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Autore: Atra    27/08/2015    4 recensioni
Vi siete mai chiesti come sarebbe andata la storia di Final Fantasy VIII se Seifer avesse avuto una sorella?
Beh, io sì e questo è il risultato:
Il sangue è un vincolo.
E dai vincoli non ci si può liberare.
E non si può nemmeno scegliere senza farsi male.
O senza subire perdite.
Cosa scelsi io? Perché scelsi?
Quando avrei potuto cambiare qualcosa, feci tutto ciò che era in mio potere?
Il sangue è un vincolo.
Lo rimane anche quando è versato.
Potrai perdonarmi adesso, Seifer?

Buona lettura e spero che vi piaccia!
Genere: Azione, Comico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Seifer Almasy, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Legami'
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Sollevo le braccia per posarle sui fianchi. Uhm...non ho dimenticato niente?
La divisa scolastica è rigorosamente appesa nell'armadio: non voglio più dover indossare una gonna in vita mia!
Quanto mi era mancato mettermi la mia solita tutina beige, dai pantaloncini che arrivano a metà coscia, con la cintura incrociata a vita alta e le mie amatissime tasche!
Ecco perché odio le gonne: quando non vuoi dare la mano all'ennesimo scocciatore che si presenta, non puoi infilarti la mano in tasca.
Controllo di aver infilato il pugnale nello stivaletto destro e che quello di scorta sia nel fodero, ficcato da qualche parte nello zainetto.
Il mio pugnale di scorta è ancora quello che mi ha regalato Seifer undici anni fa, appena prima di insegnarmi a usarlo.
L'ho utilizzato praticamente fino a poco tempo fa, quando ho dovuto cambiarlo perché ormai era troppo piccolo per me.
Non l'ho mai buttato perché è stato il primo vero regalo da parte di mio fratello e perché è perfetto per la mia tecnica speciale di combattimento.
Mentre ritorno con la mente a undici anni fa (beata innocenza!), chiudo lo zainetto di pelle e me lo metto su una spalla.
-Fujin, sei pronta?- domando con aria annoiata, sfiorando con lo sguardo quella che è stata la mia stanza per tredici, lunghi anni.
Sono arrivata al Garden all'età di quattro anni; ero la più giovane, giacché il limite minimo di ammissione era di cinque anni, ma ero già una peste.
Avevo combattuto molto per poter essere in camera con mio fratello, senza voler accettare che i dormitori dei maschi e delle femmine fossero separati.
Beh, ora che ci ripenso è stata una fortuna. Niente da ridire, ma ora come ora ci tengo alla mia indipendenza!
Il letto dal lenzuolo bianco sempre spiegazzato perché mentre studio non riesco mai a stare ferma, la scrivania strapiena di penne e fogli, il comodino con la sveglia perennemente disattivata (sarà per questo che sono sempre in ritardo?!), la mensola che ospitava la rarissima Medicina dell'Eroe (l'ho rubata a Seifer e lui non se n'è ancora accorto, quel demente...e, per la cronaca, gliel'ho rubata perché mi piace il suo colore aranciato: non ho bisogno di intrugli strani per essere invincibile, io!), che ora si trova al sicuro nel mio zaino, l'armadio in noce chiaro con dentro le uniformi e i miei pochi vestiti...Hyne, senza tutto questo sarà strano.
Beh, mi ci farò l'abitudine. Credo che non torneremo tanto presto e non sono la tipa da affezionarsi alle persone, figuriamoci ai posti.
-Fujin vuoi darti una mossa, maledizione?!-.
Ma cosa deve portarsi via? A meno che non abbia un logopedista nascosto sotto al letto...ah, io non sbircerò di certo! Non lo voglio sapere!
-Chi se ne frega, io ti lascio qui- decido alla fine (forse quest'ultimo pensiero mi ha un tantino sconvolta...), avviandomi a grandi passi verso la porta.
-PRONTA!- annuncia lei proprio in questo momento, correndomi dietro con una tracolla blu scuro.
