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Autore: lilla_90    01/09/2015    0 recensioni
"Ed è quando perdi tutto che devi avere la di rialzarti e ricominciare da capo". Questo è il pensiero di Celeste, una ragazza come tante, in viaggio per ricostruire quello che ha perso per sempre... Non sa cosa le riservi il futuro ma...
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
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CAP 4: Party “Oh guarda quello… entriamo!” esclama Angie entrando nell’ennesimo negozio seguita poco dopo dal resto del gruppo. Sì, la giornata rilassante che doveva essere si è rivelata una corsa per negozi unica. Angel, Chiara, Cristal e Isabel sono alla ricerca di un vestito da mettere stasera alla festa in spiaggia; Gianluca e Andy le seguono loro malgrado e poi ci sono io, che invece di trovarmi qualcosa di femminile da mettere sto con i ragazzi sulle poltroncine ad aspettare i comodi delle altre. “Io propongo l’evasione chi è con me?” chiedo ad un certo punto con la noia a livelli esorbitanti. “Io! Il problema è come…” salta Andy. “Vi copro io ragazzi…” dice Gian mettendosi comodo sulla poltroncina ormai esasperato. “Come bro? E tu?” “E chi la sente più poi Angel? Tranquilli, andate e divertitevi anche per me” “Grazie sei un tesoro!” lo saluto con un bacio sulla guancia, poi esco dal negozio stando attenta a non farmi vedere ma… dove cavolo è finito Andy?! Guardo all’interno dell’edificio e lo trovo ad ammirare una giacca di pelle nera borchiata. “Ma sei scemo o mangi sassi?!” bisbiglio appena rientrata. “Guarda che spettacolo!” “Sì carina… andiamo?” “Acida che non sei altro… vado a pagare e ti raggiungo” “Ok ma sbrigati!” e riesco dal negozio. Poco dopo mi raggiunge con un sorriso a 32 denti. “Contento?” chiedo annoiata appoggiata al muro. “Sì” risponde come un bambino a cui hanno appena regalato la bicicletta nuova. Guardandolo è inevitabile non ridere. “Allora che si fa?” chiede alla fine. “Non saprei… cinema?” “Mi addormenterei” “Spiaggia?” “Troppo affollato e caldo” “Bowling?” “In due non c’è gusto” “Passeggiata?” “Troppo noioso” “Giro in libreria?” “Non leggo quasi mai” “Una mazzata in testa?” “Troppo dolorosa” ridacchia. “Senti superstar… so che sei abituato alla vita ‘sesso, droga e rock’n’roll’ ma io sono una ragazza ‘comune’ che fa cose ‘comuni’ ” “Perché non hai detto ‘normale’?” “Ti conosco ormai! Mi avresti detto ‘E da quando in qua sei normale?’ ” “Sto diventando troppo prevedibile, devo aggiornarmi” constata cominciando a camminare seguito subito dopo da me. “Quindi? Che si fa?” “Gelato?” chiede tranquillo. “No dico tu mi hai fatto perdere tutto sto tempo per trovare qualcosa da fare che ti potesse piacere e te ne esci così?” “Mi è venuto in mente adesso non è colpa mia… e poi è una cosa ‘comune’ ” si difende marcando bene l’ultima parola. “E vada per il gelato allora” e ci incamminiamo verso una gelateria. Dopo averla trovata, prendiamo ognuno il suo gelato e ci sediamo ad un tavolino che da sull’oceano. “Quante camere ha casa tua?” esordisco dal nulla. “Eh? Perché ti interessa?” domanda preoccupato. “Beh dovrò pur stare da qualche parte quando Angie mi sfratterà! Perché dopo oggi è certo che mi butterà fuori di casa quindi mi porto avanti” “Ahahahah se ne esci viva sì! C’è la stanza degli ospiti o, in alternativa, il divano. Mi hai fatto spaventare: pensavo fossi una stalker seriale che vuole intrufolarsi in casa mia per stuprarmi o uccidermi!” “E cosa ti fa pensare che non lo sia davvero?” lo sfido. “Non hai la faccia di una stalker