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Autore: DreamsofMartina    05/02/2009    3 recensioni
"Wyoming, molti lo definiscono “freddo” altri preferiscono “ghiacciato” si dice che non c'è molto da fare là a meno di non essere un cowboy o un cacciatore o entrambi: io preferisco chiamarlo “casa”. [...] Iniziai a lavorare nell’esatto momento in cui fui capace di reggermi in piedi, coltivavo, pascolavo il bestiame e salvavo vite: i mustang." Una ragazza in fuga dal suo passato, determinata a costruirsi un nuovo presente; un ragazzo che dalla vita ha avuto tutto, imprigionato in un presente da favola. Potranno mai incontrarsi queste anime così diverse? E lei sarà in grado di insegnarli la vera libertà? La mia prima long sui Jonas, se vi ha incuriosito venite a dare un'occhiata^^
Genere: Romantico, Triste, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Maledissi me e la mia insolita quanto profondamente radicata propensione a fare sempre di testa mia, sopirai: “A che ora saranno qui

Pfiu! Finalmente sono riuscita ad aggiornare la ficcy e, proprio qui sotto vi aspetta il tanto agognato terzo capitolo che, senza il prezioso e tempestivo aiuto  del Capo, sarebbe stato un disastro!!!

Lo so che probabilmente mi vorrete uccidere per l’abissale ritardo (voi con seghe circolari tra le mani: “Dici!?”) ma è stato periodo di esami all’università e non ho avuto modo neanche di accostarmi al pc a causa della mole di lavoro da fare!!!!

Ma alla fine eccomi qui sana, salva e, soprattutto, con il vostro capitolo bell’e pronto!!!!

Diciamo che questo e il prossimo saranno un po’ due capitoli di transizione che, lo so possono magari risultare un po’ noiosi, sono importanti per la piega futura che prenderà la storia.

Detto questo passo subito ai vostri splendidi commentucci:

Minako_86: come al solito un grazie stratosferico per tutto quello che fai per me!!! Mi sembra inutile a questo punto parlare della mail “dispersa” e dei miei orrori che quindi non sono stati corretti, possiamo dire che ci siamo rifatte alla grande con questo capitolo!!!! Fammi sapere se la canzone che ho scelto ti piace (devo ammettere che è stata dura questa volta! =]) è “Never underestimate a girl” di Vanessa Hudgens. Beh, penso sia tutto!!! Per qualsiasi cosa hai la mia mail e non ti fare remore a mandare un messaggio. Ah ecco!!!  Sono contenta che ti sia piaciuta la shottina/sorpresa!!! Per gli errori che hai trovato (ottimo lavoro Capo come sempre sei efficientissima ^^), non potevo fartela leggere se volevo che rimanesse una sorpresa, così ho optato per il male minore, qualche erroruccio ma di certo il suo scopo la raggiunto!!!!

agatha: tranquilla Joe non sarà per sempre Danger, spero!!! (me crudele =] solo un pochino però ^_______^) Per quanto riguarda i vestiti da Cow Boy bisognerà aspettare ancora un po’ per il momento ti puoi godere la loro nuova divisa (non dico di più lo scoprirai leggendo il chappy ^-^)!!!

Reby94xx: grazie mille per il commento!!! Lo so che Joe può risultare un po’ “esagerato” riguardo se stesso ma vedrai, vedrai che non sarà sempre così!!! ;)

Maybe: grazie per le bellissime parole, devo ammettere che Joe/Zorro sarebbe carino con lo spadino e il cavallo nero (*.* me persa a fantasticare…). Per quanto riguarda l’incontro lascerò decidere a te!!! Per i verbi ci sono stati lacuni problemi, prontamente risolti in questo chappy!!!

sbrodolina: ah abbiamo uno detective tra di noi!!! Mi dispiace ma sulla misteriosa ragazza del video non posso dire niente!!!! Grazie mille e ecco il chappy!!!

Beh non mi resta che salutarvi, ringraziare ancora una volta il Capo (me tua debitrice a vita lo sai!! =]) e lasciarvi al terzo capitolo!!!!

Buona lettura a tutti!!!!

 

 

 

 

It takes a girl to understand
Just how to win
She knows...She can
I think it's clear
Who wears the pants
What boy...could stand...a chance

 

Maledissi me e la mia insolita quanto profondamente radicata propensione a fare sempre di testa mia, sopirai: “A che ora saranno qui?”

