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Autore: Fwooper    30/08/2015    0 recensioni
Cos'è che muove il mondo? C'è chi dice l'amore, chi il destino, qualcuno si azzarda a dire che sia la musica...
I protagonisti di questa storia si conoscono proprio tramite la musica e attraverso questa trovano l'amore e adempiono al loro destino.
Genere: Comico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La sveglia suonò straordinariamente alle sei del mattino, era in anticipo di almeno di due ore rispetto al solito e le ragazze faticavano ad alzarsi.

<< No cazzo, dobbiamo alzarci… >>

La voce di Valeria era assonnata, tra le tre ragazze lei era la più attiva, infatti quando capitavano occasioni del genere lei era la prima a scattare e a svegliare la altre.

Con un abile scatto si alzò dal letto e prese una piccola rincorsa, quindi saltò sul letto della sorella facendolo muovere tutto.

<< Sveglia dormigliona! >>

Urlò ridendo, Angelica si girò pancia all’aria e afferrò le caviglie della sorella un po’ scocciata.

<< Ok smettila di saltare e va a svegliare Alessandra. >>

Quando sentì Valeria uscire si girò sul fianco e si addormentò di nuovo.

Valeria entrò di soppiatto nella camera di Alessandra, dormiva profondamente, così sghignazzando andò a sedersi sul letto della ragazza.

Avvicinò il viso a quello dell’amica poi le accarezzò la guancia delicatamente.

<< Amore… Svegliati, dobbiamo andare… >>

Disse facendo una voce stranamente sensuale.

Alessandra sorrise ancora con gli occhi chiusi, poi li aprì lentamente. Quando si trovò estremamente vicino il viso di Valeria sussultò spingendola lontana. Vale a quel gesto cominciò a ridere con le lacrime agli occhi.

<< Oddio la tua faccia! Avresti dovuto vederla! >>
Ridendo si poggiò al muro, e la mano si posò sullo stomaco.

Nel frattempo Alessandra si alzò controvoglia dal letto e guardò l’amica perplessa.

<< Tu stai male… Tua sorella si è alzata? >>

<< Si penso stia facendo il caffè… Vai in cucina, io vado un attimo in bagno… >>

Le ragazze si divisero e Valeria sentì dal bagno le urla di Alessandra, stava svegliando Angelica, la cretina stava dormendo ancora.

Uscì dal bagno sghignazzando e andò a preparare la colazione per tutte.

 

Un rumore di coperchi battuti tra loro a mò di piatti proveniva dalla cucina e pian piano si spostò lungo il corridoio che conduceva alle camere da letto.

Daniele aveva deciso di svegliare i suoi coinquilini in modo originale. Aveva i capelli spettinati ed era ancora in pigiama, anche lui si era svegliato da poco, ma era come sempre iperattivo, e sembrava quasi avesse dormito dieci ore.

<< Svegliaaaa! >>
Urlava da sopra quel rumore assordante, una parte di sé era spaventata dalla reazione che gli amici avrebbero potuto avere, l’altra invece era divertita.

La porta della camera di Marco si spalancò violentemente, il ragazzo era spettinato e ancora assonnato. Teneva stretta nella mano destra un ombrello che sollevò in direzione di Daniele.

<< Ma che cazzo fai! Fumi a prima mattina, coglione! >>

Daniele scoppiò a ridere e continuò a battere i coperchi per svegliare gli altri, incurante dell’ombrello minaccioso di Marco.

Si fermò solo quando tutte le porte furono aperte e sulla soglia comparirono gli altri ragazzi.

Roberto si passò una mano tra i boccoli e sbadigliò.

<< Tu stai perdendo la testa… Andiamo a fare colazione và… >>

Gabriele adirato strappò i coperchi da mano al ragazzo scuotendo il capo, poi andò a posarli in cucina dove iniziò a fare il caffè.

 

Le ragazze si erano prese l’incarico di portare il pranzo per tutti, non si fidavano della cucina dei ragazzi.

Mentre Alessandra e Valeria preparavano il riso all’insalata e dei panini, Angelica andò a prepararsi. Tra loro era quella più lenta, quindi la mandavano sempre per prima a lavarsi.

Dopo una rapita doccia indossò un bikini rosso, in netto contrasto con la sua carnagione dorata, da sopra indossò un vestitino bianco con dei fiori rosa. Al piede infilò dei sandali bassi bianchi e tornò in cucina dalle ragazze. Era un po’ agitata per quella giornata, a differenza di Alessandra e Valeria che non vedevano l’ora che quel giorno arrivasse.

<< Pronta! A chi dò il cambio? >>

Alessandra e Valeria si guardarono in viso.

<< Vado io! >>

Vale si alzò e si diresse in camera a prendere i suoi indumenti, Angelica prese il suo posto ad incartare i panini.

Andò a fare una veloce doccia e si assicurò attentamente di non avere peli, odiava la ceretta, poi indossò un bikini nero con la stampa a teschi, la parte di sopra era a fascia mentre gli slip erano a brasiliana. Da sopra indossò uno short e una canotta, ai piedi mise le converse nere.

<< Vai Ale! Avete visto che bella giornata? Fa anche abbastanza caldo… >>

<< Ideale per andare in spiaggia! >>

Disse Alessandra mentre le passava accanto.

La ragazza indossò un costume sportivo blu, il pezzo di sopra a fascia con le bretelle quello sotto era un culotte. Decise di mettere un pantaloncino azzurro appena comprato e una maglietta rosa, al piede un paio di infradito e acconciò i capelli in due morbide trecce.

Mentre attendevano che Alessandra uscisse Valeria lasciò la sorella in cucina per andare a fare la sua solita riga di eye-liner.