cara” “Mai giudicare un libro dalla copertina!” “Io non giudico… so e basta! E poi che cavolo di discorso!” “Ah non guardare me… hai fatto tutto da solo! Io stavo solo dietro al tuo ragionamento” mi difendo tornando a mangiare il mio gelato. “Lasciamo perdere che è meglio…” conclude ridendo sotto i baffi. “Quindi cosa hai intenzione di fare con il lavoro? Quando comincerà la scuola sarà difficile organizzarsi” continua dopo un po’. “Beh alla mattina sarò a lezione, il pomeriggio lavoro e la sera studierò; non posso farci niente. Ma la mia capa è comprensiva… riusciremo a trovare un compromesso” spiego tranquilla. “Beh speriamo…” “Ma guarda un po’ chi si vede!” esordisce una voce alle nostre spalle. “We gente! Che ci fate qui?” domanda Andy avvicinandosi ad un gruppo di ragazzi. “Volevamo cambiare aria… te che combini?” risponde un ragazzo dai capelli castani lunghi fino alle spalle. “Mi rilasso” spiega, poi avvicinandosi a me continua: “Ragazzi, lei è Celeste, Cel, loro sono Ashley, Jake, Jinxx e Christian, la mia band” ci presenta. “Ah quindi è lei la tua amica italiana di cui parli tanto…” salta Ashley. Sembrano persone a posto e molto simpatici. Il pomeriggio passa e constato che questi tizi non hanno niente di a posto, anzi, sono pazzi da legare! Mi hanno raccontato qualche aneddoto del loro ultimo tour e si salvi chi può!. - Conoscerò mai una persona normale? È chiedere troppo?-. “No basta ragazzi che così me la traumatizzate!” esclama Andy con ancora le lacrime agli occhi dal ridere. “Va bene…” dice CC (Christian). “Ragazzi direi è ora di andare se no quelli del residence dove stiamo non ci danno niente da mangiare, il che sarebbe un peccato dato che cucinano divinamente” esordisce Jinxx alzandosi seguito dopo dagli altri. “Sì direi… Celeste: è stato un piacere… spero di rivederti presto” mi saluta Ash abbracciandomi. “Anche per me… sì dai ci organizzeremo” gli rispondo ricambiando l’abbraccio. Stesso rituale con CC, Jake e Jinxx, salutano Andy e si incamminano verso la loro auto. “Credo sia ora di andare anche per noi… sono già le 8.00 p.m. e dobbiamo ancora prepararci per la serata” mi informa Andy. “Dobbiamo proprio? Io sto così bene qua” lagno rimettendomi seduta. “Non fare la bambina…” mi ammonisce lui e vedendo che non mi alzo comincia a camminare e sparisce dalla mia visuale ma dal rumore dei passi so che non è lontano. Infatti un secondo dopo mi ritrovo scaraventata contro la ringhiera del balcone. “Ma sei cretino?!” urlo mentre lui è piegato in due dal ridere. “Scusa ma questa scena è degna di una candidatura all’Oscar!” riesce a farfugliare mentre riprende fiato. E senza altre parole torniamo all’auto. “Si può sapere dove cavolo è finito il mio mascara?!” impreca per l’ennesima volta Angie mentre saltella per la stanza. “Se non lo sai tu, bella mia, non so che dirti” le rispondo esasperata. Lei sbuffando si barrica in bagno. Appena tornata dalla passeggiata mi sono dovuta sorbire tutta una menata da parte di Angie (lunga una mezzoretta buona). Poi ha cominciato a prepararsi e, calcolando erano appena le 9.15 p.m. e i ragazzi sarebbero passati alle 10.40 p.m., mi sembrava abbastanza eccessivo 2 ore di preparazione. Infatti come degno opposto, io mi sono vestita e truccata in 10 minuti. “Non ce la farò mai!” mugugna da dietro la porta. “Hai ancora 15 minuti” “Appunto”. Io, per ingannare il tempo, mi alzo e vado verso lo specchio per riguardare la mia figura: i capelli castani adesso sono mossi; il trucco è leggero: un filo di matita nera, mascara blu scuro e fondotinta. L’abbigliamento è ancora più semplice: canotta bianca, gilet di jeans azzurro chiaro e jeans corti blu scuro. Ai piedi calzo le mie adorate vans nere. -Non mi sarò sbattuta più di tanto ma il risultato non è male no?