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Autore: Biszderdrix    01/09/2015    1 recensioni
Come possiamo sapere se siamo pronti per le sfide del mondo? Come possiamo sapere se saremo all'altezza di ogni nemico? Ma soprattutto... se fossi tu stesso il tuo nemico?
L'intera saga di Dragon Ball e degli eroi che tutti amiamo riscritta dalle origini del suo stesso universo, per intrecciarsi a quella di un giovane guerriero, che porta dentro sé un potere tanto grande quanto terribile, dai suoi esordi fino alle sfide con i più grandi nemici, e la sua continua lotta contro... sé stesso.
Se non vi piace, non fatevi alcun problema a muovere critiche: ogni recensione è gradita, e se avete critiche/consigli mi farebbe piacere leggerli, siate comunque educati nel farlo.
Genere: Avventura, Azione, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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CAPITOLO QUARANTADUESIMO- IL FUOCO DELL’ORGOGLIO

Goku e Doomshiku si osservarono ancora per qualche istante.

Il demone poteva sentire come la potenza del saiyan avesse raggiunto un livello ragguardevole, superiore perfino a quella di molti Creatori: la cosa lo intrigò parecchio.

«Adesso tu sta buono, finirò di occuparmi di te dopo.» disse, e con un semplicemente movimento della mano fece schiantare la roccia alla quale Baby era bloccato al suolo.

Dopo di che, si lanciò a terra a sua volta, atterrando con forza: Goku osservò impassibile, mentre Doomshiku si rialzava, sorridendogli.

«Non volete proprio mollare, eh? Non ho niente contro voi saiyan, sappilo: per me valete tutti allo stesso modo.» disse, mentre apriva leggermente le braccia, tenendo le mani aperte all’altezza della vita. «So quanti nemici tu abbia affrontato in tutta la tua esistenza, saiyan: immagino che tutti abbiano dovuto ribadire come fossero gli esseri più potenti dell’universo. Questo perché, anche loro, come voi, sono esseri inferiori, che hanno bisogno di trovare il loro posto nel mondo. Io non ho bisogno di proclami: io comando, io vi uccido, voi subite. E lo faccio perché sono consapevole di come funziona questo universo: sono nato assieme a lui. Ma, anche dopo milioni di anni, vedo che ancora pochi hanno accettato l’esistenza di questa scala gerarchica.»

Goku si limitò ad osservarlo, nel suo gesticolare: il suo atteggiamento arrogante non faceva che renderlo ancora più furibondo. Sapeva benissimo di avere di fronte quello che effettivamente era l’essere più potente dell’universo: ma sapeva anche che questa sua nuova forma doveva essere ancora messa alla prova, e il più presto possibile.

Sentiva dentro di se una potenza mai provata, e neppure lui era stato ancora in grado di quantificarla: l’unica nota stonata era che, come aveva giustamente fatto notare Vegeta, era decisamente troppa. Poteva già sentirla lasciare il suo corpo, comunque molto lentamente.

Poi se ne rese conto: gli stava facendo perdere tempo. Anche lui si era reso conto che non sarebbe durato molto.

“È furbo” pensò, continuando a guardare il demone negli occhi.

«Vuoi combattere o continuare a parlare?» gli disse, sfidandolo platealmente.

«Ti sto aspettando.» gli rispose, alzando il mento in segno di sfida.

Goku non attese un istante di più: si lanciò a tutta forza contro il demone, che non rimase immobile. Si incontrarono a metà strada, scontrandosi avambraccio contro avambraccio: l’impatto generò un gigantesco cratere.

Doomshiku provò a colpirlo con la coda, girando su se stesso, ma Goku fu lesto ad abbassarsi e a rialzarsi immediatamente, colpendolo con forza al mento, facendolo volare diversi metri per aria.

«Niente male!» commentò il demone, riacquistando l’equilibrio, parando immediatamente un altro colpo di Goku, anch’egli sorpreso per un attimo dalla potenza acquisita.

Si scambiarono un’altra lunga serie di colpi, finché Doomshiku non fermò un colpo del saiyan, lo colpì al mento alzando il gomito, e con lo stesso braccio lo scagliò contro la torre facendocelo passare attraverso. La struttura iniziò a crollare mentre Goku, dall’altra parte, riacquistava nuovamente l’equilibrio.

La torre ebbe un nuovo collasso quando Doomshiku vi passò attraverso a sua volta, a tutta velocità, accelerandone la demolizione. Con un ruggito fu nuovamente addosso a Goku, che però fece in tempo a proiettarsi dietro il mostro, pronto a scagliarlo a terra con un colpo a mani unite.

Doomshiku lo parò, e lo scagliò nuovamente lontano: i due iniziarono a scontrarsi per aria a grandissima velocità, incontrandosi in punti sempre diversi del cielo.

Intanto, la torre crollò definitivamente, costringendo quelli rimasti a terra a coprirsi gli occhi a causa della nuvola di detriti che si formò.

Goku e Doomshiku continuarono il loro scontro finché, all’ennesimo impatto, rimasero ognuno fermo nella presa dell’altro, generando uno scontro d’aura immenso, che generò un bagliore incredibile. Entrambi furono scagliati lontano, distanziandosi parecchio, ma poterono comunque fronteggiarsi: ormai, il posto era un deserto decorato con le macerie.

