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Autore: Alemortalsweet    02/09/2015    1 recensioni
Volterra è la casa di una ragazza di nome Sophia, che dopo la morte del fratello Sebastian non fa altro che leggere, cercando di dimenticare la sua scomparsa, così i libri sono diventati una vera e propria passione e ossessione per lei.
Ma un giorno finisce per sbaglio proprio nella tela del ragno, catturata dai Volturi e sottomessa dal loro leader, proprio così, perché Sophia non è una semplice ragazza, in lei risiede un qualcosa di prezioso…
Genere: Drammatico, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Volturi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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~~Qualcosa di duro e di freddo stava schiaffeggiando la mia guancia destra, vedevo un volto, ma non riuscivo bene a distinguere i lineamenti, vedevo solo due occhi color cremisi che mi guardavano.
Man mano che aprivo gli occhi riuscivo sempre più a mettere a fuoco, fino a che l’immagine divenne nitida: lo avevo già visto quell’uomo, mi aveva portato lì in quell’enorme sala, assieme a Demetri….
Girai lo sguardo e vidi anche lui, era davanti a me e mi stava osservano quando mi accorsi della presenza di altre due figure vestite di nero appena dietro di loro: Jane, e quell’altro ragazzo dai capelli scuri che era sempre assieme a lui.
Mi rimproverò ‘’Cosa ci facevi svenuta nel corridoio principale? Di notte per giunta…Che cosa avevi intenzione di fare? Svignartela senza che nessuno se ne accorgesse?’’, quanto mi dava fastidio quel tono di voce, impertinente e sapiente, come se avesse ragione su tutto, risposi subito ‘’Veramente non avevo affatto intenzione di andarmene, volevo solo fare una passeggiata in giro, non riuscivo a dormire! E poi so ben certo che non riuscirei a scappare di qui’’, poi parlò la ragazza ‘’La verità sarà Aro a deciderla’’ Si avvicinarono a me e mi afferrarono per le braccia, e mentre mi trascinavano fuori dalla camera si aggiunsero anche Demetri e l’altro appena dietro di loro, come guardie che stavano scortando un prigioniero.
Il mutismo di Demetri mi aveva seccato, avrebbe potuto dire almeno qualcosa! .
Ripercorsero lo stesso identico tratto di strada che avevo percorso la notte precedente, nessuno parlò, io non osai neppure guardarli in faccia.
Si fecero largo nella sala dal soffitto alto, proprio al centro della stanza vi erano una dozzina di cadaveri tutti sanguinanti e squartati a morte con ferite ovunque, si potevano scorgere i loro volti urlanti che imploravano pietà.
Cos’era quello scempio?!