-, e con questo pensiero appare il mio opposto: Angel indossa un tubino blu notte che le arriva fin sopra il ginocchio, i capelli sono raccolti in un volontario chignon spettinato, gli occhi risaltati dalla matita nera e dal mascara e ai suoi piedi un paio di bellissimi sandali a zeppa: è semplicemente fantastica! “Sei bellissima, wow…” dico di getto. “Davvero? Grazie” risponde con un gran sorriso. “Vado un attimo a risistemarmi i capelli, torno subito” mi informa mentre torna in bagno. Proprio un attimo dopo bussano alla porta. Vado ad aprire e mi ritrovo il mio migliore amico appoggiato con una mano al muro da fianco alla porta. -Ma quanto non è bello?!-. Ha sempre il suo stile: maglia nera, skinny neri strappati e vans. Appoggiata sulla spalla ha la giacca che ha comprato oggi pomeriggio. “Ribadisco che il cellulare lo hanno inventato per un motivo” brontola sorpassandomi ed entrando in camera. “Da che pulpito vien la predica: se tu guardassi il cellulare vedresti un messaggio da parte di Angie che dice che il mio telefono è nella tua macchina. Deve essermi scivolato dalla tasca” “Io non ho ricevuto proprio nien…” ma si interrompe guardando lo smartphone. “Come volevasi dimostrare” ridacchio sorpassandolo a mia volta per prendere la borsa. “Gian dov’è?” “Ha detto che ci raggiunge direttamente là perché aveva del lavoro da finire” spiega osservandomi attentamente. Da quando è entrato non mi ha tolto gli occhi di dosso; continua a fissarmi e la cosa è abbastanza imbarazzante. Con i suoi occhi poi, che fanno venire i brividi con un solo sguardo! “C’è qualcosa che non va?” gli chiedo preoccupata. “No è che… sei fantastica…” sussurra avvicinandosi a me. “C-cosa? Ma stai bene?” “Mai stato meglio e hai capito benissimo quello che ho detto…” “Sì ma perché?” “Quale ragazza di oggi andrebbe ad una superstramegafesta vestita così? Sei fantastica perché sei te stessa sempre e comunque. Non ti interessa cosa pensi la gente di te… tu vivi la tua vita e basta!” “Oh Andy… tu non mi conosci…” “Sì invece… non conoscerò la tua storia, il tuo passato, ma so quello che vedono i miei occhi” “È questo il problema! Tu non sai quello che ho dovuto passare quindi non puoi conoscermi veramente. Quella che indosso ogni santo giorno è solo una dannata maschera per far credere a tutti voi che vada tutto bene quando in realtà sto una merda! Prima di partire tutti mi guardavano con compassione e pena e cercavano di aiutarmi, ma non capivano che mi stavano solo distruggendo ulteriormente. Non voglio che la cosa si ripeta anche con voi quindi è meglio per tutti andare avanti come abbiamo sempre fatto” spiego ormai sull’orlo delle lacrime. “Se pensi che io faccia finta di niente dopo tutto questo ti sbagli! Cazzo sono il tuo migliore amico, lo sai che di me ti potrai sempre fidare” “Non è una questione di fiducia Andy: io non voglio essere vista come la povera disperata che è dovuta scappare e che ha bisogno di compagnia. Non voglio intorno persone che stanno con me solo perché si sentono costrette a farlo vista la mia situazione” “Se loro sono veramente tue amiche e ti vogliono veramente bene non cambierà nulla!” esclama e dal tono di voce si sente che si sta innervosendo. “Andy non complicare le cose ti prego… io sto…” ma mi interrompe sbattendomi contro il muro. Sono con la schiena incollata alla parete con lui