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Autore: AlessiaOUAT96    29/08/2015    1 recensioni
Raccolta di One Shot con protagonisti gli Avengers.
Ad ogni personaggio corrisponde un capitolo.
Seguirà una fanfiction
Genere: Azione, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sorpresa
Note: AU, Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Controllò se tutto era a posto: la camicia bianca era abbottonata perfettamente e infilata nei pantaloni blu senza una piega, il gilet era a posto e si intonava perfettamente con il resto del suo completo per la Cerimonia della Scelta dopo aver saputo i risultati di quel tanto temuto test.
 

Un genio, un miliardario, così lo chiamavano a volte, ma per gli amici era solo lui, Anthony Stark. Sempre che ne avesse mai avuti di veri. Molti di quelli che aveva conosciuto erano interessati alle sue scoperte ma in particolare ai suoi soldi.
Era giovane ma era comunque una delle persone più intelligenti di tutta la fazione. Le sue innovazioni riguardavano un po’ di tutto, dalla medicina alle tecnologie per le coltivazioni; insomma molte delle avanguardie tecnologiche avevano un minuscolo logo con scritto Stark.

Ma la sua vera innovazione fu l’armatura che si costruì da solo per sorvolare la recinzione silenziosamente per vedere cosa c’era al di là, ma non era mai andato molto oltre le coltivazioni dei Pacifici. Un po’ per paura, un po’ per non lasciare sospetti, anche perché lo faceva di notte e c’era il rischio che qualcuno lo scoprisse, magari per caso passeggiando lungo i campi. Non si sapeva mai se qualche Pacifico camminasse in mezzo alle lucciole o semplicemente si sgranchisse le gambe.

Di giorno invece era praticamente impossibile utilizzare Mark 1, sì gli aveva dato un nome. Mark era la prima “prova” che però esplose e dovette ricreare un altro Mark, stavolta associato al numero 1, cioè primo.

Durante la giornata c’era il rischio che qualche pattuglia degli Intrepidi lo scoprisse e poi con tutte le persone fuori qualcuno sicuramente si sarebbe accorto di lui.

Perché aveva costruito un’armatura? Non lo sapeva bene nemmeno lui, forse la noia di lavorare la maggior parte del tempo nei laboratori, accanto ad una bionda fissata con i sieri, di nome Jeanine, rappresentante degli Eruditi.. i sieri ormai gli uscivano dalle orecchie anche se non l’aveva mai ascoltata sul serio, lui mirava a qualcosa di più “adrenalinico”. Insomma volare ad alta velocità, scoprire cose nuove di suo interesse, cosa ne avrebbe mai fatto di un siero?

Adrenalinico. Parola solitamente associata agli Intrepidi, agli Eruditi veniva associato: studio, scoperte, tecnologie, dedizione etc..

Avendo completato gli studi prematuramente, gli era stato imposto il lavoro, certo era pur sempre un impiego ma un po’ gli dispiaceva non passare del tempo con i suoi coetanei, con persone che non lo conoscessero solo per la sua fama.

-Ma tu sei Anthony Stark?!- fu la prima domanda dell’esaminatore.
-Ehm, sì..- era leggermente imbarazzato. Si aspettava che almeno lì nessuno lo trattasse come una persona importante. In quel momento però l’esaminatore della fazione dei Candidi era letteralmente rimasto a bocca aperta.
-Sicuro? Insomma sugli schermi sei diverso.. sei più alto e magro..-
Ok gli avevano appena dato del basso e del diversamente magro. La cosa lo innervosiva.
“I Candidi e la loro linguaccia!”
-Sai, credo di essere sicuro almeno riguardo la mia esistenza, ed ora se non ti dispiace vorrei fare quel test..-
L’esaminatore sembrò riprendersi –Ehm, sì giusto- lo guardò –Ti sei già seduto.. tieni e fa buon test..-
“Ma sono tutti così?” pensò prima di bere la fiala con il liquido azzurro.
Ora che ci pensava non aveva mai preso parte alle “lezioni” sui liquidi per i test e questo lo mise un po’ in ansia ma non abbastanza da madarlo in panico. Dopotutto lui era un genio, almeno così dicevano.

