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Autore: Blue_Passion    28/08/2015    6 recensioni
Può sembrare la solita storia pucciosa tra l'amore di due ragazzi, che riesce finalmente a venire fuori dopo trenta capitoli di rotture, ma no, non lo è.
Lui, uno studente.
Bello, forte, alto, dannato.
Lei, una prof.
Carina, piccola, minuta, eppure potentissima.
L'amore proibito di due ragazzi, con poteri straordinari, discendenti di due specie che si odiano, una avventura piena di errori, colpe, sacrifici, eppure, così grande, che gli salverà.
Questa, è la loro storia, ed io, ve la racconterò.
Incuriositi? Spero di si, il titolo non so da che sia venuto fuori, ne se è giusto XD
Se la intro vi piace, volate verso il mondo straordinario di questa storia, entrate.
Genere: Drammatico, Erotico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amu Hinamori, Ikuto Tsukiyomi, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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La punizione
Pov.Ikuto
Alla fine delle lezioni, mi dirigo in biblioteca, dove dovrò aiutare a mettere in ordine.
Ma di solito non c'è qualcuno che ti tiene d'occhio? Io potrei anche decidere di mettermi comodo, e stare al cellulare, osservando la signora Mandy mettere in ordine con una tale passione.
Ma che ci trova di bello nel pulire e riordinare vecchi libri pidocchiosi?
Arrivato in biblioteca, adocchio un tavolo, e mi ci siedo, appoggiandoci disordinatamente la mia roba sopra.
Sento il portone della grande sala aprirsi, da dove entra la prof Hinamori.
Un secondo, non sarà lei a dovermi tenere d'occhio?
Se è così, ne sono più che felice! (Che pervertito nda Zitta tu, che non sei meglio nd.Ikuto Si, ma ha ragione Rad nd.Amu Ora basta, si torna alla storia nda)
-Tsukiyomi, che ti ho detto, devi sistemare, fai l'ala sud per ora, così ti vedo, inizia dal terzo scaffale, e arriva fino al quinto, poi, torna qui, ho da dirti un paio di cose-
-Va bene p-prof-
-Ha e, Tsukiyomi, se qualche libri ti interessa, prendilo-
Perchè dovrebbe interessarmi qualche libro?
-Va bene-
E così, mi dirigo al terzo scaffale della prete sud, in questa enorme sala, peggio di un castello, e dire che non ci ero mai entrato qui, anzi, pensandoci, è chiusa da anni, ci sta solo, e raramente, Mary per riordinare, ma basta.
Inizio a mettere a posto il libri accatastati, piazzandoli in verticale, tutti dritti, causando una nuvola di polvere che mi fa tossire.
Qui bisogna dare una spolverata, ma non io, non so come farlo.
Dopo, credo, due ore, finisco, finalmente, e mi dirigo al banco dove era seduta la prof prima, con in mano un libro.
Strano ma vero, ne ho trovato uno, credo sia carino, non l'ho mai letto ,si, ho visto il film, e devo dirlo, quello si che era bello, ma il libo, non l'ho mai letto, non sono appassionato di lettura.
Le cronache di Narnia, (Mio fratello se lo è letto 10 volte nda), credo mi piacerà.
Non l'ha preso nessuno negli ultimi cinque anni, ci credo che è pieno di polvere.
Lo appoggio sul banco, e mi siedo vicino alla prof, mettendomi ad osservarla.
Ha dei bellissimi tratti del viso, quasi angelici, e i suoi occhi, sprigionano vitalità e gioia, sul viso, ha un piccolo sorriso, e le sue manine, sfogliano piano dei fogli dentro a delle cartelle.
-Allora, noto che hai trovato un libro-
-Certo, ma, come mai fai questo lavoro, cioè, non si vede tutti i giorni una prof di quindici anni-
-Non lo so a dirla tutta, mi piace in fondo, e sono sempre stata brava, sopratutto in quelle due materie che insegno, dove vorrei che tu, caro Tsukiyomi, ti impegnasi di più-
-Certo, certo, ci proverò, ma non ci vado molto d'accordo con la scuola, posso chiamarti col tuo nome?-
-Fa pure, ci sono abituata, quanti anni hai, diciotto?-
-Si, compiuti da poco- (ho cambiato il suo compleanno se ve lo chiedete)
