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Autore: Gaia_dc    31/08/2015    1 recensioni
Dopo 7 anni all'NCIS, l'agente Ziva David trova il vero amore di una vita nel suo collega Tony Dinozzo, e proprio quando tutto sembra andare per il meglio, Ziva si trova a dover scegliere tra combattere per la vita, per Tony e per il bambino in arrivo, o lasciarsi andare, smettere di provare ogni forma di dolore ed abbandonare le persone che ama...
Genere: Angst, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anthony DiNozzo, Un po' tutti, Ziva David
Note: Movieverse, Otherverse | Avvertimenti: Contenuti forti
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Così era iniziata la loro storia, una storia infinita, fatta di sguardi, parole non dette, pensieri, lacrime, sorrisi, gioie e dolori, ma qualsiasi cosa, d’ora in poi l’avrebbero affrontata insieme.
 
Erano trascorsi 5 mesi dal matrimonio ed il team era alle prese con un caso di vecchia data: l’ex tenente William Parks era evaso dalla sua prigione, senza lasciare tracce di come fosse potuto accadere, ed ovviamente l’NCIS si era messa sulle sue tracce.
Quel giorno i due neo-sposi (Abby continuava a chiamarli così, sebbene erano trascorsi diversi mesi) uscirono insieme dalle porte dell’ascensore, e nonostante il grande amore che provassero, non avevano smesso di punzecchiarsi. Tony non trovava i suoi occhiali da sole e si chiedeva se non gliel’avessero rubati
Tony: “Sono convinto che me li ha presi quell’uomo che all’entrata mi ha chiesto che ore fossero… Era molto agile, magari quando mi sono girato me li ha tolti dalla testa!”
Ziva: “Ma se era più basso di te ed aveva un protesi alla gamba e perso entrambe le braccia?!” lo rimbeccò ridendo.
Tony: “Magari era tutta una messa in scena…”
Ziva: “Beh, sei un ottimo investigatore… Investiga!” rispose lei sarcastica.
McGee: “Ed io che credevo che mi sarebbero mancati i vostri litigi, e sarei stato costretto ad assistere a scenette smiel…” Non fece in tempo a finire la frase che subito i due erano tornati ad essere una coppietta felice.
Ziva: “Beh l’importante è che non mi abbia rubato l’anello che mi ha regalato il mio principe”
Tony: “Se l’avesse fatto a quest’ora sarebbe un uomo morto” poi rivolgendosi a McGee “Guarda e impara pivello”.
Un attimo dopo entrò Gibbs che aveva assistito alla scena
Gibbs: “Non voglio crearmi carie a stare nel mio ufficio…” scherzò con aria divertita guardando i due piccioncini, poi rivolgendosi a Tony “Tieni Dinozzo, ti erano caduti per strada, me li ha dati un vecchietto malconcio senza braccia” disse lanciandogli il suo paio di occhiali.
 
Ziva intanto era tornata al lavoro, ed aveva subito trovato delle informazioni importanti sulla fuga di Parks
Ziva: “Gibbs ho trovato delle informazioni: mentre era in cella ha avuto degli incontri con un serial killer, significa che non è la prima volta che riusciva ad evadere”
Gibbs: “Hai il suo nome?”
Ziva: “Ryan Delko, ex agente della CIA. E’ nato nel Colorado da una povera famiglia di italo-americani, padre operaio e madre cameriera. Ha studiato all’università di Denver che è stata pagata dallo zio, avvocato della marina. Pare sia stato espulso per uso di sostanze stupefacenti, ma grazie alla raccomandazione dello zio è riuscito comunque a entrare nella CIA. Al di fuori dell’ambito lavorativo ha fatto conoscenze che l’hanno spinto a diventare un serial killer e ad abbandonare di sua spontanea volontà l’associazione. Adesso è considerato un latitante”
Gibbs: “Ottimo lavoro Ziva… Dinozzo, prendi esempio da tua moglie!” disse con un ghigno.
Tony: “Tu sei la mia ninja, fai sempre un ottimo lavoro”
McGee sbuffando, iniziò ad aspettarsi una vita piena di smancerie del genere.
 
Tornati a casa, Tony e Ziva decisero di vedere un film: dopo una lunga e faticosa mattinata ci stava proprio! Eppure fecero tutt’altro che rimanere fermi su un divano a vedere un film; giocarono per ore, rincorrendosi, facendosi il solletico, Tony prendeva Ziva sulle spalle e la faceva cadere a peso morto ovunque fosse possibile. D’un tratto lei si fermò, si era accorta di una strana cosa, ma non ci diede peso e continuarono così tutto il pomeriggio.
 
La sera si ricordò del pensiero che l’aveva turbata e decise di uscire e andare in farmacia. Quando Tony la vide rientrare con la busta verde si precipitò su di lei temendo il peggio, ma lei lo rassicurò dicendo che doveva solo controllare una cosa. Pochi minuti dopo Tony stava preparando un piatto sofisticato per sua moglie, quando questa entrò timidamente nella stanza senza farsi notare. Era bellissimo il suo Tony, persino con quel grembiule da chef. Appoggiata alla porta della cucina il suo cervello già fantasticava sulle meravigliose avventure che avrebbero vissuto insieme, poi le tornò in mente la notizia che doveva comunicargli e si incupì, ma lui era l’amore della sua vita, avrebbe fatto qualsiasi cosa per lei, avrebbe capito.
 
