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Autore: chia_dream    27/08/2015    1 recensioni
Alessia (Alex per gli amici) è apparentemente una normalissima ragazza di 19 anni: è carina, simpatica e ha uno di quei sorrisi contagiosi che sanno mettere di buon umore chiunque le stia intorno. Alex si è appena trasferita in una nuova città, dato che suo padre, dopo la morte di sua madre in un incidente, si è risposato con Sabrina. Sabrina ha un figlio, avuto da un precedente matrimonio finito poi con un divorzio. Questo ragazzo è Marco, un ragazzo di 22 anni, che ormai è come un vero fratello per Alex. E' la prima estate che Alex trascorre in questa nuova città, lontano da suoi amici e da ciò che era abituata a fare, ma ci penseranno Laila (la sua migliore amica), Marco e soprattutto Simone, un amico di Marco, a renderle quest'estate unica e indimenticabile.
Genere: Commedia, Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Apro gli occhi. Sono le 3.30. Ho un mal di testa assurdo. Sento un conato di vomito e mi precipito in bagno. Un momento: questa non è casa mia. In un secondo mi tornano alla mente i frammenti che mi ricordo della serata precedente. I miei pensieri vengono interrotti da un altro conato: devo trovare un bagno e subito. Non faccio in tempo ad alzarmi dal letto che ricado a terra con un tonfo. La testa mi gira davvero troppo. In un secondo si accendono un paio di luci e Simone arriva di corsa con aria preoccupata. Non gli faccio dire neanche una parola perché lo anticipo io. – Ho bisogno di un bagno. Ora!- Riesco a parlare meglio della sera prima, ma ho ancora la bocca impastata. Simone appena sente le mie parole mi tira su e mi porta davanti alla porta affianco. Fortunatamente non ci metto tanto. Dopo una decina di minuti esco dal bagno e Simone è ancora lì davanti che mi aspetta. – Meglio?- - Sì grazie, ma ora avrei bisogno di un bicchiere d’acqua.- gli dico con un sorrisetto da mezza-ubriaca che mi fa sembrare una psicopatica. - Te lo porto subito, tu intanto vatti a stendere.- Mi porta nella mia stanza e poi mi poi sparisce. Non riesco a stendermi, ho la nausea, e visto che lui sembra non tornare decido di scendere. Non faccio in tempo ad arrivare alla porta che mi sento le gambe molli, è stata una pessima idea quella di alzarmi. Per fortuna Simone arriva subito e con il braccio libero mi tiene su. – Ti avevo detto di restare seduta.- mi dice Simone con tono calmo. – Non tonavi più.- brontolo come una bambina. Lui alza gli occhi al cielo – Tu mi farai impazzire.- dice a bassa voce, più a se stesso che a me. Mi fa sedere sul letto e si mette di fianco a me. Mentre bevo noto che il suo sguardo si ferma sulla mia pancia, scoperta dalla maglietta che si è alzata dopo che ho alzato le braccia, e che sta fissando il mio tatuaggio. Finito di bere appoggio la testa su di lui e sento un brivido lungo la schiena. – Ti prego tira giù quella maglietta. Sei ubriaca, ma sei comunque una bella ragazza praticamente nuda davanti a me.- Faccio un altro dei sorrisetti da ubriaca. Mi rendo conto di indossare ancora soltanto la maglietta che mi aveva dato lui prima e che arriva a coprirmi appena sotto al sedere. Noto che il suo sguardo è sulle mie cosce nude. Non so cosa sia stato, forse la sbronza non ancora passata, forse la promessa che ho fatto a Lali, o forse semplicemente la consapevolezza di volerlo qui ed ora, ma gli dico con aria maliziosa – Perché non me la tiri giù tu?