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Autore: zaynseyes_    29/08/2015    2 recensioni
"Tu--tu non assomigli ad un angelo" esclamai stupidamente. Il ragazzo aveva tatuaggi lungo le braccia e un abbigliamento poco consono all'aspetto di un angelo. Che poi, come diavolo si vestiva un angelo?
Lui fece spallucce "Che ti aspettavi? Non tutti gli Angeli sono uguali"
"E a me doveva capitare quello che assomiglia al tatuatore in fondo alla strada?"
*
Si avvicinò e mi sfiorò la guancia con il naso, accarezzandomela delicatamente e respirando pesantemente sulla mia pelle.
"Sei la persona più bella che abbia mai visto in tutta la mia vita" le parole mi uscirono dalla bocca senza il mio consenso.
La logica e il corpo di Zayn più vicino del dovuto, a quanto pare non andavano molto d'accordo.
.
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| Dove Zayn è un Angelo Custode un pò particolare e Charlotte una ragazza molto realista e affatto sicura di se stessa |
#Accenni Larry, se non vi piace il genere evitate di leggere o in alternativa di saltare le parti inerti ad esso. Grazie dell'attenzione.
Genere: Comico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Aprì gli occhi e mi guardai intorno completamente spaesata. Cosa diavolo ci facevo in un lurido vicolo buio, da sola?

Ero seduta per terra, avevo un leggero mal di testa e un senso di tristezza ad invadermi il corpo, ma non avevo idea del perché. Ero uscita da casa di Rachel, contenta di avere un'amica così disponibile e gentile, stavo camminando e...e poi mi sono svegliata qui, senza un apparente motivo.

Guardavo le persone che apparivano dalla piccola apertura del vicolo e che non mi lanciavano neanche un'occhiata di sfuggita.

Una ragazza seduta per terra, in un vicolo maleodorante, e nessuno le prestava neanche un pò di attenzione?

Cos'ero, la donna invisibile?

Scossi la testa come a scacciare via quei pensieri ed uscì per immettermi nella strada principale.

Forse dopo una doccia calda avrei ricordato qualcosa. Dovevo ricordare qualcosa. Non era normale quello che era appena successo e che avevo un buco nella testa. Metaforicamente ovvio.

Sbuffai e mi concentrai sulla strada di fronte a me, scacciando ogni tanto qualche ciocca di capelli che mi cadeva davanti il viso a causa del fastidioso vento di quel rigido inverno.

Quando sarei arrivata a casa...già, casa.

Mi ero perfino dimenticata che dovevo affrontare Emily e la sua freddezza. Chissà se si era preoccupata almeno un pò per me, se si fosse chiesta dove fossi andata, se avesse dormito tutta la notte o se fosse restata sveglia ad aspettarmi.

Mille pensieri mi si affollavano in testa ed ero così spaventata, preoccupata e in ansia per quello che mi sarebbe successo una volta arrivata a casa, che ignorai del tutto il dolore al petto e le guance bagnate da lacrime che non sapevo neanche di aver versato.

◆◆◆◆◆◆

"Emily!"

Non sentì nessun rumore per alcuni secondi e poi un tonfo al piano di sopra a spezzare il silenzio.

Vidi Emily correre giù per le scale e guardarmi come se fossi un miraggio. Si fermò come a capire se fossi davvero io quella davanti alla porta. Poi si gettò letteralmente su di me e mi soffocò nel suo caldo e confortante abbraccio.

Mi strinse a sè come mai aveva fatto prima, e potei perfino sentire dei singhiozzi trattenuti sulla mia spalla.

Chiusi gli occhi, beandomi di quel calore così familiare che mi era mancato e ricambiai l'abbraccio, sperando che anche lei capisse quello che provavo in quel momento.

Tutti i ricordi di quella sera, le parole sputate con rabbia, soffocate tra le labbra con collera, tutto si offuscò nella mia mente. L'unica cosa che vedevo era Emily e quello che sentivo era il suo pianto silenzioso.

"Mi hai fatto preoccupare così tanto, non lo fare più, ti prego" rafforzò la stretta, sussurrandomi quelle parole all'orecchio.

"Scusa" pronunciai solo, lasciando che qualche lacrima scivolasse rapidamente lungo la guancia.

