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Autore: Darktweet    30/08/2015    1 recensioni
Un gruppo di ragazzi ottiene poteri da un magico libro senza sapere il perché: ma giorno dopo giorno, i poteri li metteranno sempre più in pericolo.
Solo quando vengono convocati nel regno celeste comprendono ciò che devono fare: ritrovare il major flux (l'ordine superiore).
Genere: Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 7: Prigioniere

Improvvisamente, Trisha mosse gli occhi. Aveva freddo. Si guardò un momento intorno. Era in quella che sembrava una piccola caverna di dimensioni modeste, scavata appena nella roccia. Doveva essere buio lì. Le fonti di illuminazione erano le vicine torce infuocate, appese accanto alle pareti.
Era una sorta di prigione. Toccò per un momento le sbarre. Erano sudice, e non riconobbe il materiale, che al tatto era ricoperto di quello che sembravano licheni.
Guardò al di fuori della cella. Accanto, due guardie simili alle creature dalle forme di formiche erano sedute davanti ad un tavolo. Stavano tirando i dadi.
Oltre vedeva altre celle, dove si sentivano dei lamenti.
Fissò per un momento la cella di fronte alla sua.
Al suo interno splendeva una fioca luce, che proprio in quel momento si spense.
Poi dopo qualche minuto si riaccese. Trisha guardò bene. Non era una luce. Era una piccola fiammella di fuoco, che in penombra fece illuminare il volto dell’amica che stava cercando in quel brutto posto.
“Sabrina!” esclamò Trisha, cercando di chiamare l’amica.
Nel chiamarla notò che non aveva molta forza nemmeno per urlare.
“Sabrina!” provò di nuovo.
Stavolta, la luce della fiammella si spense, per poi comparire più vicina alle sbarre della cella di fronte.
“Trisha?” fece la ragazza, balbettando quasi.
Trisha notò che Sabrina aveva il volto rigato dalle lacrime, per non parlare dell’occhio nero e delle guancie belle rosse.
“Sabrina, cosa ti hanno fatto?” fece Trisha, guardandola.
“Ho provato a difendermi…” mormorò la ragazza, tossendo.
Trisha fu sconvolta. L’amica era in pessime condizioni. Pian piano provò a mettersi in piedi. Notò che aveva le gambe che vacillavano.
Evocò delle scintille verdi, che subito scomparirono.
“Anche la mia magia è debole…” mormorò Sabrina.
Trisha toccò le sbarre, visto che aveva notato quelli che le sembravano dei licheni.
“Ci libereremo!” esclamò la ragazza, ma i licheni non risposero al richiamo magico.
“Non c’è vita vegetale qui…” mormorò Sabrina, debolmente.
“Posso provare a far franare il posto, ma sarebbe un rischio…” mormorò Trisha, pensando.
“Come hai fatto a trovarmi?” chiese Sabrina.
“Più che trovarti, mi hanno catturato nella città sotterranea.” Rispose Trisha. “Randall ed Eric mi hanno chiamata per cercarti. Randall aveva sentito la tua richiesta d’aiuto. Però qui sotto non si è sentito bene ed Eric l’ha accompagnato in superficie. Evidentemente i suoi poteri non sono il massimo qui sotto”.
“Cerco di recuperare le forze.” Disse Sabrina. “Ma qui non c’è molto da fare…”
“Non arrendiamoci.” Mormorò Trisha.
“Arriveranno presto Randall ed Eric, no?” fece Sabrina.
Trisha sospirò. Poi fissò le torce infuocate.
“Sabrina… non riesci a prendere forza dal fuoco?” chiese Trisha. In effetti lì c’era del fuoco, e Sabrina poteva rimettersi in forza.
Sabrina tentò di mettersi in piedi.
“Attenta…” fece Trisha, guardando le guardie che stavano ancora giocando tra loro per passare il tempo.
“Dai, ora provo…” mormorò la ragazza. Tese le braccia ed evocò delle scintille arancioni.
Di punto in bianco, il fuoco delle torce appese, diventò più vivido e improvvisamente le passò davanti.
Il fuoco prese vita fino ad avvolgere l’amica.
Trisha si voltò, sentendo i forti zampettii delle guardie.
“Guardate!” disse una. “Avvertite il generale!”
Naturalmente solo Trisha poteva comprenderli.
“Sabrina, tutto bene?!” chiese Trisha.
“Mai stata meglio… beh non è vero.” Rispose la ragazza. Strinse i pugni e le sbarre esplosero.
Una guardia emise un rumore raggelante, che si sentì per tutta la prigione.
“Eh no, ora tocca a me!” esclamò Sabrina, ormai ripresa da quella brutta situazione. Evocò quelle che sembravano grosse bolle di magma e le gettò contro due insetti che stavano per venirle contro.
“Attenta Trisha!” esclamò Sabrina, per poi fondere le sbarre.
Trisha finalmente uscì dalla sua cella.
Almeno una dozzina di mostri-ragno, guardie della prigione, circondarono le due ragazze.
“Cosa facciamo?” mormorò Trisha.
“Non ce la faremo mai, io a stento posso difendermi” disse Sabrina. “Dammi la mano.”
Trisha prese la mano di Sabrina. Chiuse gli occhi e improvvisamente, recuperò quel minimo di energia per consentire alle due di ritornare a casa.
“Forza, andiamo!” esclamò Trisha.
In men che non si dica, le due ragazze piombarono improvvisamente nel salotto del loro quartier generale.
“Sabrina, Trisha!” esclamò Eric trovandosi improvvisamente le due nel salotto.
“Ragazze…” mormorò Randall, che si era circa ripreso. “Ma Sabrina… cosa ti hanno fatto?!”
Sabrina si massaggiò le guancie. “E’ lungo da spiegare…”
Intanto, nel palazzo sotterraneo, la regina stava guardando i ragazzi attraverso una sfera magica.
“Regina, mia regina. Le due prigioniere sono fuggite!”
Il caporal comandante della guardia reale irruppe improvvisamente nella sala del trono.
“Si sono ritrovati tutti allora.” Mormorò la regina.
“Non importa, per questa volta. Le ragazze hanno raggiunto i loro amici. Percepisco in loro una forte energia magica. Ma si. E’ quella del Libro degli Elementi. “
Il comandante guardava perplesso la regina.
“Ah, incapace, torna alle tue mansioni.” Fece la regina, e con un inchino in segno di rispetto, il comandante lasciò la sala del trono.
La regina guardò ancora una volta la sfera.
“Vedo due ragazze e due ragazzi… ma sicuramente ce ne sarà un altro. Il potere degli elementi è uno, sigillato nel libro. Ma se deve essere diviso, lo si può dividere obbligatoriamente in cinque, secondo la regola di Aristotele. Prima o poi si rivelerà il quinto. E presto ci renderanno ciò che hanno rubato.” Mormorò la regina, sorridendo.
 
   
 
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