-Come mai con la scuola non ci vai d'accordo, Tsukiyomi?-
-Ikuto-
-He?-
-Chiamami Ikuto-
-Okay, allora?-
-Non ho avuto proprio belle esperienze con il settore 'scuola', quindi, si può dire che non mi impegno più dall'ultimo orribile episodio che mi è successo-
-Che ti è successo?-
-Curiosa? Comunque, molto semplice, non si può dire che ho un carattere molto dolce, e mi arrabbio facilmente, l'ultima volta, ho rischiato di uccidere un mio compagno, mi correggo, compagna, di classe, ero in terza media- (scuole Italiane, anche se sono in Giappone)
-E-e cosa è successo?-
-Non smetteva di chiedermi di uscire con lei, e di mettermici assieme, mi sono leggermente alterato, e l'ho presa per il collo, strozzandola, si è salvata solo grazie a Kukai, che mi ha fermato, se te lo chiedi, ora mi controllo, ma ho comunque qualche giorno storto, e tutti sanno, compresi professori, che in quel giorno, non c'è da scherzare con me-
-In poche parole, sei molto stressato?-
-No, semplicemente ho un carattere troppo, se la vogliamo mettere così, irascibile, e quindi, avverto anche te Amu, non ti conviene farmi arrabbiare-
-Se la metti così, ma ti avverto, anche io mi arrabbio spesso, e ho problemi col carattere, credo che hai notato come tratto mia sorella, ecco, anche se lei è la maggiore, vinco sempre io quando si tratta di spaventare l'latra-
-Va bene, ma che stai facendo?-
-Controllo le pagelle dell'anno scorso, ma ho finito appena ora, ci sono molti studenti che l'anno scorso, non andavano d'accordo con geografia e storia, tra cui anche tu, la scorsa prof era così male?-
-Male è dire poco, la odiavamo tutti, era una vera e propria strega-
-Ha, in effetti, a volte dipende anche dai prof, e da quel che ho capito, neanche il prof Talpa è molto apprezzato-
-No, assolutamente è anche peggio di quella strega della Malconcia-
-Eppure mi sembra educato-
-Si, solo perchè sei una prof, e per di più, molto giovane-
-Che intendi dire?-
-Quello li è famoso per cercare di flirtare con le giovani prof, però a dirla tutta, tu mi sembri un po' troppo giovane, ma si sa, quello li è capace di tutto, quindi un consiglio, mantieni le distanze-
-Grazie del consiglio, ne terrò conto-
Detto questo, si alza, e inizia a mettere via la roba.
-Ma che fai, te ne vai già?-
-No, devo semplicemente mettere via, per oggi ho finito con sta roba, così poi abbiamo il banco più libero-
-Giusto-
-Ma dimmi, deduco tu sia molto, famoso, tra le ragazze, non ti da mai fastidio questa cosa?-
-Certo, ma che ci posso fare se continuano a scassare, tu piuttosto...-
E detto questo, mi alzo, lasciando la frase in sospeso, e avanzando verso di lei, con fare intimidatorio.
Lei, se ne accorge quasi subito, e inizia a indietreggiare, fino ad arrivare ad una parete che era dietro di noi, e io, appoggio le mie mani ai lati della sua testa, bloccandole ogni passaggio.
-Io piuttosto, cosa?-
Dice, rossa, e con un filo di voce.
-Non sarai una delle tante che vogliono fare amicizia con me, solo per cercare di conquistarmi-
-M-ma che dici, ti sembra che farei una cosa del genere?-
-No, ma come mai sei rossa? Non dirmi che sei in imbarazza-
-N-no-
-Allora, forse così lo sei-
Le scosto una ciocca di capelli rosa dietro l'orecchio, e mi avvicino alla sua guancia-
-M-m-ma che ti prende, cosa vuoi fare?-
Quando le mie labbra sfiorano la sua pelle, ci passo sopra la lingua, facendole chiudere gli occhi, e facendola diventare peggio di un pomodoro.
-Dai Amu, so che ti piace-
-I-Ikuto, fermo, non mi piace affatto questa cosa-
Dalla guancia, passo al collo, e lo bacio piano, mentre lei continua a spingermi, per liberarsi.
Inizio a leccarle anche il collo, dopo averlo baciato chissà per quanto, e lasciandoci dei succhiotti.
-I-I-Ikuto, smettila, mi fai male, non voglio, ti prego-