Si allontanò dall'abbraccio e mi guardò, esaminando ogni particolare del mio viso e accarezzandomi la guancia dolcemente.

"Dove sei stata?" mi chiese quasi in un sussurro.

Solo adesso notai che aveva gli occhi rossi, probabilmente per i numerosi pianti, e delle profonde occhiaie. Forse non aveva dormito quella notte.

"Sono-- sono stata da una mia amica" dissi debolmente, sentendomi improvvisamente in colpa per essermi comportata in un modo così stupido e infantile.

"Charlotte, sono stata così in pensiero per te! Poteva succederti il peggio e io non avrei potuto fare niente per evitarlo. Promettimi che non lo farai più"

"Mi dispiace così tanto Emily, non-- non ho pensato a nulla quando me ne sono andata, ma mettiti nei miei panni! Non potevo stare qui dopo quello che mi hai detto"

Lei sospirò e chiuse gli occhi "Lo so, e non hai idea di quanto mi penti di aver detto quelle cose, non era mia intenzione. Però sai che io sono sincera Charl, e non posso dirti che quello che ti ho detto erano tutte stronzate. Quando sei stata affidata a me ho pensato davvero che la mia vita era finita però...sembrerà davvero stupido, ma passare la notte senza te in casa mi ha fatto capire quanto tu sia stata un miracolo nella mia vita, mi hai-- mi hai cambiato Charlotte, e adesso non riesco a immaginare la mia vita senza di te" concluse, trattenendo il pianto e tirando su con il naso.

"Sono una stupida," scossi la testa "non merito una persona come te nella mia vita. Sono stata un'insensibile egoista, non ho pensato a quello che facevo, scusami. Non potrò mai ringraziarti abbastanza per quello che hai fatto e continui a fare per me"

Ci abbracciammo un'altra volta, tra lacrime di gioia e di sollievo per poi scoppiare in una risata piena di imbarazzo.

"Questo non è proprio da noi" dissi, scuotendo la testa divertita.

"Hai ragione," rispose Emily, asciugandosi le guance con la manica della maglietta. "Stiamo diventando troppo sentimentali. Non va per niente bene" arricciò le labbra.

Risi e roteai gli occhi. Emily non sarebbe cambiata mai. E in un certo senso, ne ero felice.

◆◆◆◆◆◆

Zayn's POV

Aprì gli occhi confuso e terrorizzato. Osservai lo spazio intorno a me, vedendo solo dei muri grigi e pieni di muffa e nessuna finestra o porta ad illuminare la stanza.

Mi alzai, guardandomi attorno impaurito e spalancando poi gli occhi all'inverosimile.

Qui c'ero già stato. Era la stanza dove mi ero svegliato dopo che ero morto, nonché luogo dove qualcuno mi ha sussurrato nella testa quale fosse il mio compito, ovvero quello di diventare Angelo Custode.

Cosa ci facevo qui? E soprattutto, perché?

"Zayn"

Volti il capo alla ricerca della voce, sottile e squillante, come se potessi trovare il possessore di quella voce da qualche parte in quella stanza.

"Chi- chi sei?" chiesi, ad alta voce.

"Ti sei già dimenticato di me? Sono l'Angelo che ti ha comunicato quale sarebbe stato il tuo destino. Sono Azriel, se questo può renderti più felice" concluse con una leggera risata.

"Dove sono?"

"Questo purtroppo non ti è consentito saperlo." sospirò lui "Il mio compito consiste solo nel darti le comunicazioni che mi vengono fornite dall'Alto. Era da davvero tanto tempo, forse centinaia di secoli, che non davo notizie del genere. Puoi considerarti fortunato, Zayn"

"Che informazioni? Di cosa stai parlando?"

"Qualcuno lassù ti vuole molto bene e ti sta dando una seconda possibilità"

"Cosa?" spalancai gli occhi felice e confuso "Che devo fare?"

"Devi scegliere." disse la voce, facendosi più seria "Ascolta bene e rifletti attentamente su quello che ti dirò. Non ti sarà data una terza opportunità, farai meglio a scegliere con cura"

Annuì con veemenza, pronto per fare la mia scelta. Era da così tanto tempo che l'aspettavo che la mente era annebbiata e non riuscivo neanche a crederci.

