward, però, è abbastanza tranquilla: se fosse successo qualcosa a Nessie, lui sarebbe il primo a saperlo giusto?
Cullenn annuisce impercettibilmente. Chiudo gli occhi e il battito del cuore, pian piano, si rallenta.
« Perdiamo le sue tracce poco dopo aver percorso la Radura, a sud ovest » ci informa l'elfo « Poi è come se scomparisse nel nulla... »
Bella porta le mani al viso, coprendolo disperata; Edward si fa avanti cingendola per le spalle.
« Sono sicuro che non le sia accuduto niente » si fa avanti Jasper « Credo che abbia ricorso ad un piccolo trucchetto... »
Sollevo il sopracciglio curioso e incrocio le braccia al petto.
L'espressione di Edward diviene d'un tratto dura « Che tipo di trucchetto? »
« Ecco.. »
« Jasper » lo ammonisce Edward esasperato.
« Le ho insegnato a risultare invisibile » ammette.
« Tu cosa? » drighigna Cullen.
Jasper alza le mani in segno di resa.
Cullen sbotta avvicinandosi « E non provare a calmarmi! »
Faccio scricchiolare le ossa delle dita, una bella lezione gliela darei anch'io.
« Adesso basta! » interviene Esme « Calmiamoci tutti, intesi? »
La stupida bionda dietro di lei fissa il pavimento preoccupata. E pensare che quell'involucro vuoto ama così tanto la mia Nessie. Impensabile.
Bells si volta verso di me disperata « Ci ha lasciato un biglietto »
All'improvviso le parole di Quil rimbombano nel mio cervello: " ricorda che è come se fosse una parte di te: la conosci meglio di chiunque altro ".
Bella mi porge il biglietto, lo afferro senza guardarlo neanche. Mi preme avere tra le mani qualcosa che ha toccato lei, annusare da quel pezzettino di carta il suo odore. E' rigenerante.
« Credo di sapere già dov'è » affermo andando via.

  
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