Allora è vero che non è come le altre, okay, forse è ora di smettere.
Mi stacco, e la guardo, ha ancora gli occhi chiusi, e respira piano, mentre il rossore sul suo viso, sta aumentando sempre di più, se possibile.
-Scusa, non dovevo farlo, ma volevo essere sicuro che non fossi una delle tante galline che mi girano intorno, credo che il carattere aggressivo, sia venuto fuori, mi spiace-
-Te l'ho già detto, no, non lo sono, e ora vai, la punizione è finita-
-Amu, io, veramente non....-
-Vattene Ikuto!-
Credo di avere esagerato, non dovevo farlo.
-M-mi dispiace, veramente, non so cosa mi sia preso, è come se qualcun'altro avesse preso controllo del mio corpo, Amu, ti prego, scusami-
Lei, apre gli occhi, lucidi, e mi guarda.
-I-Ikuto, io...-
Senza pensare, la attiro a me, e la abbraccio, con fare protettivo.
-Ma che mi fai fare Amu, mi fai anche scusare?-
-Io....-
-Shhh, non serve che ti giustifichi, devo scusarmi io invece, sono stato uno stupido, lo so che tu non mentiresti mai, ora vado, credo che non dovremmo più vederci, se non in classe, e forse, alle punizioni-
-No Ikuto, ti prego, non voglio che tu esce dalla mia vita, così come sei apparso, però non fare come se fossi qualunque ragazza che ti gira intorno, sono diversa, in più, sono la tua prof, lo capisci che dovrei punirti per quello che mi hai fatto?-
-Ragazzina, lo so che sei la mia prof, e se me lo chiedi, ti resterò accanto, basta che mi fai un sorriso, e io ti giuro, che non ti farò mai più quello che ho fatto oggi, mi dispiace-
-Va bene, ti credo, ma ora è veramente il momento di sloggiare, altrimenti rimaniamo chiusi nella biblioteca, e non ci tengo-
-Hai ragione, andiamo-
E detto questo, ci stacchiamo, e andiamo a prendere le nostre cose.
-Senti, mi puoi dare il tuo numero di cellulare?-
Le chiedo, ad un certo punto.
-Certo Ikuto, tieni-
E mi consegna un foglietto, con sopra dei numeri.
-Ce l'ahi sempre pronto?-
-Ti ricordo che sono una prof, non si sa mai, e tu, mi dai il tuo?-
Io, prendo un foglio a caso, e ci scrivo sopra il mio numero.
-Ecco-
-Grazie, a domani, Tsukiyomi-
-Grazie a te, a domani, prof-
E detto questo, le metto un braccio intorno alle spalle, la attiro a me, e...Chu (che razza di suono e?), le bacio una guancia, il che la fa arrossire letteralmente, come prima.
-Ciao-
E mi avvio verso casa.
-Ciao I-Ikuto-
Mi grida lei, quando sono ormai quasi alla rampa di scale, che porta al piano di sotto.
Esatto, la biblioteca si trova al piano di sopra, dietro un enorme portone, peggio dei castelli, chi si aspetta che dietro una porta del genere, che nessuno, nemmeno professori, apre, ci sia una roba del genere?
Credo che la prof, sia la prima che ci va di sua volontà in anni, e io, sia il primo che ci va, contro la sua volontà, dopo tanti anni, appunto, è piuttosto sconosciuta la biblioteca, e dire che è piena di libri, e storie.
Smettila Ikuto, basta penare a ste cose.
Quando sono fuori, prendo la mia moto, mi metto il casco, salgo, e parto.
Dopo una ventina di minuti, sono a casa, e ora chi lo spiega a Yoru il perchè ho ritardato così tanto,
Parcheggio la moto nel megagarage che abbiamo, esco, ed apro la porta di casa.
-Sono tornato-
Subito, mi devo abbassare, perchè mi arriva a velocità proiettile, un pugnale che punta al mio viso, ma becca la porta, visto i miei riflessi.
-Perchè così tardi fratellino?-
-Yoru, calmati, non serve cercare di uccidermi, la nuova prof mi ha messo in punizione-
-Dimmi, com'è? Rugosa, acida, orribile?-
Il mio fratellone, che ha solo un anno più di me, capelli blu, come i miei, alto più di me di due centimetri, occhi miele, quasi come quelli di Amu, ma meno brillanti, una pelle cadaverica, e sempre, ed eternamente, vestito di nero, okay che io non vesto colori vivaci, ma non sempre nero.