Goku non sentiva ancora la sua energia diminuire, ma era comunque un peso enorme da gestire: ma quando gettò lo sguardo sul demone, ebbe modo di ritrovare nuovo vigore.

“Sta riprendendo fiato…” pensò, guardando verso Doomshiku che, leggermente piegato in avanti, stava effettivamente respirando più affannosamente: poté quindi intuire che c’era una possibilità di salvare tutti quanti, e di vendicare Daniel.

Si lanciò quindi contro il demone, che si mosse a sua volta: per sorpresa di Goku, Doomshiku non volò, anzi, iniziò a correre.

Anche tra gli spettatori la cosa suscitò curiosità mentre la corsa di Doomshiku si faceva sempre più rapida.

Il demone si piegò quindi in avanti e, posando i palmi a terra, iniziò una velocissima serie di capriole. Goku non fece in tempo a capire cosa stesse accadendo, che la zampa artigliata del mostro lo colpì alla schiena, facendolo sprofondare nel terreno.

Goku provò un dolore lancinante, ma riuscii a girarsi, mettendosi supino, e a rotolare alla sua destra, evitando così un altro pugno di Doomshiku. Lo colpì quindi con un calcio a piedi uniti, facendolo arretrare di qualche metro.

Rimessosi subito in piedi, fu immediatamente sul mostro, che parò i suoi tentativi di colpirlo con dei pugni ben assestati al muso. Doomshiku reagì, emettendo continui versi animaleschi mentre tentava di colpire Goku.

Finché non generò una piccola ondata d’aura, che fece perdere la guardia al saiyan, e lo scagliò lontano con un calcio al petto.

Allora prese il volo, formando tra il dito indice e il medio un piccola sfera di ki. Goku si rimise in piedi, giusto in tempo per vederlo avvicinare le due dita alla bocca curvata in un sadico sorriso, come se stesse fumando una sigaretta: solo che, invece che aspirare, Doomshiku si limitò a soffiare.

Dalla piccola sfera si generò una sottile ma potentissima ondata d’energia, che si avvicinò velocissima a Goku. Il saiyan iniziò a volare lateralmente, rimanendo vicino al suolo, mentre Doomshiku faceva muovere il raggio al suo inseguimento, scavando in profondità il terreno.

Nel momento di eseguire una rotazione completa, Goku riprese immediatamente quota, caricando un calcio contro Doomshiku, che ancora aveva le dita vicino alla bocca. Goku lo colpì al volto con forza, sfogando il grido con il quale aveva caricato il mostro, scagliandolo lontano.

«Vai così, nonno!» esultò Pan, vedendo Goku colpire con forza Doomshiku. Anche il resto del gruppo assunse espressioni soddisfatte, vedendo come si stava sviluppando lo scontro. Tutti, tranne Bills e Whis, che rimasero impassibili.

Doomshiku volò incontrollatamente per pochi istanti, ma riprese subito l’equilibrio, e guardò Goku con un ghigno malevolo. «Devo farti i miei più complimenti, saiyan, non affrontavo una sfida così stimolante da millenni!»

«Soddisfare le tue aspettative non è il mio obbiettivo: anche se devo dire che mi sto divertendo parecchio anch’io.» rispose Goku, cercando di apparire stoico.

«Oh, ma io pensavo lo facessi per il bene dei tuoi cari!» disse il demone, incrociando le braccia.

«Non essere sciocco, sai benissimo che combatto per quello!»

«Ma tu hai appena detto che ti diverte farlo!» ribatté Doomshiku, puntando l’indice contro Goku.

«È una cosa così strana, per te?» chiese Goku, che cominciava ad irritarsi.

«No… la trovo solamente stupida.»

Goku assunse un’espressione perplessa, e Doomshiku sogghignò, intuendo l’occasione propizia per provare a minare le sue certezze.

«Tu sei un mortale, la tua vita ha un inizio e una fine. Perché sprecare certe potenzialità per aiutare gli altri? Potresti dominare sopra tutti loro, goderti la tua esistenza come il mortale più potente dell’universo: su questo, tutti quei babbei che hai sconfitto si sono dimostrati più svegli di te. La morte è un nemico che né tu, né nessuno dei tuoi amichetti potrà mai sconfiggere… beh, io l’ho fatto, o meglio, qualcun altro lo ha fatto per me…»

Il riferimento alla battaglia tra Broly e Daniel non sfuggì a Goku. «Non ti permettere…» gli sussurrò, mentre la rabbia lo faceva fremere.

Doomshiku continuò a sorridere: «Vedi, super saiyan, come ti ho già detto, per me siete tutti uguali: moscerini. Dovreste essere furbi, capire quando avete la possibilità di godere la vostra effimera esistenza!»

«Esistono altri valori in questo mondo, hai una visione delle cose piuttosto limitata…»

«Sarà, o siete forse voi quelli che si complicano troppo l’esistenza? Guardali.» disse, volgendo lo sguardo verso la sporgenza, sulla quale si erano radunati tutti gli amici e la famiglia di Goku «Sono niente in confronto a quello che siamo, in confronto a quello che sei. Hai sprecato una vita a difendere l’indifendibile. Mi disgusti.»

«La cosa è reciproca.» ribatté Goku, continuando a fissarlo con disprezzo.

«Cosa si staranno dicendo?» domandò Gohan, sperando che qualcuno fosse in grado di rispondergli.