Indossa la sua solita giacca blu con i pantaloni coordinati e gli stivali neri fino ad appena sotto il ginocchio.
Ah, niente logopedista. Ce la dobbiamo tenere così com'è, insomma.
-Va bene. Io devo andare in armeria a prendere l'arco, dì a Seifer che vi raggiungo subito- le ordino, facendo immediatamente dietrofront e lasciandole l'oneroso compito di chiudere la nostra camera per sempre.
Spero abbia il buonsenso di lasciare le chiavi nella serratura: la nostra camera non è poi così intoccabile.
Forse quella di Seifer e Raijin sì...ho visto certi poster appesi al muro di cui forse è meglio che non parli.
Mi avvio velocemente verso l'armeria, cercando di dare il meno nell'occhio possibile in una Hall che inizia a riempirsi di studenti mattinieri, sebbene le lezioni comincino alle 9.
Sto per imboccare il corridoio verde che porta al Centro d'Addestramento e all'armeria, quando...
-Atra! Vai al Centro già così presto?-.
Maledizione, questo è il gallinaccio che rompe.
Mi volto per vederlo arrivare baldanzoso e vestito senza uniforme scolastica, con i pantaloni blu elettrico larghi verso l'orlo e una giacchetta a mezze maniche rossa e nera sopra a una canottiera nera.
Quando mi arriva vicino, Dincht saltella e inizia a sferrare qualche pugno davanti alla mia faccia impassibile e leggermente annoiata.
Solo leggermente.
-Quando hai finito di fare il figo, dimmelo- sospiro, incrociando le braccia al petto e gettando un'occhiata sconfortata alla vicina porta dell'armeria.
Uffa, io volevo solo il mio arco...
-Oggi niente uniforme? E dove vai con lo zaino?-.
-Oggi è la giornata del "facciamoci gli affari degli altri"?- lo rimbrotto, voltandomi di scatto e aprendo la porta dell'armeria...che è chiusa.
-Non è possibile, l'armeria è sempre aperta!- sbuffo, stringendo la mano sul pomolo argentato come se stessi stringendo il collo di chi l'ha chiusa a chiave.
-Oggi qualcuno deve averla chiusa a chiave dopo esserci entrato- commenta Dincht alle mie spalle. Mi volto verso di lui sconfortata, giusto per notare un particolare:
-Ehi, ma tu hai addosso i tuoi guanti borchiati! Questo vuol dire che...-.
Questo vuol dire che sto per commettere un gallinaccicidio, anche se non riesco a pronunciarlo.
Un tintinnio e sull'indice di Dincht compare il cerchio metallico a cui è legata la chiave dell'armeria.
Tendo la mano e muovo l'indice:
-Dammi la chiave e nessuno si farà male- lo minaccio, guardando nervosamente i corridoi della Hall riempirsi di studenti.
Dincht sorride sornione:
-Prima mi dici dove vai così di fretta da dovertela svignare prima delle lezioni-.
Ah, non c'è mai stato qualcuno che abbia tentato di farmi dire quello che voleva e che abbia ottenuto il risultato sperato!
La mia mano rimane ferma:
-Conto fino al tre, Dincht-.
-Conta, conta...-.
-Ma cosa ti prende, oggi?!- sbotto. Come mai si è fatto così spavaldo?
Non ha il coltello dalla parte del manico e lo sa. Sono più veloce di lui e ho dalla mia il fatto che non mi sfiorerà mai nemmeno con una borchia dei suoi guanti.
Dincht fa roteare la chiave sul dito e assume un'aria furba:
-Non lo so, ho sentito dei movimenti strani stamattina presto...ti faccio presente che la mia camera è di fronte a quella di tuo fratello e Raijin. Così ho pensato che foste coinvolte anche tu e Fujin e a quanto pare ho indovinato...-.
-Quello che facciamo noi non è affar tuo, gallinaccio. Siamo a due, comunque. Dammi la chiave- lo rimbecco, la mano ancora tesa che comincia a farmi male.
