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Autore: zaynseyes_    01/09/2015    1 recensioni
"Tu--tu non assomigli ad un angelo" esclamai stupidamente. Il ragazzo aveva tatuaggi lungo le braccia e un abbigliamento poco consono all'aspetto di un angelo. Che poi, come diavolo si vestiva un angelo?
Lui fece spallucce "Che ti aspettavi? Non tutti gli Angeli sono uguali"
"E a me doveva capitare quello che assomiglia al tatuatore in fondo alla strada?"
*
Si avvicinò e mi sfiorò la guancia con il naso, accarezzandomela delicatamente e respirando pesantemente sulla mia pelle.
"Sei la persona più bella che abbia mai visto in tutta la mia vita" le parole mi uscirono dalla bocca senza il mio consenso.
La logica e il corpo di Zayn più vicino del dovuto, a quanto pare non andavano molto d'accordo.
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| Dove Zayn è un Angelo Custode un pò particolare e Charlotte una ragazza molto realista e affatto sicura di se stessa |
#Accenni Larry, se non vi piace il genere evitate di leggere o in alternativa di saltare le parti inerti ad esso. Grazie dell'attenzione.
Genere: Comico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Boccheggiai alla ricerca di fiato e spalancai gli occhi di scatto. Subito mi misi seduto e tossì per la mancanza di ossigeno nei polmoni. Mi misi una mano sul petto e lentamente ritornai a respirare regolarmente. Mi guardai intorno con la vista un pò appannata, cercando di capire dove mi trovassi. Sbattei le palpebre un paio di volte ed osservai meglio la stanza che mi circondava.

Era una camera da letto, che a dirla tutta non era un granché: le mura erano spoglie e di un triste grigio, c'era una minuscola finestra alla mia sinistra e un armadio di legno fronte a me piuttosto vecchio e malandato.

Mi alzai, osservando ancora incredulo la stanza e chiedendomi dove diavolo fossi finito. Uscì fuori dalla camera da letto e seguì lo stretto corridoio fino ad arrivare ad un salone arredato con un semplice divano, una mensola con qualche libro e qualche quadro raffigurante paesaggi, vasi ed altri elementi poco originali. Vidi una porta alla mia destra ed entrai, trovandomi davanti una cucina dove prevaleva principalmente il colore rosso e nero. Era piccola ma piuttosto accogliente per una persona.

Era pur sempre un posto dove dormire e stare al caldo, quindi non mi potei lamentare più di tanto.

Scossi la testa del tutto sconvolto e confuso. Di chi era questa casa e cosa ci facevo qui?

Improvvisamente mi venne un dubbio e corsi per il lungo e stretto corridoio verso quello che pensavo fosse il bagno.

Entrai e mi guardai immediatamente allo specchio con il cuore in gola e l'incertezza a dipingermi i lineamenti del viso.

Sospirai sollevato quando vidi nel riflesso che ero rimasto sempre lo stesso di sempre e che non ero cambiato di una virgola. La mia pelle era sempre di un colorito un pò scuro, gli occhi sempre color cioccolato, la leggera barba sempre presente e il mio ciuffo un pò sciupato e a coprirmi leggermente la fronte.

Sorrisi, contento di vedere che avevano lasciato intatto il mio aspetto fisico e la mia memoria.

Adesso ero solo, potevo vivere la mia vita come volevo senza essere giudicato da nessuno.

Il mio unico obiettivo era trovare Charlotte e riconquistarla. Non potevo perderla, non lei.

Però prima dovevo trovare un lavoro e cercare di mantenermi. Dovevo avere almeno un pasto caldo sul tavolo e la possibilità di farmi una doccia, riuscendo anche a pagare le bollette di luce e gas ed arrivare così a fine mese.

Sbuffai irritato.

Il lato negativo di essere ritornato umano.

◆◆◆◆◆◆

Charlotte's POV

"Dai Harry! Ridammelo!" risi e cercai di riprendere il cappello di lana che il riccio mi aveva strappato da sopra la testa, e che adesso teneva tra le mani.

