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Autore: Erina91    31/08/2015    2 recensioni
La voce frizzante della bambina lo raggiunse:
-grazie di avermi salvato vecchio!- un sorrisino a furbetta guizzò sulle sue labbra.
-ehi! Mocciosa! A chi hai dato di “vecchio”?-
-perché, non lo sei?-
-ho fatto trent'anni solo pochi mesi fa.-
-beh, per me resti vecchio.- continuò con arroganza -e comunque, non mi chiamo “mocciosa”, il mio nome è Sarada.-
Sasuke decise di ignorare quella “bamboccia” impertinente e la fissò:
-allora, Sarada, come mai una mocciosa della tua età è in mezzo al bosco da sola?-
Più la fissava e più i contorni del suo volto, dei suoi occhi, l'accenno delle ciglia allungate e il taglio delle iridi attraente gli ricordavano Karin e questo non faceva altro che portare di nuovo alla luce quella notte di tempesta.
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Karin, Salad, Uchiha, Sasuke, Uchiha | Coppie: Naruto/Sakura, Sasuke/Karin
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Buongiorno a tutti!! *-* ho aggiornato anche questa fanfic. Mi scuso per avervi fatto aspettare.. ç____ç spero che vi piaccia e spero di non essere andata troppo OOC con i personaggi.
Questo capitolo sarà esclusivamente SasuKarin e sarà leggermente "piccante". Quanto agli altri PG, appariranno sicuramente nel prossimo capitolo! Colgo anche l'occasione per dirvi che mancano pochi capitoli alla fine. A darvi un massimo, direi 4-5. Spero vi piaccia! intanto ringrazio chi ha recensito, letto il vecchio capitolo (e non solo.. XD) e chi ha messo la mia fanfic tra preferite/seguite.





L'Incertezza di lei
 
Erano già passate quattro settimane da quando lui e Karin erano arrivati al Villaggio della Nebbia.
L'incarico che gli aveva assegnato Naruto stava procendo a gonfie vele e, se tutto andava bene, nel giro del prossimo mese l'avrebbero portato a termine.
Sasuke si era limitato a proteggere il villaggio e a compiere alcune ricerche, mentre Karin non si era fermata un attimo dalla lettura e dall'elaborazione delle informazioni.
Era veramente instancabile, non si era presa un giorno di pausa nonostante il bellissimo paese, le temperature estive ed ideali per fare un bagno in mare.
Si vedeva chiaramente che aveva solo voglia di tornare a casa da Sarada e anche lui non aveva la minima intenzione di prolungare ancora la missione.
Tuttavia, non era riuscito ad avere contatti più intimi con Karin poiché erano sempre impegnati e lei, ogni volta che poteva, prendeva distanze di sicurezza da lui.
Oltre a quello, ciò che Suigetsu gli aveva fatto notare continuava a disturbare i suoi pensieri.
Non era riuscito a scoprire più nulla da lei e di conseguenza anche i sospetti che aveva e quella maledetta “pulce nell'orecchio” non era stata ancora smentita e a volte riusciva seriamente a deconcentrarlo dalla missione. Sasuke questo non poteva accettarlo.
