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Autore: LoryLex    01/09/2015    2 recensioni
Ritorno con un progetto che ritengo abbastanza folle.
Ho deciso di scrivere questa storia basandomi sul mio primo libro letto, che all'epoca, e anche adesso, mi fece sognare come non mai, trasportandomi nei suoi luoghi remoti.
Tratto dal testo:
-Sei... -balbettò Christal. -Sei forse...?
-Un fantasma? No.
-E allora chi sei?-. Le tremava la voce. Aveva dimenticato come ci si rivolgeva agli sconosciuti.
-Hai visto la donna sotto il ghiaccio, vero?
-Come lo sai?
Entrambi avevano fatto una domanda ed entrambi attendevano una risposta.
-Chi sei?- ripetè la ragazza.
Il giovane abbassò lo sguardo e sorrise. Si scostò una ciocca di capelli dalla fronte. -Sasuke- rispose.
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Caroline guardò fuori dalla finestra, nella notte buia. -Sei proprio sicura che questa sia la stanza della mamma?- chiese trasognata. -E' qui che dormiva?-. Si buttò sul letto, sopra il tappeto di foglie, e si raggomitolò.
-Dobbiamo andare- la incalzò Christal. -La troveremo, ne sono sicura. Anch'io voglio rivederla. Ritroveremo nostra madre Hinata, Caroline-.
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Volevo solo dirvi che i figli di Naruto e Hinata in questa storia non esistono, le due loro figlie sono due dei miei Ooc, ma spero che la storia vi piaccia lo stesso, vi aspetto numerosi!
Lorylex;
Genere: Fantasy, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio, Sasuke Uchiha, Tsunade | Coppie: Hinata/Naruto, Sasuke/Sakura
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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Capitolo 6;


-Quanti anni hai, Caroline?
La ragazzina socchiuse gli occhi e rispose, con voce esitante: -Undici, credo.
-Ma non ne hai la certezza. Non ti sembra un po’ strano?
-Non lo so- mormorò Caroline. –Non ci avevo mai pensato fino a questo momento.
-Non ti sei mai chiesta perché ci è vietato vedere la luce del sole?
-No.
-Ma una volta lo facevamo, ne sono sicura!- continuò Christal. –Me lo ricordo. O per lo meno, mi sembra di ricordare…
La ragazza sentiva che il passato si stava lentamente risvegliando, emergendo da qualche angolo remoto della sua mente. Come un libro abbandonato aperto su uno scaffale, le pagine della sua memoria si aprivano a caso, portando alla luce frammenti di una storia dimenticata.
Caroline tirò fuori alcuni libri. –Dobbiamo scrivere un tema sull’invasione danese del Wessex nel nono secolo- annunciò. –Tsunade ci ha lasciato dei libri da leggere sull’argomento.
-Che noia… - commentò Christal con uno sbadiglio. All’improvviso la si sentì spossata. Come poteva concentrarsi sugli antichi danesi in quel momento?
-E’ meno noioso di quel che credi- ribattè Caroline. –Sai, io ho già cominciato la ricerca mentre tu eri da papà a farti rimproverare. Noi qui siamo nel vecchio regno di re Alfred, che viveva in un palazzo sui terreni acquitrinosi delle pianure del Somerset-. Sollevò il suo taccuino per mostrare alla sorella quanto aveva scritto in quel momento. Poi si fece molto seria. –Dove sei stata prima?
-Sono andata al lago- rispose Christal.
-Perché sei scappata? 
-Non sono scappata. Volevo solo prendere una boccata d’aria per schiarirmi le idee.
-Tsunade è convinta che tu stia tramando qualcosa. Lei e Chiyo sono andate da papà mentre io in teoria sarei dovuta rimanere qui a studiare. Invece le ho seguite e ho ascoltato di nascosto la loro conversazione. Non sei l’unica a interessarti di misteri.
-Che cosa si sono detti?
-Prima raccontami cosa ti è successo, poi ti dirò quello che ho sentito.
-Ho visto Sasuke- confessò Christal. –Nella rimessa per le barche. Ma non devi dirlo a nessuno! Sostiene che vuole aiutarci, ma che loro cercheranno di impedirglielo. Adesso sentiamo, che cosa ha detto Tsunade?
-Lei crede che tu sia vittima di un’influenza malefica- rivelò Caroline. –Ha detto proprio così: malefica. Insomma, qualcosa di cattivo. E secondo me si riferiva a Sasuke, non credi?
-E papà? Che cosa le ha risposto?- la incalzò Christal.
-Beh, loro pensano che sia questa influenza la causa dei cambiamenti che stanno avvenendo nella casa. Non so in che modo, però. Ci stiamo svegliando, questo è quello che ha detto papà. Ha fatto riferimento alle nostre domande riguardo alla mamma e al passato. E’ preoccupato che ci venga fatto del male. E adesso dimmi il resto!- disse Caroline guardando negli occhi sua sorella. –Perché Tsunade ti ha ordinato di rimanere nella tua stanza?
Christal stava per rispondere, quando sentì dei passi nel corridoio. –Dopo- bisbigliò. –Ti aspetto in camera.