"Puoi tornare indietro nel tempo, riavere indietro la tua vecchia vita, rimediare ai tuoi errori e fare qualcosa per rendere migliore la tua famiglia e te stesso"

"Oppure?" chiesi, ansioso di conoscere l'altra possibilità.

"Oppure ricominciare un'altra vita da qui, da questo momento, senza genitori e senza amici. Vivere un'altra vita ricominciando da zero"

"Perché dovrei scegliere questa possibilità? Non ci trovo nulla di conveniente" risposi confuso con le sopracciglia aggrottate.

"Lì fuori hai lasciato qualcuno che teneva molto a te, e a cui tu sei molto affezionato. Potrebbe essere un modo per riconquistare il suo amore, giusto? Oh, ma chi sono io a dirti questo" lo sentì ridacchiare.

Charlotte. Dio, Charlotte. Il solo pronunciare il suo nome mi faceva venire i brividi lungo le braccia. Mi mancava così tanto.

Dirle addio non era stato affatto facile, e quel bacio...quel bacio era stato meraviglioso. Non avevo potuto fermarmi, averla così vicino con la consapevolezza che non l'avrei più rivista, o perlomeno che lei non mi avrebbe più rivisto, mi aveva acceccato. Non avevo potuto farne a meno.

Il suo sorriso, i suoi capelli, la sua ingenuità, la sua testardaggine, il suo voler fare le cose di testa sua, il modo in cui le sue guance arrossivano, le sue sopracciglia che si aggrottavano in modo buffo...tutto di lei mi mancava.

Ma sentivo nostalgia anche dei miei genitori. Non li avevo dato neanche un addio decente, chissà cosa avevano pensato di me, del modo in cui ero morto. Chissà se mio padre picchiava ancora mia madre e se avesse continuato a pensare che fossi un buono a nulla e che meritavo di morire. Chissà se mia madre si fosse ribellata a tutto questo, se avesse pianto per me o se si fosse pentita di non essermi stata accanto in quei giorni.

Mi misi una mano sulla fronte e chiusi gli occhi sospirando pesantemente. Non era affatto una scelta facile. O sceglievo l'amore di una famiglia-- che poi tanto famiglia non era-- o l'amore di una fantastica donna, che adesso neanche si ricordava di me e che forse si stava sbaciucchiando un altro ragazzo.

Potevo rimediare ai miei errori, ritornare a casa e denunciare mio padre. Forse poi avrei potuto vivere senza sensi di colpa, a casa mia con mia madre, tutte e due felici e insieme, ma... senza Charlotte.

Oppure vivere una vita che non mi apparteneva e combattere per riavere indietro la ragazza che amavo, sperando che i suoi sentimenti per me, nascosti da qualche piccola parte nel suo subconscio, non fossero mutati o peggio ancora completamente spariti.

"Io-- non ho idea di cosa scegliere, è-- devo pensare bene, non posso sbagliare, io--" balbettai alla ricerca delle parole giuste, anche se la mia mente era in completa confusione, con la paura di fare un passo falso.

Presi un profondo respiro e mi calmai. Non potevo stare per l'eternità dentro quella stanzetta piena di muffa, dovevo fare la mia scelta.

Pensai ai miei genitori: al sorriso di mia madre, alla sua dolcezza, alla sua disponibilità, al suo essere sempre pronta a viziare il figlio e al fatto che non si meritava tutto quello schifo. Poi pensai a mio padre, rigido e severo ma sempre pronto ad ascoltare, anche se poi questo significava essere giudicato e criticato.

Sospirai. Forse me ne sarei pentito per tutta la vita ma almeno dovevo provarci.

Alzai lo sguardo sul muro di fronte a me, con una sicurezza negli occhi tipica del mio carattere.

"Ho preso la mia decisione"

◆◆◆◆◆◆

Charlotte's POV

Ero sdraiata sul letto a cercare di ricordare qualcosa, anche il più piccolo dettaglio di quel pomeriggio. Strizzai gli occhi, ma non stavo facendo altro che sforzarmi inutilmente. Ciò che mi rievocava la mente era nulla, il vuoto, l'oscurità più totale.

Sapevo però che stavo tralasciando un dettaglio, uno di quelli importanti. Sentivo un vuoto allo stomaco ogni volta che cercavo di ricordare e non riuscivo a capire il perché. Da questo dipendeva il mio vuoto di memoria, ne ero sicura.