«Non lo so, ma spero che tuo padre sappia contenere sé stesso.»

«Lord Bills, che intendete dire?» chiese, curioso, Trunks.

«Che Doomshiku ha sfoderato la sua arma più potente: la sua lingua lunga.» commentò Bills, apparendo molto irritato.

«Sai, la verità fa male, lo so, ma non credere di potermi sconfiggere, saiyan, non è possibile: anche in questa nuova forma, non hai speranze. Dovresti piuttosto comprendere il tuo errore: ora che hai a disposizione questo potere, potresti ergerti a dominatore di voi mortali, dare un vero scopo a tutto il potere che hai acquisito. Il mio trono non lo puoi usurpare: mi sto già pentendo di aver fatto quell’offerta a quel mezzo uomo di Ryder.»

Goku fremette nuovamente «Non osare pronunciare il suo nome…»

«Altrimenti che fai? Oh, che ridere che mi fa, ripensare ai suoi pensieri in quel momento, anzi, gradirei che a questo punto li udissero tutti quanti!» gridò improvvisamente, facendosi sentire da tutti «È sempre bello condividere qualche aneddoto divertente!»

Goku faceva fatica a mantenere il controllo, mentre Doomshiku si prendeva gioco della morte del loro amico.

«Mi viene ancora in mente quando diceva “non ti permetterò di fare loro del male”»  disse, imitando alla perfezione la voce di Daniel « oppure “non ti permetterò di controllarmi!”, “porteresti solo morte e distruzione!”»

Keiichi ascoltava, e fremeva anche lui dalla rabbia, mentre quel mostro si prendeva gioco del padre, sminuendo quelle che erano evidentemente state le sue ultime parole. Una lacrima gli scese sul volto piegato in una smorfia infuriata. Ma non era il solo: tutti i presenti ascoltavano disgustati come quel mostro si prendesse gioco della morte di uno dei loro più cari amici. Marron iniziò a piangere, stringendosi alla madre. Pamela, invece, stretta tra le braccia di Bulma e Chichi, si mordeva il labbro cercando di contenere la sua furia.

«Alla fine, questo vostro modo di vivere le vostre esistenze, è ciò che mi spinge a fare così. Dovrei essere venerato, per come vi libero di tutte le sofferenze che da soli vi causate, con le vostre affezioni, i vostri legami, i vostri sentimenti…» commentò Doomshiku, guardando le loro reazioni.

«Voi moscerini siete veramente tutti uguali: nel piangere, nel gridare, nel supplicare…» disse, voltandosi nuovamente verso Goku «Ed è per questo che siete così divertenti.»

A quel punto Goku non resse più: la furia lo pervase, e si lanciò contro quell’irritante muso ghignante. Iniziò a colpire a velocità impressionante, con il demone che riuscì a schivare quasi tutti i colpi: quasi, perché Goku riuscì a colpirlo al ventre, dopo di che lo lanciò verso il suolo.

«Vedo che qualcuno si è arrabbiato!» disse, riacquistando l’equilibrio prima di toccare il suolo, atterrando dolcemente.

«Puoi dirlo forte!» gridò Goku, prima di raggiungerlo nuovamente. Tentò quindi di colpirlo con un pugno caricato al massimo, che Doomshiku parò.

Il Demone tentò a sua volta di colpire Goku con un calcio, che il sayan evitò, abbassandosi. Ma prima che potesse reagire, la pesante coda di Doomshiku tentò di schiacciarlo a terra, costringendo Goku a saltare lateralmente per evitarla. Coda che Doomshiku mosse rapidamente per parare il calcio con il quale Goku provò a colpirlo.

I due proseguirono nello scontro, mentre attorno a loro iniziava a crearsi una nube di detriti, che levitavano a causa dell’energia rilasciata dai due contendenti.

«Possiamo andare avanti così per ore, saiyan, non vincerai di certo in questo modo!» disse Doomshiku, parando l’ennesimo tentativo di Goku.

Goku provò allora ad appoggiarsi a terra, tentando di sgambettarlo: Doomshiku, saltò, evitando la gamba di Goku, e con la coda lo colpì al volto, facendolo volare lontano.

A quel punto, fu lui a caricare il saiyan, pronto ad infliggergli il colpo di grazia. Era praticamente su di lui, quando improvvisamente Goku sparì.

Doomshiku non fece in tempo a realizzare cosa stesse accadendo, che sentii il braccio destro avvicinarsi forzatamente al corpo, colpito da una calcio potentissimo che lo costrinse a spostarsi destra di pochi passi.

«Adesso capirai…» disse Goku, prima di colpirlo con forza al ventre con un pugno. Doomshiku provò per la prima volta un dolore immenso, mentre si piegava in avanti.

«… cosa vuol dire…» proseguì Goku, mettendosi a terra, riuscendo questa volta a sgambettarlo.

«…lottare…»

Lo colpì poi con un fortissimo calcio che lo spedì in aria di diversi metri. Si proiettò, poi immediatamente sopra di lui.

«… per qualcosa!» gridò prima di colpirlo con entrambe le mani giunte, mettendoci più forza possibile.

Doomshiku volò al suolo a grandissima velocità, e andò a schiantarsi con violenza al suolo, causando un piccolo terremoto.