Mr. Henry, questa volta, guarda l’orologio a muro, che si sia finalmente rassegnato di fronte all’impossibilità di possedere un orologio da taschino? Mi ritrovo a pensare prima di ricevere la sua risposta: “Diciamo che… dovrebbero essere a momenti!”

Avete presente la faccia di Will coyote con gli occhi fuori dalle orbite quando si accorge, fateci caso, sempre all’ultimo istante che il masso gli sta cadendo in testa? Beh la mia espressione all’udire le parole di Henry è più o meno la stessa, poggio la testa sullo schienale della poltrona dove sono seduta, cercando di fare mente locale ma, quelle parole mi rimbombano ancora in testa, “a momenti!” aveva detto, questo vuol dire che…

“Sellare i cavalli!” la frase mi perfora le orecchie facendomi ridestare dai miei pensieri scuotendo la testa

“Cosa?” chiedo ancora disorientata

Mr. Henry sbuffò: “Stavo dicendo che forse dovresti sellare i cavalli visto che i nostri ospiti stanno arrivando! Ma che ti prende Katherine, oggi hai la testa da un’altra parte!”

Vorrei ben dire: primo, mia sorella mi verrà a trovare tra un paio di giorni e non so ancora dove la farò dormire, ma questo è un problema secondario; secondo, sto ancora meditando vendetta contro quel ragazzo che mi ha quasi uccisa questa mattina… mi sembra logico che io abbia la testa da un’altra parte!

Mi trattengo dal fare una scenata, al suo posto predo un bel respiro: “Preferirei sentire prima i babb... ehm, ragazzi, la scelta dei cavalli dipende molto da cosa devono fare dopo le lezioni!” mi mordo la lingua sperando che non si fosse accorto della mia mezza gaffe.

“Sì penso che tu abbia ragione, sarà meglio parlare prima con i RAGAZZI.” dice calcando la voce su quest’ultima parola, facendomi ampiamente capire che si era accorto della mia “mancanza di tatto” come amava definirla.

In quel momento Betty e i suoi zuccherosi centosettantacinque kili varcano, non senza qualche problema, la porta dell’ufficio. Betty è la segretaria di Mr. Henry, una donna sulla cinquantina che ama definirsi in leggero sovrappeso e che indossa tailleur con minigonne, più propriamente definite pezzi di stoffa viste le minuscole dimensioni, dai colori allucinanti correlati da scarpe con tacchi talmente alti che anche un trampoliere ci penserebbe due volte prima di infilarle. 

Betty arriva alla scrivania visibilmente affannata, la vendetta dei tacchi penso, cerca di darsi un contegno, o meglio prova a darsi un contegno: “Mr. Henry le persone che attendevate sono di là che vi aspettano!” dice tutto d’un fiato

Mr. Henry balza in piedi con la grazia di un elefante che balla il twist e Betty fa appena in tempo a scostarsi, salvandosi dall’essere scaraventata addosso al muro, anche se, secondo me, il suo leggero sovrappeso avrebbe ampiamente attutito il colpo.

“Andiamo Katherine, abbiamo degli ospiti da ricevere!” mi dice superando la poltrona dove sono seduta.

Mi alzo calandomi il cappello in testa e seguo Mr. Henry che, arrivato alla porta dell’ufficio si volta squadrandomi per l’ennesima volta: “Ma che male ho fatto io per meritarmi un Cow boy sporco di fango anziché un’istruttrice normale?” si lamenta ricominciando a camminare

Bla-bla-bla…” penso seguendolo, la giornata è appena cominciata e questa era già la seconda volta che si lamenta per il mio abbigliamento, aggiungiamoci pure le pop-star internazionali che hanno deciso di provare l’ebbrezza dell’equitazione proprio oggi… il risultato? Una lunga, lunghissima giornata.

