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Autore: galvanix    29/08/2015    2 recensioni
Un'oscura presenza rischierà di mettere in serio pericolo la vita della piccola Bra, soltanto per vendicarsi del Principe dei Saiyan.
Riuscirà Vegeta a proteggere sua figlia?
A volte l'angoscia e la paura possono essere cattive consigliere...
“Ti conviene tornare a casa in fretta Vegeta, altrimenti tua figlia rimarrà davvero male del tuo comportamento, soprattutto nel giorno del suo compleanno” concluse il saiyan voltando le spalle all’amico per andarsene.
Goku riuscì a fare soltanto due passi bloccandosi alla rivelazione dell’altro:
“Ho una strana sensazione Kakaroth, riguardo Bra e non mi piace per niente” disse Vegeta con tono angosciato.
“Di cosa stai parlando, Vegeta?” chiese seriamente Goku.
“Ho come l’impressione che qualcosa stia per accadere…”
Genere: Drammatico, Introspettivo, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bra, Bulma, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: Lime | Avvertimenti: Violenza
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                       CAPITOLO QUATTORDICESIMO
                                         E' Guerra!

                     


Mentre il resto della compagnia cercava di uscire dal castello, Goku e Trunks tentavano di giungere nella stanza dove si trovava Vegeta e, nel frattempo, quest’ultimo era pronto per affrontare la strega in una battaglia senza precedenti.
Aveva una rabbia dentro che era deciso a sfogare, adesso che ne aveva l’occasione.
Aveva aspettato quel momento da troppo tempo ed ora nessuno gli avrebbe impedito di vendicarsi.
Il corpo ferito e sofferente di Bra, la disperazione di Bulma e l’angoscia infinita del figlio.
Non avrebbe mai dimenticato il loro immenso dolore e tutto avvenuto, non solo per colpa della strega, ma anche per sua negligenza.
In fondo Arcadia si era comportata in quel modo per vendicare la sua famiglia, sterminata pur sempre da un saiyan.
Probabilmente se, a quel tempo, lui e Nappa non avessero attaccato quel posto, ora non si sarebbero trovati in quella situazione e l’incontro con la strega non avrebbe mai avuto luogo.
Il Principe non poteva di certo biasimarla per averlo attaccato, ma preferiva essere preso di mira lui, invece che sua figlia.
In quel caso avrebbe accettato di buon grado la sua sfida, ma non in questo modo.
Rapire Bra era la mossa più sciocca che poteva mettere in atto e picchiarla era addirittura impensabile.
La sua piccola stava soffrendo e poterlo percepire era una tortura ancora peggiore.
Come si poteva rimanere impassibile di fronte ad una circostanza simile?
La sua famiglia era intoccabile e presto, la donna, ne avrebbe avuto la conferma.
In fondo lui l’aveva avvertita di non sfiorare sua figlia, ma la strega aveva pensato bene di fare di testa sua ed ora avrebbe dovuto pagarne le conseguenze.
Mentre l’uomo rifletteva sull’accaduto, la donna lo fissava per studiarne le possibili mosse, ma si rese conto che dal suo sguardo non trapelò nulla, se non un’incontrastabile rabbia che avrebbe potuto distruggere ogni cosa.
Arcadia, non riuscendo più a sopportare quell’interminabile e lungo momento di silenzio, ruppe ogni indugio e, cercando di essere più convincente possibile, proferì determinata:

“Allora saiyan, sei pronto?”
“Quando vuoi. Siccome sono un vero Principe, farò iniziare te, ma non aspettare che stia a guardarti” replicò lui con tono serio.
“Tranquillo, non voglio vincere facile e poi questa vittoria voglio proprio guadagnarmela.
Mi sono allenata molto sinora ed è arrivato il momento di mettere in pratica il mio duro lavoro.
Ti avverto che utilizzerò la mia magia, solo se necessario.
È da tempo che aspetto questo momento” aggiunse lei ghignando.
“Bene, perché io non chiedo altro” concluse Vegeta con orgoglio.
“Prima però, permettimi di tutelare il mio castello dai nostri attacchi. Non ho voglia di ricominciare a ricostruirlo, dopo tutti i sacrifici che ho fatto per rimetterlo in piedi” intervenne lei con tono premuroso.
“Pensavo ti fossi aiutata interamente con la magia, per ricostruirlo” esclamò sospettoso il saiyan.
“Sarà pure magico, ma non è indistruttibile ed io non voglio correre rischi”.
“Va bene, non mi interessa. Fai quello che devi, ma sbrigati perché non ho intenzione di aspettare oltre” annunciò, Vegeta, irritato.
“Solo un minuto e poi sarò tutta tua” elargì la donna maliziosamente.