Sulla sporgenza rocciosa, ad eccezione Chichi che osservava sognante il marito, tutti gli altri erano già esultanti. «Finiscilo, Goku!» gridò Crilin, convinto che la questione fosse ormai risolta.

«Fossi in voi risparmierei il mio entusiasmo.» commentò Bills, rimasto impassibile al fianco del suo attendente «Il meglio deve ancora venire…»

Anche Goku si era reso conto che non sarebbe bastato quell’impeto a mettere k.o. Doomshiku. Rimase in volo, ad osservare il nuvolone di polvere che intanto si diradava.

Finché non ne spuntò il muso del demone, piegato questa volta in una smorfia di grande irritazione: guardò verso Goku, al quale indirizzava tutta la sua rabbia. Poi, sentì come qualcosa di liquido scorrergli sul labbro: vi passò sopra il polso, cercando di levare quella fastidiosa sensazione. Quando però provò a vedere di cosa si trattasse, i suoi occhi rosso rubino sgranarono, alla vista dello stesso identico colore.

Sangue.

Lo aveva ferito. Aveva scalfito la sua corazza. Quella corazza che aveva resistito all’attacco di tutti i Creatori, era stata scalfita.

Si sentì umiliato.

Si sentì vulnerabile.

Era un gesto che avrebbe pagato. Continuava a ripeterselo, mentre la sua rabbia cresceva e, nello stesso istante, una tempesta di fulmini si scatenò.

«Whis…»

Al richiamo del suo padrone, Whis seppe immediatamente cosa fare: toccò al suolo con il suo bastone, e un grossa bolla di colore viola si formò attorno al gruppo e al resto dei rifugiati.

«Come mai questa cosa?» domandò Bulma, senza ricevere risposta dalle due divinità, che si limitarono a guardare verso Doomshiku, che ora fremeva dalla rabbia.

Goku continuò a guardarlo, cercando di apparire stoico, in mezzo a quella pioggia di elettricità.

Finché Doomshiku non si piegò, e ruggì, con tutta la forza e la rabbia che aveva in corpo: un verso raggelante, primordiale, che fece accapponare la pelle a tutti i presenti.

Ma soprattutto, non appena quel suono raccapricciante lasciò la sua bocca, ci fu un gigantesco terremoto, il suolo si spaccò, e diverse colonne di lava si elevarono, creando un vero e proprio inferno di fuoco, nel quale Goku rimase comunque  freddo, scostandosi ogni tanto per evitare degli schizzi incandescenti.

Baby, rimasto quasi inconscio fino a quel momento, si accorse solo in quel momento di cosa stesse succedendo, e si sforzò di liberarsi da quella costrizione: cercando di fare il più veloce possibile, spaccò una parte della lancia di pietra che lo teneva inchiodato alla roccia. Sentii che l’influenza del mostro aveva meno effetto su di lui: sentiva che il suo corpo stava tornando malleabile come prima, ma ancora non riusciva a modificare la propria forma.

Una volta liberatosi, vide che i brandelli di un edificio erano stati risparmiati, e sperando che quell’inferno cessasse presto, andò a nascondersi lì dentro.

All’interno della bolla, tutti compresero immediatamente il perché dell’intervento di Whis, mentre la lava scorreva lungo le pareti viola.

«Sempre il solito melodrammatico.» commentò Bills, lui e Whis rimasti decisamente calmi durante l’evento.

Quando Doomshiku si placò, lo scenario era mutato completamente: ora dalle crepe nel terreno si poteva vedere la lava incandescente, pronta a fuoriuscire in una colonna infuocata, fenomeno che continuava a ripetersi, ma meno frequentemente, ora che il demone aveva smesso di ruggire.

Si elevò di qualche metro, fronteggiando Goku. «Tu hai superato ogni limite consentito, super saiyan… Tu hai osato ferirmi…»

Il super saiyan god sogghignò, nonostante iniziasse a sentire che l’energia stava lentamente fuoriuscendo: lo aveva fatto arrabbiare sul serio, e questo per lui fu già una piccola vendetta.

«Subirai la morte più lenta e più dolorosa che io possa infliggere…»

«Accomodati pure!» lo invitò Goku, muovendo la mano in segnò di sfida, che il demone, ruggendo nuovamente, accettò.

Si lanciò con forza verso Goku, passando incolume attraverso una colonna di lava fuoriuscita improvvisamente dal terreno, la roccia fusa che decorò la sua pelle scura, mentre stava per mettere a segno il suo assalto.

Goku non si fece comunque trovare impreparato: quando Doomshiku impattò, riuscì a parare il suo assalto. L’onda d’urto che si formò, nonostante si trovassero a diversi metri da terra, generò comunque un altro piccolo terremoto.

Il demone, allora, iniziò ad attaccare con foga animalesca: Goku dovette scansarsi diverse volte, per evitare i suoi tentavi di graffiarlo brutalmente con i suoi artigli. Tentò quindi anche di morderlo: Goku si scansò nuovamente, facendolo andare a vuoto, ma il gomito di Doomshiku gli impedì di sfruttare la situazione di vantaggio, scagliandolo lontano.

Il saiyan stentò a recuperare l’equilibrio, ma riuscì ad evitare l’impatto con un’altra colonna di lava. Guardò verso Doomshiku, che si limitò ad alzare il braccio.