Usciamo dall’edificio e noto una Hybrid nera parcheggiata al centro dello spiazzo antistante gli uffici, un uomo sulla cinquantina scende dall’auto dirigendosi verso di noi, Mr. Henry lo abbraccia affettuosamente, come si fa con un vecchio amico: “Paul, vecchio mio, piacere di incontrarti finalmente! Non stavamo più nella pelle dalla voglia di fare la vostra conoscenza!!! ”

Parla per te, io avrei preferito mille volte fare lezione a quel vecchio maniaco di Jeff, lenta passeggiata di quarantacinque minuti al passo, due o tre palpate di culo, passatemi l’espressione, e via! Niente di più facile! Ma no, dobbiamo fare lezione alle giovani pop star che non hanno altro da fare che spendere soldi per un paio di lezioni di equitazione che, passato il capriccio momentaneo, finiranno nel dimenticatoio. Vedo Mr. Henry abbracciare lo sconosciuto e scuoto la testa, per lui ogni cliente del centro ha la disgrazia di essere considerato suo amico, senza contare che la maggior parte li conosce il giorno stesso del loro arrivo, ma questa, come dice lui, è un’altra storia.

“Lascia che ti presenti Katherine Mayer, il gioiello più prezioso del nostro centro, la nostra migliore istruttrice, sarà lei a seguire i ragazzi nel loro allenamento!”

Da quando in qua sono diventata il gioiello più prezioso del centro? E dov’è finito il solito e monotono “uno dei nostri migliori istruttori”? Non ci rimugino sopra più del dovuto e decido di godermi quell'irripetibile momento di gloria, sorrido stringendo la mano a Paul: “Molto piacere, sono sicura che otterremo degli ottimi risultati!”

“Bene, era quello che volevo sentire! Se mi scusate un attimo vado a chiamare i miei ragazzi!” dice allontanandosi da noi per dirigersi verso l’auto nera.

Beh almeno una cosa l’ho scoperta, Paul deve essere il padre dei tre babbei e, a dirla tutta, mi sta anche simpatico, mi sa proprio che questa volta ho sbagliato le mie previsioni, dopotutto con un padre del genere quei tre non dovrebbero essere poi così male.

Vedo da lontano i tre ragazzi scendere dall’auto, sarebbe superfluo dire che sono fratelli vista l’inconfutabile somiglianza con il padre, stanno parlando o forse discutendo, da dove mi trovo è difficile distinguere le voci l’una dall’altra, ma posso affermare con certezza che c’è qualcosa che non va, visto che uno dei tre incrocia le braccia al petto visibilmente arrabbiato.

Non ho tempo a sufficienza per ragionarci su perché qualche secondo dopo li vedo avvicinarsi a noi. Paul si ferma di fronte a me e al capo: “Signor Henry questi sono i miei figli, Nicholas, - dice indicando un ragazzo riccio, di sì e no sedici anni, che sorridente ci stringe la mano - Kevin, - il più grande, o quello che a me sembra il più grande, fa un passo avanti ripetendo lo stesso gesto del fratello - e Joseph!” termina indicando il ragazzo imbronciato che udendo il suo nome alza il viso.

Lo guardo in faccia e rimango pietrificata, no non può essere lui, è probabilisticamente impossibile che sia lui, è indubbiamente senza ombra di dubbio che non può essere lui, intuisco che il ragazzo deve aver pensato lo stesso perché contemporaneamente ci puntiamo l’indice uno contro l’altro e urliamo: “Tu, che cosa ci fai qui???”

 

She might be the president
Make all the rules
Don't try to win the game
You're only gonna lose
Now girls you know we got it
Got it going on
We've been trying to tell them all along
Listen up guys
Take a little sound advice

 

Ok, c’è una probabilità del cento per cento che il ragazzo che ho di fronte è il deficiente che mi è venuto addosso questa mattina, ora sì che la giornata si fa emozionante!

Mi volto verso Mr. Henry che mi fredda con lo sguardo, realizzo troppo tardi di aver commesso un errore irreparabile: mai dare confidenza ad un cliente che non conosci da almeno tre lezioni.

Mi volto lentamente verso il ragazzo-il-cui-nome-che-non-dimenticherò-per-il-resto-della-mia-vita-o-almeno-fino-a-quando-la-mia-vendetta-non-sarà-compiuta-è-Joseph e sfoggio il mio più finto sorriso: “Perdona la mia mancanza di tatto, è un piacere averti qui, yuppie, urrà!” dico atona, continuando imperterrita a sorridere.

La recita sembra aver funzionato, perché Mr. Henry ricomincia a parlare con Paul: “Bene Paul, direi che è meglio lasciare i ragazzi a Katherine mentre noi andiamo nel mio studio a discutere la parte burocratica!”