-oh Sasuke!- ecco che Suigetsu tornava ad infastidirlo.
-che vuoi?- domandò seccato.
-senti.. dovresti smetterla di essere nervoso e di rimuginare su quello che ho detto qualche settimana fa.
E poi, se proprio ci tieni a saperlo, perché non cerchi un momento per chiederglielo direttamente. Detto sinceramente, sei insopportabile!- continuò l'altro.
-quella donna è troppo presa dal suo lavoro per darmi qualche considerazione.- disse in tono risentito, -non riesco proprio a parlarle.-
-questo è perché sta cercando di prendere le distanze da te...- rispose lo spadaccino.
-...e perché vuole tornare al più presto da Sarada.- concluse per lui Sasuke.
-Sarada?- domandò Suigetsu confuso.
Lui non gli aveva ancora detto come si chiamava la figlia di Karin. -sì, si chiama così sua figlia.- confermò infatti.
-capisco. Comunque, se non ti dai una mossa con lei, vorrà dire che la stuzzicherò io.
Ultimanente mi sono trattenuto troppo da sfotterla.- ghignò Suigetsu.
Quel commento non piacque decisamente a Sasuke e in risposta lo fuliminò minaccioso:
-cosa vorresti dire con questo?-
-non fare l'idiota, Sasuke, hai capito benissimo. Secondo te perché la stuzzico sempre?-
-non ho mai capito perché lo facevi. Pensavo che dietro ci fossero solo motivi di odio.-
-questo forse in passato, ma da quando siamo diventati un gruppo la situazione è cambiata.- spiegò Suigetsu, -per quanto sia una donna irritante, è molto attraente.-
Sasuke, davanti a quella parole, ribollì di rabbia e cercò di trattenersi dal farlo notare a quest'ultimo.
Il desiderio di spaccare la faccia a quello spadaccino fu arduo da domare.
-con questo mi stai dicendo che ti piace Karin.-
-vedila un po' come preferisci, Sasuke.- ridacchiò Suigetsu, -tuttavia.. ti do ancora qualche minuto e, se entro quei minuti, non sei riuscito a strapparla dal lavoro in cui è profondamente immersa lo farò io.- detto questo, con un cenno si allontanò.
-fai un po' come vuoi. Non mi interessa.- rispose con dura noncuranza, Sasuke.
Però, nonostante quella risposta, decise di affrettarsi a raggiungerla.
Arrivò davanti al laboratorio che provvisoriamente gli avevano concesso di usare e lo trovò vuoto.
Avvistò uno dei suoi assistenti e decise di chiedergli se sapeva dov'era:
-ehi tu! Dov'è finita la donna che lavora con te?-
L'assistente si fece un po' spaventato di fronte a quell'espressione irrigidita, poi rispose:
-oh! La signorina è andata a fare un bagno alle terme.- disse tremante.
-quali terme?- chiese gelido.
-non so.. ci vado di rado, ma credo quelle dove alloggiate.- borbottò agitato.
Non proseguì quell'inutile conversazione e si allontanò bruscamente da quell'uomo.
L'avrebbe cercata nei bagni termali se fosse stato necessario, tanto non che fosse una novità per lui il suo corpo nudo.
Già il pensiero di lei nuda lo accese di passione.
Così, convinto, tornò ai loro alloggi.



