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Autore: Gaia_dc    29/08/2015    1 recensioni
Dopo 7 anni all'NCIS, l'agente Ziva David trova il vero amore di una vita nel suo collega Tony Dinozzo, e proprio quando tutto sembra andare per il meglio, Ziva si trova a dover scegliere tra combattere per la vita, per Tony e per il bambino in arrivo, o lasciarsi andare, smettere di provare ogni forma di dolore ed abbandonare le persone che ama...
Genere: Angst, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anthony DiNozzo, Un po' tutti, Ziva David
Note: Movieverse, Otherverse | Avvertimenti: Contenuti forti
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Ziva non dimenticò quel bacio! Sapeva che significava molte più cose di quante ne possano esprimere le sole parole. Era una dimostrazione che in Tony avrebbe sempre potuto contare.
 
Tornati all’NCIS, Gibbs e McGee trovarono le scrivanie degli altri due agenti Dinozzo e David vuote, era segno che stavano lavorando sodo per quel caso. Mentre Gibbs stava per aprire bocca, dall’ascensore uscirono Tony e Ziva con dei sorrisi smaglianti. Buone notizie in arrivo?
Tony: “Ehi Capo, ciao pivello… Abbiamo tantissime notizie, e del materiale su cui Abby può lavorare”
Mentre i due agenti appena arrivati stavano per prendere posto nelle rispettive scrivanie, Gibbs fece segno di seguirlo nell’aula delle videoconferenze, McGee aveva qualcosa da mostrare; accese il computer e proiettò sullo schermo grande delle immagini di un planisfero.
McGee: “Quelli che vedete in rosso sono gli spostamenti effettuati dall’USMC a partire dall’ultima volta in cui il Capitano lasciò sua moglie”
Gibbs spiegò i vari spostamenti e fece notare che il corpo dei Marines era ancora in movimento nell’Asia occidentale. Ziva rimase perplessa quando si accorse che una delle mete raggiunte costantemente era il suo luogo di nascita, Beer Shev, però non disse nulla.
Tony era confuso, e McGee notò il suo sguardo.
McGee: “Se il Marine è morto una settimana fa, significa che il suo corpo è stato spostato”
Gibbs: “Oppure che stava tornando a casa... Martha Fisher stava aspettando il marito da una settimana, perché lui le aveva promesso che sarebbe tornato entro il giorno del loro anniversario”
Ziva: “Quindi lui aveva chiesto un rientro in casa anticipato… Magari qualche collega soffriva di invidia per questo e ha deciso di farlo fuori” ipotizzò Ziva.
McGee: “E’ possibile”.
Poi Gibbs continuò con le scoperte.
Gibbs: “Inoltre la bambina, Erica Parks è la figlia del tenente del corpo dei Marines, William Parks. Era molto unito al capitano, ed anche lui ha richiesto un ritorno in patria anticipato, però di due settimane.”
McGee: “Ha perso la moglie in un incidente aereo, e stranamente non ha denunciato la scomparsa della figlia”
 
Poco dopo, mentre Tony stava portando il materiale trovato nella casa ad Abby, e McGee lo seguiva come un cagnolino in attesa della pappa, Ziva fermò Gibbs. Era arrivato il momento di aprirsi e far luce su quello strano caso ancora irrisolto.
Ziva: “Gibbs ti devo parlare, è urgente!”
Gibbs: “Non ora Ziva, devo vedere cosa avete trovato tu e Tony”
Ziva: “Gibbs, è… Importante” rispose esitante.
Gibbs: “Quanto?”
Ziva: “Molto… So a chi appartiene quel mucchietto di ossa che abbiamo trovato nell’armadio. Si chiamava Eleonor Klein, madre americana e padre israeliano.”
Gibbs era stupito…
Gibbs: “Come lo sai?”
Ziva sperava che non facesse domande, o almeno non quella. Ma lo conosceva troppo bene, e se l’aspettava.
Ziva: “L’ho uccisa io.” Poi continuò.
Ziva: “Mia sorella era morta e mio padre mi voleva come agente nel Mossad, così mi portò a casa dell’uomo che con astuzia l’aveva privato di quasi ogni bene materiale e per fargli più male mi costrinse a sparare a sua figlia puntandomi una pistola al collo. O la mia vita o la sua. Avevo solo 15 anni. Scusami se non te l’ho detto prima” Disse d’un fiato.
Gibbs sapeva quanto le era costato riesumare ricordi del suo terribile passato, e gliene fu grato. Con il braccio destro la avvolse a sé, sotto la sua ala protettiva.
Gibbs: “Ottimo lavoro Ziver!”
 