Dincht assottiglia gli occhi:
-Non vi lascerò partire da qui, sappilo. E' contro le regole perché siamo in punizione- sibila, il pugno della mano libera che si stringe con uno scricchiolio di nocche.
-Cosa ti frega se ce ne andiamo? - gli chiedo, infastidita - Non ci faremo prendere e tu puoi sempre dire di non saperne niente-.
Lo vedo esitare un attimo e mi è sufficiente.
Sto per scattare in avanti per sorprenderlo, quando l'altoparlante risuona:
«Tre studenti, di cui uno schedato, stanno tentando di lasciare il Garden di nascosto. Chiudere le uscite. I primi cinque SeeD di numero dispari si rechino in giardino. Non procedere con la violenza se non necessario. Ripeto...».
-Hai fatto la spia!- lo accuso, gettandomi su di lui e strappandogli la chiave di mano con rabbia.
Un’estremità del cerchio di metallo, non perfettamente allineata con l’altra, gli graffia profondamente il dito e io ne approfitto per aprire la porta dell'armeria e impadronirmi di arco e frecce.
Quando esco, Dincht mi afferra un braccio:
-Non li ho chiamati io, lo giuro!- esclama, nei suoi occhi ora brilla una sincerità che non mi sento di mettere in discussione, anche perché non ne ho il tempo materiale.
-Devi lasciarci andare, Zell - ansimo, osservando gli studenti guardarsi intorno spaventati e cominciando a camminare velocemente- Non posso dirti perché, ma abbiamo da fare-.
-Aspetta!-. Zell mi spinge contro il muro per impedirmi di uscire ed essere intercettata dai famosi cinque SeeD che si stanno dirigendo in giardino.
-Vieni!- mi dice, prendendomi per il braccio e trascinandomi dalla parte opposta, verso i dormitori.
-Stanno scappando anche loro due! Cadetti, prendeteli!- risuona una voce. Immediatamente i due studenti dell'ultimo anno che stanno camminando tranquillamente davanti a noi si voltano e ci vengono incontro per sbarrarci la strada.
Senza pensarci, Zell ne stende uno con un gancio destro prima che questi possa anche solo provare a schivarlo, mentre io intercetto l'altro e gli faccio una finta a sinistra, prima di buttarmi a destra e cogliere l'occasione per rifilargli una violenta gomitata tra le costole prima di superare quest'idiota con un sorrisetto canzonatorio.
-Grazie- ansimo rivolta a Zell e lui, agguantatami di nuovo per il braccio, solleva solo il pollice per rispondermi.
Non abbiamo tempo per altro, perché dal corridoio che porta al giardino interno al Garden (dove si trova il palco utilizzato per il festival della scuola) arrivano correndo altri due ragazzi.
Zell mi lascia il braccio e accellera per tagliare la strada al più lontano, mentre io rallento per fronteggiare quello più vicino a me.
Schivo la sua mano protesa in avanti per afferrarmi piegandomi verso il basso e poi mi allungo per prendergli il braccio e sbilanciarlo tirandolo verso di me.
Sfruttando la sua breve caduta, gli sferro una ginocchiata nel petto e poi mi intrufolo nello spazio tra il suo fianco e il suo braccio, ritrovandomi dietro di lui e nella posizione perfetta per stenderlo con un calcio nella schiena.
Uno scricchiolio di ossa seguito da un gemito soffocato mi avvisa che anche Zell si è liberato del suo avversario e allora riprendo a correre, certa di averlo dietro.
-Accidenti, Atra! Ci sai fare anche senza armi, eh?- comincia a ridacchiare  lui, tornato di nuovo al mio fianco.
Spreco un secondo per voltarmi a sfoderare un sorrisetto di trionfo:
-Strategie di autodifesa: non è difficile se sai dove colpire- rispondo, proprio nel momento in cui svoltiamo l'angolo e ci ritroviamo davanti tre SeeD.