****

Più tardi, quando gli altri credevano che le due sorelle fossero occupate a leggere e a prepararsi per andare a dormire, fu Christal a raggiungere Caroline nella sua stanza.
Le mostrò le chiavi che teneva nascoste in tasca.
-Delle chiavi- osservò la ragazza. –E che cosa aprono?
-Credo che siano quelle della stanza da letto della mamma.
Caroline si fece molto seria in volto. Distolse lo sguardo da sua sorella e fissò il muro per alcuni secondi. Poi chiese: -Dove le hai trovate?
Christal si sedette sul letto della sorella e le raccontò brevemente del passaggio che conduceva nel passato, della calda luce del sole e della donna dagli occhi perlacei.
Caroline era diventata molto pallida. –Posso andarci anch’io?- domandò. –Voglio vederla.
-Non lo so- disse Christal. –Non credo di aver capito molto bene come funziona quella porta.
-Voglio provare lo stesso. Fammi vedere dov’è- insistette Caroline.
Le due sorelle risalirono di corsa il corridoio fino all’arazzo, poi Caroline cominciò a picchiare e spingere contro i pannelli di legno della parete. Ma non si aprì nessuna porta.
La ragazzina si sentì salire le lacrime agli occhi. Scosse la testa e strinse i pugni. –Dobbiamo scoprire chi è il fantasma nel lago!- esclamò.
Christal guardò le chiavi che teneva in mano: le aveva pulite con uno straccio e aveva cercato di graffiare via le incrostazioni con le unghie, ma erano ancora picchiettate di ruggine. Chissà quanto tempo erano rimaste immerse nel fango in fondo al laghetto… - Magari Sasuke me lo dirà- mormorò avviandosi verso le scale.
-Sai dove si trova la stanza della mamma?- chiese Caroline.
-Cercherò di scoprirlo. Nell’altro posto tutto è leggermente diverso, per via della luce. Comunque mi sembra che si trovi nell’ala sud, al secondo piano.
Le ragazze non avevano portato nessuna candela con sé, ma entrambe erano abituate al vedere al buio senza difficoltà. Christal fece strada, sforzandosi di ricordare il tragitto che aveva fatto seguendo la donna con l’abito di seta lillà. Chiuse gli occhi e scoprì che riusciva ugualmente a vedere, come se la casa fosse un labirinto impresso nella sua mente.
-Per di qui- disse.
La ringhiera era liscia e fredda al tatto. Caroline si affrettò dietro la sorella. Le scale approdavano a un ampio pianerottolo, con un’alta finestra da cui si vedevano la serra, il giardino con i suoi leoni di pietra e, al di là, i prati.
-Fa freddo quassù- mormorò Caroline.
Christal chiuse di nuovo gli occhi, sforzando la mente per ritrovare la strada che conduceva alla camera da letto della madre. -Da questa parte.
Le due ragazze proseguirono lungo il corridoio, mentre la casa scricchiolava tutt'intorno.
-Credo che qualcuno ci stia seguendo- bisbigliò Caroline tirando Christal per il gomito.