 
****


Lunghe e verdi canne di bambù ornavano il bellissimo bagno termale. Dalle roccie grigie che cerchiavano la sorgente calava acqua calda sui 34°gradi.
Finalmente, Karin, dopo varie giornate piene di lavoro e doccie veloci ogni giorno, poteva godersi il piacere rilassante che quella meravigliosa sorgente termale regalava. L'acqua era tiepida, molto tiepida, ricca di sali naturali e odorava di zolfo in modo prepotente.. ma stava così bene appoggiata contro le grandi roccie grigie che non si accorse nemmeno quanto era che si trovava lì e anche gli odori si erano fatti meno forti. Il calore saliva lungo la vasca e massaggiava candidamente tutto il suo corpo.
La vasca termale era solo una, poiché di sorgente naturale c'era solo quella.
Meno male la cameriera le aveva assicurato che gli ospiti ci andavano di rado lì perché preferivano il mare alle terme, altrimenti chiunque avrebbe potuto vederla nuda.
Socchiuse gli occhi rilassandosi: con il lavoro e la missione era a buon punto, presto sarebbe potuta tornare a Konoha e Sarada qualche giorno del prossimo mese sarebbe venuta al villaggio della Nebbia con Boruto e Sakura. Non vedeva l'ora di vederla.
Era così abituata a vivere con lei, ad averla attorno, che anche a Karin restava difficile sopportare così tanti giorni senza vedere sua figlia.
Inoltre, oltre alla mancanza di Sarada, la presenza fissa di Sasuke la agitava e anche per quei motivi aveva deciso di mettere tutta se stessa nella missione in maniera da pensare il meno possibile a quest'ultimo. Però Sasuke pareva seguirla dovunque e a volte non sapeva davvero come trovava la forza per staccarsi da lui e per ignorarlo.
Molto del lavoro l'aveva fatto la distanza, dato che per undici anni non si erano visti, Karin si era abituata a non averlo ogni giorno accanto; però, ora che era tornato, metteva a seria prova le sue emozioni e i suoi desideri irrazionali che premevano per essere rivelati e soddisfatti, tanto che presto sarebbero stati capaci di sovrastare quelli riflessivi e razionali. Tra i pensieri, sentì alcuni passi provenire da fuori e istintivamente cercò di coprirsi perché non poteva sapere chi era.
Eppure la cameriera le aveva assicurato che non veniva nessuno, soprattutto per l'ora di pranzo. Chi era entrato?
Le sue domande ebbero una risposta subito dopo: quella voce l'avrebbe potuta riconoscere tra mille:
-Karin! So che sei qui! Esci dalle terme.- ordinò Sasuke.
Inizialmente non rispose, ma siccome lui non sembrava arrendersi dovette farlo:
-diavolo Sasuke! Mi devi proprio seguire dovunque, perfino mentre faccio il bagno?-
Una roccia grande in mezzo alla vasca copriva la visuale a Sasuke, e così lui non aveva ancora capito in quale spazio della sorgente fosse; chiamarlo, però, l'aveva fatta scoprire. Infatti, poco dopo, Sasuke la notò. -ecco dov'eri.-
Karin sgranò gli occhi, anche lui aveva addosso solo un asciugamano bianco attorno alla vita.
-ti seguo dovunque perché dobbiamo parlare.- cominciò lui, entrando lentamente nella vasca e mostrando i bellissimi pettorali a Karin che non riuscì a distogliere lo sguardo da quella visione paradisiaca. Fu davvero dura resistere dal saltargli addosso.
-possiamo parlare dopo? Adesso sono nuda.- sbottò arrossendo lievemente: non era la prima volta che la vedeva nuda, però dalla prima volta erano passati undici anni, per cui restava comunque un po' imbarazzante. Sasuke ghignò.
-non è la prima volta che ti vedo nuda.-
Karin scattò in piedi allibita e Sasuke si trovò davanti il suo corpo nudo da capo a piedi, ma questa volta non si imbarazzò affatto perché era furiosa.
Lui la scrutò attentamente, seguendo con gli occhi ogni centimetro del suo corpo.
-non sei cambiata molto fisicamente, da allora.- notò semplicemente.
-smettila imbecille.- farfugliò, -e vattene da qui!- anche se la sua richiesta non era molto convincente: stava seriamente facendo fatica a resistergli e Sasuke non era da meno, perché già attraverso il tessuno dell'asciugano bianco poteva notare un rigonfiamento.
Lui non l'ascoltò, -già, non sei cambiata per niente.- constatò ancora e con la sua solita rudezza l'afferrò da dietro la schiena e se la portò contro il suo corpo robusto.
Karin avvertì subito il contatto con il corpo caldo di Sasuke e il suo membro eccitato scontrarsi con la sua femminilità.
Solo l'asciugamano bianco a dividerli da quel notevole contatto. Karin iniziò a sudare freddo, poiché non riusciva più a resistergli.
Aveva bisogno di lui, del suo corpo, del suo tocco.. di essere pelle contro pelle un'altra volta.
Gli mancava terribilmente il contatto e l'intimità con lui, e ora più che mai.