-Devo essere pazzo per farlo!- urla Zell, sollevando i pugni per poi avventarsi su due SeeD contemporaneamente. Il terzo muove qualche rapido passo verso di me, ma io mi affretto a sguainare il pugnale per tenerlo a distanza:
-Fammi passare!- gli intimo con l'arma ben sollevata, pronta a difendermi senza alcuna esitazione.
-Come osi usare le armi al di fuori del Centro d'Addestramento?- mi accusa l'uomo, puntando uno sguardo scandalizzato sul mio pugnale.
Dietro di lui, Zell afferra il polso di un uomo che stringe un manganello e gli torce il braccio, prima di spedirlo a terra con un calcio ben piazzato nel ventre.
L'uomo davanti a me approfitta della mia distrazione e si getta in avanti, una mano protesa verso il mio coltello.
Beh, se proprio insiste a provarlo...
La mia lama scatta veloce, spostandosi leggermente più in alto rispetto alla traiettoria della mano del mio avversario. Un guizzo del polso e il coltello si pianta nel dorso, all'altezza del dito anulare e leggermente in obliquo.
L'uomo si ritrae di scatto con un gemito, ma io mantengo la presa sull'impugnatura e tiro dalla parte opposta, mozzandogli le ultime due dita con uno strattone.
Il SeeD si copre i monconi urlando terribilmente, subito seguito dal suo compare quando Zell gli sferra un gancio destro sul collo con uno spuntone del suo guanto, abbassandosi poi per evitare di essere investito in pieno dallo schizzo di sangue che invece luccica già sul suo guanto nero.
Torno con lo sguardo sull'uomo che è caduto in ginocchio davanti a me, uno sguardo folle puntato sulla ferita sanguinante alla mano.
-Per rispondere alla sua domanda: oso perché non mi piacciono i palloni gonfiati- preciso melliflua, superandolo e reprimendo l'istinto di sputargli in faccia.
Mi guardo schifata la mano destra coperta per metà delle dita del sangue che gocciola a terra e intercetto lo sguardo agitato di Zell, che in questo momento spalanca gli occhi e mi indica qualcosa oltre le mie spalle.
Non ho bisogno di voltarmi: gli scalpicci dietro di noi sono abbastanza eloquenti.
-Vai Atra, io ti vengo dietro!- mi urla lui, finendo l'ultimo avversario con un pugno in piena faccia, mentre io mi infilo il pugnale nella cintura per non perderlo, in questo momento incurante del sangue altrui che mi sta macchiando i vestiti e le gambe.
Mi costringo a non ascoltare lo scricchiolio bagnato del naso che si rompe e soprattutto mi sforzo di non guardare il volto dell'uomo deturpato dalle borchie di Zell; così scatto in avanti, nel momento in cui uno schiocco di frusta risuona sul pavimento dove due secondi prima c'era la mia gamba.
-Fermi lì, voi due!- ci urla la Trepe inviperita. E questa da dove è arrivata?!
-Ma non ci penso lontanamente!- grido in risposta, scavalcando con un salto il tornello che porta in giardino, seguita da uno Zell terrorizzato. Non mi sono fermata a guardarla, ma la prof. deve essere proprio su tutte le furie e non ha tutti i torti, dopotutto.
-Tornate indietro! Ora basta, Atra: finirai nel Centro Disciplinare!- sbraita la Trepe, i suoi tacchi che risuonano veloci e letali sul pavimento.
-Un motivo in più per battermela!- esclamo improvvisamente agitata, accelerando la corsa.
Scendiamo le scale alla velocità della luce, per incontrare Seifer, Fujin e Raijin che stanno combattendo contro alcuni SeeD in giardino.
Uno di essi è steso a terra con un taglio profondissimo sulla coscia e l'aria incosciente.
Maledizione a Seifer e alla sua esaltazione da battaglia! Se ne uccidiamo uno ci chiuderanno nel Centro Disciplinare e butteranno via la chiave.