<< Questo water proof! Non dovrebbe sciogliersi! Nel caso mi porto le salviettine struccanti… >>

Urlò dalla camera rivolta alla sorella.

<< Va bene, se proprio ci tieni… >>

<< Non posso farmi vedere così da Roberto! >>

Disse ridendo raggiungendola di nuovo.

<< Le borse sono tutte pronte, il pranzo pure, dobbiamo solo aspettare i ragazzi. >>

<< Si, quegli idioti sono in ritardo. >>

Proprio mentre la ragazza terminò la frase si sentì un clacson suonare sotto il palazzo e il cellulare di Valeria si illuminò per un messaggio di Roberto.

Siamo giù, scendete… ”

<< Ok sono qui giù! Ale, Angy siete pronte? >>

Loro annuirono e dopo aver preso tutto scesero, sotto al palazzo le stavano attendendo due macchie. Una era quella di Roberto, mentre l’altra la Ford kuga di Marco.

I ragazzi spensero le auto e scesero avvicinandosi alle ragazze.

<< Come vogliamo dividerci? >>

Disse Daniele sorridendo allegramente. Indossava un bermuda di jeans, un paio di nike bianche e una t-shirt bianca con la stampa di un koala.

Alessandra guardando la maglia gli si avvicinò.

<< Com’è carina! Dove l’hai presa?! Comunque per me la divisione delle macchine è indifferente… >>

Marco portò una ciocca di capelli dietro l’orecchio e sbuffò.

<< Vabbè ho capito, decido io. >>

Guardò tutti negli occhi con fare prepotente.

<< Voi tre –indicò le ragazze- venite con me, gli altri con Roberto. >>

A quelle parole Roberto si fece appena avanti passando una mano tra i capelli.

<< Valeria viene con me. >>

Un mezzo sorriso si dipinse sul volto della ragazza.

<< Per me va bene… >>

Marco sghignazzò soddisfatto e annuì con il capo.

<< Allora nella mia macchina vengono Angelica, Alessandra e Gabriele. Andiamo! >>

Voltò le spalle agli altri e si avviò al posto di guida.

<< Ale vuoi sederti tu avanti, visto che soffri un po’ la macchina? >>

La ragazza la fulminò con lo sguardo.

<< No tesoro, grazie ma va bene così. >>

 

 

“ Guarda un po’ quanto è cretino Roberto, non la conosce proprio a questa e già si sta affezionando… Perché si, si sta affezionando glielo leggo negli occhi… ” Questi erano i pensieri di Louis durante il tragitto per andare a mare.

La ragazza gli stava seduta proprio avanti, e non riusciva a reprimere la gelosia che provava.

Avrebbe dovuto arrendersi all’idea che l’amico era interessato alla ragazza, ma era un tipo che non si arrendeva facilmente, anche se sicuramente avrebbe sofferto.

Si sentiva un po’ masochista, sapeva che continuando così si sarebbe solo fatto del male, ma non gli importava poiché avrebbe sofferto in ogni caso. Se avesse continuato a provarci con Roberto avrebbe sofferto per il suo rifiuto, se si fosse arreso, invece, perché amava il ragazzo e non poteva averlo.

Non vedeva una via di uscita da quella situazione.

“ Se si fa il bagno l’affogo a mare, giuro! ” A quel pensiero un sorriso gli solcò il viso, non era capace di far male nemmeno a una mosca, lo sapeva bene, ma quei pensieri non facevano altro che affollargli la mente.

 

Dopo circa un’ora di macchina arrivarono a Fregene, Marco fece segno a Roberto di stargli dietro poiché erano quasi arrivati.

Parcheggiata la macchina in un garage, i ragazzi presero tutte le borse e andarono in una spiaggia libera poco distante.

Non c’erano molte persone, a dire il vero oltre loro c’erano un paio di persone a prendere l’ultimo sole.

Si sistemarono abbastanza vicini alla riva e si sedettero sui teli a chiacchierare. Uno strano imbarazzo c’era tra Louis e Roberto dato che, quest’ultimo, si era seduto sul telo di Valeria e le cingeva le spalle con un braccio.

Parlarono per molto finchè Louis non si alzò di scatto stiracchiandosi.

<< Sono stufo di stare qui a fare il vecchio! Andiamo a farci un bagno! >>
Così dicendo corse verso il mare, subito lo seguì Daniele. Gli altri rimasero a guardarli un po’ perplessi.

<< Aò sti due so proprio tonti! >>

Tutti risero, poi dal mare sbucò Louis. Aveva i capelli tutti buttati indietro e il costume a slip gli aderiva perfettamente al suo corpo tonico.

<< Ragazzi e che cazzo, venite! >>

Valeria quindi si alzò e tirò per il braccio Roberto.

<< Andiamo anche noi! >>

Il ragazzo non se lo fece ripetere due volte e la seguì.

I quattro rimasti in spiaggia si guardarono in viso imbarazzati.

<< Io non lo faccio il bagno, l’acqua è troppo fredda… >>

<< Tranquilla Angè te riscaldo io… >>

Marco ammiccò alla ragazza. Lei lo guardò con sdegno e gli lanciò una manciata di sabbia addosso.

<< Idiota. >>

Alessandra, vedendo quella scena, prese la mano di Gabriele e lo tirò appena per farlo alzare.

<< Hem… Andiamo, lasciamo soli questi due… >>

Gabriele era un po’ titubante, ma dopo averli guardati acconsentì e si diresse verso la riva con Alessandra.

 

Amava nuotare sott’acqua, c’erano solo lei e il mare. Nessuno poteva disturbarla e distrarla dai suoi pensieri. Aveva bisogno di un po’ di tranquillità, da quando era andata a vivere a Roma tutto era cambiato e lo stress era aumentato.