-Io non sento nessuno-. In quel momento avvertì un pizzicorino al naso. Forse era il profumo della mamma? -Lo senti anche tu?- chiese alla sorellina. -Senti anche tu questo profumo?
-Quale profumo? Io non sento proprio niente, a parte la polvere di questi vecchi tappeti-. Caroline si stava guardando alle spalle.
-Eccola- disse Christal.
La porta era chiusa. Tirò fuori la chiave più grande. La serratura era dura e sulle prime oppose una certa resistenza. Poi, con uno stridore prolungato, il meccanismo scattò.
La porta si aprì e le due ragazze furono investite da una folata d'aria fredda. Le tende sbiadite si sollevarono davanti alla finestra.
Entrarono nella stanza. Qualcosa si mosse sul soffitto... una sagoma scura.
Christal ebbe un tuffo al cuore.
-E' solo edera- disse poi. -La finestra è aperta e l'edera ha infestato interamente il soffitto.
Caroline rimase attaccata alla sorella. Foglie morte erano disseminate sul pavimento e sul letto; le lenzuola erano ridotte a brandelli. -E' questa la sua stanza?
-Credo di si.
-Non c'è nessun ritratto.
-No. Ma abbiamo queste-. Christal le mostrò le chiavi più piccole. Si avvicinò al mobile da toeletta e si sedette sul piccolo sgabello che gli stava davanti. I vasetti erano pieni di foglie. Uno specchio a tre ante rifletteva il suo viso al buio. Immaginò sua madre seduta lì, mentre si spazzolava i capelli o si allacciava una collana.
Lei e Caroline erano mai venute a giocare in quella stanza? Si era mai arrampicata  sul letto per buttare la faccia al collo di sua madre? Christal si sforzò di ricordare, ma invano.
Caroline cominciò a vagare lentamente per la stanza, sfiorando gli oggetti con le dita. Un vaso accanto alla finestra, le tende sfilacciate. Un vassoio tutto impolverato e delle perle che si erano sfilate da una collana.
Christal aprì il cassetto con la chiave.
-Caroline... - chiamò piano. -Guarda!-. Il cassetto era zeppo di lettere e carte. -Dammi il tuo scialle.
La ragazza lo aprì. Christal ci depositò sopra un pacco di lettere e legò insieme gli angoli.
Caroline guardò fuori dalla finestra, nella notte buia. -Sei proprio sicura che questa sia la stanza della mamma?- domandò trasognata. -E' qui che dormiva?-. Si buttò sul letto, sopra il tappeto di foglie, e si raggomitolò.
-Dobbiamo andare- la incalzò Christal. -La troveremo, ne sono sicura. Anch'io voglio rivederla. Non credo che sia morta. Penso che ci stiano mentendo, Caroline.
Tornarono indietro di corsa, senza fermarsi finchè furono nella stanza di Christal.
La ragazza nascose le lettere nel nascondiglio sotto al suo letto.
-Qualcuno ci ha seguito- le disse Caroline. -Ho sentito dei passi.
Christal annuì. -Lo so, li ho sentiti anch'io.