Sasuke continuava a stringerla con forza e poggiò la sua mano grande sulla guancia calda e sudata di Karin. Le loro labbra erano vicinissime e Karin poteva sentire nettamente il suo conosciuto profumo di spezie. “Non ce la faccio..” si ripeteva mentalmente, “non resisto più. Lo voglio.” continuavano a perseguitarla quei pensieri.
Sasuke iniziò a scendere con le labbra lungo la sua guancia, lasciandole alcune scie bagnate e poi proseguì lungo l'orecchio, stuzzicandole il lobulo e anche la pelle internamente. In seguito cambiò postazione e andò verso il suo collo ancora pieno di cicatrici di morsi, mordendolo, leccandolo e succhiandolo per lasciargli un segno indelebile.
Karin era paralizzata, ma era appena arrivata al limite: si portò ancora più contro il corpo di Sasuke e con audacia e abilità sfilò dai fianchi di lui l'unico pezzo di stoffa a dividerli.
Ora, dopo undici anni, i loro corpi erano nudi uno contro l'altro, caldi ed affamati. Le due intimità, maschile e femminile, si toccavano pienamente e i respiri tra i due si fecero più intensi, più rumorosi al momento che entrambe le lingue si incontrarono per unirsi in un bacio profondo e passionale dove si cercavano con trepidazione in un desiderio che si era riacceso completamente. Karin non riuscì a staccarsi, ma fu Sasuke a farlo per primo:
-a quanto pare ho vinto la sfida, Karin.-
Karin, infastidita, lo spinse via. -non hai vinto proprio per nulla, bastardo. Ancora non mi hai fatto tua nuovamente.- ribatté lei.
-beh, credo sia questione di poco.- così l'afferrò di nuovo e unì le loro lingue.
Dalle sue natiche, l'alzò dalla vasca e istintivamente Karin avvolse saldamente le solide coscie attorno ai fianchi di Sasuke non smettendo di baciarlo e affondendo le mani nei suoi capelli umidi a causa del calore e del sudore.
Nonostante tutti gli sforzi, non riusciva a non assecodarlo e a non seguire il suo pericoloso tocco.
Tuttavia, quel momento intenso fu interrotto da una voce che era quella della cameriera:
-signorina, l'orario delle terme è quasi a fine.-
-lasciami subito!- ordinò Karin a Sasuke a bassa voce, -se ci vede così sai che figura.-
-rispondigli Karin. Fingi che io non ci sia.- detto questo, continuò a reggerla per il sedere e si portò contro la roccia grigia in mezzo alla vasca, nascodendosi con lei.
Karin continuò a dimenarsi, sebbene fosse scocciata per essere stata interrotta da quella stupida cameriera.
-è proprio inutile quella donna.- commentò Sasuke irritato.
-come faccio a fingere che tu non ci sia? Lasciami stare e basta. Esco prima io e poi te.-
-se continui a muoverti cadi in acqua e vedrai che se ne accorge.- la riprese Sasuke.
Infatti, poco dopo, perse l'equilibrio e Sasuke non fece la fatica di sostenerla: fatto sta che cadde nella vasca schizzando e a quel punto la cameriera se ne accorse.
-oddio signorina, tutto bene?- chiese preoccupata la donna, con una mano davanti alla bocca.
Sasuke continuò a nascondersi dietro la roccia e Karin lo guardò furiosa.
-non si preoccupi, tutto a posto. Non l'avevo sentita.- rispose, -ora esco, vada pure.-
-d'accordo, la attendo fuori prima di chiudere.-
Quando la donna si fu allontanata, Karin tornò a fissare Sasuke irritata.
-sei ridicola.- disse lui.
-è colpa tua che mi hai fatto cadere!- tuonò aspra.
-non mi interessa, tanto non possiamo finire quello che abbiamo cominciato.-
-e non lo finiremo mai, in ogni caso.- replicò lei, afferrando l'asciugamano e riacquistando un po' di lucidità.
Si sistemò l'asciugamano attorno al corpo prima di avviarsi verso l'uscita.
Sasuke, nel frattempo, si avvicinò a lei provocandola:
-non mi pareva che poco fa fossi dello stesso avviso.-
Karin arrossì impacciata. -poco fa era poco fa. Non dovevamo.-
-quello che pensi non mi sfiora nemmeno, Karin. Continueremo quello che abbiamo iniziato, poiché non potrai farne a meno.-
-arrogante bastardo!- esclamò rabbiosa. -questo è tutto da vedere!-
-ok, come vuoi.- rispose, sogghignando e portando la mano dietro i capelli di Karin legati ancora in una crocchia per scioglierli con stile: una massa di ciocche scarlatte cascò sopra e lungo le spalle di Karin. Lei Sgranò occhi stupita: era stato un gesto davvero malizioso e sensuale.
-smettila di provocarmi con questi gesti o me la pagherai!- brontolò, a pochi centimentri dalle sue labbra e non sapendo cosa dire.
Sasuke rimase in silenzio.
-esci prima di me e dì alla camerieria che per gentilizza la chiudi tu la porta per lei, così anch'io posso uscire.-
Aveva ignorato la frase di Karin e decidendo subito come agire per non farsi scoprire.
-odio maledettamente quando inizi a darmi ordini.- sbottò infastidita lei.