-No, anzi, sembra un angelo a dirla tutta, ed è anche molto socievole-
-Hahaha, divertente, dai, com'è?-
-Te l'ho detto, sembra un piccolo angelo caduto in terra-
-Non stai scherzando, vero?-
-No-
-Allora com'è "l'angelo"?-
-Stupenda, ha dei capelli rosa confetto, che le arrivano fino al fondo schiena, due occhi oro, una pelle pallida, un viso meraviglioso, una voce che ti fa sciogliere il cuore, e un carattere determinato, è veramente bella-
-Amico, non è che te ne sei innamorato? Poi, quanti anni ha sta qua?-
-Quindici, e no, non mi posso innamorare, non sarei più Ikuto Tsukiyomi altrimenti-
-Q-quindici? Non ci credo-  -_-'
-Te lo giuro, e lei, è stata la prima a non vedermi solo come il suo futuro ragazzo-
-Fai sul serio? Incredibile-
-E non scordiamo sua sorella Utau, sembra avere occhi solo per Kukai-
-Non sarà Utau Hos...-
-Hoshina mio caro, il suo vero cognome, è Hinamori, ed è la sorella maggiore della mia nuova prof-
-Che scoperta, ma che vuoi mangiare questa sera?-
-Che c'è?-
-Del pesce-
-Vada per quello, mamma e papà?-
-Sono fuori, di nuovo, dai ora, vai a mettere giù le robe, e lavati le mani prima di scendere-
Io, mi incammino verso le scale, e quando metto il piede sul primo gradino, grido, girando leggermente la testa verso mio fratello:
-Certo, mammina-
-Ikuto!-
Lui, stacca il pugnale dalla porta, e me lo tira addosso, che lo schivo per un soffio.
-Non serve uccidermi per una presa in giro-
-Fila-
-Va bene-
E corro a fare quello che mi ha detto.
A volte mio fratello sa essere veramente cattivo.
Mentre scendo, sento quello, gridare.
-Ikuto, ma la tua nuova prof, me la presenterai vero?-
-Idiota, domani, alle ultime due ore, ce l'hai, stupido, ha la tua classe, se la vuoi conoscere meglio, fatti mettere in punizione-
-E tu come fai a saperlo? In ogni caso, lo farò-
-Semplice, c'è solo lei come prof di storia e geografia, e ho controllato il tuo orario, che credi, l'ho sempre fatto-
-Va bene signorino, ma ora a tavola, si mangia-
-Speriamo bene-
Sussurro, così che mio fratello non possa sentire.
-Che hai detto?-
A quanto pare, con scarso successo, perchè mi passa un coltello da cucina vicino al viso, e io, mi prendo un infarto.
-Ancora, ma dove li trovi tutti quei cosi?-
-La casa ne è tappezzata, se non ricordi-
-Giusto, ma come mai mamma e papà hanno questa passione per i pugnali?
Non li capisco-
-E chi lo sa-
Mi risponde, stringendosi nelle spalle.
Dopo cena, noto che mio fratello, ha un'aria sospetta.
-Tu mi nascondi qualcosa, sopratutto il perchè hanno pugnali principalmente maledetti, e sacrificali-
-Non è ancora il momento di dirti ciò da cui ti proteggiamo, fratellino, ma presto, saprai tutto, te lo giuro-
-Ora basta, non mi dite mai niente, è mai possibile, non ce la faccio più, mi tenete all'oscuro di tutto, sempre, ditemi una volta per tutte, perchè quando vi arrabbiate, vedo sfumature rosse nei vostri occhi, perchè vi tirate dietro coltelli a vicenda, per poi scoppiare a ridere, perchè odiate così tanto il giorno, e la società, il perchè io in questi mesi ho un mal di testa pazzesco, e non mi sazia più niente, come mai i denti, sopratutto i canini, mi fanno male, come mai ho voglia di mordere il collo della prima persona che mi capita a tiro, ditemelo, perchè io non ci capisco più niente-
Sbotto, ormai stanco di essere considerato un bambino, che non deve sapere mai nulla, e sbattendo le mani sul tavolo.
-Ikuto, vorrei potertelo dire, ma devi essere pronto, e non lo sei, quando i nostri genitori torneranno, gli pregerò di spiegarti tutto, e se mi daranno il permesso, lo farò-
-Me ne vado di sopra, non provare ad entrare in camera mia-
E così, mi dirigo con tutta la calma possibile a questo mondo, in camera mia, dove mi butto sul letto, e tiro fuori il cellulare.
Potrei contattare Amu, ma si, perchè no.
 