Sbuffai seccata e mi alzai, dirigendomi verso la scrivania piena di libri e fogli sparsi ovunque. Presi il pacchetto di sigarette dentro il primo comodino. Non cercavo neanche di nasconderlo, tanto Emily oramai sapeva che fumavo.

Me ne accesi una nervosamente, guardando fuori dalla finestra. Era da un paio di giorni che non fumavo, era come se non ne avessi sentito nessun bisogno. Probabilmente l'essermi fatta dei nuovi amici mi aveva aiutato molto.

Sorrisi distrattamente, pensando a quanto fossi fortunata ad avere persone così gentili e disponibili al mio fianco. Se non fosse stato per Niall e Rachel, ieri avrei dormito sicuramente sotto un ponte. E poi ripensai ad Harry, alle sue fossette, ai suoi occhi sempre accesi di uno strano luccichio, ai suoi ricci sempre scompigliati, alla sua incredibile iperattività, alle sue battute maliziose e al nostro primo bacio. Era il ragazzo perfetto, sapeva sempre quello che doveva dire, quello che doveva fare per fare buona impressione su una persona, ma qualcosa mi diceva che c'era anche qualcos'altro, che ancora non mi era molto chiaro. Quando era con me si comportava sempre come un vero gentiluomo, gentile e attento ad ogni cosa che dicevo a facevo, ma quando era con i suoi amici, con Louis, il suo atteggiamento cambiava impercettibilmente. I suoi sorrisi erano sempre completi di due fossette agli angoli della bocca, la sua risata più forte e allegra e i suoi occhi più vivi e brillanti. Il loro rapporto era unico, difficilmente si poteva creare un legame del genere. 
Spensi la sigaretta e la buttai fuori dalla finestra leggermente aperta per fare uscire la puzza di fumo dalla stanza e decisi di prendere un libro e studiare qualcosa. Nonostante in questi giorni non avrei avuto scuola, preferivo anticiparmi i compiti in modo da avere più tempo libero nel weekend.

Presi il primo libro che mi era capitato sotto gli occhi e lo aprì, sfogliando con cura le pagine e cercando di concentrarmi su quello che c'era scritto.

Dopo aver sfogliato un paio di pagine, vidi tra di esse un lunga piuma con dei colori incredibilmente particolari e strani.

Spalancai gli occhi meravigliata e sorpresa. Nessun volatile avrebbe potuto possedere delle piume del genere, erano troppo lunghe e colorate. Non ricordavo di averla presa da nessuna parte o di averla trovato per strada. Aggrottai le sopracciglia confusa e continuai ad osservare con attenzione la piuma rigirandomela tra le mani. Mi sembrava averla già vista da qualche parte, ma dove?

"Grazie, è stato un gesto belliss-" interruppi i miei ringraziamenti quando notai che il ragazzo in questione era scomparso.

"Sempre il solito, eh!" gridai al nulla davanti a me, con un sorriso divertito ad illuminarmi il viso.

"Certo...pasticcino"

Spalancai gli occhi e gettai la piuma sulla scrivania, osservandola completamente scioccata.

Avevo ricordato qualcosa.

Non l'avevo presa da nessuna parte, me l'avevano regalata. Per la precisione, me l'aveva regalata un ragazzo. Che io conoscevo.

Chi diavolo sarebbe potuto essere?

Harry non era solito chiamarmi pasticcino, lui non mi chiamava con nessun nomignolo in realtà. Liam era da escludere in partenza, perché se avesse voluto regalare qualcosa, l'avrebbe data senza dubbio a Rachel. E Niall...beh, lui forse avrebbe potuto farmi un regalo del genere, e poi era solito chiamare le persone con diminuitivi o stupidi nomignoli imbarazzanti, quindi le probabilità che fosse stato lui erano molto alte. Quando lo avrei rivisto, glielo avrei chiesto. Sì, sicuramente era stato lui.

Però il piccolo dettaglio che avevo tralasciato, e a cui non avevo dato molta importanza, era che le persone non scomparivano così dal nulla, senza lasciare traccia. E che quelli che potevano farlo di certo, non erano delle persone. E non erano neanche umani.



___________

Tenetevi pronti per le sorprese, ho già in mente alcune idee per la storia!

E ovviamente non preoccupatevi, ci saranno altri momenti Zayn x Charlotte ;)

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