 
****


-in ogni caso, Karin, dubito che tu sia attratta più dall'uomo che ti sei scopata dopo di me che da me. Perdi il controllo facilmente quando si tratta di me.-
Sasuke colse l'occasione per tirare fuori il discorso riguardo al padre di Sarada e avere la conferma che non era lui il padre della ragazzina.
In fondo, non era venuto a cercarla solo per andarci a letto e “alzare il muro” tra lei e Suigetsu, ma anche per scoprire qualcosa in più e ricevere finalmente risposte ai dubbi che lo affollavano da più di una settimana.
-cosa c'entra questo discorso adesso?- domandò confusa Karin, -non possiamo parlarne adesso. La cameriera si aspetta che esca entro pochi minuti.-
-d'accordo.. allora, quando saremo usciti, continueremo a discuterne. Se provi ad andartene farai una brutta fine.-
il suo sguardo era minaccioso e senza vie di mezzo, e le faceva chiaramente capire che non accettava obiezioni.
Concluso e deciso questo, Karin si avviò verso l'uscita.


Quando anche lui uscì dalla vasca, i due si trovarono nuovamente faccia a faccia.
Karin provò ad andarsene, ma lui la bloccò in tempo.
-non andartene.- le ordinò gelido, -proseguiamo la discussione di prima.-
-se non ti rispondo non mi lascerai andare, giusto?- si arrese Karin. -cosa vuoi sapere esattamente? Se era più bravo di te a letto?-
Sasuke non rispose e Karin la prese come una risposta positiva.
-non hai bisogno di saperlo. Lo sai cosa provo e ho provato per te.- confessò lei.
-esatto. E allora per quale motivo hai cambiato atteggiamento nei miei confronti? Perché quella mattina all'alba te ne sei andata senza dire nulla?-
Sasuke la vide pensierosa e dedusse che stesse ricordando quella notte.
-mi hai detto qualcosa prima di andartene pensando che fossi nel dormiveglia?- le domande di Sasuke sembravano non finire.



 
****


Inizio Flashback
Le calde luci dell'alba svegliarono Karin dal suo sonno profondo e per la prima volta rilassato. La tempesta era terminata e ora era solo rimasto un leggero solicino che aveva appena fatto capolino dai colli attorno a loro, che cerchiavano quella vecchia e lurida locanda dove per la prima volta lei e Sasuke si erano uniti in una notte di passione intensa.
Ogni attimo di quella notte nuvolosa e torbida era pienamente viva nella sua mente e le sembrava di rivivere tutto come se lo stesse ancora toccando.
Le mani calde di Sasuke che toccavano con sofferente eppure pregiata “brutalità” il suo corpo che ribolliva di desiderio, scorrendo ed esplorando ogni millemetro della sua pelle, dalle parti più intime a quelle più scoperte. Il loro sudore, i loro corpi bollenti, ogni strato della loro pelle era unito in un tutt'uno e aveva raggiunto il picco massimo dell'unione quando le loro intimità erano entrate totalmente in contatto.. e ancora, il suo inebriante profumo, i suoi capelli, la sua pallida fronte da doveva scendevano piccole goccie di sudore bagnato che mai l'avrebbe disgustata.. ogni cosa fremeva e picchiava dentro di lei, desiderando di riviverlo e provarlo un'altra volta.
Nonostante tutto, nonostante quello che aveva sacrificato per averlo, sperando che diventasse suo, dalla sua dignità di donna alla sua verginità.. Il fatto che avesse messo in pericolo la sua vita tante volte pur di proteggerlo.. ogni suo più folle sacrificio era stato appena ripagato con la notte più bella della sua vita.