-  e dicendo questo mi avvicino lentamente a lui. I nostri occhi si incrociano e un istante dopo anche le nostre labbra. Sento tanti brividi percorrermi la schiena e sicura di me tento di approfondire e rendere meno casto quel bacio. Subito Simone sembra starci, ma appena mi alzo leggermente per sentirlo più vicino a me, mi prende la mani che stavano vagando tra i suoi capelli e mi sposta. – Alex non così.- inizia, ma vedendo che non mi do per vinta e che mi sto riavvicinando alle sue labbra, continua – Sei ubriaca e non è così che ti voglio.- Sta scherzando vero! Qualche sera fa mi era praticamente saltato addosso ed ora mi bloccava! Non avendo inibizioni, non mi riesco a trattenere e gli dico tutto quello che penso. – Ma che cazzo ho che non va? Farti una diversa ogni sera va bene, ma con me no.- gli dico quasi urlando, fregandomene dell’ orario. – Alex non capsici! Ne parliamo domani quando sarai più lucida.- Me ne frego altamente di quello che mi ha appena detto e gli salto praticamente addosso, rincollando le mie labbra alle sue. Mi ferma quasi subito, prendendomi per i polsi e alzandosi dal letto. – Alex, ti prego!-  e dopo avere detto queste parole mi riappoggia sul letto e se ne va, lasciandomi lì sola. Fortunatamente riesco ad addormentarmi subito a causa della sbornia, ma mentre mi addormento non riesco comunque a non pensare al rifiuto che ho appena avuto.
La mattina appena apro gli occhi mi ci vuole un secondo per ricordarmi tutto quello che è successo la sera prima, sto decisamente meglio e la nausea con i capogiri è sparita. Mi alzo per guardare l’ora: 12.40. Solo in questo momento mi ritorna alla mente che mi sono svegliata stanotte e tutto quello che è successo dopo. Merda! Ho fatto davvero una cazzata e mentre penso a come risolvere la cosa, vorrei soltanto sparire. Dopo circa 10 minuti capisco che non posso stare chiusa in questa stanza a vita, anche se forse è la cosa che più vorrei al mondo in questo momento. Mi faccio coraggio e dopo essermi rimessa le mie cose e aver preso tutto, esco dalla porta sperando che Simone sia uscito per un qualunque motivo, o almeno di riuscire a sgattaiolare fuori senza farmi vedere. Purtroppo le mie speranze vengono smentite subito, perché lui è di sotto che parla con qualcuno. Ormai ho cominciato le scale e deve per forza aver sentito che mi sono alzata, quindi non posso tornare in dietro. Prendo un grosso respiro e scendo anche gli ultimi gradini. Con mia grande sorpresa Simone non mi da la minima attenzione, ma dopo un secondo capisco il motivo. Davanti a lui, sul divano, c’è una bellissima bambina dai capelli scuri, avrà al massimo 4/5 anni. Appena avverte una presenza alle sue spalle si volta a guardarmi: ha gli stessi occhi di Simone e noto che c’è una certa somiglianza. Per un secondo mi passa per la testa che potrebbe essere sua figlia e mi viene un colpo, ma lui sembra capire i mie pensieri e dalla mia faccia sconvolta e mi toglie subito il dubbio – Ciao Alex, questa è la figlia di mia sorella, Sofia.- Tiro un sospiro di sollievo, al quale Simone, per fortuna, non da molte attenzioni. – Chi è lei?- chiede la bimba con un’aria dolcissima. – Lei è una mia amica. Si chiama Alex.- - Che nome strano. E’ da maschio!- continua Sofia, strappandomi un sorriso. – In realtà mi chiamo Alessia, ma preferisco Alex.- La bambina sembra non capire subito, ma dopo pochi secondi continua - Però sei molto bella.- Dopo queste parole non posso fare altro che sorriderle ancora, ma lei continua, curiosa come tutti i bambini – Quanti anni hai?- - 18, ma tra qualche giorno ne compio 19.- - Allora sei grande. Io ne ho 5.- e mentre me lo dice apre una mano per farmi vedere con le dita il numero. – Anche tu ormai sei grande.- le dico sorridendole. Solo in quel momento noto che Simone ci sta guardando divertito. – Io dovrei andare.