Il problema era che non sapeva andare in apnea.

Riaffiorò sulla superficie del mare con i corti capelli buttati indietro e cercò Roberto con lo sguardo. “Dov’è finito? È salito senza avvisarmi?” Pensò Valeria, quando poi sentì delle braccia cingerla da dietro.

Si voltò sorridendo sicura che fosse Roberto, invece si trovò faccia a faccia con un sorridente Daniele, che dopo poco le cinse la vita con le gambe.

<< Somiglio al koala della maglia? >>

Lo guardò un attimo perplessa per poi scoppiare a ridere.

<< Ovviamente! Però quello della maglia è più tenero e coccoloso! >>

Da lontano vide Roberto e Louis parlare concitati.

<< Andiamo da loro, tieniti forte! >>

Camminando goffamente a causa del peso di Daniele sulle spalle arrivò dai due ragazzi.

<< Un koala mi ha fatto un attentato! >>
Rise indicando Daniele, Louis la guardò con sdegno e scosse il capo. Quindi voltò le spalle a tutti e salì.

<< Hem… Ho fatto qualcosa di sbagliato? >>

<< No… Oggi è un po’ nervoso… >>

Il tono di Roberto era freddo e distaccato, c’era qualcosa che non andava. Daniele nel frattempo si staccò dalle spalle della ragazza.

<< Davvero? Poverino, vado a parlargli! >>

Così dicendo tornò verso la riva dove si imbattè in Alessandra e Gabriele che discutevano sulla possibilità di farsi il bagno.

<< Secondo me gli sto antipatica a Louis… >>

<< Ma no, non preoccuparti… >>

Le sorrise dolcemente e le prese la mano.

<< Andiamo un po’ più in là, sto congelando… >>

Cominciarono a camminare finchè l’acqua non gli arrivò alle spalle.

<< Hem… Si tu stai bene qui, non hai valutato che però io ho tipo quindici centimetri in meno a te e qui non tocco bene… >>

A quelle parole Roberto la tirò a sé portandosi le sue mani dietro al collo.

<< Ti tengo io. >>

La ragazza si morse appena il labbro inferiore tenendosi stretta a lui. La mano di quest’ultimo si muoveva delicata dietro la sua schiena poi si avvicinò al suo viso lentamente posando le sue labbra su quelle della ragazza.

 

Si fermò a riva ignorando completamente le parole di Daniele, continuava a chiedergli cosa avesse e benché lui gli avesse detto che non voleva parlare il ragazzo continuava a seguirlo come un cagnolino insistente.

<< Adesso basta! Va via! >>

Gli urlò contro con rabbia, l’amico sembrò sorpreso dal suo tono che invece di solito era sempre calmo e pacato, probabilmente si sentì anche ferito e ciò si leggeva dall’espressione che gli si dipinse sul volto. Quindi senza proferire parola Daniele si voltò e andò a sedersi sul suo telo.

Da lontano riusciva a distinguere perfettamente le figure di Roberto e Valeria, erano estremamente vicini e avrebbe pagato oro per trovarsi al posto della ragazza.

Quando poi i due si avvicinarono e si scambiarono un dolce bacio si sentì crollare il mondo addosso. Provò una fitta in petto al vedere il suo incubo peggiore diventare realtà.

Solo pensare a Roberto innamorato e felice con una ragazza gli faceva desiderare di sparire dalla sua vita per non recargli problemi.

Il labbro inferiore gli tremò appena così si voltò di scatto e tornò verso gli amici.

 

Angelica e Marco erano seduti sul telo della ragazza a battibeccare come solito. Lei teneva le gambe tirate al petto e lo guardava minacciosa da sopra le ginocchia.

<< Sei un demente! Non capisco neanche perché continuo a parlarti! >>

<< Ma perché sono irresistibile, ovvio! >>

Rise e la spintonò appena beccandosi un morso sulla mano.

Louis stava risalendo dalla riva, così la ragazza per non dar modo a Marco di replicare balzò in piedi e gli si avvicinò.

Da quando avevano conosciuto i ragazzi Louis era l’unico con il quale non aveva instaurato neanche un minimo rapporto, era giunto il momento di iniziarlo.

Quasi saltellando, a causa dell’alta temperatura della sabbia, lo accostò.

Il ragazzo la guardò sorpreso e perplesso allo stesso tempo.

<< Louis posso chiederti un favore? >>

<< Ehm… Certo, spara. >>

Angelica sorrise e spostò i capelli di lato.

<< Mi metteresti l’abbronzante dietro la schiena, visto che il tuo amico è un maniaco?! >>

Alzò il tono della voce nel pronunciare quell’ultima parola, in modo che il ragazzo potesse sentirla e lo guardò sottecchi soddisfatta.

Louis ridacchiò e acconsentì con il capo.

<< Ma certo, solo se poi tu lo spalmi a me! >>

<< Ovviamente! >>

Si avvicinarono al telo della ragazza, dove questa poi si stese. Louis si inginocchiò al suo fianco e iniziò a stenderle la crema con delicatezza, dopo quella sorta di massaggio durato circa un minuto si alzò in piedi strofinando le mani tra di loro.

<< Finito! >>

Angelica si alzò a sua volta sorridendo.

<< Grazie mille! Ora tocca a te! >>

Gli posò la mano sulla spalla applicando una lieve pressione in modo da spingerlo a camminare verso il suo telo, dove poi il ragazzo si distese.

Lei, come poco prima aveva fatto Louis, gli si inginocchiò accanto, su un piccolo pezzetto di asciugamano, e iniziò a spalmargli la crema.