I soldi che gli spillerai faresti meglio a dire, penso tra me e me, mentre Paul saluta i ragazzi, ma i miei pensieri vengono subito interrotti dalla voce del capo che mi sussurra in un orecchio: “Vedi di fare del il tuo meglio Kate e vedi di non ripetere la scena di prima, perché non ho alcuna intenzione di perdere un cliente a causa dei tuoi problemi personali, chiaro?”

Percepisco chiaramente il tono da ultimatum nella sua voce, mi volto verso di lui e lo fisso: “Cristallino capo, cristallino!” rispondo seria

“Molto bene allora! - poi si volta verso Paul e sorride come se niente fosse e gli circonda le spalle con il braccio - Paul stiamo perdendo anche troppo tempo e, come dico sempre io, il tempo è denaro! Allora da dove vogliamo cominciare?” la sua voce si perde mano a mano che si dirigono verso l’ufficio, fino a diventare un’eco lontano.

E’ arrivata la tua ora tesoro, penso, prendendo un bel respiro e voltandomi verso i tre ragazzi in attesa. Mi avvicino a loro senza degnare Joseph di uno sguardo: “A quanto pare io sarò la vostra istruttrice, il mio nome è Katherine, ma potete chiamarmi tranquillamente Kate o Katy fate un po’ voi. Bene, detto questo passiamo alle cose serie, io non ho ancora fatto sellare i cavalli perché in primo luogo volevo sentire le motivazioni che vi hanno spinto ad iniziare delle lezioni di equitazione, così da poter scegliere i cavalli più adatti a voi!” dico tutto d’un fiato, facendo un bel respiro alla fine.

E’ Nicholas, il più piccolo, a rispondermi: “La cosa è abbastanza semplice a dir la verità, Kate, abbiamo deciso di ambientare il video della nostra ultima canzone nel Far West, da qui abbiamo realizzato che ci servivano delle lezioni di equitazione per poter interpretare al meglio i nostri personaggi!” dice sorridendo.

Mi piace questo ragazzo, diretto e conciso, non potrei chiedere di meglio; penso un attimo a quello che mi ha detto, ragionando sulle razze di cavalli che possediamo qui al centro: “Bene, ho i cavalli che fanno per voi!” dico risoluta, facendo segno ai ragazzi di seguirmi mentre mi dirigo verso le stalle accompagnata da uno sbuffo sonoro di Joseph.

Mi fermo davanti al box ventisei dove un cavallo marrone e bianco con le macchie nere scalpita nitrendo: “Questo cavallo è di razza Appaloosa, usata prettamente nel Far West, il suo nome è Petch! - poi mi volto verso un gruppo di ragazzi – Alex, Meg, Josh, ci sono il ventisei, il ventinove e il trentadue da sellare!” il tre ragazzi mi fanno un ok con le dita e si mettono subito a lavoro, io intanto proseguo il giro, fermandomi al box successivo, dove alloggiava un cavallo bianco a macchie marroni: “Numero ventinove, anche lui di razza Appaloosa, si chiama Stardust!”

Vedo i ragazzi sorridere soddisfatti e questo mi risolleva in parte il morale, ormai irrimediabilmente rovinato dalla presenza di Joseph, poi mi accorgo di essere arrivata all’ultimo box della lista dove ci attende un cavallo dalla folta criniera rossiccia: “Ares, Frisone puro sangue – lo accarezzo e sorrido- è un testone di prima categoria ma se preso per la gola è un budino!”

“Si vede che ti piacciono i cavalli!” mi dice Kevin

Sorrido: “E non hai ancora visto niente!” dico facendo scoppiare tutti a ridere tranne, ovviamente, Joseph che imperterrito non proferisce parola.

“Bene ragazzi ora che le presentazioni sono fatte, dovete andare a cambiarvi, le tenute sono già pronte in quella che sarà la vostra stanza per il periodo che passere qui. Emily! - mi volto e vedo la ragazza che, all’udire il suo nome, si avvicina a me, l’abbraccio – Emily vi accompagnerà alla vostra stanza, ci vediamo qui tra un quarto d’ora per cominciare la lezione! – guado Emily e le consegno una chiave - Stanza 46B secondo edificio.” le dico, lei mi fa un cenno di assenso e fa segno ai ragazzi di seguirli.