"Stavo pensando che mi starebbe benissimo addosso, tu non credi?" sghignazzò lui, tenendo il cappello lontano dalla mia visuale.

"Te lo puoi scordare! Non ti regalerò il mio cappello preferito!" saltellai intorno a lui e cercai di acchiapparlo, inutilmente.

"Mi spiace ma credo che dovrai dirgli addio" esclamò facendo un sospiro melodrammatico.

Feci il viso da cucciolo smarrito sporgendo le labbra all'infuori e sbattendo più volte le palpebre.

"Per favore" dissi con la voce da bambina.

Lo sguardo di Harry si posò sulle mie labbra e sorrise sghembo.

"Okay, te lo ridarò indietro." annunciò "Ma ad una condizione"

Alzai gli occhi al cielo e scossi la testa "Con te c'e sempre una condizione"

"Non è vero!" esclamò indignato.

"Ieri mi hai prestato la tua giacca di tua spontanea volontà per neanche cinque minuti, perché fuori c'era troppo freddo, ed in cambio hai voluto che andassimo a mangiare un gelato." incrociai le braccia al petto "E poi, un gelato in inverno, davvero?

"Perché, che c'è di male?" chiese con le sopracciglia aggrottate.

"Fuori c'erano a stento otto gradi, Harry" alzai un sopracciglio divertito.

"È sempre il momento giusto per un buon gelato." fece spallucce. Poi si fece un attimo pensieroso, mettendosi un dito sul mento e dopo pochi secondi gli occhi gli si illuminarono di uno strano luccichio e mi guardò divertito "Quindi, visto che il gelato è escluso, dovrei chiederti qualcos'altro in cambio"

"Qualcosa che magari non riguardi favori sessuali, grazie"

"Dannazione, adesso devo chiederti qualcos'altro" mise su il broncio.

Ruotai gli occhi e lo spinsi giocosamente "Ridammi il mio cappello o ti denuncio per furto"

"Non lo faresti" mi sorrise genuinamente, avvicinandosi di qualche passo.

Rimasi un attimo in silenzio "Oh, ridammelo e basta!" cercai di afferrare il cappello, facendo un agile scatto in avanti e scontrandomi quasi contro il solido petto di Harry, ma lui fu più veloce e lo allontanò dalla mia presa.

Poi mi si avvicinò ancora un pò, i nostri petti erano vicinissimi, e sempre guardandomi negli occhi allungò entrambi le mani verso di me e mi mise cautamente il cappello in testa, sistemandomi poi attentamente una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Sorrise ampiamente, mettendo in mostra le fossette.

"Adesso mi devi un bacio" affermò divertito, chinandosi leggermente verso di me.

"Io non ho mai accettato questa condizione" risposi, alzando un sopracciglio e curvando le labbra in un sorriso.

"Ed io non ho mai detto che dovevi accettarla"

Premette le sue morbide labbra sulle mie, con ancora un sorriso ad occupare entrambi i visi. Fu un bacio molto leggero, non andammo oltre. Era come se non fossi del tutto pronta a lasciarmi andare con Harry, qualcosa mi bloccava dal farlo. E probabilmente anche lui Harry lo aveva capito.

Quando ci allontanammo sentì una piccola fitta al cuore. Non era più così piacevole ed eccitante baciare Harry, e davvero non riuscivo a capire il perché. Forse dovevo semplicemente lasciare che mi baciasse sul serio, forse questo avrebbe riacceso la voglia di continuare a baciare quelle morbide e rosse labbra. Però non ero pronta a farlo, non adesso. Non quando il pensiero di avere le sue labbra sulle mie mi sembrava così indifferente e quasi fastidioso. Diedi la colpa di tutto questo al mal di testa che ancora mi trapavana incessantemente la testa.

"Ehi, cosa c'è che non va?" chiese lui preoccupato, accarezzandomi una guancia con il pollice.