Riuscì a sentire il calore sotto di lui prima che lo colpisse, ed evitò un’altra potente fuoriuscita di lava bollente. Doomshiku alzò nuovamente il braccio, e altra lava rischiò di colpire Goku che, una volta capito il trucco, si lanciò a tutta velocità sul demone.

Doomshiku continuò a far uscire lava per ostacolarlo nel suo volo, ma Goku riuscì in un incredibile slalom, e arrivò a colpirlo con entrambi i pugni tesi in avanti, trascinandolo poi verso il suolo.

Lo schianto fu devastante, e prima che la lava potesse toccarlo, Goku eseguì una capriola e andò a posarsi sul terreno solido.

Doomshiku, comunque, si rialzò immediatamente, la lava che ora gli ricopriva  quasi completamente il corpo. Andò subito allo scontro corpo a corpo con Goku, che per quanto riuscisse a parare e schivare i suoi colpi, a causa della lava che ricopriva il copro del mostro non riuscì nemmeno a colpirlo una volta.

Non appena ebbe un po’ di spazio, si lanciò in aria a tutta velocità sperando che Doomshiku lo seguisse. Cosa che fece: la velocità a cui si muovevano ripulì il corpo del demone dalla lava bollente, dando così una chance a Goku, che arrestò improvvisamente la sua salita, e si limitò ad alzare di poco il gomito.

Doomishiku, colto di sorpresa, si ritrovo ad andare a sbattere con il collo contro il gomito del saiyan. Dopo qualche rantolo, Goku colpì il demone con un calcio verso il basso, lanciandolo verso il suolo.

Goku volò immediatamente dietro di lui, cercando di rendergli più doloroso l’impatto colpendolo con la pianta del piede. Ma appena prima di toccare il suolo Doomshiku si rimise in piedi, afferrò Goku per la caviglia e lo fece sbattere con forza al suolo.

Goku, in quel momento, sentì un fortissimo dolore al petto, e poté dedurre che qualche costola dovesse aver dato forfait.

Doomshiku fece per farlo volteggiare nuovamente, per fargli provare come fosse il terreno sull’altro lato, ma Goku trovò la forza di colpirlo sul muso con la pianta del piede libero, facendogli perdere la presa sull’altro.

Con una capriola si rimise in piedi, e non appena vide che Doomshiku stava caricando un potente pugno, fece la stessa cosa: quando le nocche dei due contendenti si incontrarono, l’energia rilasciata formò un gigantesco cratere, facendo schizzare grandi getti di lava.

Goku però, avvertì subito un enorme dolore alle dita: fu una distrazione di troppo.

Il ginocchio di Doomshiku incontrò il suo stomaco, poi il pugno del demone incontrò il suo viso. Goku si vide scagliato lontano con forza.

Ma, per sua grande sorpresa, Doomshiku non caricò nuovamente.

«LO HAI VOLUTO TU! ADESSO, MORIRETE TUTTI QUANTI! NESSUNO ESCLUSO!»

Goku si rialzò, sentendo le energie che diminuivano, ma sentiva di averne ancora per poterlo affrontare: ma quando vide cosa intendeva fare Doomshiku, sgranò immediatamente gli occhi.

Sogghignante, il Demone dell’Apocalisse aveva disteso il suo braccio destro lungo il fianco, e la terra incominciò improvvisamente a tremare: il terreno iniziò a farsi scuro, la lava a raffreddarsi e solidificarsi, fino a diventare roccia friabilissima.

Goku capì immediatamente cosa stava succedendo, ma non riuscì a reagire mentre Doomshiku prendeva rapidamente il volo verso l’alto, un piccolo globo di energia che si formava nel suo palmo.

La cosa non sfuggì neanche ai presenti dentro la bolla. Bills e Whis, per la prima volta fino a quel momento, sgranarono gli occhi: Whis fece immediatamente scomparire la bolla.

«Che diavolo stai facendo?! Non vedi cosa sta per scagliare?!» gridò Vegeta.

«N-Non è possibile… Non è mai stato così potente…» disse Whis, palesando il suo terrore nel constatare la potenza racchiusa nel piccolo bagliore di luce nella mano del Demone.

«Che vuol dire?! Perché hai rimosso lo scudo?!»

«Con quella potenza, ci distruggerà in ogni caso…» disse Whis, tenendo gli occhi fissi su Doomshiku.

«Whis… abbiamo fallito.» commentò Bills, amaro.

Al commento del Dio della Distruzione, lo stesso Vegeta si stupì, volgendo quindi lo sguardo verso il cielo, e verso quella che ormai era una piccola forma scura, affiancata da una piccola luce, dalla quale si poteva percepire una potenza impressionante.

Il disfattismo delle due divinità non fece che contagiare i presenti, che osservarono Doomshiku prendere quota con il piccolo globo, carico d’energia, nella meno destra. Ma Goku non ci stette. Si toccò le dita della mano che prima aveva impattato con le nocche del demone, e si accorse che gli dolevano parecchio.

Ma non voleva comunque dargliela vinta.

«Visto che ci tenete così tanto a quel fallito di Ryder, allora farò qualcosa che avrebbe fatto anche lui: darò un nome idiota alla tecnica che vi ricongiungerà!» disse, prendendo ancora quota.

Goku corse a mettersi sotto quella che sarebbe stata la traiettoria del colpo, e piegò le ginocchia.

«Credo che “Onda Apocalisse” sia piuttosto appropriato!» disse, facendosi ancora udire da tutti, mentre si fermava, a diverse centinaia di metri dal suolo.