Beh, credo che nemmeno ora possiamo dirci certi di uscire tanto presto da una cella d'isolamento, se ci prendono.
-Che ci fai insieme al gallinaccio, Atra?- mi urla mio fratello quando ci vede arrivare, distraendosi come al solito dalla battaglia.
-Occhio, Seifer!- urla Zell, mentre il sibilo di una mia freccia taglia già l'aria, centrando al polpaccio un SeeD che stava per colpirlo con un altro manganello.
Mio fratello si volta e fa un verso sorpreso:
-Dannazione!- esclama, prima di risollevare l'Hyperion.
-Chi è quello che non deve mai distrarsi?- lo canzono, ricordando tutte le volte che mio fratello mi ha rimproverato per questo. Seifer fa spallucce, mentre i quattro SeeD rimasti corrono avanti per sbarrarci la strada che porta ai cancelli.
Dietro di noi risuonano gli scalpicci dei nostri inseguitori, seguiti dal sibilo di una frusta e dal clangore prodotto dai suoi spuntoni metallici quando sbattono a terra.
-Posate le armi!-. Maledizione, la Trepe ci ha già raggiunti.
-Correte, dobbiamo uscire da qui prima che ci prendano!- esclamo, scattando avanti con Zell alle calcagna.
Seifer mi affianca subito, mentre Fujin e Raijin si rendono utili coprendoci la ritirata.
Ma davanti a noi ci sono ancora quattro SeeD a sbarrarci la strada.
Due di loro cominciano a correre verso di me, nel momento stesso in cui io incocco una freccia, con la chiara strategia di eliminare in un corpo a corpo chi potrebbe neutralizzarli già a questa distanza.
-Mira ai due soldati fermi là in fondo! A questi ci penso io!- mi suggerisce Seifer accellerando la corsa. Gli grido di aspettare, mentre aumento anche io la velocità per superarlo.
Non mi fermo a dargli spiegazioni nemmeno di fronte alla sua espressione confusa e vado incontro ai due SeeD da sola, dato che anche Zell sembra aver capito che la cosa vale anche per lui.
I due si avvicinano rapidamente e sono uno alle spalle dell'altro; sfodero un sorriso beffardo, mentre mi sposto leggermente a destra per essere certa di vederli allineati per bene e tendo al massimo la freccia contro la corda.
Nel momento in cui il primo SeeD è così vicino da poter essere toccato anche solo allungando un braccio, sollevo l'arco in orizzontale e piego le ginocchia scagliando subito dopo la freccia, che non solo gli trapassa il basso ventre ma esce dalla base della sua schiena e si conficca nel polpaccio del secondo SeeD, il quale abbassa stranito lo sguardo sull'asta e il piumaggio rossi e lucidi di sangue.
Nello stesso istante io scivolo a terra sotto le gambe del primo, che cade subito dopo in ginocchio, e poggio una mano sotto di me per fermarmi, l'arco stretto nel pugno che sbatte contro le pietre del sentiero.
Con l'altra mano estraggo il pugnale dalla cintura e mi sollevo sulle ginocchia per prendere lo slancio e piantare la lama dritta nella rotula del secondo avversario, che sembrava ancora in grado di combattere.
Eh, sembrava.
Il SeeD crolla a terra come una bambola di pezza: mentre cade, solo la smorfia di dolore che gli si disegna piano piano sul viso contrasta con la totale arrendevolezza del corpo alla forza di gravità.
Scarico il mio peso sulla mano che stringe ancora l'arco, mentre mi affretto a spazzare il terreno sotto le gambe del SeeD per deviarne la caduta, dato che stava per crollarmi addosso.
Proprio in questo momento Seifer mi raggiunge e senza fermare la sua corsa mi tende la mano, che io afferro prontamente con la destra che stringe il pugnale, rimettendomi poi in piedi.
Mio fratello stringe l'elsa del mio coltello lanciandomi un veloce sguardo eloquente e io glielo cedo volentieri, affrettandomi poi a prendere di mira uno dei due SeeD rimasti a bloccarci il passaggio, mentre Zell ci segue urlando esclamazioni di sorpresa.