"N-niente. Ho solo un pò di mal di testa" sorrisi debolmente.

"Vuoi che ti riaccompagni a casa?" chiese dolcemente.

"No," scossi la testa sicura "voglio stare ancora un altro pò con te" risposi sinceramente.

Harry era davvero una buona compagnia e mi piaceva averlo tra i piedi. Era così dolce disponibile e affettuoso che era impossibile non apprezzarlo come persona. Rachel aveva ragione, Harry era un bravo ragazzo.

Lui mi sorrise e le sue dolci fossette, che gli davano l'aria da eterno bambino, fecero la sua comparsa. Poi si fece un pò più serio e fece correre la sua mano libera lungo i capelli.

"Devo dirti una cosa" disse serio.

"Cosa?"

Lui sembrò vacillare per un paio di lunghi secondi, per poi scuotere leggermente la testa.

"Stava pensando...che ne dici se, uhm...si, ti-- ti piacerebbe essere la mia ragazza?"

Boccheggiai sorpresa. Volevo essere la sua ragazza? La fidanzata di un'adorabile, dolce ragazzo? Diamine, certo che si!

"Si, Harry. Mi piacerebbe tanto" gli sorrisi e lui mi abbracciò di slancio, tenendomi stretto a sè.

"Non sai quanto mi hai fatto felice" disse, la sua voce soffocata dal tessuto del mio maglione.

"Perché non dovrei stare con te?"

"Pensavo che non avresti accettato. Tu se così...sei troppo per me, ed io non ti meriterei"

Mi staccai leggermente dal suo abbraccio, mettendomi faccia a faccia con il suo viso.

"Non è vero, non lo devi neanche pensare." lo guardai dentro i suoi meravigliosi occhi verdi "Tu sei la persona più buona e gentile che io conosca"

"No," scosse la testa e abbassò lo sguardo "sono una persona orribile, Charlotte"

Gli alzai il mento con un dito "Non so cosa tu abbia fatto, ma non importa. Il passato è passato, e adesso ci siamo io e te nel presente, okay? Concentrati solo su questo"

Fece un sorriso triste e poi annuì debolmente. Qualcosa nel suo comportamento non mi convinceva per niente, ma decisi di non indagare oltre.

Sospirò pesantemente e mi abbracciò nuovamente, respirando a lungo tra i miei capelli.

"Scusa" soffocò e quasi nemmeno lo sentì.

"Non devi scusarti" risposi, un pò confusa.

"Si, invece" rispose enigmatico, con un sospiro triste.

Aggrottai la fronte e ripensai alle sue parole. Ormai era ovvio che mi stesse nascondendo qualcosa, ma non volevo fare l'impicciona o l'insensibile obbligandolo a confessare. Prima o poi me lo avrebbe detto di sua spontanea volontà. Era solo questione di tempo.

◆◆◆◆◆◆

Zayn's POV

Finalmente ero arrivato a scuola. Oggi mi ero reso conto di quanto casa mia fosse lontana da quell'edificio.

Casa mia. Mi faceva ancora strano dire che fosse effettivamente mia, ma dovevo farci l'abitudine. Ieri non avevo dormito perché sia il letto che il divano erano molto scomodi, quindi avevo passato la notte in bianco a rimuginare su quello che dovevo fare una volta arrivato a scuola, come mi dovevo approcciare con Charlotte, cosa avrei dovuto dirle. Purtroppo non ero arrivato ad una conclusione e quindi decisi di improvvisare.

Entrai nel cortile e non vidi Charlotte da nessuna parte. A passi felpati percorsi il grande cortile che ormai conoscevo a memoria anche se non l'avevo mai percorso da essere umano. Vidi in lontananza un ragazzo che mi era abbastanza familiare e mi avvicinai per osservarlo meglio.

Era Louis, l'amico di Harry.

Forse se avessi fatto amicizia con lui, mi sarei potuto intrufolare meglio dentro il gruppo.