'Amu?'
 
'Ikuto? Che c'è?'
 
'Come ti va? Stai bene?'
 
'Assolutamente no, i miei genitori non mi dicono niente di quello che vorrei sapere, neanche fossi una bambina di cinque anni'
 
'Ti capisco, è lo stesso per me, ma che non ti vogliono dire?'
 
'Il perchè mi capitano cose strane'
 
'Che tipo?'
Pov.Amu
Vedo Ikuto allontanarsi, andando verso le scale, per poi sparire dietro l'angolo.
E' ora di andare.
Così, mi dirigo anche io verso le scale, e arrivata davanti a quest'ultime, mi fermo, e mi ricordo di non avere avvertito i miei genitori che ho avuto da fare.
Un secondo, c'è Utau, sa che avevo da rimanere per una punizione, sono apposto.
Mentre scendo le scale, mi ricordo del numero di telefono che mi ha dato Ikuto, mio dio, al solo pensiero, arrossisco.
Basta, basta, non devo pensare a queste cose, non devo neanche avvicinarmi a questi orribili pensieri, non sono così.
Non ci credo, Ikuto è il primo che si avvicina al mio corpo così, è il primo che mi fa arrossire in quel modo, ma che mi succede?
Devo chiedere spiegazioni a mia mamma, saltando la parte del salto di personalità di Ikuto.
Arrivata davanti a casa, cerco le chiavi nella borsa a tracolla nera che ho sempre dietro con me, e dopo dieci minuti, le trovo.
-Sono a casa-
-Amu, sono così felice che ti sia sana e salva, non ti è successo niente, vero?-
Mi salta addosso mio papà.
-Papi, sto bene, chi mi dovrebbe aver fatto del male? Ero a scuola-
-Si, ma quello che hai sorvegliato, era uno studente di quarta, poteva farti del male, dimmi che non si è avvicinato a te-
Io, arrossisco al solo pensiero delle cose che mi ha fatto Ikuto, e giro il viso da un'altra parte.
-Che mi avrebbe dovuto fare? E' uno studente, mica un maniaco, o un killer, cavolo, che vuoi che mi faccia un semplice studente?-
-Niente, lascia stare, vieni, è pronta la cena-
-Che si mangia?-
-Carne-
-Va bene, ora arrivo, prima mi lavo le mani-
E così, vado in bagno, e mi lavo le mani, per poi andare nella sala da pranzo, e sedermi a tavola.
-Allora, che cosa ha fatto questo studente, per beccarsi una tua punizione già il suo primo giorno?-
-Mi ha preso in giro-
-Capisco, ma ci sei abituata, no?-
-Si, ovvio, ma come mai prima tanto preoccupato, papi?-
-Ci sono persone molto pericolose la fuori, che ti cercano, stai attenta-
-Come pericolose? Mi vuoi spiegare che sta succedendo? Mi tenete sempre a distanza da tutti, e da tutto, cosa c'è di sbagliato? Di che avete paura? Ho quindici anni, non sono più una bambina, e mi volete spiegare come mai ultimamente, mi fanno male le scapole, fin troppo spesso?
Mi volete spiegare perchè mi sento libera, leggera, e ho anche una vista molto strana. e non in modo negativo, ma positivo, vedo meglio, e le mie mani, hanno un tocco più delicato, che mi sta succedendo? Come mai non mi dite mai niente? Almeno questo voglio sapere, solo per questa volta, vi chiedo di essere sinceri, vi supplico-
-Amu, devi capire che non possiamo, presto saprai tutto, te lo promettiamo, ma non ora, non adesso, non in questa situazione, ti prego di capirci, Amu-
-Basta, sono stufa di tutti questi misteri, devo sempre capirvi io, ora basta, ora tocca a voi capire me, se qualcuno mi cerca, sono in camera mia-
E detto questo, corro in camera mia, per poi chiudermi dentro, e buttarmi sul letto, affondando il viso nel cuscino, iniziando a bagnarlo tutto, a causa delle lacrime.
Ma cosa ho?
Perchè non vogliono mai essere sinceri con me?
Cosa gli ho fatto?
E' da quando sono piccola che mi mentono, voglio che la smettano, che cavolo!
 
Nya nya. Nya nya. Nya nya.
 
Il mio cellulare, hihihi, adoro quella suoneria, mi deve essere arrivato un messaggio.
Così, lo prendo, e apro il messaggio.
 
'Amu?'
 
Ma, è il numero di Ikuto, chissà che vuole.
 
'Ikuto? Che c'è?'
 
'Come ti va? Stai bene?'
 