a pochi centimetri di distanza. “Non dire che va tutto bene! Puoi raccontare tutte le stronzate che vuoi con gli altri, ma non a me!” urla mentre mi guarda negli occhi. “Io non voglio costringerti a fare niente però non trattarmi come se fossi scemo ok?” dice dopo essersi calmato. Io non faccio altro che fissarlo senza sapere bene cosa fare. “Cely, ti prego, dì qualcosa…” NO! No no no no no no no! Non può! Non può fami questo! A questo punto non riesco più a trattenermi e scoppio in lacrime accasciandomi a terra. Tutto… tutto quello da cui sto scappando, tutto quello che sto cercando di dimenticare, di lasciare alle spalle torna a galla con una sola parola. “Oddio, piccola scusami, scusami, scusami” Andy mi raggiunge a terra abbracciandomi stretta. Io non faccio altro che lasciarmi cullare mentre continuo a piangere. Non so se passano minuti o ore ma quando riesco a calmarmi riesco finalmente a guardare Andy in faccia: è distrutto! “Perdonami Andy è che…” faccio un respiro profondo e continuo “Solo mio padre mi chiamava così e…” “Non mi devi spiegazioni, quando ti sentirai pronta a parlarne io sono qui!” mi interrompe asciugandomi le ultime lacrime che rigano il mio viso. “Ammettilo che sei uscito da una fabbrica di uova di Pasqua… sei troppo dolce, non è possibile!” scherzo facendogli tornare quel fantastico sorriso. “Lo sono solo con le persone che se lo meritano, piccola” afferma baciandomi poi la fronte. Successivamente si alza per poi porgermi una mano per farmi alzare. “Ok, va bene che non ti interessa niente di quello che dice la gente però sembri un panda zombie a cui hanno dato un pugno in un occhio, quindi…” “Mi do una sistemata!” continuo io per poi metterci a ridere. Mentre mi sistemo lui si butta sul letto sdraiandosi a pancia in su incrociando le mani dietro la testa mentre chiude gli occhi. Appena finisco di sistemarmi metto via la matita nella trousse e mi butto di peso su di lui facendolo sobbalzare. “Cazzo Cel vuoi uccidermi?” domanda con voce smorzata. “Ci ho provato ma non è andata come speravo” rido mentre mi sdraio su di lui. Sto così bene quando sono con lui, mi sento protetta. “Ti voglio tanto bene Andy” affermo seria dopo alcuni minuti di silenzio. “Anche io, piccola” risponde stringendomi ancora di più a sé. È tutto così perfetto finché uno schiarimento di voce non ci riporta alla realtà. “Ho per caso interrotto qualcosa?” chiede Angel ancora sulla soglia del bagno. “Sì, il suo omicidio!” dichiaro convinta mentre mi alzo dal mio migliore amico che ride sotto i baffi. “Se se va beh, andiamo?” domanda afferrando la sua borsa e la sua giacchetta bianca. “Sì che è già tardi!” sentenzia Andy. Dopo un viaggio stranamente tranquillo arriviamo ad un parcheggio vicino alla spiaggia. Scendiamo e raggiungiamo Chiara, Isabel, Cristal e Gianluca, che ha fatto tempo ad arrivare. “Ciao a tutti” salutiamo io e Andy mentre Angie si dirige direttamente verso Gian. “Hey! Allora andiamo?” chiede Chiara tutta pimpante. “Sì!” rispondono tutti tranne me e ci incamminiamo verso la spiaggia da cui proveniva già della musica. Arriviamo all’entrata ed è semplicemente il caos totale: sulla sinistra del vialetto d’ingresso è montato un tendone con il palco da cui suona il dj; sotto di esso sorge una pista da ballo circolare strapiena di gente e tutt’intorno ci sono vari stand con birra, cocktail e tutto il resto di cui è impossibile pronunciare il nome. “Andiamo a prendere qualcosa da bere” grida Cristal per sovrastare la musica e tutti si dirigono in uno degli stand pieno di gente. “No, no, no, non ci penso proprio” grido a mia volta e mi volto per tornare indietro ma due braccia muscolose mi bloccano prendendomi per la vita. “Dove credi di andare?” mi sussurra all’orecchio con la sua voce ormai fin troppo famigliare mentre mille brividi percorrono il corpo. - Un giorno o l’altro questo ragazzo mi farà avere un attacco di cuore, questo è poco ma sicuro!