Decisi di fare amicizia con Louis. In fondo poteva sembrare piuttosto strano che un ragazzo, che non frequentava nemmeno quella scuola perché già maggiorenne, si avvicinasse ad una ragazza così di punto in bianco, senza un apparente motivo. Mi avrebbe preso per uno stalker o maniaco sessuale, e l'ultima cosa che volevo era spaventarla.

"Ehi," accennai un leggero sorriso nella direzione del ragazzo "hai da accendere?"

Lui si girò distrattamente e mi squadrò dalla testa ai piedi con un sopracciglio leggermente alzato.

"Almeno ce l'hai la sigaretta?"

Mi guardai le mani e le vidi vuote. Mi schiaffeggiai mentalmente per la mia stupidità e cercai il pacco di sigarette dentro le tasche dei jeans che ovviamente erano vuote. Mi appuntai mentalmente di  comprarne un pacchetto prima di ritornare a casa.

"Io, uhm, credo di essermele dimenticate a casa"

Il ragazzo di fronte a me si mise a ridacchiare e scosse la testa.

"Cosa ti fa pensare che io fumi?"

Lo guardai con la fronte aggrottata. Non avevo neanche pensato a quell'eventualità. Credevo fosse una buona idea sciogliere il ghiaccio in quel modo, di solito funzionava sempre.

"Perché sembri un fumatore?" risposi insicuro, completamente a corto di idee.

"Davvero?" chiese con un angolo della bocca sollevato.

"Uhm si." dissi mordendomi un labbro "Okay no, volevo solo parlare un pò con te" abbassai le spalle sconfitto.

Bel piano del cazzo, complimenti Zayn.

"Con me?" chiese confuso, arrossendo leggermente.

"Mi sembri un bravo ragazzo." gli sorrisi "Sono nuovo della zona e volevo farmi un paio di amici, e appena ti ho visto qui ho pensato "ehi, questo ragazzo sembra davvero un tipo socievole!" quindi...eccomi qui"

"Oh." rispose con gli occhi spalancati, arrossendo a dismisura "Io-- di dove sei?" chiese timidamente.

"Bradford" risposi senza emozione nella voce. Inutile dire che provavo nostalgia di casa mia e della mia famiglia, però avevo già preso la mia decisione e adesso dovevo raggiungere il mio obiettivo.

"È molto lontana da qui." pensò ad alta voce Louis "Cosa ti ha portato in questa cittadine sperduta?"

"Una ragazza" sorrisi al pensiero che finalmente avrei potuto rivederla.

"Wow amico." esclamò Louis "Devi proprio amarla, quella ragazza!"

Abbassai lo sguardo imbarazzato e semplicemente annuì timidamente.

"Quindi lei si trova qui? Cioè, è in questa scuola?" mi sorrise genuinamente.

"Si" risposi, indeciso se dirgli chi fosse o semplicemente omettere la parte di 'Charlotte è la ragazza di cui sono fottutamente innamorato, nonché suo angelo custode da 17 anni'.

"In effetti mi sembravi troppo grande per frequentare ancora le superiori." ridacchiò lui "A proposito, quanti anni hai?"

"Diciannove." risposi prontamente "Anche se molti me ne danno venticinque" risi.

"Non sembri così vecchio!" scosse la testa indignato "Anche se quei tatuaggi non ti aiutino poi molto"

Risi e mi osservai il braccio quasi pieno di tatuaggi. Amavo ognuno di loro e non me ne ero pentito di nessuno di quello, neanche del più piccolo. Mi ricordavano il mio passato, ed era un bene ricordare della mia famiglia e del mio vecchio io.

"Io comunque sono Louis, Louis Tomlimson" allungò la mano nella mia direzione.

"Zayn Malik" mi presentai afferrandogli la mano e regalandogli un sorriso smagliante.

"Non sei inglese" dedusse con un leggero sorriso.