Istintivamente prese il coltello ma, sebbene l’animale che si presentò davanti a lui era ben più grosso di un cane, non sembrò accennare ad usare la lama.
“Cosa so sui cani, se quello è un cane..”
Cominciarono a camminare circolarmente come a studiarsi l’un l’altro.
“Non bisogna mai guardare un predatore negli occhi né mostrargli i denti perché è segno di sfida. Ok non devo sorridere. Poi?”
Cominciò a tremare dall’ansia e l’animale gli ringhiò talmente forte da farlo rabbrividire e quest’ultima sua reazione fece sì che il predatore dagli occhi rossi e il pelo nero attaccasse. Tony non si lasciò scoraggiare e malgrado le sue intenzioni iniziali, si vide costretto ad usare il coltello per ferire di poco l’animale.

“No! Non lo lascio morire, devo solo non farmi sopraffare dalle emozioni..”
Fece un respiro profondo e si avvicinò cautamente all’animale che ringhiò.
-Stai buono- disse guardando per terra –Voglio solo aiutarti..- si inginocchiò e strappò un lembo delle camicia per usarlo come fasciatura per il suo “nemico” che per sua sorpresa divenne più docile di un cucciolo tanto da leccargli la faccia.
-Cucciolo!- urlò un bambino comparso all’improvviso.

-No! Non avvicinarti!- provò ad urlare senza risultato visto che il cane ringhiava in una maniera a dir poco agghiacciante.
Sforzi vani. L’animale stava già caricando il bambino ma Tony non si lasciò sopraffare. Senza pensarci si gettò sul mammifero giusto pochi secondi prima che azzannasse il bambino.
L’animale scomparve come il bimbo.
“Per un pelo”

Si ritrovò in una stradina nella zona dove vivono gli Esclusi. Era stretta e sporca, le strade erano disfatte e c’erano buche ovunque che formavano pozzanghere data la pioggia che cadeva copiosamente.
Ma non si stava bagnando, era asciutto come se avesse un ombrello. Si guardò: era così. Teneva il manico di un ombrello in mano.
Camminò per un po’ senza una meta precisa ma ad un certo punto qualcuno dietro di lui chiese aiuto. Si girò: era un Escluso. Povero, vestiti sporchi e.. bagnato.

-Tieni- gli diede l’ombrello prima che potesse chiedere qualcosa.
L’Escluso lo guardò e ringraziò per avergli dato l’ombrello, poi lo scenario cambiò.

Era più o meno la stessa via ma stavolta si trovava legato ad una sedia, circondato da persone armate senza volto. Gli stavano puntando fucili di vario tipo –Ultime parole prima di morire? O preferisci dirci chi ha commesso il crimine- parlò qualcuno con gli occhi arrossati e gonfi, segnati dalle occhiaie. Era basso e la dentatura era sporca ma dal suo abbigliamento non si poteva dire che era un Escluso, anzi, sembrava più che benestante.
-Come?- chiese confuso.
-Rispondi e basta- gli intimò.
-Le mie ultime parole sono.. sì conosco chi ha commesso il crimine ma.. sei talmente brutto che le parole mi muoiono in gola e mi stupisce dato che sembri uno che ha soldi… detto questo, spara-
Il colpo partì ma non successe nulla a parte il risveglio.

L’esaminatore sembrava confuso ma essendo un Candido disse la verità –Sei.. un Divergente.. i tuoi risultati sono: Erudito, Abnegante, Intrepido e forse anche Candido da come hai risposto alla fine..- si alzò dalla sedia e aggiunse –Metterò solo un risultato ovvero Erudito, è contro la mia fazione mentire ma.. non voglio che finisca nei guai. Fai la scelta giusta, puoi andare-
-Divergente?-
-Shh! Vuoi che ti sentano? Ti prego vai..e… pensa bene a ciò che farai domani-
Tony uscì senza aggiungere altro. La parola Divergente l’aveva spesso associata a “guai” ma non si aspettava di avere quel risultato e poi quasi quattro fazioni? Gli sembrava impossibile.

Erudito ci stava, Intrepido anche, contando che aveva salvato senza pensarci un bambino.. Candido alla fine?
“Ammetto che potevo evitare di offendere ma.. era davvero brutto!”
Abnegante.. non aveva alcun dubbio su quello. Era già capitato che con le sue armature sorvolasse le zone degli Esclusi e li aiutasse senza farsi scoprire grazie alla copertura che donavano quelle armature e quando lo faceva il suo “cuore luminoso” era rilassato. Non si poteva parlare di un cuore vero e proprio ma i sentimenti c’erano e aiutare gli altri lo faceva sentire bene.