Dopo tali parole, la strega prese, dalla tasca del mantello, una boccetta e depositò la polverina, contenuta in essa, sul palmo delle mani.
La soffiò delicatamente e, in un istante, le pareti della stanza diventarono come di gomma.
Vegeta, notando l’astuzia della donna, le disse con indifferenza:
 


“Devo ammettere che sei molto furba.
Questo devo riconoscerlo. Hai creato delle pareti di gomma in modo che non possa sferrare i miei attacchi energetici senza che ne rimanga vittima anch’io, non è così?
“Diciamo che è solo una piccola precauzione, tutto qui” espose lei ghignando.
“Se ti rende più sicura, per me, non c’è problema perché io ho intenzione di combattere senza usare quel tipo di attacchi.
Anzi, ti dirò di più, lo farò solo se necessario” ribadì sarcasticamente il saiyan, provocandola, usando la sua stessa frase.

Arcadia rimase quasi stupita dall’atteggiamento fiero del Principe. Si ritrovò a pensare che, probabilmente, non l’avrebbe mai vinta con lui, ma questa volta sarebbe andata diversamente.
Doveva vincere per vendicare, non solo il suo popolo, ma anche il suo cuore ferito.
Una volta terminato il dialogo, entrambi assunsero la posizione che diede il via al vero e proprio combattimento.
Come d’accordi, fu proprio la strega ad aprire le danze di quell’incontro tanto atteso e aspirato da entrambi, iniziando così una guerra senza esclusioni di colpi.
Nel frattempo i figli di Goku e la scienziata erano quasi giunti all’uscita del palazzo, ma prima che poterono avvicinarsi al portone, s’imbatterono nell’esercito della strega.
Entrambi i giovani saiyan pensarono di batterlo velocemente, ma Gohan si accorse che qualcosa non andava e fermò all’istante il fratello, suggerendogli con tono basso:

“Aspetta Goten, c’è qualcosa che non va”.
“Che vuoi dire?” chiese scettico l’altro.
“Guardali, sono diversi da quelli che abbiamo incontrato sinora. Sono quasi inquietanti” aggiunse il maggiore con aria preoccupata.
“Credo che Gohan abbia ragione. Danno l’impressione di essere quasi comandati da qualcuno.
Sembra che abbiano lo sguardo assente” intervenne Bulma con tono turbato e stringendo più a sé la piccola Bra.
“Non avrete paura di loro, spero” li interruppe perplesso il minore.
“Io, invece, credo che dovremmo averne” obiettò Gohan preoccupato.

Il ragazzo non aveva tutti i torti.
I soldati che avevano di fronte non facevano parte dell’esercito incontrato sino ad allora, ma erano frutto della magia attuata dalla megera e questo, i presenti, non potevano sospettarlo.
Arcadia li aveva fatti comparire, attraverso un incantesimo, nello stesso momento in cui aveva tramutato le pareti, della stanza delle torture, in gomma.
Lei sapeva che Vegeta non era venuto solo, quindi aveva pensato di lasciare un bel regalo alla sua compagnia.
Tuttavia, il figlio maggiore di Goku, intuì che ci fosse qualcosa di strano e questo fatto lo allarmò fin da subito.
Probabilmente era stato l’aspetto freddo e glaciale, ma soprattutto il loro stato emotivo, ad insinuare in Gohan l’atroce dubbio.
Aveva potuto notare quanto gli altri soldati fossero più umani e fu proprio quel pensiero che fece comprendere, al figlio maggiore di Goku, ogni cosa.
A quel punto prese in mano la situazione e, con tono serio e deciso, propose al fratello e alla donna:

“Ragazzi, credo di aver capito tutto…questi soldati non sono umani, ma sicuramente sono stati creati da Arcadia, grazie alla sua magia”.
“Cavolo! E come faremo a sconfiggerli?” domandò stupito il più giovane.
“A questo penserò io. Goten, mentre io distraggo l’esercito, tu uscirai dal castello e accompagnerai Bulma alla navicella.
È tutto chiaro?”
“Si, ma tu come farai da solo? Sono in molti e non sappiamo come affrontarli” disse il minore con tono angosciato.
“Troverò un modo per tenerli a bada.
Tu fai ciò che ti ho detto, altrimenti quello che abbiamo fatto sinora sarà stato tutto tempo perso” insistette, con tono autorevole, il maggiore.
“Va bene, ma appena Bulma e Bra saranno al sicuro verrò a darti una mano. Te lo prometto” replicò determinato il fratello.
“Ok, però ora andate, svelti!”
“Mi raccomando Gohan, fai molta attenzione” si rivolse la scienziata assumendo un tono materno.
“Non preoccuparti Bulma” rispose il ragazzo percependo l’apprensione della donna.