Goku iniziò a sillabare, cercando di concentrare più energia possibile in quel colpo: «Kame…»

«ADDIO, DEVO COMUNQUE AMMETTERE CHE È STATO DIVERTENTE GIOCARE CON VOI!» gridò allora Doomshiku, lanciando il tremendo attacco, per gli sguardi terrorizzati di tutti.

«Hame…» proseguì Goku, cercando di sopportare il dolore alle dita, mentre nel suo palmo preparava la più potente Kamehameha che avesse mai lanciato. Quando ormai il raggio di Doomshiku fu a poche centinai di metri dal suolo, Goku riuscì a completare la formula.

«HA!» gridò, generando un’onda fortissima, che andò ad impattare immediatamente con quella lanciata da Doomshiku, generando una gigantesca sfera. L’energia che ne scaturiva generò un’enorme spostamento d’aria, che costrinse molti a mettersi al riparo per non volare via.

«Non ce la farà mai! Il colpo finale di Doomshiku è in grado di disintegrare le anime stesse! Non ha speranza!» gridò Bills, cercando di farsi sentire, in quello che più che uno spostamento d’aria, era una vera e propria tempesta.

Vegeta osservò, digrignando i denti, mentre il rivale di sempre fronteggiava la minaccia più grande di questo universo, da solo, mentre lui era costretto ad osservare, inerme. Si voltò, guardando sua moglie e sua figlia, nascoste dietro una roccia, strette in un abbraccio, la paura che adornava i loro volti. Vide la rabbia nell’espressione di suo figlio, e in quella di tutti gli altri guerrieri, che osservavano coprendosi i volti con le braccia.

Improvvisamente, il suo orgoglio prese nuovamente il sopravvento sulla sua razionalità.

Era stato fin troppo in balia degli eventi, fino a quel momento: ora voleva tornare a dire la sua. Ma non lo avrebbe fatto da solo.

«Allora? Quando pensate di muovere le chiappe per andare ad aiutare Kakaroth?» disse, voltandosi verso gli altri guerrieri, che piuttosto lo guardarono, stupiti.

«Cosa intendi, Vegeta?» gli domandò Goten.

«Credevo fossi stupido, ma non fino a questo punto! Tuo padre non ce la può fare da solo!»

«È inutile Vegeta…» lo interruppe Bills «Doomshiku ha già posto la parola fine a questo scontro… abbiamo tutti fallito.»

«Non credevo che il Dio della Distruzione potesse essere un tale fifone!» gli rispose, improvvisamente, facendo sussultare tutti presenti. Bills lo guardò, profondamente irritato, ma il principe dei saiyan proseguì: «Tu forse pensi di aver fallito, ma principe o meno sono sempre un saiyan, un guerriero, e se devo accettare un destino come questo, non lo farò senza lottare!»

Guardava Bills a pugni chiusi, la bocca stretta in una smorfia di rabbia. Bulma lo guardò perplessa, ma poi si lasciò andare ad un’espressione piena di orgoglio. Vegeta, quindi, si voltò verso il resto dei guerrieri: «Allora?! Voi cosa intendete fare?»

Gli altri saiyan, in piedi nel bel mezzo della furia degli elementi, ebbero un attimo di esitazione, finché non si scambiarono tra loro un cenno d’intesa: allora Gohan, Goten, Trunks e Pan volarono subito dietro Vegeta, verso il punto dove si trovava Goku.

«Tu non vai, Ub?» domandò Kibito al terrestre, che osservava, a braccia incrociate, la folta cresta che si agitava al vento, uno sguardo sinceramente determinato in volto.

«Questa battaglia non è la mia.» disse, voltandosi verso il kaioshin, che rimase piuttosto perplesso.

«Ma…»

«Abbi fiducia.»

Kibito non seppe come controbattere. Ub si limitò a voltarsi nuovamente, osservando con fierezza il gruppo di saiyan raggiungere il suo maestro.

Goku intanto, sentiva l’energia esaurirsi lentamente, e faceva sempre più fatica a contenere la forza del colpo finale di Doomshiku: lo sforzo era enorme, eppure non riusciva a fermarlo completamente. Pochi centimetri ancora, e la kamehameha di Goku sarebbe stata soppiantata.

«Non hai speranze, saiyan! QUESTA È LA FINE DI TUTTI VOI MISERABILI SPRECHI DI ENERGIA VITALE!»

«Non finché avrò la possibilità di dire il contrario!» disse improvvisamente una voce molto familiare alle spalle di Goku.

Il resto dei saiyan raggiunse Goku, che si voltò leggermente per poterli guardare tutti, piuttosto scioccato. «Se credi che avremmo lasciato a te tutta la gloria, Kakaroth, ti sei sbagliato.» disse più pacatamente Vegeta, che poi gridò a tutta forza «DOOMSHIKU! È Vegeta, il principe di tutti i saiyan a parlarti! Se credi di cavartela così facilmente, hai sbagliato di grosso! Ti sei inimicato la razza sbagliata!»

Allora, iniziò a caricare il suo Lampo Finale, mentre tutti gli altri, imitando Goku, preparavano la kamehameha.

«E adesso…» disse, quando fu pronto a scagliare il suo attacco «… capirai cosa vuol dire mettersi contro di noi! LAMPO FINALE!»