Chinate davanti a quei cadaveri vi erano tre donne, due erano more e una era bionda, erano l’una appiccicata all’altra e non riuscivo bene a vedere cosa stessero facendo, anche se si muovevano con molta rapidità ed emettevano dei gorgoglii come se stessero bevendo qualcosa di veramente delizioso…
Sempre vicino ai cadaveri vi era Heidi, era in piedi e guardava le altre donne, quando si accorse di me e girò lo sguardo.
Uno strattone da parte di Jane mi fece barcollare in avanti, senza accorgermi mi ero messa a guardare quella scena senza accorgermi che mi fossi fermata.
Non appena notai l’uomo dal quale volevano condurmi, mi si accapponò la pelle: era la stessa identica scena che avevo visto la notte precedente,  l’uomo scortato da quei due ragazzi, così come ora stavano facendo con me, in quel momento ero io quella che doveva essere uccisa.
Mi aspettava, con le labbra sanguinanti, pronto a farmi fuori, ogni passo in più che ero costretta a fare era un colpo al cuore, mi iniziarono a tremare le gambe, quando la voce del ragazzo moro mi distrasse un attimo ‘’Guarda se quel che dice corrisponde alla verità’’.
Cos’era lui? Una specie di indovino?
Non appena fui vicino a lui quasi da poterlo toccare, mi afferrò una mano e la portò al petto, non era la prima volta che faceva quel gesto, cos’era?.
Guardava basso, non mi fissava come la prima volta, intanto mi sentivo sempre più impaurita, fino a quando mi lasciò la mano e parlò a voce alta, mi fece sobbalzare all’improvviso ‘’No, lei no!’’ Mi voltai e vidi le tre donne girate verso di noi, non riuscivo bene a vedere le loro facce tanto erano macchiate di sangue, ma i loro occhi color rubino erano perfidi, poi all’improvviso si misero a correre, Aro dovette intervenire ‘’Felix!’’ L’uomo robusto accanto a Demetri di cui conobbi il nome si lanciò verso quelle donne e con le sue braccia muscolose riuscì a fermarle, creando un barriera, urlavano come pazze, e mi guardavano digrignando i denti.
‘’Portala nella sua stanza e rimani lì!’’ Demetri annuì, ma appena mi voltai per guardare il suo volto, i miei occhi si chiusero e caddi a terra.
Forse avevo visto troppo, forse tutto quel sangue mi aveva impressionato, o la paura era tale che aveva preso il sopravvento.
I crampi alla pancia erano così forti che dovetti aprire gli occhi, avevo capito il motivo del perché avevo perso i sensi: era dallo scorso pomeriggio che non mangiavo, e avevo una fame terribile che tutta quella paura aveva nascosto facilmente!.
Fui sorpresa nel vedere un cesto colmo di cose da mangiare sul comodino accanto al letto, mi guardai intorno ma non vidi nessuno, così mi fiondai sul cibo.
Mentre stavo finendo di mangiare la porta della stanza si aprì scricchiolando e entrò Demetri .
‘’Hai fame’’ disse guardando il cesto quasi completamente vuoto ‘’è da ieri pomeriggio che non mangio!’’ Finito tutto mi pulì il viso con un fazzoletto appena sotto il cestino, ‘’Chi è stato a portarmi tutte queste cose buone?’’ , lui non rispose con certezza, ma avevo già capito tutto ‘’Quale cibo ti è piaciuto di più?’’ ‘’Grazie! Ne avevo proprio bisogno!’’ Mi guardò, poi si mise contro il muro a braccia conserte senza guardarmi.
‘’Che ore sono? Scusa ma ho perso la condizione del tempo’’, mi guardò in modo serio, ma la sua voce aveva una tonalità sincera ‘’è notte fonda’’, guardai la grande finestra: la luna piena illumiava il cielo con tutto il suo splendore mentre mille stelle fungevano da diamanti sospesi in cielo, mentre guardavo il cielo ammirata mi tornarono in mente i miei genitori, che cosa stavano facendo in quel preciso momento? Mi mancavano, era appena trascorso un giorno da quando li avevo visti l’ultima volta, più o meno.
Mentre ero presa a guardare le stelle, le mie palpebre stavano diventando sempre più pesanti e ricaddi a peso morto sul letto, wow il materasso era morbidissimo adesso! Guardai verso di lui, in tutto il nero del suo vestito c’era qualcosa che luccicava, una collana.
‘’Cosa vuol dire quella lettera ‘’v’’ sulla collana che porti?’’ Ero con gli occhi socchiusi ‘’è il simbolo della nostra casata, Volturi’’ Non riuscì a rispondere, ero stanca morta e mi addormentai poco dopo aver sentito l’ultima parola.

Perché? Perché ora era gentile e amichevole? Che fine aveva fatto tutta la sua durezza del giorno prima?
Eppure sentivo che lui era diverso, era l’unico che riuscivo a capire fra tutti gli altri, e ora sembrava che stesse anche lui capendo me meglio di chiunque altro…
 

Note: le tre donne sono Sulpicia, Athenodora e Renata.
 

 

 

   
 
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