Mentre i due si accingevano a lasciare il castello su ordine del ragazzo, quest’ultimo si apprestava a battersi con l’armata creata dalla perfida strega.
Intanto anche Goku e Trunks si erano imbattuti nell’ambigua truppa e persino loro avevano avuto non pochi problemi.
Non appena li avevano scorti, i due saiyan si erano subito scontrati con loro, ma qualcosa non andava e questo li impensierì particolarmente.
Mentre si battevano, il figlio di Vegeta chiese, con tono seccato, al più anziano:

“Perché non riusciamo a debellarli? Sembra che le loro energie siano inesauribili”.
“Semplicemente perché non sono come gli altri che abbiamo incontrato sino a questo momento” rispose Goku, con tono serio.
“Il tuo amico ha ragione. Loro non sono reali” intervenne, all’improvviso, il mago.
“Nemesis, sei tu?” esclamò sorpreso il lilla.
“Sono frutto di qualche magia, per caso?” domandò l’altro mentre sferrava calci e pugni contro gli avversari.
“Esattamente” ribatté il saggio creando una barriera difensiva contro la milizia.
A quel punto entrambi i saiyan smisero di combattere e il più giovane, con tono determinato, chiese a Nemesis:
“Tu non puoi utilizzare la tua magia per fermarli?”
“Purtroppo no. Non posso bloccare gli incantesimi impartiti da altri maghi, è praticamente impossibile”.
“E allora cosa facciamo?” riferì Trunks con tono preoccupato.
“Prenderemo tempo finché tutta questa storia non avrà fine” lo interruppe determinato Goku.
“Anche perché non credo ci sia modo di affrontare un esercito immortale, non vi pare?” intervenne, il saggio, sicuro di sé.
“A questo punto, credo sia il caso di avvertire persino Gohan e gli altri, anche perché affrontandoli, rischieranno soltanto di sprecare inutilmente le loro energie” asserì pensieroso il saiyan più anziano.
“Si, hai ragione. Allora sbrighiamoci” replicò determinato il più giovane.

Dopo essersi accordati, i tre si misero in cerca degli altri per avvertirli di tale novità.
Nel frattempo, mentre tutti tentavano di combattere con i propri mezzi a disposizione, nella stanza delle torture era in atto una violenta guerra, dove soltanto uno sarebbe stato il  vincitore.
Vegeta ed Arcadia erano immersi in una vera e propria battaglia dove il saiyan sembrava avere la meglio.
La strega si era allenata molto per apparire al massimo delle sue possibilità, ma aveva la sensazione di non riuscire neanche a scalfirlo con i suoi attacchi.
Sferrava calci e pugni a ripetizione, ma il Principe, con grande maestria, riusciva a pararli, tutti, senza difficoltà.
Ovviamente lei non era mai stata una grande guerriera, ma in passato aveva imparato a difendersi, cercando di non ricorrere sempre alla magia.
Specialmente, in questo duello, voleva dimostrare al saiyan la sua forza, senza usare i suoi poteri.
Tuttavia si dovette ricredere, soprattutto nell’istante in cui si accorse che non poteva più mantenere quel tipo di ritmo.
Vegeta era troppo forte, non solo perché più esperto, ma anche per un semplice e valido motivo…sua figlia.
La voglia di vendicarla lo spingeva a dare il meglio di sé e la donna si era accorta di tale rivalsa.
La sua determinazione lo rendeva immune da ogni attacco e questo la spaventava particolarmente.
A differenza sua, sembrava non esaurire mai le sue energie e questa situazione di sfavore cominciava a renderla nervosa ed insicura, principalmente, riguardo l’esito dello scontro.
Non voleva arrendersi, ma il suo corpo cominciava a cedere alla stanchezza e ai colpi che il saiyan le stava sferrando.
Vegeta si era accorto del calo di colpi da parte della strega e, approfittando di tale circostanza, decise di prendere in mano le redini del conflitto.
Era il suo turno e non avrebbe sprecato neanche un secondo del tempo che aveva a disposizione.
Arcadia aveva avuto il suo momento di gloria ed ora toccava a lui.
Con questo pensiero attaccò la donna che, trovandosi senza forze, non riuscì a schivare un paio di pugni che le arrivarono in pieno viso.
La strega cadde al suolo, ma seppur dolorante, cercò di rimettersi in piedi per dimostrare il suo coraggio e la sua volontà d’animo.
Il saiyan apprezzò la sua fermezza, ma non cambiò idea sulla sua prossima mossa.
Infatti le si avvicinò velocemente, senza che lei potesse avere il tempo di reagire, e la colpì, allo stomaco, con un violento calcio.
Con quel colpo la spedì verso l’alto, per poi farla precipitare verso il pavimento, l’unica superficie che non fosse di gomma.
Vegeta aveva avuto questa “accortezza” proprio perché Bra ne era stata esente.
Non erano presenti pareti di gomma a proteggerla, quando si era scontrata con Arcadia, e quest’ultima doveva ricevere lo stesso trattamento.
Intanto la donna si trovava a terra sofferente e, a quel punto, comprese che non aveva vie di scampo.
Era troppo stanca e dolorante per respingere altri attacchi.
Non riusciva neanche a rimettersi in piedi e questo la diceva lunga.
Così, mentre il Principe si avvicinava, decise di difendersi usando l’unica tecnica efficace…la sua magia.
Creò, velocemente, una barriera in grado di proteggerla sufficientemente, sperando funzionasse, almeno per un po’.
Il saiyan, accortosi di tale cambiamento, esibì uno dei suoi migliori e sarcastici sorrisi, per poi esclamare sicuro di sé:

“Lo sai meglio di me che questi trucchetti non ti salveranno”.
“E’ l’unica certezza che ho” replicò dolorante la donna, mentre si trovava seduta a terra.
“Io dico che non ti aiuterà, scommetti?” aggiunse l’uomo espandendo la sua aura e trasformandosi in super saiyan.

Vegeta, raggiungendo tale stadio, liberò una forza senza eguali e Arcadia, stremata dallo scontro, non riuscì a mantenere intatta la sua barriera che s’infranse scomparendo all’istante.
A quel punto la donna, sconsolata, si arrese all’evidente potenza dell’avversario.
Non lo credeva possibile, ma il Principe era riuscito, ancora una volta, ad avere la meglio su di lei e questo la irritò, ma allo stesso tempo, la ferì profondamente.
Nonostante tutti i suoi sforzi non era riuscita a cambiare l’esito della guerra, cominciata anche troppo tempo fa.
Non pensava sarebbe accaduto di nuovo, ma i fatti parlavano chiaro e lei non poteva fare altro che costatare il suo fallimento.
Mentre lei rifletteva sulla sua ipotetica sconfitta, il saiyan le si avvicinò con molta calma e, nel frattempo, prese, da terra, una frusta che si trovava nelle vicinanze.
Lui, notando lo sguardo intimorito della donna, sorrise in modo, tuttavia, amareggiato e, con tono di sfida, le domandò:

“Quante frustate hai dato a mia figlia, eh?
Ti sei divertita nel picchiarla a sangue?”
Il Principe, notando l’esitazione della strega nel fornirgli una risposta, si alterò maggiormente e, bruscamente, le intimò:
“Ti ho fatto una domanda, rispondi maledetta?”
“Avevo le mie buone ragioni” replicò lei con coraggio.
“A si, ma davvero? Bene, perché anch’io ho le mie valide ragioni per finirti e lo farò nel modo più doloroso che conosco” asserì severamente il saiyan agitando la frusta che teneva in mano.

Arcadia non voleva mostrarsi pentita e affranta per aver ferito consapevolmente la bambina, in fondo sapeva a cosa sarebbe andata incontro sfidando la sorte.
Tuttavia, lo sguardo glaciale e freddo del suo nemico, non preannunciava niente di buono e presto, la donna, avrebbe compreso una dura e fondamentale lezione.
Il vero dolore ti spinge a compiere azioni sconsiderate e lei lo avrebbe provato, di nuovo, sulla sua pelle.
Forse, per Vegeta, la vera battaglia doveva ancora iniziare…

 

                                                                                                                                                       CONTINUA…











ANGOLO DELL’AUTRICE

Eccomi, finalmente sono riuscita a postare lo scontro tanto atteso tra il Principe e la strega.
In realtà la battaglia non è ancora terminata e qualcosa di fondamentale dovrà ancora accadere…
Vi anticipo soltanto che sono rimasti tre capitoli, massimo quattro, alla fine della storia e poi mi toglierò dai piedi! XD
Detto questo, vi ringrazio tantissimo per le vostre recensioni e per chi mi segue in silenzio.
È molto gratificante sapere che ciò che scrivi è apprezzato.
Grazie davvero! 
Un Abbraccio.

GALVANIX

  
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