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Autore: Lady_Whytwornian    28/08/2015    1 recensioni
Ambientazione e personaggi sono stati mantenuti con l'introduzione di altri di mia invenzione.
La trama è fondamentalmente basata sul quella dell'intera saga con modifiche apportate per adattarla alle mie esigenze. E' la mia versione della storia centrata sui Malfoy e il loro futuro. Su quello che potrebbe essere successo loro dal ritorno di Lord Voldemort alla sua caduta. E se poi fosse ritornato?
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Lucius/Narcissa
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Il Wizengamot era al completo: tutti i membri del Ministero erano seduti nei posti assegnati. A parte poi c’erano gli Auror e infine gli Auror Magister.
Quando entrò Elbereth seguita da Lucius si levò un brusio di disapprovazione che ebbe il culmine con la presa di parola del Ministro: - Lady Whytwornian, il suo rango le consente di prendersi molte libertà, ma non questa. Un Mangiamorte non sarà mai ammesso in questa sede.
- Il signor Lucius Malfoy è qui in qualità di mio collaboratore ed è sotto la mia responsabilità. Risponderò personalmente di qualsiasi mancanza fatta da lui durante tutta la riunione.
- Di nuovo si espone per i Malfoy. Non crede che la sua reputazione possa essere messa in pericolo? – ribatté il Ministro.
- Ho piena fiducia nelle persone che lavorano con me. Altrimenti non le vorrei.
- E sia. Sarà ammesso, ma è meglio che gli spieghi bene cosa può e cosa non può fare. Nel suo caso è solo cosa non può.
Elbereth prese da parte Lucius: - Ascoltami bene. Non puoi sederti con me. Vedo che ti hanno preparato uno sgabello vicino alla porta. Non parlare, non rispondere a nessuna provocazione, non fare domande. Non fare nulla. Nemmeno un gesto. Osserva con attenzione i presenti, soprattutto gli Auror. Prendi nota delle loro reazioni durante la discussione, anche della cosa più insignificante.
Un’ultima cosa: da questo momento e per tutta la durata del conclave non mi rivolgerai più la parola. Non è concesso.
Finita la riunione puoi tornare a casa. Domani sera ci ritroveremo nuovamente da me con tutti gli altri. Discuteremo allora di ogni cosa. Ti è tutto chiaro?
- Sì Elbereth. – chinò la testa e andò a sedersi nel posto che gli avevano assegnato. Ripensava ai giorni in cui invece era seduto a fianco del Ministro della Magia. Come gli parevano ormai lontani. Quante cose erano cambiate. Allora non sarebbe mai stato considerato un nulla come adesso, poco più di un servo.
Poi la mente tornò ai suoi giorni ad Azkaban e ai suoi aguzzini. Era meglio essere morti per restare fedeli ad un’ideale o essere vivi? Qualunque cosa lo avesse reso quello che ora era diventato gli aveva lasciato molte domande senza risposta.
La voce del Ministro che apriva la riunione lo riportò alla realtà.
Ora doveva concentrarsi su quanto avrebbe visto. La sua strada era ormai segnata e non aveva nessun’altra scelta se non quella di onorare gli impegni presi in cambio della vita, sua e di suo figlio.
Il Ministro iniziò riportando i fatti che avevano preceduto l’apparizione del Marchio Nero al Ministero. Lesse i rapporti che erano stilati dai due Auror accorsi e la relazione finale preparata da Elbereth.
- Ora inizia il bello – disse tra sé la strega. Chiese la parola: - Illustri colleghi. Onorati membri di questo Wizengamot. Ci troviamo per discutere nuovamente di cose che pensavamo fossero state sepolte per sempre. Ingenuamente pensavamo. Il Male non smette mai di lavorare nelle pieghe dello spazio e del tempo. Il Male conosce infiniti modi per riapparire nelle forme più impensate. E a quanto pare il Male è tornato.
Elbereth rimase un attimo in silenzio per permettere che quanto aveva appena finito di dire entrasse nella mente di ciascuno.
- Ora – riprese – siamo nuovamente tutti minacciati da una nuova ombra che sta crescendo e questa volta il mondo babbano è coinvolto direttamente.
E con lo sguardo abbracciò l’intero collegio.
Anche Lucius passò in rassegna i singoli volti per vedere se ci fosse stata qualche reazione inaspettata.
Tutti si guardavano l’un l’altro: - E’ coinvolto il mondo babbano – questa era la frase che maggiormente passava di bocca in bocca.