In quell’esatto momento Vegeta, Gohan, Goten, Trunks e Pan lanciarono i loro attacchi al massimo della loro potenza, unendosi a Goku. L’effetto fu immediato: questa volta fu il colpo di Doomshiku ad essere soppiantato, e a prendere il sopravvento fu la sfera generata dai sei saiyan.

Il Demone rimase piuttosto sorpreso, quando quella nuova potenza contrapporsi al suo attacco. «POVERI ILLUSI! Credete davvero di potermi sconfiggere in questo modo?!» disse, aprendo ulteriormente il palmo, portando maggiore potenza alla sua onda.

Nascosto, al riparo, Baby si sporse leggermente per vedere la sfera creata dai due raggi diventare ancora più grande. Inorridito, tornò a al riparo, tenendo comunque un occhi vigile sugli sviluppi della situazione.

«È… È tutto inutile… non credo di poter reggere ancora per molto…» disse all’improvviso Goku, molto provato.

Vegeta digrignò i denti, guardando come intorno anche gli altri mostrassero i segni dell’ingente sforzo sul loro volto: anche lui si sentiva molto provato.

In quel momento, il destinò dell’universo stesso era in bilico: loro sarebbero stati solamente i primi di una lunga serie di morti. Ma ciò che più lo devastava, era il non essere stato in grado di proteggere la sua famiglia, e aver visto la propria dignità di saiyan calpestata, prima da un parassita, adesso da quel mostro, che aveva sminuito interamente le loro stesse esistenze.

Sentì improvvisamente un nuovo vigore dentro di lui: lui era il principe di tutti i saiyan, e se in quel momento aveva una certezza, per cui si trovava lì, in bilico tra la vita e la morte, era quella che nulla lo avrebbe costretto ad arrendersi.

«Kakaroth! Smetti di ragionare come un verme di rango inferiore e dammi ascolto! Datemi tutti ascolto!» gridò, ottenendo l’attenzione degli altri saiyan «Non mi interessa qualunque cosa proviate in questo momento, voglio che scaviate dentro di voi, e che vi ricordiate COSA siete!»

Digrignò ulteriormente i denti, per lo sforzo. «Abbiamo affrontato di tutto nella nostra esistenza, e siamo sempre stati in grado di risollevarci! Si sono sempre messi contro di noi, calpestando il nostro orgoglio, convinti sempre di poterci trattare come semplici scarafaggi!»

«Ma noi siamo sempre stati in grado di dimostrare il nostro valore! E ora, ci ritroviamo sull’orlo della distruzione più totale, ma siamo qui, per dire la nostra ancora una volta! Perciò, vi chiedo di sfruttare ogni fibra del vostro essere, per superare anche questa difficoltà! Mostriamo a questo stronzo cosa voglia dire essere un SAIYAN!»

A quel punto, iniziò a gridare con forza, e riuscì, con le ritrovate energie a trasformarsi in super saiyan, mettendo così ulteriore potenza nel suo Lampo Finale.

Ispirati dal suo discorso, tutti gli altri saiyan riuscirono, con gli ultimi residui di energia, a trasformarsi anche loro, aumentando la potenza di tutti i loro attacchi: la sfera iniziò così a tornare verso un perplesso Doomshiku.

Whis e Bills osservavano, sbalorditi, mentre il resto del gruppo fu costretto a trovarsi un riparo.

Goku sentiva il potere divino defluire, ma in quel momento sentì una nuova forza farsi strada dentro di lui, aiutata dalle parole di Vegeta. In un ultimo, grande sforzo, la usò per immettere ancora più potenza nella sua kamehameha.

La gigantesca sfera formatasi, iniziò lentamente a prendere quota, mentre lo stesso Doomshiku digrignò i denti per lo sforzo.

A quel punto, però, la sua Onda Apocalisse fu soppiantata definitivamente, e l’unione dei colpi lanciati dai saiyan iniziò a volare velocemente contro il demone, che sgranò gli occhi.

«Impossibile…» sussurrò, prima che l’ondata lo investisse completamente.

I saiyan continuarono ad urlare, mentre l’onda raggiungeva lo spazio profondo, andando a spegnersi anni luce lontano da Plant.

Finché non rilassarono le braccia, facendo defluire l’energia: il cielo, sopra di loro, si era liberato.

Doomshiku era sparito.

«Ce l’abbiamo fatta!» esultò Pan, con un pugno rivolto verso l’alto.

«Ce l’hanno fatta, Whis.»

«Indubbiamente, lord Bills.» rispose l’alto l’alieno, gli occhi ancora spalancati dallo stupore, mentre attorno a loro la gente esultava.

Goten, Trunks e Gohan iniziarono a festeggiare tra loro: Goku, dal canto suo, si sedette, esausto, sul terreno. Aveva ormai perso il potere del super saiyan god, ma non la sua forma di super saiyan quattro: anche se sapeva di non poterla mantenere ancora per molto tempo.

Si voltò verso Vegeta, seduto anche lui sul solido terreno, limitandosi ad alzargli il pollice, sorridendogli. All’inizio, il principe dei saiyan sembrò mantenere la sua solita attitudine distaccata, salvo poi ricambiare Goku allo stesso modo, rilassandosi.