*****

Prima di richiudere la porta della sua camera Christal sbirciò nel corridoio. La luce giallastra dell'aurora invernale si stava già levando dietro agli alberi. Christal tirò le tende e accese una candela per leggere le lettere. Fino a quel momento non si era mai interrogata sul perchè andassero a dormire all'alba, limitandosi ad accettare il fatto. Ma forse potevano opporsi... Cosa sarebbe successo se lei e sua sorella fossero rimaste alzate fin dopo l'alba? Se si fossero ribellate a quella sorta di incantesimo che gravava sulla casa, costringendole a obbedire a uno schema ripetitivo che le privava della luce del sole...
-Caroline, credi che potremmo farcela a stare sveglie? Non manca molto allo spuntare del giorno, no? Che ne dici di provare?- suggerì.
Caroline stava già sbadigliando. Guardò sua sorella. -Beh, possiamo provarci- disse, dubbiosa. -Anche se sono già stanca...
Era seduta sul letto della sorella e stava rovesciando le lettere che aveva raccolto nello scialle.
Le due ragazze le scorsero avidamente una dopo l'altra.
-Sono scritte in inglese- commentò Christal.
-Questa è in giapponese- sbuffò Caroline, avvicinando il foglio al viso per cercare di leggere i caratteri sbiaditi. -Ma è troppo difficile per me.
-La scrittura è molto strana- osservò Christal prendendo un'altra lettera. La carta era morbida come stoffa, di un colore brunito e con gli angoli consumati. -Guarda!- disse alla sorella.
Nel mucchio di lettere c'era un fascio separato: una dozzina di buste legate assieme con un nastro impolverato di raso rosa.
-Sono lettere d'amore- ridacchiò Caroline con una smorfia. -Di chi saranno?
Christal sciolse il fiocco e tirò fuori la prima. -E' difficile decifrare la scrittura... -. Strizzò gli occhi, sforzandosi di dare un significato a quella successione di trattini e svolazzi. Poi abbassò il foglio e ripose la candela sul comodino.
-Che cosa c'è scritto?- le chiese Caroline.
Christal cominciò a parlare lentamente. -Da quel che ho capito, sono indirizzate ad Hinata da parte di Naruto. Sono lettere che nostro padre ha scritto a nostra madre. La data è 1689.
Le due sorelle si guardarono negli occhi per un attimo, mentre i pensieri galoppavano.
-In che anno siamo adesso?
-Non lo so. Ma ho come l'impressione che il 1689 fosse un sacco di tempo fa.
-Forse questi Naruto e Hinata non sono i nostri genitori, ma dei loro antenati con gli stessi nomi- ipotizzò Caroline, aggrappandosi a quella speranza.
-Forse.
Ordinarono le buste in tre mucchi distinti: il fascio di lettere d'amore, quelle in inglese e quelle in giapponese.
A una prima occhiata, le lettere in inglese sembravano spedire in Inghilterra, a Hinata e Naruto, dai parenti del Giappone. La maggior parte risaliva agli anni successivi al 1780. Curiosamente, pensò Christal, le lettere in giapponese erano più o meno dello stesso periodo. Erano indirizzate ad Hinata anche quelle, ma la ragazza non riconobbe il nome del mittente.
Quando alzò lo sguardo, vide che Caroline si era addormentata, la testa sprofondata sul cuscino. Lei stessa dovette farsi forza per non chiudere gli occhi.
Scosse sua sorella. -Devi cercare di resistere- le disse. -Provaci. Non addormentarti, ti prego!
Caroline però si rigirò e allontanò la mano di Christal. -Non posso- borbottò. -Non ce la faccio proprio...
Poi, reprimendo un grosso sbadiglio, si alzò a fatica e si diresse barcollando in camera sua.
Lottando contro la stanchezza, Christal ripose il mucchio di lettere nel nascondiglio sotto il suo letto. Poi si sedette alla scrivania, decisa a rimanere sveglia.
Ma fu inutile.




Angolo Autrice:
Ma salve mie cari!
Innanzitutto mi scuso per l'abnorme ritardo, ma dovete credermi quando vi dico che ho fatto una faticaccia bestiale per scrivere questo capitolo e farvi contenti, data la mia quantità industriale di problemi.
Ma comunque, sono qui, no? E' questo quello che conta <3
Ritornando al capitolo, avete visto le nostre due piccole detective all'opera? xD E questo episodio non è altro che solo la punta dell'iceberg!! Capitolo cortino, lo so, ma il prossimo sarà veramente lungo, giuro u.u
Ovviamente spero che qualcuno si faccia sentire, vorrei tanto sapere cosa ne pensate, mi farebbe piacere, davvero; se qualcuno non  l'avesse capito in queste cose ho problemi di autostima xD penso sempre che quello che scrivo sia un obbrobrio, per questo ho bisogno di continui pareri, anche negativi certo, che mi aiuterebbero a migliorare comunque :)
Vi faccio una piccola domandina!
Secondo voi cosa è successo ad Hinata? E perchè, sempre secondo il vostro parere, le ragazze non riescono a stare sveglie il giorno? Insomma che cos'ha questa benedetta casa? xD
Dai che non sono difficili, mi accontento anche se sparate cose del tipo: "Secondo me Hinata è stata rapita dagli alieni" xD!
Comunque bando alle ciance, il capitolo sette arriverà presto, anche perchè ho già cominciato a scriverlo u.u
Per il resto, beh, spero che la storia vi incuriosisca sempre di più e che continuiate a seguirmi, per intanto, ringrazio coloro che hanno avuto la pazienza di recensire gli scorsi capitoli, coloro che l'hanno messa tra le preferite/seguite/ricordate e coloro che seguono in silenzio, davvero:
ARIGATO GOZAIMASHITA <3 <3

Un bacione grande grande,

Lorylex*°*°*°*°


   
 
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