- dico soltanto, con una voce più imbarazza di quella che vorrei dimostrare mentre lo guardo. – Ti accompagno almeno alla porta.- mi dice Simone per poi continua – La tua macchina è qua fuori, l’ha portata Gabriele stamattina.- Si alza dopo aver messo sul canale dei cartoni a Sofia. – Ciao Alex!- mi saluta la bimba rivoltandosi verso di me e facendomi il gesto con la mano. – Ciao piccolina.- la saluto io per poi seguire Simone verso la porta. – Sentimi, scusami per ieri, ti ho rovinato la serata.- gli dico poco prima di raggiungere la porta. – Tranquilla, nessun problema.- - Ti sarei davvero grata se non dicessi nulla con Marco. Sai come è fatto e si preoccuperebbe subito.- - Lo so, tranquilla, questo sarà un nostro piccolo segreto.- Gli faccio un sorriso enorme e dopo esserci salutati, monto in macchina e vado verso casa. Sembra essersi scordato di quello che è successo stanotte e sinceramente non potrei chiedere di meglio. Purtroppo tutte le mie speranze vengono infrante nel momento in cui arrivata a casa prendo il cellulare e vedo il messaggio che mi ha lasciato Simone: Io e te dobbiamo ancora finire di parlare di stanotte. Ti va se ci vediamo nel pomeriggi? Non posso certo dirgli di no dopo quello che ha fatto per me ieri sera. Certo, nessun problema. La risposta arriva poco dopo: Ti passo a prendere alle 5…puntuale!
Entrata in casa e richiusa la porta alle mie spalle l’unica cosa che vorrei e buttarmi sul letto e non pensare più a nulla, ma ovviamente i miei piani vanno in frantumi appena Lali scende le scale e mi salta addosso eccitata. – Ieri sera è stato fantastico, e Luca è dolcissimo.- non posso fare a meno di scoppiare a ridere per la vocina buffa con cui ha detto l’ultima parola. – Ah bene sono felicissima per te. Ma cosa è successo esattamente? Hai un’aria troppo sollevata perché non sia successo nulla.- indago con aria divertita. – Diciamo che oltre ad aver conosciuto meglio lui ho conosciuto meglio anche la sua stanza.- e dicendo questo scoppia a ridere seguita a ruota da me.  – Io dovrei andarmi a cambiare. Aspetta un secondo e poi i racconti tutto.- Vado di sopra e ovviamente lei mi segue cominciando a raccontarmi la sua serata. Non so quante volte in una stessa frase riesce a mettere la parole “dolce”, ma dopo 2 minuti in cui non smette di parlare la blocco: mi sta facendo tornare il mal di testa. – Lali, respira ogni tanto.- A queste parole scoppiamo a ridere ed è lei a riprendere la parola – La tua serata invece come è andata? Ho visto che non hai dormito a casa.- E ora che le racconto? Non posso non dirle la verità, è la mia migliore amica e poi saprà sicuramente cosa fare. – A dire il vero credo di aver combinato un casino.- - Non hai seguito il mio consiglio alla lettera e ti sei fatta portare a casa dal primo che hai visto!- Scoppio a ridere e la rassicuro subito – No tranquilla, non avrai da preoccuparti di questo.- le dico tra una risata e l’altra. Poi però lei si fa seria – Cosa hai combinato allora?-  Comincio a raccontarle tutto quello che è successo per filo e per segno non tralasciando nulla e Lali come una brava amica sta zitta ad ascoltarmi fino a quando non ho finito – Ricapitolando: hai deciso di seguire i sentimenti che ti portavano ad interessarti a lui, ma quando lo hai visto con un’altra hai bevuto fino ad ubriacarti, lui ti ha portata a casa sua, eri mezza nuda di fronte a lui ed eri pronta a farlo e lui ti ha respinta?- Annuisco: come riassunto non è niente male. – Alex, c’è una sola conclusione: è gay!