Keiichi, dal canto suo, non si sentì molto in vena di festeggiare: stava ancora facendo i conti con l’idea che, assieme a quel mostro, ogni speranza di rivederlo svaniva completamente. Quella persona che negli ultimi anni si era impegnata per trasformarlo in un guerriero, che lo aveva cresciuto assieme a sua madre, e che ora non c’era più, e non c’erano possibilità che ritornasse.

Sentì due mani calde stringersi sulle sue spalle: si voltò, per vedere l’espressione piena di compassione di sua madre. A quel punto la abbracciò, e non riuscì più a trattenere le lacrime.

Nel sentire i singhiozzi del figlio, anche gli occhi di Pamela iniziarono a bagnarsi.

«Bene, ora è il caso di organizzarsi per tornare a c-» provò a dire Gohan, interrompendosi improvvisamente, voltandosi verso il cielo «Che cos’è?»

Gli occhi di tutti si voltarono verso il cielo, dove un piccolo puntino scuro era comparso: iniziò una veloce discesa verso terra, ma quando fu in procinto di toccare il suolo, fece una brusca sterzata ed iniziò ad avvicinarsi, molto rapidamente.

Gli sguardi di tutti rimasero in trepidante attesa: qualunque cosa fosse, stava mantenendo bassa la propria aura. Ma quando fu abbastanza vicino, si accorsero che per quanto basso era un valore comunque enorme, ed inconfondibile.

«No… Non è vero…» fu ciò che disse uno spaventato Goten.

Ma dovette fare i conti con la realtà, quando Doomshiku si rivelò in tutta la sua potenza, atterrando in mezzo a loro con una forza spaventosa, facendoli tutti volare lontano. Il demone ruggì, lanciandosi verso uno dei saiyan in particolare, quello ancora ricoperto da una folta peluria rossa: iniziò a colpirlo a ripetizione, senza fermare il suo volo.

«GOKU!» gridò orripilata Chichi, vedendo la tortura che stava subendo il marito.

Goku continuava a volare lontano, mentre Doomshiku continuava a colpirlo: attraversarono macerie, pareti di roccia, senza che nulla potesse arrestare l’opera distruttiva del Demone dell’Apocalisse.

Keiichi Ryder continuava ad osservare, in lontananza: stretto nelle braccia della madre, sentì improvvisamente una furia incredibile svilupparsi dentro di lui.

Quel mostro, che ora stava brutalizzando Goku, aveva minacciato tutti loro, li aveva quasi distrutti, li avevi umiliati tutti, con la sua arroganza e supponenza.

Ma soprattutto, aveva ucciso suo padre, e ne aveva deriso la morte: questo non poteva sopportarlo.

Iniziò a fremere dalla rabbia, ancora chiuso tra le braccia di Pamela, che lo guardò, preoccupata: «Tesoro, cos’hai?» gli chiese, prima che il ragazzino si liberasse improvvisamente da quella lieve stretta, e si lanciò verso Doomshiku, che stava ancora torturando Goku, ignorando le grida disperate della madre dietro di lui, trattenuta a fatica da Videl.

Il saiyan in quel momento si vide colpito con maggiore forza, tanto che andando a sbattere al suolo finì per rimbalzare letteralmente in aria: Doomshiku fu però rapido, lo afferrò per il volto e lo scagliò al suolo con ancora maggior forza, facendogli formare un piccolo cratere nell’ormai friabilissimo terreno.

«Nessuno… Nessuno aveva mai osato tanto… Per quanto le punture di un insetto siano innocue, alla lunga diventano fastidiose… E voi, oh… Voi siete riusciti anche a farmi incazzare!» disse un rabbioso Doomshiku, mentre camminava lentamente verso Goku.

«Adesso,» continuò « mi libererò finalmente di te, dopo di che li ucciderò tutti, uno alla volta… Pff, “eroi”, così si fanno chiamare quelli come voi, troppo stupidi per accettare la realtà dei fatti…»

Una sfera di Ki si formò improvvisamente nella sua mano destra.

«Devo comunque ammettere che sei stato un avversario degno… La cui forza compensa la grande stupidità: eppure credevo di essere stato chiaro poco fa! Avresti potuto godere di un’esistenza di beatitudine…»

A quel punto, gli arrivò esattamente sopra.

«Ma tu hai scelto la morte.» disse, puntando il piccolo globo contro un morente Goku, che lo guardò, sofferente, con il dolore ad impedirgli di far trasparire alcuna emozione.

«Nonostante tu mi abbia fatto veramente arrabbiare, devo proprio dire che è un pecc-AHH!»

Doomshiku alzò la mano dolorante, facendo dissolvere la sfera di ki: non lo aveva visto arrivare, eppure un altro, forte ki blast lo aveva colto di sorpresa, colpendolo alla mano. Si voltò, nuovamente altamente irritato, per vedere un ragazzino, la mano ancora tesa per il colpo appena lanciato: Keiichi Ryder.


NOTE DELL’AUTORE
Salve gente! Ecco un nuovo capitolo tutto per voi. Personalmente, nel rileggerlo credo che questo sia uno dei più coinvolgente che abbia realizzato: spero vi abbia lasciato lo stesso effetto!

Non ho ancora idea di quando riprenderò a scrivere, sono un po’ preso anche da tante altre cose, ma vi assicurò che farò di tutto perché questa storia prosegua!

Dragon Ball è proprietà di Akira Toriyama.

Alla prossima!
   
 
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