-. “Lontano da qui… non mi piacciono le feste e…” “Ti piace ballare?” mi interrompe. “Sì perché?” “Seguimi” mi grida prendendomi per mano e trascinandomi in pista. Arrivati quasi sotto il palco mi lascia la mano e comincia a ballare in modo alquanto divertente, ma tanto divertente che passerei tutta la serata a guardarlo. “E dai lasciati andare” mi urla continuando a ‘ballare’. Visto che peggio di lui non si può ballare mi butto, prima un po’ impacciata, poi senza pensieri e divertendomi. Poco dopo veniamo raggiunti dal resto della compagnia. La serata passa abbastanza bene; adesso siamo sedute su delle panchine trovate per miracolo mentre i ragazzi continuano a ballare poco lontano da noi. Andy, mentre parla con Gian, si scontra con un ragazzo che stava portando dei bicchieri contenenti diversi cocktail, che ora sono sparsi per terra. - Andy sempre il solito maldestro-. “Cazzo! Ma guardi quello che fai?” gli urla il ragazzo guardandolo in cagnesco. “Wo calmati! Scusami non ti avevo visto…” si difende Andy. “Scusa un cazzo e io adesso…” “Alex?!” salta su Isabel fermando il battibecco tra i due. “Isa? Che ci fai qui?” chiede il ragazzo un po’ sorpreso. “Te l’avevo detto che sarei uscita con i miei amici” spiega mentre si avvicina a lui abbracciandolo lasciandoci completamente spiazzati e a bocca aperta. - Qua c’è qualcuno che non la racconta giusta neh…-. “Alex loro sono Cristal, Celeste, Angel, Gianluca e Andy, raga, lui è Alex, un mio compagno di corso” ci presenta Isa tutta contenta. “Piacere di conoscervi, Isa mi ha parlato molto di voi” “Immaginiamo… non può vivere senza di noi, siamo sempre nei suoi pensieri; siamo tutta la sua vita, vero Is?” la schernisce Angie abbracciandola. “Hey bro dove diavolo eri finito?” si avvicina un ragazzo sulla ventina, non molto alto, capelli scuri tenuti corti, occhi color nocciola, corporatura normale. Indossa dei jeans corti ed una maglia beige semplice, ai piedi scarpe da ginnastica. “Hey! Scusami mi sono fermato a parlare e non mi sono reso conto del tempo. Comunque lei è Isabel…” e mano a mano ci presenta tutti ma non ci presto molta attenzione. Dopo aver controllato le novità sui vari social e riposto il cellulare in borsa ricevo una gomitata da parte di Chiara. “Che c’è?” “Hai notato che il tipo lì non ti scolla gli occhi di dosso?” dice facendomi un piccolo cenno verso l’amico di Alex che, appena lo guardo, mi rivolge un sorriso a 32 denti. - E adesso questo che vuole dalla mia vita?-. Come non detto: il tipo si dirige a passo deciso verso di noi e piazzandosi davanti a me si presenta. “Dennis, piacere” e mi tende la mano. “Celeste” rispondo timidamente. Lui mi osserva per alcuni istanti poi chiede: “Ci siamo già visti da qualche parte?” al che vedo Cristal irrigidirsi impercettibilmente ma dato che siamo l’una accanto all’altra me ne sono accorta. “Non credo” rispondo tranquilla. “Beh certo se mi avessi incontrato ti ricorderesti sicuramente” esclama sicuro di sé mentre io sgrano gli occhi. - Ma tu guarda sto pallone gonfiato, ha proprio una bella faccia tosta!