- e dicendo questo scoppia a ridere trascinando anche in me in questa risata. In quel momento varca la porta Marco e faccio segno a Lali di stare zitta riguardo alla questione. – Ciao ragazze!- ci saluta entrando in salotto. – Ciao fratellone!- - Come è andata la vostra serata?- eccola la domanda che non volevo sentire. Non mi piace mentire a Marco, ma non posso fare altrimenti questa volta. – Io tutto a posto, sono andata a ballare con Simone e Gabriele, ma sono tornata abbastanza pesto perché ero stanca.- Mio fratello sembra credere a questa versione con non troppi problemi, poi rivolge il suo sguardo a Lali. – Tu puoi anche non dirmi nulla, so perfettamente come hai passato la serata e soprattutto come è finita.- Lali gli fa una linguaccia, ma Marco continua senza troppi problemi - Vi va se oggi pomeriggio andiamo a fare un giro con gli altri?- Sto per rispondere di sì e che non ci sono problemi, ma Laila mi anticipa tirandomi una gomitata. – Per me non ci sono problemi, ma Alex ha già un altro impegno molto importante che non può saltare.- Quando imparerà a starsene con la bocca chiusa. – Dove devi andare Puffa?- - Emm...il dentista! Devo andare dal dentista.- gli dico con un sorriso forzato sulla faccia. – Beh tutta al più ci raggiungi dopo.- - Certo!- Spero davvero che abbia finito e che la smetta con le domande. Fortunatamente se ne va, salendo di sopra. Lali mi tira un’ altra gomitata – Il dentista? Questa scusa la usavo a 14 anni. Non ti è venuto nulla di meglio?!- La guardo con un sorrisone, poi lei continua – Diciamocelo però, un dentista così ti piacerebbe!- dice iniziando a ridere. – Laila!- non le do il tempo di alzarsi dal divano che prendo un cuscino e glielo lancio addosso.
Pranziamo con cotolette e patatine, a dire il vero io non ho mangiato molto, ho ancora lo stomaco sottosopra da ieri sera. Appena entrata in stanza con Lali mi butto sul letto sfinita. – Eh no, tu non hai tempo per riposarti. Devi diventare bellissima in meno di 3 ore.- La mia faccia dopo questa sua affermazione è sconvolta – Lali ti prego non discutere. Sono ancora stanca morta dopo stanotte. Non mi sono ancora ripresa del tutto.- Alza gli occhi al cielo – Mi spieghi che hai? Sembra che tu non lo voglia vedere.- - E’ proprio questo il punto, io non voglio vedere Simone: chissà cosa mi dirà. Mi sono comportata come una ragazzina in astinenza.- Lali fa un piccolo sorriso e si viene a sedere di fianco a me. – Devi stare tranquilla. Non c’è nulla ch può andare storto.- Legge nei miei occhi di non avermi ancora convita e allora mi rassicura – Per evitare equivoci e conseguentemente figure di merda, fai parlare prima lui e aspetta che ti dica ciò che ha da dirti.- Annuisco e la abbraccio. – Sei a migliore, mi sopporti sempre.- - Per te ci sarò sempre.- Dopo queste piccole rassicurazioni e questo momento coccole Lali si alza in piedi facendo alzare anche me – Ora tu vai a farti un bagno rilassante e poi torni. Io intanto ti tiro fuori qualcosa da farti provare.- Non so quanto fidarmi del suo gusto riguardo ai vestiti, ma penso che un bagno sia proprio quello che mi ci vuole. Vado in bagno e mi spoglio e, come al solito, guardo la mia figura allo specchio. In quel momento mi ricordo dei pensieri fatti il giorno prima riguardo al fuoco e al ghiaccio e mi rendo conto che anche nel mio aspetto fisico sono racchiusi questi due elementi: il fuoco nei mie capelli rossi, che sembrano delle fiammelle a causa delle onde che formano; il ghiaccio nei miei occhi azzurri - grigi che cambiano colore a seconda della luce. Con questi pensieri mi abbandono dentro all’acqua della vasca, cercando di rilassarmi il più possibile per almeno i prossimi 20 minuti.