Elbereth chiese silenzio e continuò – qualcuno del mondo babbano molto pratico di Arte Magica è in contatto con il nostro mondo. Qualcuno che conosce molto bene il culto di Giano. E’ magia molto antica, che va ben oltre le nostre conoscenze. Per lo meno, ben oltre le conoscenze della maggior parte di noi…
Tutti con aria stupita, tutti tranne uno che non passò inosservato né a Elbereth né a Lucius. L’Auror Magister più anziano, il venerabile Arrhenius, il maestro di Elbereth, aveva avuto come un guizzo che gli era passato negli occhi veloce come un lampo, ma non era stato ignorato. E lui non era così stupido da non accorgersene.
Il Ministro si alzò nuovamente in piedi: - E, MyLady, cosa dovremmo aspettarci?
- Temo che sia stata trovata la strada per aprire il collegamento tra l’essere e il non essere. Temo che sia stata trovata la strada per permettere all’Oscuro Signore di tornare nuovamente. E questa volta non ci sono Horcrucx da distruggere per indebolirlo. Questa volta dovremo affrontarlo apertamente senza sapere di cosa adesso è capace.
Dobbiamo preparaci. Dobbiamo trovare chi sta dirigendo tra noi e tra i babbani. E dobbiamo fare presto.
Nessuno volle controbattere quanto aveva esposto Elbereth. Arrhenius si alzò in piedi: la sua figura imponente incuteva timore e rispetto. – Mia cara giovane Auror Magister, Lady Whytwornian, tutti noi conosciamo e rispettiamo te e la tua famiglia. La tua discendenza è pura come pochi Maghi o Streghe possono ancora vantare. La tua famiglia ha sempre, anche se non apertamente, condiviso le opinioni dei Purosangue, e sappiamo benissimo che la maggior parte di loro è diventata fedele proprio al Signore Oscuro. Tu stessa sei molto vicina ad una famiglia di Mangiamorte, la presenza di Lucius Malfoy in questa sala ne è la conferma. Non trascuriamo nemmeno il fatto che è il padre di tua figlia Aurora. Quindi se cerchi tra noi chi ha legami con Lord Voldemort e i suoi seguaci, ti dovrei dire di guardare prima dentro di te.
Quello che dici è molto grave: il culto di Giano è molto antico, hai ragione, ed è anche molto potente. Pochi di noi lo hanno studiato con la dovuta attenzione, dato che abbiamo sempre pensato che trattandosi di magia del mondo babbano non ci dovesse riguardare.
Certo, quello che è successo al Ministero non è da sottovalutare: il Marchio Nero, il sigillo con il serpente e il volto di Giano. Spero che il signor Malfoy sia estraneo a tutto questo, le conseguenze per tutti e due sarebbero molto gravi.
Il Ministro annuì a queste parole. Era quello che voleva sentirsi dire.
Elbereth si alzò – Mio venerabile Maestro, lo sai che non ripongo la fiducia in persone che non la meritano. Lucius Malfoy ha dimostrato di non avere nulla a che fare con quanto accaduto. Non siamo qui per discutere della lealtà mia o di Malfoy, dobbiamo prepararci ad affrontare un pericolo ben più grande di quanto possiamo immaginare.
Dobbiamo trovare chi è il babbano che è in contatto con il nostro mondo.
Il Ministro si alzò nuovamente in piedi – Non possiamo ignorare quanto accaduto e quindi dispongo che venga avviata un’indagine accurata che possa mettere in relazione quanto è stato esposto. Contemporaneamente incontrerò il Primo Ministro babbano e gli esporrò i fatti. Cercheremo una linea comune per poter svolgere gli accertamenti in entrambi i nostri mondi.
Condivido le perplessità del venerabile Arrhenius, come pure capisco i timori di Lady Whytwornian. Farò in modo che ogni dubbio venga chiarito e agiremo di conseguenza. Nel frattempo raccomando a tutti la massima cautela.
La seduta è tolta.
Lentamente i membri del Wizengamot sfilarono attraverso le porte di uscita. Elbereth passò a fianco di Lucius ignorandolo, mentre lui aspettava che tutti fossero andati per poter uscire.
Quando Arrhenius passò vicino a Malfoy si fermò a guardarlo. Lucius sostenne lo sguardo inquisitore che pareva gli attraversasse il cervello. Voleva rispondere: - Non ho nulla da nascondere. Le mie azioni sono alla luce del sole.
Ma sapeva che era una provocazione. Rimase fermo.
 
  
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