Si avvicinò lentamente al marito e le mise una mano sulla spalla. Tony si girò e la vide. Era bellissima anche con quel vestitino corto di seta da notte, scalza, ed i capelli sciolti che le ricadevano sul volto. Aveva uno sguardo perso, pareva preoccupata.
Tony: “Amore, che succede, sembri angosciata” le carezzò il volto. Lei non riusciva a guardarlo negli occhi, temeva che non avrebbe capito; poi alzò lo sguardo e con gli occhi colmi di lacrime disse
Ziva: “Tony… Io, non so come dirtelo, promettimi che cercherai di capire”
Il ragazzo aveva iniziato a preoccuparsi, l’aveva tradito? Impossibile non era da lei! E cosa stava succedendo che la turbava a tal punto?
Tony: “Te lo prometto”
Ziva: “Aspetto un bambino… Sono al terzo mese” Tony aveva uno sguardo stupito, e Ziva temette che le dicesse di abortire, perché non si sentiva pronto, o perché nonostante quelle fedi un bambino l’avrebbe legato a lei più di ogni altra cosa…
Tony: “Ziva… E’ la cosa più bella che tu potessi dirimi! Se temevi la mia reazione, facevi bene, perché chiunque si azzarderà a sfiorarti d’ora in poi… La mia reazione sarà molto aggressiva” disse con un sorriso smagliante “Sei la cosa più importante che esista al mondo per me, ed anche se sarà difficile con il lavoro che conduciamo, io questo bambino lo voglio crescere, è frutto del nostro grande amore”
Ziva non riusciva a crederci, anche se infondo sapeva che l’avrebbe presa bene, perché da quando una sera di un anno e mezzo fa gli aveva fatto la promessa che le sarebbe rimasto fedele per sempre, era cambiato, o meglio, è sempre stato così, doveva solo dimostrarlo.
Presa dal suo istinto gli diede un timido bacio, e lui colse l’occasione per prenderla in braccio. Adorava farlo, perché così la sentiva più vicina al suo corpo, riusciva a percepirne il profumo, un profumo bellissimo, di vaniglia.
 
Avevano deciso di non dirlo a nessuno, perché bastava una parola fuori posto che Vance sarebbe venuto a saperlo, impedendole di rimanere all’NCIS per quel periodo, ma lei voleva continuare le indagini su quel tenente evaso che tanti anni prima, nella sua infanzia, aveva fatto soffrire lei e la sua famiglia.
 
La mattina seguente avevano il giorno libero, ed andarono a fare le analisi per sapere se si trattava di un maschietto o di una femminuccia. Pochi giorni dopo Tony era già andato a ritirare l’esito degli esami, mentre Ziva era rimasta a casa per preparare il pranzo. Quando Tony entrò in casa non aveva ancora visto il risultato, voleva farlo con sua moglie. La guardò e pensò che nonostante fosse già a cavallo fra terzo e quarto mese, il suo corpo era perfetto, non aveva alcuna rotondità sul ventre, ed aveva un carattere che pochi possono vantare. Era ribelle e volitiva, forse nessuno possedeva una così grande forza di volontà, ma aveva un cuore tenero e fragile, che a furia di essere riparato, adesso non necessitava altro che tanto amore. Aveva bisogno di essere amata, ed era stata fortunata, perché l’uomo che aveva accanto l’amava come nessuno.
 
Ziva: “Ciao tesoro, hai già visto le analisi?”
Tony: “No, volevo farlo con te”
Si diedero un piccolo bacio prima di sedersi sul divano ed iniziarono a sfogliare il documento in cerca di quell’informazione, quando
Tony: “Eccolo!”
Ziva: “E’ una femminuccia, è bellissimo”
Tony era al settimo cielo, non poteva desiderare altro.
Tony: “Come la vogliamo chiamare?”
Ziva: “Non so se ti piace, ma io mi chiedevo se come secondo nome ti andasse bene…”
Tony: “Tali? Si! Mi piace molto, e come primo?”
Ziva: “Penso che ti faccia piacere chiamarla Kate”
Tony fece un lieve sorriso ricordando la sua collega
Tony: “Si, sarebbe bellissimo”
Ziva: “E poi so che era una ragazza bella ed in gamba”
Il ragazzo conosceva sua moglie e sapeva già che anche se lei non l’avesse mai conosciuta, provava un certo affetto, d’altro canto lei aveva preso la sua scrivania
Tony: “Si, ma mai quanto te, mia piccola ninja”
La loro felicità si manifestò in due splendidi sorrisi, che pian piano, sfociarono in un unico bacio colmo d’amore e affetto.










-Nota: Ciao a tutti, piaciuta la notizia? Vi do un piccolo consiglio: godetevi questi momenti, perché presto qualcosa sconvolgerà la situazione. Baci Gaia.
   
 
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