Tornata in camera quello che trovo mi spaventa. Laila è seduta sul mio letto con intorno sparsi quasi tutti i miei vestiti. – Cosa hai fatto?- le chiedo cercando di non arrabbiarmi troppo. – Stavo cercando cosa metterti, ma poi ogni cosa che vedevo mi ispirava e così ho finito per tirare fuori tutto l’armadio.- Faccio un respiro profondo fino a ritrovare la calma che avevo appena perso. – Va bene!- poi continuo stavolta sorridendo. – Almeno hai trovato qualcosa da farmi mettere?- Lei mi fa una linguaccia – Hai finito troppo presto il bagno.- Dopo questa sua giustificazione scoppiamo a ridere entrambe. – Comunque tra una mezzoretta io e Marco andiamo dagli altri.- Annuisco e le dico – Va bene, se finisco presto vi raggiungo.- Lali finisce di prepararsi e dopo pochi minuti raggiunge mio fratello al piano di sotto. Dopo averli salutati ritorno di sopra a cercare cosa mettermi, anche se sembra un’impresa ardua, vista la quantità di vestiti che Laila ha tirato fuori dal mio armadio. Alla fine mentre metto a posto e rovistando tra il mucchio di vestiti sopra al mio letto trovo quello che secondo me è perfetto: un paio di pantaloncini corti di jeans, una maglietta azzurra corta che mi lasci scoperta la pancia e le mie converse banche alte.  Asciugo i capelli mossi e li lascio cadere sulla schiena.
Poco prima delle 5 sento vibrare il cellulare e vedo un messaggio di Simone: Scusa l’anticipo ma sono già qui fuori. A che punto sei messa? In questo momento mi sento il cuore andare a mille e l’agitazione si fa sempre più forte. Decido di non rispondere al suo messaggio e di scendere direttamente. Predo le chiavi e la borsa ed esco dalla porta. Simone mi sta aspettando appoggiato alla macchina: ha un paio di bermuda chiari con sopra una camicia a maniche corte con i primi bottoni aperti che lasciano intravedere i suoi pettorali. Appena mi vede fa un sorriso ed accenna un saluto. – Eccomi!- lo saluto io. L’agitazione continua a crescere e spero che non si sia percepita dalla mia voce. – Come va? Ripresa da ieri?- - Certo!- gli dico con un sorriso. Simone mi fa segno di montare in macchina e io salgo senza problemi. – Ti è passata la paura di montare in macchia con me.- mi chiede scherzando mentre parte. So che si sta riferendo alla prima volta, in cui sono stata un po’ titubante sul salire in macchina con lui. Gli faccio una faccia buffa e poi una linguaccia e mi rilasso sul sedile. – Ti va un gelato?- mi chiede poco dopo. –A dire il vero sì. Oggi non ho mangiato praticamente nulla.- gli dico sorridendo.