<< Non capisco proprio come voi possiate sopportare Marco tutto il giorno! >>

Il ragazzo, tenendo gli occhi chiusi, ridacchiò.

<< Beh sai non è che stiamo proprio tutto il giorno insieme. E poi non è tanto male, con te a volte esagera un po’ perché tu gli dai corda. >>

Angelica si mordicchiò il labbro inferiore riflettendo su quelle parole.

<< Io non faccio altro che difendermi! Non sono mica una di quelle sceme che non reagisce alle provocazioni! >>

<< Diciamo che vi provocate a vicenda. Io mi domando se sia solo perché siete molto simili o a causa della tensione sessuale che provate a reprimere. >>

La ragazza avvampò, per fortuna lui non la guardava.

<< Sciocchezze! Non c’è nessuna tensione sessuale tra noi due! >>

<< Sarà… Tu piuttosto, come fai a sopportare Valeria?! Sembra così altezzosa… Si crede alternativa lei, solo perché ha qualche piercing e tatuaggio! >>

<< Valeria è mia sorella, e ti assicuro che non è affatto altezzosa! >>

Il tono della ragazza si fece immediatamente contrariato. Amava la sorella e non permetteva a nessuno di parlarne male.

Si alzò di scatto e lo guardò dall’alto. Il ragazzo si voltò, con gli occhi socchiusi a causa del sole e abbozzò un sorriso.

<< Scusami io non lo sapevo. Sarà che siamo troppo diversi caratterialmente… >>

<< Già… Vado ad abbronzarmi… >>

Detto ciò si voltò e tornò sul suo telo.

 

<< Gabry sicuro di non voler fare il bagno? Dai l'acqua sembra invitante! >>

Gabriele la guardò, si erano sentiti spesso nell'ultima settimana e lei gli era sempre più simpatica, era convinto che sarebbe nata una bellissima amicizia, la vedeva come una sorellina più piccola, anzi gli ricordava esattamente la sorella lasciata a Napoli e per quello le aveva permesso di iniziare a chiamarlo “ Gabry” . Lui odiava i diminutivi, ma lei era troppo tenera per non acconsentire.

<< No Alessandra, non ne ho voglia, però se tu vuoi va pure... >>

Lo guardò esasperata, aveva un tono da madre accondiscendente che le urtava il sistema nervoso.

<< Va beh fa niente vado a prendere il sole. >>

Lui le fece un cenno di assenso con la testa e lei si avviò verso gli altri.

Appena arrivata accanto ai ragazzi percepì una pesante tensione che si poteva tagliare con un coltello.

Angy però sembrava appagata nel battibeccare con Marco, Daniele era disteso a prendere il sole con le cuffiette nelle orecchie, l'unico che sembrava estremamente giù era Louis.

Passò accanto a Marco che lanciando un occhiata maliziosa ad Angelica le prese la mano.

<< Piccolì me dai na mano? >>

Alessandra si girò a guardarlo interrogativa.

<< Se posso aiutarti si… >>

Lui sorrise e prendendo un elastico si legó i capelli in un basso chignon.

<< Visto che quell’acida della tua amica non me vuole da na mano e io ho un mal di schiena tremendo, me faresti un piccolo massaggio? Qui… >>

Le prese la mano portandola sulla sua spalla, Alessandra avvampò e guardò Angelica in cerca di aiuto. Ritirò subito la mano, Marco scoppiò a ridere.

<< Aò nun te mangio mica! >>

La ragazza scosse la testa, rossa come un peperone.

<< Ehm io… avevo promesso a Louis una passeggiata. Angelica ti aiuterà! >>

Così dicendo tirò su l’amica prendendola per una mano, poi si inginocchiò accanto ad un confuso Louis sussurrandogli.

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Il biondo la guardò per un attimo perplesso e poi sospirando annuì alzandosi .

<< Facciamo quattro passi in quella direzione! >>

Indicò il lato sud del bagnasciuga.

<< Non mangiate senza di noi! >>

Con un mezzo sorriso di scuse per Angelica si incamminò con Alessandra.

Il sole le riscaldava le spalle, si girò verso il ragazzo

<< Allora… Non abbiamo avuto modo di parlare molto noi due, eh? >>

Il ragazzo la guardò e sorrise, in realtà non si era avvicinato a nessuna delle ragazze, non perché fosse gay, ma perché il suo carattere era così. Lui passava da un estremo all'altro senza una ragione precisa e nessuno, a parte la madre e Roberto, riusciva a capirlo a pieno.

<< Hai ragione, ma non sono bravo a fare amicizia, ci metto un po' di tempo ad avvicinarmi alle persone... >>

Alessandra lo guardò e annuì tirando un lungo sospiro.

<< Anche io sono così, non riesco mai ad esprimere i miei sentimenti... >>.

Si guardò i piedi avvampando, il ragazzo scoppiò a ridere

<< Beh almeno abbiamo qualcosa in comune, no? Poi non so tenere a freno la lingua, credo di essermi tirato addosso l'antipatia di Angelica. >>

Alessandra lo guardò e sorrise.

<< Ma no! Sembra burbera, ma invece è molto tenera >>

Lui la guardò sorridendo.

<< Sai Gabriele dice la stessa cosa di te… >>

Lei spostò il suo sguardo sul mare, ormai era talmente rossa che sembrava un pomodoro.

<< Ah… e che altro dice? >>

Il ragazzo si fermò e si allontanò andando a sedersi sulla riva.

<< Vieni qui, sediamoci che mi annoia camminare. Sono una persona estremamente pigra. >>

Lei lo raggiunse e si sedette accanto al ragazzo ridendo.