Però, sebbene fosse successo, ancora lui non la vedeva come lei desiderava.. probabilmente non l'avrebbe mai vista più di un'amante con cui soddisfare il suo desiderio sessuale.  Il loro legame era profondo, forte, certo, ma non avrebbe mai raggiunto quello che lei sperava. O almeno.. questo era quello che Karin pensò quella notte.
Lei si era stancata di seguirlo ovunque, sempre in attesa (forse eterna) che lui si accorgesse di lei oppure che capisse che era diventata più importante e significativa di una semplice utilità. Aveva aspettato sei lunghi anni, ma l'unica ricompensa che aveva ottenuto era stata una semplice “scopata” dopo cui si era sentita dire che non doveva succedere e che nemmeno lui sapeva perché era successo. Un'altra volta Sasuke non sapeva cosa voleva.
Dopo quelle parole lei aveva finto di concordare con la sua opinione, ma aveva deciso di andarsene per sempre la mattina dopo e così avrebbe fatto in quel momento, nell'arco delle prima ora dell'alba e prima che lui si svegliasse.
Si portò a sedere sul letto, ascoltò il suo respiro regolare e il suo volto rilassato e per la prima volta non contratto o sofferente: era bellissimo così tranquillo, sembrava indifeso.
Nemmeno lei seppe quanto rimase ad osservarlo e ad ascoltare il suo respiro, avvertì solo che le sue labbra si erano incrinate in un sorriso che era un misto tra il dolce e l'amaro. La sua mano si mosse da sola, lentamente, con delicatezza.. sfiorò le ciocche corvine di Sasuke ancora leggermente umide per la notte appena trascorsa e per il sudore consumato, e le accarezzò delicamente cercando di non destarlo da quel mite sonno.
Le palpebre di Sasuke erano ancora socchiuse e di consenguenza Karin si piegò in basso e gli lasciò un tenue e soffice bacio sulla fronte, sfiorando appena la pelle.
Prima di andarsene per sempre, voleva dirgli almeno una volta ciò che provava e rivelarglielo mentre dormiva era la soluzione migliore, così sussurrò:
-grazie di tutto, Sasuke. Mi hai restituito la voglia di vivere anche solo chiedendomi di seguirti nella tua missione.- il tono di voce basso. -ti amo.. addio..- aggiunse lievemente e, detto questo, le lanciò un'ultima occhiata. Si rivestì in silenzio e uscì da quella camera.
Una lacrima che presto si sarebbe raddoppiata e poi triplicata, quadruplicata e ancora.. avrebbe rigato il suo volto per un tempo indefinito.
Le aveva appena detto “addio”, consapevole che non l'avrebbe mai più rivisto.