5 minuti dopo siamo appena usciti dalla gelateria con un cono a testa. Andiamo verso al parco di fronte alla gelateria e ci dirigiamo verso ad una panchina vuota sotto d un albero. Si vede lontano un miglio che siamo entrambi abbastanza imbarazzati e che nessuno dei tuo sa come poter iniziare il discorso, così me ne frego di ciò che ha detto Lali e comincio io a parlare – Ascolta mi dispiace davvero tanto per stanotte, io non mi ricordo esattamente tutto, ma dai flash che ho credo di..- fa per interrompermi, ma gli faccio segno di non aprire bocca e così continuo – Ti prego lasciami finire. Devi capire che non ero del tutto in me e che vorrei davvero potessimo cancellare l’accaduto e fare come se non fosse successo nulla. Credo che sarebbe la cosa migliore.- Finisco di parlare, anche se so perfettamente che le cose che gli ho detto erano solamente le cose che si dicono per convenzione in questi casi e spero davvero che ora apra bocca che per smentirmi su ciò che ho detto. Simone sembra spiazzato da quello che gli ho detto e ci mette un po’ prima di cominciare a parlare – Credo che tu abbia completamente ragione.- mi dice facendomi un sorriso che io ricambio, anche se dentro mi sento morire. Simone continua a parlare – Sai sarebbe davvero troppo imbarazzante.- mi dice con un altro piccolo sorriso. Sembra però capire che in tutto questo c’è qualcosa che non va in me. – Alex va tutto bene?- - Benissimo, davvero. Abbiamo risolto nel migliore dei modi.- Finiamo di mangiare il gelato, anche se il mio lo butto via a metà perché mi si è chiuso lo stomaco, e passiamo altri 5 minuti a chiacchierare. Non lo sto del tutto ascoltando e lui sembra capirlo – Ehi Alex, mi stai ascoltando?- mi chiede ad un certo punto – Sisi scusa, stavo pensando. Stavi dicendo?- -Sofia ha detto che vuole rivederti: credo che tu le sia piaciuta.- Non so perché ma mi viene da sorridere, solo il pensiero di quella bambina dai grandi occhi verdi mi mette di buon umore. ­–Beh, è una cosa positiva no?- - Sì, vuol dire che ha visto qualcosa di speciale in te. Non è facile fare colpo subito su lei.- Mi sento lusingata da questa affermazione, ma non posso fare a meno di chiedermi come sarebbe se queste cose le pensasse Simone e non la sua nipotina di 5 anni. Simone interrompe nuovamente i mie pensieri – Io credo che raggiungerò gli altri, tu vieni?- In questo momento l’ultima cosa che è dover fare come se tutto stesse andando bene di fronte a lui e agli altri – Scusami ma sono molto stanca dopo ieri, se per te non è un problema preferisco tornare a casa.- e detto questo accenno un piccolo sorriso. – Certo, ti riaccompagno subito.-
Il tragitto verso casa è stranamente silenzioso e io e Simone non ci rivolgiamo la parola fino a quando non siamo arrivati davanti a casa mia. – Grazie mille del passaggio. Ci vediamo in giro.- gli dico aprendo la portiera. – Di niente, ciao Alex!- e mentre dice questo chiudo la portiera. Varcata la porta di casa la trovo vuota e così mi precipito in camera, aspettando il ritorno di Lali. Mi butto sul letto e scoppio in un pianto liberatorio: possibile che debbano capitare tutte a me?
Verso l’ora di cena Lali torna a casa e mi trova ancora vestita sul letto, nella stessa posizione in cui mi sono messa appena arrivata a casa. – Suppongo non sia andata bene.- e senza aggiungere altro mi abbraccia, paziente come sempre. Dopo 5 minuti di coccole decido di raccontarle tutto. Finito di spiegarle come sono andate le cose, Lali mi abbraccia – Credevo che provasse davvero qualcosa per te e soprattutto non credevo fosse così. Mi dispiace.-  - Lo speravo anche io, ma evidentemente ho una certa attitudine a non trovare mai il ragazzo giusto.- - Adesso so io cosa ci vuole: una bela serata tra amiche che spettegolano davanti a un bel film e una marea di caramelle.- E così trascorriamo il resto della serata, anche se non poso fare a meno di pensare che ora come ora io possa fare davvero poche, posso solo sperare che le cose si sistemino da sole.


SPAZIO AUTORE:
Mi scuso davvero per il tempo che vi ho fatto aspettare per questo capitolo, ma non sapevo come continrlo e in più ci si sono messe in mezzo anche le vacanze. Spero comunque che questo capitolo vi piaccia. Grazie davvero, baci. Chia
  
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