No che non sto bene, forse però ho trovato qualcuno con cui confidarmi.
 
'Assolutamente no, i miei genitori non mi dicono niente di quello che vorrei sapere, neanche fossi una bambina di cinque anni'
 
Speriamo bene.
 
'Ti capisco, è lo stesso per me, ma che non ti vogliono dire?'
 
Quindi anche i suoi non gli dicono niente, siamo sulla stessa barca!
 
'Il perchè mi capitano cose strane'
 
'Che tipo?'
 
Glie lo dico?
Ma si.
 
'Semplice, è sin da quando ero piccola che mi nascondono il 'perchè', e il 'per come', di cose orribili, e strane, che mi dicono, e che mi accadono, e mi fa
ribollire il sangue sta roba'
 
Fa che non mi consideri strana.
 
'Allora da me è lo stesso, abbiamo più cose in comune di quanto pensassi'
 
Che bello, abbiamo qualcosa in comune!
Un secondo, ma che penso, no no, non devo pensare a queste cose.
 
Toc toc.
 
La porta, che diamine.
-Che volete?-
-Amu, devo andare a letto-
Cavolo, è tardi, meglio salutare.
 
'Scusa Ikuto, ma devo tagliere, i miei mi stanno cacciando a letto '
 
'Fa nulla, buona notte piccola'
 
Piccola? Perchè mi ha chiamato così?
 
'Notte, pervertito'
 
E letto questo, spengo il mio cellulare, e vado a dormire, con ancora in testa le azioni di Ikuto oggi, in biblioteca, e il 'piccola' che mi ha scritto, rossa come un peperone.
Domani ne vedrò delle belle!
 
 
 
 
 

Angolo autrice che tra poco si suicida:
Bonjour, ça va?
No, niente francese, che se sbaglio, Bebe, tu veramente mi uccidi.
Good morning guis, are you okay?
Niente inglese, neanche quello, sono una frana in entrambi, e Bebe, se sbaglio però non uccidermi, perchè anche tu sei una frana in ingle XD
Ohayo, (se si scrive così, e se è questo il modo giusto di dire buon giorno), daje ben? (ho sbagliato tutta la grammatica, ma che volete, non sono giapponese, che dire, se ci sono errori, cercherò di fare più attenzione la prossima volta).
Basta con le lingue, in più non è mattina, non so più che pronuncia devo usare, quale grammatica devo mettere, in che cazzo di lingua devo comunicare, si, tra giapponese, inglese, e francese, le ultime due, me le sto studiando come una pazza, la prima, me la "studio", per conto mio.
Che vi racconto ora, niente!
No, scherzavo, c'è un tranello, o due, a dirla tutta, in questo capitolo; ebbene si ragazzi, ci sono indizi che vi potranno portare alla soluzione del mistero dei segreti dei due protagonisti, di cui loro sono all'oscuro XD
Notizie?
Certo, appunto per le varie lingue, ho controllato trenta volte in più del normale, perchè a dirla tutta, era tappezzato di errori, e non è bello, ecco il ritardo, e come ho già detto in altri capitoli, il mio cervello era ancora a Porto santa Margherita, meraviglioso posto, una mini paesino di mare, attaccato a Caorle, dove ho passato le *rullo di tamburi* vacanze più noiose di tutta la mia vita! T_T
Esatto, non avevo internet, niente fratellone a cui scassare, ma solo due genitori rompi, che non facevano altro che dirti cosa fare.
In più, ciclo i primi sei giorni, e spostamento di nervi al piede sinistro, e quindi, altro pomeriggio bloccata in casa.
Un mini appartamento da due, in cui ci stavamo in quattro, e poi in re, delle sardine in pratica.
Non c'era il condizionatore, e si soffocava, e quindi giù con acqua congelata, e cubetti di ghiaccio dentro la maglietta!
Sotto, sotto, mi sono divertita, solo per le pazzie che ho combinato, che non vi sto qui a raccontare, perchè vi annoiereste.
Mi scuso per eventuali errori, ma mi scappa sempre qualcuno.
Parlando del capitolo, piaciuto?
Avete visto, Ikuto parte già con l'essere pervertito, e Amu, timida, ma che ci vogliamo fare, sono pur sempre Amu e Ikuto.
Allora, ora vi lascio, e vi faccio una domanda, che mi incuriosisce, voi, quanti anni mi date?
Tranne ovviamente quelli che la conoscono, perchè non vale per loro.
Baci, alla prossima.
Rad.

   
 
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