<< Due cose in comune! Sono estremamente pigra anche io! >>

Il ragazzo la guardò socchiudendo gli occhi e scherzando le toccò la pancia.

<< Si vede, mangia meno cioccolato! >>

Lei lo guardò non sapendo se offendersi o meno.

<< Ci farò un pensierino... >>

Lui rise e la studiò per un attimo, era carina e sembrava molto dolce.

<< Allora, dicevamo che Gabriele dice che sei adorabile. >>

Lei avvampò e abbassò lo sguardo sorridendo.

<< Oddio Alessandra, ti piace? >>

Lei lo guardò e annuì e il ragazzo scoppiò a ridere.

<< Quanto sei tenera! E lui lo sa? >>

<< Ma sei scemo? Che gli vado a dire: “ Ciao, sono cotta di te...” ?! No, non sono il tipo, non saprei neanche da dove cominciare. >>

Lui le tirò scherzosamente una treccia.

<< Oh andiamo! Magari ricambia! >>

Lei si limitò a fissare il mare e sospirò.

<< Non credo di essere alla sua altezza. >>.

Le parole le uscirono dalla bocca in un sussurro, Louis la guardò per un attimo e la sentì stranamente vicina. Erano nella stessa situazione e lui avrebbe voluto dirle che la capiva, che si trovavano in una situazione simile perché entrambi erano innamorati. Qui si fermò, lei con Gabriele aveva qualche possibilità, lui con Roberto non ne aveva nemmeno una.

Le accarezzó il viso, l'avrebbe aiutata e magari si sarebbe distratto da quello che ormai era il suo punto fisso.

Improvvisamente la ragazza si alzò e gli sorrise.

<< Facciamo un bagno? Dai fa troppo caldo per restare ancora qui! >>

Lui la guardò e si alzò a sua volta correndo con lei nell'acqua, gli piaceva, sarebbe stato bello averla dalla sua parte nei momenti difficili. Non aveva nessuno con cui chiacchierare, nè qualcuno a cui confidare le sue paure o i suoi dubbi. Qualcuno a cui dire di essere gay.

Dopo una breve nuotata tornarono a riva e lo stomaco di Alessandra iniziò a brontolare. Louis scoppiò a ridere e la ragazza arrossì.

<< Eh l'aria del mare mi fa venire fame! >>

<< Mi sei simpatica, dobbiamo uscire insieme a prendere un gelato uno di questi giorni! >>

<< Oh si! Adoro il gelato e anche tu mi sei molto simpatico! >>

Il ragazzo scosse la testa divertito e, più rilassato, si diresse con lei verso gli altri.

 

Quando Louis e Alessandra tornarono erano tutti seduti sulle asciugamani.

<< Ao e ce voleva tanto! Sto a morì de fame! Che ve serve tutto sto tempo pe na pomiciata?! >>

Alessandra avvampò, mentre Louis scoppiò a ridere divertito.

<< Marco ma ti ha mai detto nessuno che sei un idiota di prima categoria? Guardala! L’hai fatta diventare tutta rossa! >>

Con un cenno del capo indicò Alessandra, continuando a ridere.
Il tutto provocò il disappunto di Angelica, era molto protettiva anche nei confronti della sua amica. Le labbra si atteggiarono in una smorfia mentre il suo sguardo si posò su Marco.

<< Io lo dico sempre che è un idiota… Va bè mangiamo! >>

Si protese per prendere la borsa con il cibo ed iniziò a distribuire delle scodelline contenenti il riso all’insalata.

Finito di mangiare si stesero ancora un po’ a riposare finchè Daniele non balzò in piedi.

<< Lì giù c’è un campo di beach volley, che ne dite di una bella partita?! >>

Marco sorridendo si alzò a sua volta.

<< Ottima idea! Devo dì che per una volta non hai detto na cazzata! >>

Gli diede una pacca sulle spalle, poi battè la mani.

<< Forza, su! >>

Si diressero al campo e con l’estrazione a sorte decisero le squadre.

C’erano Marco, Angelica, Gabriele e Louis in una squadra; gli altri nell’altra.

La partita era appena cominciata e il fatto che Roberto e Valeria fossero in squadra insieme non era per niente positivo.

Non appena la ragazza si piegava per fare il bagher Roberto subito correva ad aggiustarle il costume, infatti essendo questo a brasiliana scopriva fin troppo per i gusti del ragazzo.

<< Un costume normale no, eh? >>

<< Questo è normalissimo! >>

Il tono della ragazza era alquanto irritato, le piaceva che il ragazzo fosse geloso ma non fino a questo punto.

<< No, non è normale! Scopre troppo. >>

Tutti si erano fermati e aspettavano che i due finissero di litigare, Valeria incrociò le braccia al petto e lo guardò minacciosa.

<< Mi stai scocciando. >>

<< Metti almeno qualcosa da sopra! >>

<< No! Ed il caso è chiuso, se ti va continua a giocare altrimenti ti appendi! >>

Così dicendo lanciò la palla alla sorella, era il suo turno di battere.

Erano tutti discretamente bravi, fatta eccezione per Angelica che nonostante fosse un tipo abbastanza sportivo in quella disciplina era una frana.

<< Angè ma quanto fai schifo?! Ce stai a fa perde! >>

<< Non è colpa mia se tu non sai passare bene la palla! >>

<< Forse dovresti provare a fare solo da alzatrice. >> Azzardò Gabriele.

A causa delle scarse capacità della ragazza stavano perdendo e la squadra perdente avrebbe dovuto pagare un pegno.