-Questa sì che era una mossa spetttacolare, sorellina!- esclama improvvisamente Seifer tagliandomi la strada e rivolgendomi uno sguardo tra il divertito e lo stupito.
Senza reprimere un sorriso orgoglioso, scaglio la freccia contro il SeeD a sinistra e poi riprendo velocemente a correre, vedendo con la coda nell'occhio Seifer dare un colpo al viso del suo avversario con il piatto della sua lama e poi sparare un proiettile all'altezza dell'orecchio, mulinando infine il mio coltello e spedendo a terra il SeeD con un violento colpo al torace sferrato con il pomo dell'elsa.
Il SeeD a cui ho appena tirato la freccia si rimette faticosamente in piedi, stringendo in mano il mio proiettile che si deve essere strappato dal braccio, e scatta verso di me mulinando la spada con l'altra mano.
Faccio per colpirlo di nuovo arretrando di qualche passo, quando Zell mi supera sul lato sinistro e si avventa sull'uomo, passando sotto la lama che disegna un largo arco grigio in aria mentre cala su di lui e facendo scattare un pugno dal basso verso l'alto che colpisce al mento il SeeD.
Il collo dell'uomo scatta indietro con uno scricchiolio, mentre l'uomo barcolla all'indietro stordito, il braccio armato che ricade pesantemente lungo il fianco, sfiorando con la lama immacolata della spada i pantaloni della divisa.
A questo punto scocco una freccia che gli si conficca nella caviglia e lo atterra definitivamente.
Mentre riprendo a correre per raggiungere Seifer, mio fratello si volta, il mio coltello che scintilla di rosso ancora nella sua mano.
Gli faccio un gesto con le dita e lui subito me lo lancia, accompagnandolo con un occhiolino: la lama disegna pigramente una lunga parabola in aria, prima che io sollevi la sinistra e afferri l'arma per l'elsa, passandomela poi nella destra e infilandola nella cintura.
Zell torna a unirsi a noi, che continuiamo la nostra corsa forsennata inseguiti dagli schiocchi della frusta della Trepe, l'unica rimasta a inseguirci, dato che gli altri SeeD sono rimasti indietro a soccorrere i loro compagni.
Intanto davanti a noi si parano i tre guardiani dei cancelli del Garden. Incocco una freccia, mentre Zell fa scrocchiare le ossa delle mani e Seifer posa il dito sul grilletto del Gunblade.
-Cerca di non ucciderli, Seifer- lo ammonisco, prima di scagliare la freccia contro la mano dell'unico guardiano che tiene una pistola. L'arma cade a terra con un tintinnio sordo e io mi affretto a calciarla via, mentre sguaino il pugnale e mi avvento sull'avversario per non dargli tregua.
L'uomo schiva una coltellata alla coscia e il suo pugno scatta colpendomi al ventre. Stringo i denti e riesco a intercettare il prossimo pugno, diretto alla mascella, parandolo con il piatto del pugnale. Giro poi la lama dal lato tagliente e premo leggermente, facendo poi scivolare il coltello verso il basso.
Arretro con rapidità per evitare il sangue che mi sta per colare sulle scarpe, mentre su tutte e quattro le nocche dell'uomo si è disegnata una profonda ferita orizzontale. Ora che il mio avversario ha entrambe le mani fuori uso, è più facile per me stenderlo: un violento colpo al centro del petto con il pomo del pugnale e un pugno in pancia dato con la mano che stringe il coltello bastano per piegarlo in ginocchio e a questo punto lo stordisco con un colpo alla tempia.
Messo fuori combattimento l'avversario, mi guardo intorno per valutare la situazione più indietro: la Trepe sta avendo la meglio su Fujin e Raijin insieme e non posso colpirla con una freccia senza fare male anche ai due cagnolini di Seifer, per quanto me ne possa importare.
