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Autore: Darktweet    27/08/2015    1 recensioni
Un gruppo di ragazzi ottiene poteri da un magico libro senza sapere il perché: ma giorno dopo giorno, i poteri li metteranno sempre più in pericolo.
Solo quando vengono convocati nel regno celeste comprendono ciò che devono fare: ritrovare il major flux (l'ordine superiore).
Genere: Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5: Le caverne sotterranee


Trisha riuscì a raggiungere il vicino tombino, ingresso delle fognature. Naturalmente, appena scese lì, sentì un’insopportabile puzza.
“Oh che schifo.” Si lamentò Trisha, tappandosi il naso.
Fissò il lungo percorso delle acque sporche delle fognature. Probabilmente se lo percorreva andando per la direzione delle acque si ritrovava nella piazza principale, invece se percorreva l’inverso, poteva ritrovarsi  dietro casa, appena sotto l’università.
“Dove si saranno cacciati?” pensò la ragazza. Si mise l’auricolare magico creato dall’amico e tentò una comunicazione.
“Randall, Randall!” esclamò Trisha, tastandosi l’auricolare.
Sentì solo un rumore metallico.
“Dove siete?” fece la ragazza, e finalmente ebbe una risposta.
“Trisha! Non so bene dove siamo. Siamo scesi in profondità dal parcheggio del centro commerciale.” Disse Randall.
“Non ho capito… parcheggio?” fece Trisha, che evidentemente non capiva granché dall’auricolare.
“Dal centro commerciale!” esclamò Randall. “Ma ci siamo inoltrati abbastanza!”
Trisha stette in silenzio per qualche secondo.
“Vi troverò in poco tempo” disse poi.
Levò l’indice verso l’alto. “Terra, aiutami tu!” esclamò poi. Emise delle piccole scintille verdi e in men che non si dica, sparì per poi ritrovarsi in quello che sembrava una caverna buia.
Trisha, con la sua magia, era riuscita a trasportarsi in profondità, al di sotto della metropolitana e delle fognature, dove vicino c’erano i due amici vagabondi.
La ragazza tentò di farsi luce grazie a delle scintille verdi.
Dopo aver camminato in quello che sembravano grandi cunicoli per dieci minuti, sentì qualcosa.
Per terra, vide grossi ratti che correvano nella direzione opposta.
Trisha prima sussultò, poi facendo attenzione, si inoltrò nel cunicolo. Ebbe molto più da sussultare, quando improvvisamente si ritrovò davanti enormi ragni. E menomale che la sua magia le permetteva di stare sottoterra, altrimenti già sarebbe stata morta stecchita, in più anche pasto per quelle creature.
Dei ragni giganti, neri probabilmente, avanzarono verso la ragazza.
“State lontani!” esclamò Trisha, mentre le scintille verdi aumentarono.
Due ragni vicini mostrarono le chele, che emisero uno strano rumore.
“Ascoltatemi! Cosa volete e da dove venite?!” esclamò Trisha. Aveva anche un potere particolare: riusciva a parlare agli animali, e questi riuscivano anche a risponderle.
Il ragno vicino emise strani suoni, che Trisha riuscì a comprendere come “Ecco un’altra ladra!” e un altro ragno si avvicino a lei e disse “Stai profanando il nostro regno!”.
Trisha rimase sbalordita.
“Ladra? Io? Sono alla ricerca dei miei amici!” esclamò Trisha. “Lasciatemi passare.”
I ragni emisero suoni particolari, che nemmeno Trisha riuscì a comprendere.
Poco dopo, si ritrovò attaccata da quei ragni enormi. Uno dei più vicini le gettò contro dell’appiccicosa ragnatela.
Trisha emise un urlo, ma riuscì poi a divincolarsi dalla ragnatela.
“La porteremo dalla regina!” disse un ragno.
“Decido io dove andare!” esclamò Trisha. “Qui ci vuole un po’ di disinfestazione!”
Evocò ancor di più quelle scintille verdi, e improvvisamente dei massi crollarono addosso ai ragni, schiacciandoli.
Trisha però non si rese conto che avendo evocato la forza della terra, mise in pericolo sé stessa.
“Ahh!” esclamò, per poi evocare un potente scudo verde.
Dopo un po’, la situazione si calmò. Continuò a percorrere il cunicolo, evitando i ragni e illuminandoli, controllando che fossero morti.
Poi sentì un urlo, che riconobbe appartenere a Randall.
“Randall!” esclamò Trisha, poi iniziò a correre per i cunicoli, finché non inciampò contro un grande sasso.
Inciampando, cadde in una buca che non sembrava tanto profonda.
“Oh…” mormorò Trisha. Si guardò un attimo attorno e vide finalmente Eric e Randall. I due però stavano provando a difendersi contro enormi formiche.
“Randall… Eric!” esclamò Trisha.
Eric aveva evocato un potente flusso d’acqua che fece annegare due formiche enormi, mentre Randall sbatteva vorticosamente le ali, generando un breve turbine che scaraventò lontano un ragno.
“Trisha, ci sei anche tu!” esclamò Randall, notando la ragazza.
“Puoi aiutarci?” fece Eric, mentre comandava un altro flusso d’acqua, che assieme all’aiuto di Randall si congelò attorno alle zampe di una formica.
“Credo… credo di aver trovato una soluzione.” Mormorò Trisha, tenendosi a distanza.
“Beh, forza!” esclamò Eric, quasi perdendo la pazienza.
Trisha corse appena dietro Eric.
“Allontanatevi.” Disse ai due. “beh, muovetevi”
I due la guardarono, poi indietreggiarono.
“Lasciateci in pace!” esclamò la ragazza, per poi levare le braccia.
In men che non si dica, gli enormi insetti si ritrovarono spiaccicati alle pareti da una strana sostanza verde che puzzava esageratamente.
“Non facciamola arrabbiare…” mormorò Randall.
“Mestruo?” fece Eric e subito Trisha lo fulminò con lo sguardo.
“Volete spiegarmi?” fece la ragazza. “Insetti enormi, cunicoli sotterranei, Sabrina scomparsa?”
“Beh… il mio computer ha rilevato verso il centro commerciale una forma di energia. Sabrina non ha trovato nulla, quando una seconda forma si è rivelata, e da lì non ho sentito più Sabrina. So solo che questa energia e quella di Sabrina si trovano qui, nel sottosuolo.” Spiegò Randall.
“E non riesci a metterti in contatto con l’auricolare?” chiese Trisha, speranzosa.
Il ragazzo scosse la testa.
“Continuiamo di qua. Sembra che questi cosi enormi vengano verso di noi… da chissà dove.” Disse Eric.
Randall aumentò la luce che aveva evocato dalle proprie ali, così che si riusciva ad illuminare anche la vicina fine del cunicolo.
Ma si rivelò inutile. Infatti, la fine del cunicolo risultò illuminata.
I tre si avvicinarono alla fonte di luce e ne restarono stupefatti.
Usciti dal cunicolo, rimasero impietriti da ciò che videro. Sembrava una caverna immensa, illuminata ogni dieci metri da grandi cristalli simili a salgemma. E in fondo, c’era quello che sembrava un grande palazzo scavato nella pietra.
 
   
 
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