-. “Ciao Dennis” sospira Cristal, al che ho praticamente gli occhi fuori dalle orbite. Come fa mia cugina a conoscere sto essere? Come? No qua serve una bella serata di chiarimenti gente perché non andiamo proprio bene! “Cristal! Da quanto tempo!” la saluta. “Tanto… come va?” e si mettono a parlare del più e del meno. Io mi giro scioccata verso Chiara che guarda la scena allibita. - Oh chiqua, siamo in due!-. “Hai sorprese anche te stasera?” mi domanda esasperata sorseggiando il suo drink. “No, io qua non ho molte conoscenze che possono spuntare fuori da un momento all’altro” spiego divertita. “Ragazzi noi andiamo” ci salutano Angel e Gian raggiungendoci. “Di già?” chiede Chia alzandosi. “Sì, Gian è stanco e domani deve lavorare quindi meglio andare” spiega la mia coinquilina salutando Chia, poi viene da me. “Fallo dormire però” le sussurro all’orecchio mentre mi abbraccia. “Ricevuto… credo di non tornare a casa ci vediamo per colazione?” “Certo cara” confermo; lei in risposta mi fa l’occhiolino e scoppiamo a ridere. Intanto Andy è andato in bagno, Isa è a ballare con Alex e mia cugina sta ancora parlando con sto Dennis. “Scusami tesoro ma i miei mi rivogliono a casa, devo proprio andare” mi avvisa Chia prendendo la sua borsa. “E mi abbandoni così?” strillo allarmata. “Fidati starei meglio qui ma purtroppo devo… ci sentiamo più tardi ok?” “Ok ciao” la saluto sconsolata mentre si allontana. All’improvviso sento un braccio cingermi le spalle, al che mi irrigidisco. “Come mai tutta sola?” mi chiede Dennis con una faccia da schiaffi. “Per far parlare le persone come te” rispondo scocciata cercando di scansarmi dalla sua presa. “E che tipo di persona sarei io?” chiede incuriosito e divertito. Sto per ribattere quando vedo Andy dirigersi a passo spedito verso di noi con una faccia che è tutta un programma. “Cel andiamo a casa!” ordina guardando male Dennis. “Arrivo” dico mentre recupero la borsa e mi alzo. “Ma io ti conosco! Tu sei…” esclama il ragazzo guardando il mio migliore amico che lo interrompe. “Sì sono io ma ora dobbiamo andare, scusaci” e prendendomi per un braccio ci dirigiamo verso l’uscita. Raggiunta l’auto, saliamo e partiamo. “Quel tipo là non mi piace neanche un po’” esordisce tutto scazzato, catturando così la mia attenzione. Stringe il volante talmente forte da avere le nocche bianche e la sua mascella è visibilmente contratta: dire che è arrabbiato è un eufemismo! “Beh siamo in due! Grazie per avermi portato via” “Non ti ha fatto del male, vero?” domanda senza distogliere lo sguardo dalla strada. “No no tranquillo!” lo rassicuro accarezzandogli una guancia. Lui, in risposta, mi sorride mentre continua a guidare. “Porco maramiao!” sbotto dopo un po’. “Che?!” chiede Andy tra lo spaventato e divertito. “È autocensura…” spiego per poi continuare: “Angel ha le chiavi di casa” “E le tue dove sono?” domanda ovvio. “Sai mi sembrava abbastanza cretina la cosa di uscire insieme e prendere tutte e due le chiavi, quindi le ho lasciate a casa. Mica vado a pensare che mi abbandona andando a dormire da Gianluca!” spiego esasperata. “Stavo per proporti di passare da lei a prenderle ma poi ci ho ripensato dato che è con Gian e non oso pensare cosa stiano facendo…” ride. “Beh non mi resta altro che dormire sotto i ponti” sentenzio rassegnata. “Ma quali ponti e ponti? Andiamo a casa mia…” ribatte deciso facendo inversione. “Sei sicuro? Non voglio disturbare…” “Ma piantala!” esclama tirandomi un pugno affettuoso sulla spalla. Sono felice di poter stare in compagnia stasera; almeno eviterò di pensare ad un rompipalle pallone gonfiato con gl’occhi color cioccolato!
  
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