Mio fratello ha appena disarmato della spada il suo guardiano e ora la sta calciando via per impedirgli di impadronirsene nuovamente, per poi stendere con un ampio fendente al fianco e senza nemmeno voltarsi l'uomo, che cercava di prenderlo di sorpresa alle spalle.
Solo dopo mio fratello si gira, sentendo forse il mio sguardo di disapprovazione pungergli la schiena. Fa un sorriso imbarazzato e lancia un'occhiata all'uomo mezzo morto riverso ai suoi piedi, un braccio ancora allungato in avanti, che respira aprendo e chiudendo la bocca.
Seifer solleva il pollice per indicare un punto oltre a noi e io capisco subito cosa intende dirmi.
Rimettendo via il pugnale, mi precipito nella cabina dei guardiani e premo il bottone rosso che apre i cancelli, prima di tornare sulla soglia e fare un gesto agli altri per spingerli a darsi una mossa.
-Fuori, ragazzi!- urla di rimando Seifer, rimanendo con me per coprire la fuga degli altri.
-Arriviamoooooooo!- strilla Raijin, schivando per un pelo la frusta della Trepe. Zell manda K.O. il suo avversario con un bel calcio sulla mascella ed è il primo a uscire, mentre io e Seifer rimaniamo sulla soglia a controllare la ritirata di Fujin e Raijin.
Vedo la prof. alzare la frusta e calarla vicino, troppo vicino alle gambe di Raijin, che è troppo impegnato a correre con la faccia contratta e i denti digrignati per accorgersi della minaccia silenziosa alle sue spalle.
Scaglio fulminea una freccia, che si conficca nel fianco della Trepe senza ferirla gravemente. La prof. si piega in due e la frusta cade a terra, consentendo a Fujin e Raijin di superarci correndo come degli idioti ululanti. Mi fiondo fuori dal cancello, mentre Seifer torna indietro nella cabina a premere l'interruttore di chiusura automatica e corre fuori per raggiungerci prima che sia troppo tardi.
Mentre i due battenti del cancello si chiudono lentamente, la Trepe appena dietro Seifer si rialza e si rimette in piedi a fatica, prima di barcollare avanti e sollevare con rabbia la frusta.
-Seifer, attento!- grido, portando una mano alla faretra dietro di me per incoccare una freccia.
Tuttavia, stavolta non sono abbastanza veloce e la frusta si arrotola attorno alla gamba di mio fratello appena sopra lo stivale, senza che io possa fare niente se non stare a guardarlo cadere.
-Non scapperai dal Centro Disciplinare, Seifer! - ringhia la Trepe, tenendo ben salda la frusta, tesa al massimo per i tentativi di liberarsi da parte di mio fratello - E non ne uscirai tanto in fretta!- conclude, sollevando il mento e mordendosi un labbro per lo sforzo di contenere i movimenti rabbiosi di mio fratello, che non fanno altro che aumentare la stretta attorno alla sua gamba.
-No! No, maledizione, NO!- grido, mettendo appena in tempo il piede avanti per interrompere il raggio delle fotocellule e bloccare i battenti del cancello, che si fermano l'uno a un soffio dell'altro con un tremito e un cigolio dei cardini.
-Prendeteli- ordina ansimante la Trepe, rivolta ai SeeD dietro di lei. Immediatamente dieci persone la superano, correndo verso di noi con le armi ben in vista.
-Venite qui, luridi stronzi!- li chiamo livida di rabbia, preparandomi a fargli assaggiare la punta di ogni singola freccia che ho nella faretra.
Mi appoggio con una spalla al battente del cancello, pronta a spalancarlo di nuovo quel che basta per tornare dentro e affrontare il consistente gruppo di SeeD che si avvicinano velocemente.
Una mano si chiude attorno al mio braccio e inizia a tirarmi indietro:
-Cosa fai, imbecille!- sbraito rivolta a Zell, che in silenzio sta cercando di farmi arretrare anche a costo di essere il prossimo bersaglio della mia furia.