Fine Flashback


Karin aveva appena ricordato il momento in cui se n'era andata quella notte, soprattutto per ragionare su come e cosa rispondere alla domanda di Sasuke.
Non sapeva se sarebbe stato meglio la sincerità, oppure se la soluzione migliore era continuare a mentire a lui e a se stessa.
Quanto all'identità di Sarada, voleva che restasse ancora un segreto, ma quanto ai suoi reali sentimenti si era veramente stancata di mentirgli e di scappare.
Ci aveva provato una volta, due volte, anche tre.. ma quello che sentiva per lui non era cambiato e, anzi.. ora che era tornato e sembrava volerla a tutti costi, proseguire con le bugie restava sempre più difficile. Così, dopo quel ragionamento sui suoi sentimenti, optò per dirgli la verità una volta per tutte:
-me ne sono andata proprio per questo motivo quella notte. Me ne sono andata perché non ne potevo più di stare dietro ad uno che mi vedeva solo come un'utilità e non mi andava di fare l'amante per lo stesso motivo. Anch'io, Sasuke, ho una mia dignità. L'ho buttata via una volta, seguendoti, ma un'altra volta non volevo buttarla ancora.- dichiarò, -ti ho prestato tutto di me: il mio corpo, la mia vita, le mie abilità, la mia pazienza e le mie capacità.. ciò che provo per te e perfino la mia verginità.
Detto questo, quella sera non volevo più darti tutto senza un motivo. Quando mi hai detto per l'ennesima volta che non sapevi perché era successo quello che era successo, allora ho preso la decisone di andarmene. Quindi, Sasuke, la giusta domanda e quella che ti faccio io per l'ultima volta è: perché secondo te è successo quello che è successo quella notte? Era solo un semplice desiderio sessuale, o conto qualcosa per te?- concluse così il suo discorso.
Sasuke restò in silenzio e per un attimo portò lo sguardo altrove, forse non sapendo_un'altra volta_ cosa dire.
Finalmente, dopo qualche minuto, alzò nuovamente lo sguardo verso di lei e parlò:
-mi sono accorto quando te ne sei andata che non eri più solo un'utilità, Karin.
Non ti dirò mai cosa sento veramente, scordatelo, ma penso di avertelo fatto capire in quest'ultime settimane perché sono venuto a letto con te quella notte. Se non lo capisci, vuol dire solo che sei stupida.- ribatté secco, dandole le spalle e avviandosi verso camera sua.
Karin arrossì fortemente e per un attimo non seppe cosa rispondere: Sasuke non le aveva detto di amarla, ma almeno le aveva fatto capire che ci teneva davvero.
Dai gesti lo vedeva, ma era arrivata ad un punto che quelli non gli bastavano più.
Per buttarsi davvero in una relazione con lui, aveva bisogno di certezze e ciò che lui le aveva appena detto poteva essere un bel passo avanti.
Sasuke stava per posare la mano sulla maniglia della porta e aprirla, ma per la prima volta fu Karin a raggiungerlo poggiando una mano sul suo braccio per fermarlo.
-aspetta..- cominciò, -se ciò che hai detto è vero, beh..- distolse lo sguardo toccandosi gli occhiali in un gesto nervoso, Sasuke si irritò davanti a quell'atteggiamento:
-beh.. invece di "traccheggiare" sbrigati che ho fretta. Quindi?-
-sei il solito bastardo!! non importa, lascia perdere quello che stavo per dire.- si ritirò lei acida. Sasuke sogghignò.
-allora ricordati che dobbiamo concludere un “lavoretto”.-
Karin capì subito a quale “lavoretto” si riferiva e si imbarazzò ulteriormente cercando di non farlo notare a Sasuke.
-tsz.. non sperarci troppo.- borbottò impacciata.
Prima che entrambi potessero ritirarsi nelle loro stanze, Karin si guardò intorno cercando di capire se passava qualcuno e, dopo essersi accertata che il corridoio era vuoto, si portò avanti e unì le labbra con Sasuke, pensando di essere respinta.. tuttavia, Sasuke rispose immediamente al bacio con passione e desiderio.
Sapevano che, se fossero proseguiti oltre, sarebbero finiti in una delle stanze per soddisfare completamente la loro potente attrazione e il loro assurdo sentimento.
Non importò molto a nessuno dei due, di quel dettaglio, poiché ormai si erano chiariti almeno riguardo i loro sentimenti, ma un'altra volta furono interrotti:
-congratulazioni!!- esclamò sarcastico Suigetsu.
Lei e Sasuke si staccarono immediamente. -toglieti dai piedi, idiota!- protestò per prima.
Suigetsu la ignorò. -vedo che hai seguito subito il mio avvertimento, Sasuke.- lo provocò lui.
Karin non comprese a cosa si stavano riferendo, ma vide Sasuke lanciare un'occhiataccia infastidita allo spadaccino.
Fu a quel punto che lei chiese:
-che significa? Quale avvertimento?-
-lo capirai presto, Karin.- commentò misterioso, Suigetsu, allontanandosi con aria compiaciuta. Karin indugiò su Sasuke in attesa di una sua risposta.
-niente che ti riguarda. Lascia perdere.- e, detto questo, entrò nella sua camera senza aggiungere altro. Quel comportamento, oltre ad insospettirla la irritò anche.
Tuttavia, ora non aveva tempo di pensarci perché presto doveva tornare in laboratorio.



 
****


A Konoha, nel frattempo, Sarada e Boruto avevano parlato con Naruto che gli aveva detto che loro due più Sakura sarebbero partiti tra qualche giorno verso il paese dove Sasuke e Karin si trovavano. Sarebbero rimasti lì per una settimana.
Anche il piccione viaggiatore che avrebbe avvisato Sasuke e Karin del loro arrivo era appena partito per il villaggio della Nebbia.

 

 




 
  
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