Dinozzo, David e Gibbs erano riuniti nel laboratorio di Abby la quale aveva subito trovato risposta alle domande degli agenti.
Abby: “Caro il mio Tony, quello che a te sembra un chiodo, è in realtà un ago di una siringa. Qualcuno è entrato nella casa per… Si beh per…”
Tony: “Drogarsi!” concluse Tony divertito.
Abby: “Esatto… E per di più, facendo un riscontro con le altre composizioni di ossitocina di un qualsiasi corpo umano, ho scoperto le ossa che mi avete portato non sono di origine organica, sono una riproduzione molto dettagliata realizzata con un programma operativo di stampanti 3D ch…”
Gibbs: “Abby, vai al sodo!” disse impaziente.
Abby: “Queste ossa sono finte!” rispose seccata per la fretta del capo.
Gibbs: “Stai dicendo che in realtà nessuno di quei corpi è realmente morto?”
D’un tratto McGee raggiunse di corsa il laboratorio.
McGee: “Capo, l’omicidio di Eleonor Klein è diventato famoso negli ultimi tempi, tanto da creare una confraternita in suo onore!”
Ziva era spaventata… Conosceva le confraternite e tutto quello che potevano arrivare a fare, ma non si sarebbero mai spinte fino ad uccidere!
Si precipitò fuori dall’NCIS spiazzando i suoi colleghi. Prese la macchina e andò in casa Fisher, bussò insistentemente e quando Martha le aprì non vedeva più dalla rabbia! Aveva ricordato il nome di William Parks: faceva parte dei Marines già da quando lei era una bambina, ma non avrebbe mai dimenticato quel nome, prché era famoso a Beer Shev. Ogni volta che il tenente faceva tappa nel suo paese, andava a letto con una donna diversa. E capitò anche con la sua mamma.
Ziva: “Lei ha ucciso suo marito perché si vedeva con il tenente Parks! Aveva paura di dirlo a suo marito ed ha pensato bene di ucciderlo! Proprio come William ha fatto fuori sua figlia. Scommetto che anche lei aveva capito tutto! Poi avete tentato di dare la colpa alla confraternita di Eleonor Klein mischiando i cadaveri con quelli già decomposti nella casa abbandonata! Purtroppo però avete fatto un errore, perché quei cadveri decomposti sono una riproduzione, sono finti!” Disse sempre più agitata. All’inizio Martha era confusa, ma quando le accuse si fecero più pesanti, capì che quella che aveva di fronte era una dona sveglia, e se avesse mentito ancora avrebbe solo peggiorato le cose. Così decise di dire la verità.
Intanto gli altri agenti avevano raggiunto Ziva e la osservavano mentre risolveva il caso con la sola forza dei ricordi e della sua infanzia. Tony la guardava fiero, erano passati mesi, ma non aveva perso la sua determinazione. Voleva far luce su quel caso e così fu, era una guerriera, e non perché fosse stata costretta ad esserlo da bambina, ma perché lo era nell’animo!








-Nota: Ciao a tutti, ecco il terzo capitolo. Spero vi sia piaciuto anche se non c' è molto tiva, però prometto che nei prossimi capitoli, tra Tony e Ziva ci sarà tanto love ;-) 
Baci Gaia
   
 
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