Una luce di comprensione gli brilla negli occhi, seguita poi dal panico:
-Dobbiamo andarcene ora! Non potremo liberarlo se ci faremo catturare con lui!- mi grida in risposta, guardandomi con occhi imploranti e rinsaldando la presa, che scivola poi sul mio polso.
-Ma io non mi farò catturare! Toglimi le mani di dosso!- urlo, mentre ho solo un pensiero in testa: mio fratello, che è disteso a terra e si sta ancora divincolando, ringhiando mille imprecazioni e bestemmie.
Non posso lasciarlo qui: lo chiuderanno nel Centro Disciplinare e non lo rivedrò tanto facilmente. Devo liberarlo ORA e nessuno me lo impedirà.
Mi libero con uno strattone dalla presa di Zell, che mi lascia andare scuotendo la testa sconsolato.
Intanto i SeeD si stanno avvicinando sempre di più, ma non mi importa. Li abbatterò uno a uno, anzi li scannerò e poi...arriverò alla professoressa.
Non ha idea di con chi ha a che fare. Non ne ha proprio idea.
Dietro di me, Zell sembra essersi rassegnato a combattere. Bene, perché ormai i SeeD sono a tiro di freccia, quindi posso subito aprire le danze.
Allungo una mano dietro di me, incontrando...non di certo la faretra e il piumaggio delle frecce. La mano di Zell afferra la mia, prima di darmi un violento strattone che mi fa perdere l'equilibrio. Devo arretrare per non cadere e in questo momento il cancello ricomincia a chiudersi, mentre Zell mi prende anche l'altro polso per impedire che io riprovi a bloccarlo.
Maledetto, ha aspettato che prendessi una freccia per afferrarmi senza che me l'aspettassi e costringermi ad arretrare!
Il cancello si chiude praticamente subito con uno schianto solenne e inesorabile, intrappolando chi è rimasto dentro e...sì, anche chi è rimasto fuori. Me, perlomeno.
Raijin e Fujin rimangono a guardare impalati la scena, come se il rumore del cancello che si chiude li avesse svuotati di ogni loro voglia di reagire.
-Scusami. Ti prego, andarsene ora è la scelta migliore- mi supplica Zell, lasciando subito la mia mano e scrutando per una frazione di secondo la mia espressione, prima di chinare il viso e voltarsi per lasciarmi sola.
-FUGA!- esclama Fujin concitata, cominciando a correre sul vialetto che conduce alla pianura Arkland e fuori dal territorio del Garden.
-Zell, ma io ti ammazzo!- grido improvvisamente come una folle, cominciando a inseguire il gallinaccio per la stessa strada di Fujin, tallonata da Raijin che sta urlando qualcosa e inseguita dalle imprecazioni di Seifer e dei SeeD rimasti chiusi nel Garden.
Chiuso nel Garden. Ho lasciato Seifer chiuso nel Garden.



Riprendiamo tutti quanti fiato, un attimo!
Andiamo, ve l'aspettavate? Probabilmente sì, ma il pepe nella storia ce l'ho messo lo stesso ed...eccoci qui!
Questo capitolo vi metterà un po' di dubbi e il primo so già quale potrebbe essere: ma Seifer è posseduto dalla Strega, cosa gli costava liberarsi?!
Io ve l'avevo detto che non si sa mai cosa può succedere...scoprirete tutto a tempo debito, dato che è Atra la nostra narratrice!
Probabilmente alcuni di voi saranno in disaccordo con la scelta di Zell di impedire che Atra torni dentro a salvare il fratello, ma effettivamente la situazione non era rosea.
Non è rosea nemmeno adesso, maledizione, ma qualche garanzia in più c'è...si spera.

E poi dai, lo so che volete vedere cosa si inventerà Atra per recuperare il fratello! Qui la scena è tutta sua!
Niente, spero che i combattimenti vi siano piaciuti e non siano stati troppo violenti e vi do appuntamento al prossimo capitolo! Ciao!
   
 
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