<< Oh sentite se faccio tanto schifo me ne vado! >>

<< E come cazzo giochiamo poi in tre? >>

<< Vi fottete! Non sono mica problemi miei! >>

<< Muovi il culo e datti da fare! >>

La ragazza lo guardò adirata, poi si voltò e si incamminò a passo deciso fuori dal campo, incurante delle voci di tutti gli altri che la chiamavano.

<< La vado a ripescà. So sicuro che se le chiedo scusa torna! >>.

Correndo il ragazzo si diresse verso dove si erano sistemati, da lontano la vide stesa supina a prendere il sole e rallentò.

A pochi metri di distanza dalla ragazza si soffermò a guardarla.

Lo stava facendo impazzire, era un mese ormai che si conoscevano e ancora non era riuscito a concluderci niente. Eppure era certo ci fosse del feeling tra di loro.

Guardarla lì stesa con gli occhi chiusi e completamente indifesa gli fece venire l’irrefrenabile voglia di farle uno scherzo, anche se questo avrebbe scatenato ulteriormente la sua ira.

Si avvicinò fino al bordo del telo, si chinò e la prese tra le braccia, poi corse vero il mare.

La ragazza sussultò e iniziò a gridare.

<< Che cazzo fai! Mettimi giù! >>

<< Come desideri! >>

Ridendo la lasciò cadere in acqua per poi tuffarsi anche lui.

Il gelo le avvolse completamente il corpo, sentì la testa girarle e ghiacciarsi. A fatica ritornò a galla e si mise in piedi. I capelli completamente zuppi le ricadevano pesantemente sulle spalle in una massa scura, tremava come una foglia. Portò le mani sugli occhi per scrollare via l’acqua salata che tanto odiava. Provò ad aprire le palpebre ma non vedeva nulla.

<< Razza di idiota. Stupido imbecille infantile… >>

Borbottava tra sé e sé mentre continuava a strofinarsi gli occhi quando una presa decisa le afferrò il braccio costringendola a girarsi, poi il contatto con le sue labbra.

Sembrò come se tutto intorno si fosse fermato. La pressione con le labbra salate di lui la fece nuovamente sussultare, strinse le palpebre appena disgustata, aveva sempre odiato i baci salati. Sentì una mano dietro la schiena applicare una pressione per farla avvicinare. Per qualche momento si dimenticò del freddo ed ebbe l’insano istinto di accoccolarsi tra le sue possenti braccia.

Senza pensarci si fece di un passo più avanti e gli porto le mani dietro al collo ricambiando il bacio, poi improvvisamente spalancò gli occhi, portò una mano sul suo petto scolpito e lo allontanò.

Lo guardò furente e corse fuori dall’acqua lasciandolo lì impalato.

Salita su si strinse nel telo e iniziò a strizzare i capelli quando arrivarono gli altri preoccupati.

<< Angy! Ma che fine avete fatto!? Tutto bene? >>

Angelica guardò la sorella ancora arrabbiata e con un cenno del capo indico Marco che stava risalendo.

<< L’idiota mi ha buttata in acqua. Sto congelando. >>

Daniele iniziò a ridere, ma la ragazza gli rivolse un’occhiataccia che lo stoppò quasi immediatamente.

Si adagiarono a terra in circolo e Angelica si assicurò di stare ben lontana da Marco sedendosi tra Alessandra e Valeria.

Si erano baciati, si era lasciata baciare! Che le era saltato in mente? Ed ora che avrebbe dovuto fare? Era scappata via come se le fosse dispiaciuto, ma non era esattamente così. Era più che altro una questione di orgoglio. Lui era stato convinto di poterla conquistare fin dal primo momento e lei non voleva dargli quella soddisfazione.

Per il resto del pomeriggio ignorò il ragazzo, nonostante questi le stava seduto di fronte e di tanto in tanto le lanciava occhiate maliziose che fortunatamente nessuno sembrava cogliere.

Verso le 17 decisero di tornare, aveva ancora il costume umido, gli avrebbe bagnato la macchina ma in quel momento non le interessava molto.

Si sedette controvoglia avanti, al fianco del guidatore decisa a continuare ad ignorarlo.

<< Angy tutto bene? >>

Alessandra le poggiò una mano sulla spalla sorridendo. La ragazza si girò e sorrise debolmente all’amica.

<< Si, tutto ok. Sono solo stanca. >>

Rimase in silenzio per il resto del viaggio, con la testa poggiata alla portiera.

Poco prima di arrivare la sollevò di botto e si battè una mano sulla fronte.

<< Cazzo! >>

<< Che succede? >>

L’amica si protese in avanti preoccupata.

<< Venerdì devo scendere a Napoli! Me n’ero dimenticata! Non ho ancora organizzato niente! >>

Gabriele sorridendo si sporse in avanti a sua volta.

<< Davvero? Anche io devo scendere! Che ne dici di fare il viaggio insieme? È sempre così noioso scendere da solo! >>

<< Oh ok, perché no! >>

Angelica era sorpresa da quella proposta, Gabriele era quello più silenzioso e non si aspettava nulla di simile.

<< Vado a comprare io i biglietti se tu sei impegnata con l’università. Venerdì mattina te lo do direttamente alla stazione, ok? >>

<< Mh ok… Grazie! >>

Sollevata tornò ad appoggiarsi alla portiera e smise nuovamente di parlare fin quando non arrivarono a casa.

 

Era appena tornata a casa e nonostante fosse stanca quella sera aveva deciso di uscire con Roberto, avevano passato una bella giornata al mare nonostante gli eccessivi attacchi di gelosia del ragazzo.

Dopo aver fatto una doccia veloce indossò un semplice vestito nero a mezze maniche, con delle piccole borchiette su di esse. Al piede mise un paio di bamboline nere e si truccò mettendo solo un po’ di mascara e rossetto rosso.