Tiro un sospiro di sollievo, sta andando tutto bene per il momento, penso dirigendomi a passo veloce verso l’ultimo box, mi fermo e vi entro, sorrido e accarezzo la stupenda cavalla al suo interno, iniziando a sellarla: “Urja a quanto pare avremmo un bel po’ da fare in questi giorni! - lei emette un sonoro sbuffo - Su non fare così, ti prometto che quando sarà tutto finito andremo a fare una cavalcata solo io e te, come ai vecchi tempi, che ne dici? - le chiedo dandole una carota e ricevendo come risposta una leggera nasata sulla mano, l’accarezzo sorridendo - Siamo d’accordo allora!” dico mentre la faccio uscire dal box dirigendomi verso Alex, Meg e Josh che tenevano per le briglie i tre cavalli appena sellati.

Nicholas, Kevin e Joseph arrivano poco dopo, vestiti di tutto punto, stivali, pantaloni, bustino paraschiena e cap: “Bene ragazzi a questo punto mancano solo i cavalli, scegliete pure a vostro piacimento quale dei tre volete!” dico indicando i cavalli sellati.

Nicholas si avvicina spedito verso Petch e si fa consegnare le briglie, Kevin sceglie Stardust e lo accarezza dolcemente, mentre Joseph si avvicina ad Ares e lo accarezza come se si conoscessero da anni, sorrido, ci avrei scommesso che avrebbe scelto quello più difficile da cavalcare, beh almeno mi godrò uno spettacolo a dir poco esilarante.

Nicholas si avvicina con Petch e accarezza Urja: “E questa bellezza dove la tenevi nascosta?” mi chiede sorridendo.

Ricambio il sorriso: “Nicholas questa è Urja, lei è di razza mustang ed è la mia cavalla! - mi volto verso gli altri – Allora cominciamo, primo passo: montare a cavallo! Prima vi mostro io come fare, poi voi fate lo stesso! Allora mi posiziono alla sinistra del cavallo e infilo il piede sinistro nella staffa - imito quello che ho appena detto - poi con uno slancio rimango in piedi sulla staffa, porto la gamba dall’altra parte e il gioco è fatto! - dico mostrando ciò che ho appena detto per poi scendere di nuovo avvicinandomi ai ragazzi - Bene ora tocca a voi!”

Salgono tutti e tre al primo colpo, Kevin e Nicholas con qualche problema mentre Joseph monta a cavallo con naturalezza, come se lo avesse già fatto un milione di volte. Rimango sorpresa e sorrido, è la guerra che vuoi, e guerra avrai!

Mi avvicino ad Urja e la sento scalpitare, controllo che non ci sia nessuno in giro, le levo la sella e monto a pelo, notando soddisfatta la faccia meravigliata di Joseph.

Mi avvicino ai ragazzi: “Pronti?” chiedo

Kevin mi fa un cenno di assenso mentre Nicholas si avvicina: “Prontissimi capo! Ah, chiamami pure Nick è meno serio sai!” dice sorridendo

“Perfetto allora andiamo!” asserisco

Kevin mi guarda dubbioso e spaventato al tempo stesso: “Emh dove staremmo andando di preciso?”

“A fare la vostra prima passeggiata! Ma come non ve l’hanno detto? Io non insegno nel recinto!” dico sorpresa all’udire quell’affermazione

Kevin deglutisce sonoramente: “Ah, niente recinto! Bene la mia prima caduta sarà in aperta campagna, non posso desiderare niente di meglio!” dice facendo ridere tutti

Passo in testa e, affiancando Joseph, gli sussurro: “Ti darò filo da torcere mio caro!” sorrido pregustando la mia vendetta quando la sua voce mi arriva all’orecchio: “Mai quanto te ne darò io, bellezza!” mi volto e lo vedo sorridere accanto a me.

Tallono Urja: “Seguitemi e mi raccomando niente stupidaggini e niente uscite dalla fila!”

Mentre vado al passo sorrido, uno a uno Joseph, siamo pari per il momento, ma goditelo finché puoi, nessuno è mai riuscito a battermi e sta certo che tu non sarai il primo.

Uno a uno Joseph, uno a uno.

 

Never underestimate a girl
Gets anything she wants
She's never gonna stop
Never underestimate a girl
She's always got a plan
The world is in her hands

                                        (Vanessa Hudgens)

 

  
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