Decise di parlarne, anche se non doveva, con l’unica persona in grado di capirlo, l’unica che sapeva delle sue armature e che era sua amica senza pregiudizi su chi fosse: Virginia Potts, o Pepper, per come la soprannominava lui.
Erano amici sin da bambini e mai si erano traditi l’un l’altro, quando Pepper aveva scoperto delle sue armature lo aveva soprannominato Iron Man, e non aveva mai detto nulla a nessuno per timore di cosa fosse successo conoscendo le persone che era costretto a frequentare.
La raggiunse in uno dei luoghi che nessuno a parte loro conosceva e la trovò tranquillamente seduta a giocherellare con una ciocca di capelli biondi.
Non appena lei spostò lo sguardo disse –Ma cosa è successo? Hai una faccia..-
-Ti devo parlare del test, non dovrei ma.. di te mi fido ciecamente-

Gli spiegò il test filo e per segno, e quello che il Candido gli aveva detto. Durante tutta la spiegazione Pepper era tranquilla.
-Divergente… non vuol dire nulla.. la scelta è tua e lo sai che non dirò nulla a nessuno. Qualunque scelta farai, porta Iron Man con te-
Tony era più rilassato ora che ne aveva parlato con qualcuno e se ne andò dicendo –Ci vediamo comunque domani, qualsiasi cosa sceglieremo di diventare.. Buona notte-

***

“Mancano gli occhiali da sole, quelli che mi ha regalato Pepper andranno benissimo!”
Si mise gli occhiali e si diresse verso il luogo dove la Cerimonia della Scelta avrebbe preso parte.

La sala era gremita di persone, i membri di ognuna delle fazioni si distinguevano per i colori degli abiti principalmente. Al centro, sopra un palco c’erano le fatidiche coppe, dove ognuno avrebbe versato delle gocce del proprio sangue.

Non seguì il discorso e neanche Pepper che di solito era sempre attenta, evidentemente l’agitazione colpì anche lei.
-Virginia Potts- chiamarono il suo nome e lei con un po’ di visibile agitazione si diresse sul palco, impugnò il coltello e con un gesto che le fece male, a giudicare dalla sue espressione, lasciò che il suo sangue cadesse nella coppa contenente l’acqua.
-Eruditi!-
E si levarono grida di approvazione mentre si dirigeva verso le sedie riservate agli Iniziati Eruditi.
-Anthony Stark-
Tutti erano in silenzio. Un silenzio che gli fece ancora più impressione.
“Divergente….. Divergente…. Divergente..” non riusciva a pensare ad altro ma quando si accorse che era già arrivato decise che d’ora in poi la sua vita sarebbe cambiata.
-Intrepidi!- il sangue era caduto sui carboni ardenti e mentre la nuova fazione lo accoglieva scalpitante, gli Eruditi ancora non ci credevano e bisbigliavano guardandolo di sottecchi.
Lui però era interessato solo a Pepper che lo guardò abbassando le palpebre e sorridendo.
Era la scelta giusta? Lo avrebbe scoperto, ma sapere che la sua più cara amica non aveva nulla in contrario lo rincuorò.

***

Prendere un treno in corsa? Nulla di che.

Il problema fu saltare essendo consapevole di non poter utilizzare Mark 1.

Chiuse gli occhi e lasciò che la forza di gravità facesse il suo lavoro, facendo sì che rimbalzasse sulla rete con la schiena.
-Tutto qui?- chiese dopo una risata nervosa.
-Nome?-
-Tony-
Ora era un Intrepido, un iniziato almeno. Dare il nome Iron Man avrebbe significato rivelare una delle sue identità e non voleva che accadesse; almeno per un po’ doveva rimanere segreto.
 

n.d.a.  Buona Sera!!

Come vi è sembrato?

In questa raccolta non ci saranno tutti i dettagli che riguardano gli Avengers e probabilmente risulteranno un po’ OOC, ditemelo se lo notate così lo inserisco tra gli
avvertimenti..

Ho finito Allegiant e i miei feelings sono a pezzi. ... spero che in Four si ricompongano almeno un po'... e voi come avete preso il finale?

Alessia
 
 
   
 
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