I corti capelli rosso scuro erano stranamente lisci e sembravano quasi abbinati alle guance lievemente arrossate dal sole.

Andò a preparare la borsa quando il suo Iphone vibrò.

Vale sono qui giù, scendi…”

Afferrò la borsetta e si affacciò in cucina dove la sorella stava parlando con Alessandra.

<< Ragazze, questa sera farete a meno della mia compagnia, esco con Roby… Non mi aspettate sveglie! >>

Ammiccò ridendo, quindi uscì di casa. Sotto il palazzo trovò Roberto in macchina ad aspettarla, non appena vide il profilo del ragazzo un sorriso si dipinse sul suo viso e subito entrò nella vettura.

Si erano lasciati da poco, ma era comunque felice di vederlo.

<< Da quanto tempo! >>

Si protese verso il ragazzo dandogli un tenero bacio a stampo, lui ridacchiò e subito ricambiò il bacio.

<< Dove andiamo? >>

<< Non lo so ancora, comincio a guidare e decido al momento. >>

Mise in moto la macchina e cominciarono a camminare, parlarono di tante cose e Roberto raccontò alla ragazza della sua famiglia.

Era la prima volta che si apriva così tanto con una persona che non fosse Louis.

Si diressero verso Roma centro e, dopo aver lasciato la macchina in un parcheggio, si incamminarono verso Piazza di Spagna.

<< Ho poca fantasia me ne rendo conto… >>

<< Ma no, dai! Di sera è diverso, soprattutto perché ci se tu… >>

A quelle parole Roberto le passò un braccio sulle spalle e la tirò a sé, era tutto così strano.

<< Ohoh cos’è questa dolcezza all’improvviso? >>

Il suo tono era ironico, ma nel contempo dolce, la ragazza alzò lo sguardo su di lui e ridacchiò scuotendo il capo.

<< Io sono sempre dolce! >>

<< Mh… Non so quanto crederti! >>

Risero insieme e si incamminarono per Via Condotti, la ragazza guardava poco interessata le vetrine dei negozi, non amava le grandi firme. Riteneva quei capi uno spreco di soldi.

<< Sei la prima ragazza a cui non interessano questi negozi! >>

<< Non mi piacciono le grandi firme, questi vestiti costano tanto e molti sono anche brutti… >>

Alzò le spalle continuando a camminare, le piaceva quel ragazzo anche perchè con lui poteva parlare di tutto.

<< Ma sei da sposare! >>

Le guance della ragazza si colorarono ancora di più di rosso, poi scoppiò a ridere.

<< Se, certo… >>

Roberto rise con lei, quindi si fermò e con la mano sinistra le alzò il viso, la guardò un attimo negli occhi poi la baciò con dolcezza. Il braccio che poco prima era poggiato sulle sue spalle scese dietro la schiena e attirò la ragazza a sé, i loro corpi erano estremamente vicini.

La ragazza ricambiò il bacio con altrettanta passione, dovette protendersi un po’ verso di lui a causa della differenza di altezza. Portò una mano tra i suoi capelli stringendoli delicatamente, le faceva uno strano effetto quel ragazzo.

Era da poco che si frequentavano ma per lei tutto era differente, non aveva mai provato quelle sensazioni con gli altri ragazzi.

Si allontanarono appena e si guardarono ancora un attimo negli occhi e un sorriso ebete regnava su entrambi i volti, poi ripresero a camminare silenziosamente.

Non era un silenzio imbarazzante, in quel silenzio c’erano tante parole, suoni, emozioni, ma solo loro potevano percepirle, captarle, decodificarle.

Arrivarono nella piazza dov’era ubicata la Fontana di Trevi, questa era illuminata da luci e aveva un aspetto magnifico.

Non c’erano molte persone e Valeria poteva finalmente ammirarla per bene.

<< Finalmente riesco a vederla! Ogni volta che vengo ci sono sempre tanti turisti! >>

Roberto annuì con il capo sorridendo, quindi le prese la mano.

<< Lanciamo anche noi la monetina? Sono anni che abito qui e non l’ho mai fatto. >>

Un sorriso si ampliò sul volto della ragazza che subito acconsentì.

<< Si! Aspetta che la prendo! >>

Scavò nella borsetta in cerca del portamonete non rendendosi conto che Roberto le stava porgendo una moneta.

<< Vale non c’è bisogno te l’ho data io… >>

La ragazza alzò il capo e lo guardò.

<< Ma poi non si realizza il desiderio! >>
Il suo tono era poco convinto, ma sperava che il ragazzo non ci facesse troppo caso.

<< Ma che dici? Prendi dai! >>

Rideva divertito e mise nel palmo della ragazza un cinquanta centesimi, poi ne prese uno anche per lui e si mise di spalle alla fontana. Valeria fece lo stesso.

<< Al mio tre, mh? >>

Disse il ragazzo guardando Valeria, questa annuì con il capo.

<< Bene, uno…. Due…. Tre! >>

Insieme lanciarono la monetina. “Spero questa ragazza sia diversa dalle altre e desidero con tutto me stesso che la situazione con Louis si sistemi. ” il ragazzo chiuse gli occhi pensando il desiderio, e sorrise quando sentì il rumore della moneta entrare in acqua.

“ Spero di riuscirmi a realizzare come scenografa e che con Roberto vada tutto bene ” sorrideva, era felice davvero da quando tra loro due era nato qualcosa.

La ragazza si posizionò avanti Roberto continuando a sorridere.

<< Cos’hai desiderato? >>

<< Mi dispiace ma non te lo posso dire, altrimenti non si avvera… >>

Rise e le accarezzò il viso con la mano.