"In realtà sì." ridacchiai "Mio padre era pakistano ma si innamorò follemente di una donna inglese che ogni anno puntalmente visitava la sua città natale. Così i due si conobbero e lui si trasferì qui, più innamorato di prima. Tanti anni dopo decise di sposarla e mettere su famiglia. Quindi sì, sono sono nato e cresciuto in Inghilter-"

"Ehi Lou"

Louis si voltò e le sue labbra si lasciarono andare ad un enorme sorriso.

"Haz" rispose al saluto con la sua squillante voce.

Finalmente potevo conoscere il mio rivale.

Harry guardò il ragazzo accanto a lui con un sorriso teso per poi lanciarmi una lunga occhiata con la fronte aggrottata, diffidente nei miei confronti.

"Oh, lui è Zayn!" esclamò felice Louis, dando per scontato che mi conoscesse.

Harry lo guardò ancora più confuso di prima e Louis cercò di spiegarsi meglio.

"È un ragazzo che conosco da circa...uhm, diciamo un paio di minuti e che adesso è diventato mio amico" sorrise raggiante lui.

"Ma se neanche lo conosci!" Harry guardò stranito Louis.

"È venuto da Bradford per cercare la ragazza di cui è innamorato. Lo sai quant'è lontana Bradford da qui? Insomma, si parlano di lunghissime ed interminabili ore. Non si può non apprezzare un ragazzo del genere"

"E quindi è già diventato tuo amico?" rispose scettico lui con un sopracciglio alzato.

Strinsi le mani a pugni. Quel bambolotto di porcellana mi stava rovinando il piano. Sapevo che avrebbe avuto una reazione del genere, ma non potevo permetterglielo.

"Haerry, non fare il melodrammatico! È un ragazzo apposto, davvero. Non mi seguirà fino a casa per stuprarmi e rapirmi, con l'intenzione di guadagnare un proficuo riscatto, sta tranquillo"

Harry mi squadrò per bene, soffermando lo sguardo sui miei numerosi tatuaggi del braccio e quelli sporgenti delle clavicole.

"Non mi fiderei molto. Mi sembra tutto fuorché un bravo ragazzo"

"Io sono ancora qui." gli ricordai, incrociando le braccia al petto "E tu, ricciolino, non sei il bodyguard di Louis, quindi lascia fare a lui le sue scelte" sbottai seccato.

Harry tornò a guardarmi negli occhi con una scintilla di rabbia ad accendergli gli occhi verdi e strinse le labbra in una stretta linea.

"Ehi, posso essere amico di tutti." disse Louis, mettendo una mano sul braccio di Harry e accennando un sorriso "Sai che non sceglierei di avere come amico un serial killer. Dagli un pò di fiducia"

"Tu dai troppa fiducia a troppe persone." rispose Harry, scuotendo la testa. Poi si chinò leggermente verso di lui, mettendosi alla sua stessa altezza, e gli sussurrò "Lui non mi piace, Lou" sussurrò a bassa voce, credendo forse che non potevo sentirlo.

Roteai gli occhi.

"Non fare il bambino, Haerry. Vedrai che piacerà anche a te!" poi mi salutò e velocemente gli mise un braccio sulle spalle, guidandolo verso l'entrata della scuola.

Tutto quello che sentì dopo fu il "perché, a te piace?" di Harry e per poco non mi misi ad urlare un "io piaccio a tutti. Non c'è da stupirsi, idiota"

Presi un profondo respiro e mi guardai attorno, ma di Charlotte nessuna traccia. Adesso che avevo Louis come amico mi sarei potuta avvicinare a lei con più facilità, ma sapevo già che Harry sarebbe stato un problema difficile da risolvere. Speravo solo che non mandasse in frantumi il mio piano.

 

_____________

Forse questi possono sembrare dei capitoli noiosi ma la storia deve ancora evolversi, don't worry!

Alla prossima xx

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Scusate, ma quest'immagine è troppo per il mio debole cuore da shippatrice di Zouis ((come bromance)) gnaw.

  
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