<< Posso solo dirti che c’entri tu…. >>

Valeria nel sentire quelle parole sorrise e si alzò sulle punte per poi dargli un tenero bacio a stampo.

<< Bene… Facciamo una foto? >>

Disse sulle sue labbra, il ragazzo annuì con il capo. Quindi Valeria prese dalla borsa il cellulare e, dopo aver selezionato la fotocamera interna, scattò una foto che immortalava i due concedersi un dolce bacio.
Andarono poi in un bar a prendere qualcosa da bere, rimasero lì a parlare per almeno un’ora finchè Valeria non chiese di tornare a casa. La stanchezza del mare cominciava a farsi sentire.

<< Sei una flaccidona! >>

Disse il ragazzo con tono ironico entrando in macchina, Valeria lo guardò sbadigliando e scosse il capo.

<< Non sono flaccida, semplicemente sono sveglia da questa mattina presto e il mare stanca… >>

<< Scherzo, lo so, tranquilla… >>

Gli sorrise dolcemente e le accarezzò il viso con delicatezza, alla ragazza piacevano le sue carezze, i suoi gesti… Era un ragazzo molto dolce e calmo e vicino a lei, che invece era una ragazza alquanto esuberante, iperattiva e poco romantica, era perfetto. Insomma i due si completavano a vicenda.

Durante il tragitto Valeria poggiò il capo contro il finestrino pensierosa, le sembrava tutto così strano, non era da lei affezionarsi così tanto ad un ragazzo, lo pensava costantemente, e provava una stretta allo stomaco quando le vedeva. Cose le stava succedendo?

Era spaventata, ricordava benissimo com’era andata a finire per sua sorella quando si affezionò ad un ragazzo e se ne innamorò, la dovette consolare per più di una settimana e lei non voleva soffrire com’era successo ad Angelica.

Probabilmente era da immaturi e da codardi non voler innamorarsi per non soffrire, se ne rendeva conto, ma quei pensieri le tartassavano comunque la mente.

Improvvisamente la macchina si fermò e la mano di Roberto si posò sul suo ginocchio, la ragazza quasi sussultò e lo guardò negli occhi. Si era fermato prima di casa sua.

<< Cosa succede? >>

<< Nulla, volevo parlare un po’… O visto che sei stanca preferisci tornare a casa? >>

<< Mh… Dato che non dobbiamo camminare, si può fare… >>

Gli sorrise dolcemente, per un attimo aveva pensato a male: la mano sul ginocchio, si era fermato distante da casa… Ovviamente Roberto non era proprio il tipo che faceva quelle cose quindi si rese conto che i pensieri che aveva fatto erano del tutto assurdi.

<< Io ti ho detto dei miei genitori, e della mia famiglia, tu però non mi hai raccontato niente della tua famiglia… So solo che Angelica è tua sorella! >>

<< Hai ragione. Dunque non c’è molto da dire, a Napoli mi aspettano mio padre, mia madre, mio fratello e il mio amato cane! Non immagini quanto amo il mio piccolino, mi manchi! >>

<< Momento… Non ti mancano i tuoi genitori ma ti manca il cane? >>

<< Ovviamente mi mancano anche i miei genitori! Sciocco! >>

La ragazza rise divertita, si era sentita in colpa.

<< Oh, a Napoli ci sono le mie amiche del liceo che mi aspettano e dicono che vogliono conoscerti! >>

<< Sei ancora in contatto con le tue amiche del liceo? >>

<< Ovviamente, sono le mie migliori amiche! Purtroppo non posso ospitarle perché casa è piccola, però ogni tanto, quando possono, vengono a trovarmi. Cosa altro vuoi sapere? >>

Roberto prese il mento tra indice e pollice e pensò un attimo.

<< Allora… Hai mai avuto storie serie? >>

La ragazza arrossì e sperò con tutto il cuore che il ragazzo non lo notasse.

<< Hem… Dunque… Proprio serie, no. Ho frequentato ragazzi ma non me ne sono mai innamorata… Tu? >>

<< Si, sono stato con una ragazza per tre anni. Poi però mi ha tradito quindi l’ho lasciata. >>

<< Oh… Che stronza! >>

Le uscirono quelle parole da bocca spontaneamente, Roberto rise di gusto.

<< Si… Tu però non sei così e questo è l’importante… >>

<< Esatto! >>

Così dicendo la ragazza si buttò tra le sue braccia e lo baciò con passione. Tutto stava cambiando.

 

Bacio tanto male?

Era mezzanotte passata quando le arrivò questo messaggio di Marco.

Rigirò il cellulare tra le mani molte volte prima di decidersi a rispondere.

Avrebbe fatto finta di niente, così magari lui avrebbe smesso di pensarci e sarebbero tornati semplici amici.

Ho provato di meglio.

Si morse il labbro e si buttò sul letto. Era sola in camera. Valeria, nonostante la stancante giornata era uscita con Roberto e non aveva ancora fatto ritorno.

Non è facile baciare una frigidona che se ne sta lì impalata senza fare nulla.

Forse perché mi hai baciata contro la mia volontà?

Suvvia lo so che in fondo lo volevi. Domani sera ci vediamo?

No, non mi va. Grazie.

Guarda che l’ho posta come domanda per gentilezza, ma non puoi rifiutare. Voglio parlare con te a quattr’occhi. Non ti bacerò se non vorrai. Anche se credo che lo vorrai.

Ok pazzo megalomane. Sono stanca, vado a letto. Ci sentiamo domani.

Sbuffò e posò il cellulare sul comodino.

Ci era cascata, non poteva più negarlo. Marco la intrigava.

  
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