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Autore: TheDevil    02/09/2015    2 recensioni
Il ruggito di Acnologia ha spazzato via l'Isola Tenrou e i membri di fairy tail sono scomparsi per sette lunghi anni e quando si risvegliano hanno una brutta sorpresa.
Poiché anche se per loro il tempo non è trascorso, per il resto del mondo si e niente potrà tornare indietro
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Come introduzione non è granché lo so, ma non voglio spoilerarvi assolutamente nulla della storia.
Fa parte della serie Offenbach Chronicles, e non potrà essere compresa se non vi leggete tutta la serie.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kana Alberona, Luxus Dreher, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Offenbach's Chronicle'
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Salve a tutti, benvenuti al nuovo capitolo… Buona Lettura e buon divertimento a tutti XD

Second Origin

La notte correva veloce per i tre maghi che parlavano su quel balcone, o meglio per il mago che raccontava e per le due che ascoltavano, e Jacques continuava a sorseggiare dal bicchiere di birra che Mira gli aveva portato.
-Mira, posso chiederti il favore di prendere Laxus e portarlo qui? Credo che la prossima parte del racconto possa interessare anche a lui.
Mira annuì con un sorriso e si alzò veloce, scendendo al piano inferiore, mentre tra Jacques e Kana calava un silenzio un po’ imbarazzato, interrotto dallo sbadiglio della mora.
-Sonno?- chiese Jacques.
-Si, ormai è tardi, perché non resti a dormire in gilda?
Jacques sorrise a quelle parole, mentre Mira e Laxus li raggiungevano, il biondo con aria annoiata, bene, avrebbe suscitato lui il suo interesse, cominciando a raccontare.
 
Nel piano inferiore di Villa Offenbach le attività continuavano serene, nonostante la circostanza che la figlia del Lord fosse stata vittima di un attentato, una bambina che era diventata un po’ la beneamina di tutte le persone che vivevano e lavoravano sotto quel tetto.
Jacques aveva deciso di dirigere egli stesso alcuni lavori che avrebbero portato alla costruzione di una grossa depandance all’interno del giardino, in modo da poter ospitare anche famiglie in difficoltà e non solamente orfani.
Ultear era affacciata al balcone, con la figlia in braccio ed era molto preoccupata, non per la piccola che a distanza di una settimana dal tentativo di nozze andato a vuoto si era ripresa completamente, ma per Jacques che instancabile continuava a lavorare, e sembrava essere in perfetta salute.
Con la mente però Ultear ricordava tutte le notti, dalla prima dopo l’attentato in cui Jacques era rimasto sveglio per tutta la notte, addossando la colpa all’adrenalina ancora in circolo per il combattimento.
La seconda notte Jacques era ancora rimasto a letto, con gli occhi sbarrati, e la cosa era apparsa alquanto strana a entrambi.
La terza, la quarta e la quinta notte, Jacques ancora non riusciva a chiudere gli occhi e avevano deciso di passare alle maniere forti.
La mattina lavorava con gli uomini della Villa, e la sera si allontanava con Gerard per allenarsi e cercare di bruciare quanta più magia possibile, e fu in quell’allenamento che si manifestò il secondo sintomo che mise tutti sull’attenti.
Di solito gli scontri tra Jacques e Gerard erano all’insegna dell’equilibrio, e quasi mai qualcuno riusciva a battere l’altro, se non per una circostanza fortunata.
Ma quel giorno no, Jacques riuscì a battere Gerard abbastanza facilmente e alla mancanza di sonno (che continuò anche quella notte) si aggiunse anche una forte crescita dei poteri magici.
Ancora con la piccola in braccio che giocava con i suoi capelli, Ultear ritornò con la mente a quella mattina, quando svegliatasi verso le quattro si era accorta che il posto accanto a sé era vuoto, non una cosa strana, cosa dovrebbe fare uno che non dorme per tutta la notte sdraiato in un letto?
Anche Ultear si alzò e trovò Jacques fermo a leggere un libro della biblioteca alla luce di una lacryma magica, i capelli che gli ricadevano sulla fronte e lo sguardo corrucciato, e una tazza di caffè fumante davanti a sé, unito alle ombre che danzavano sul suo volto gli conferivano un’aria misteriosa.
Ultear gli passò la mano prima sulla spalla in una delicata carezza a cui l’angelo rispose stringendole la mano con la sua.
-Nulla?- chiese la ragazza.
-Zero- disse Jacques, non c’era molto da dire, sapeva che stava parlando del sonno, perciò si sedette al suo fianco prendendo uno dei libri, un grosso volume rilegato in cuoio che dava l’aria di essere parecchio antico, ne lesse il titolo ad alta voce “Genealogia delle Famiglie di Euterpe”.
-Cosa stai cercando?- chiese Ultear curiosa.
Non era l’unico che stava cercando qualcosa, saputo della strana condizione di Jacques, anche Gerard si era mosso, andando verso Magnolia, verso una delle biblioteche più fornite del Regno, dove avrebbe cercato informazioni, con lui era andata anche Meredy.
-Un nome continua a venirmi in mente, come se fosse richiamato dall’angelo dentro di me: Nathaniel, e sono sicuro di averlo già sentito da qualche parte, ma non ricordo il perché, poi l’ho trovato.
Jacques prese il libro dalle mani di Ultear e lo sfogliò fino ad arrivare ad una pagina precisa, lasciando leggere ad Ultear quello che c’era scritto: Nathaniel il Folle.
Ultear lo guardò interrogativa non riuscendo a capire dove Jacques volesse andare a parare con quel nome, e certo Jacques non si aspettava che quel nome potesse dire qualcosa alla sua donna: in fondo si trattava di un antenato vissuto settecento anni prima.
-Nemmeno io sapevo bene chi fosse- lo introdusse Jacques –quel libro è una genealogia scritta da autori del Re, molto facile da consultare, per questo sono partito da quella, ma se vuoi davvero conoscere Nathaniel allora dovresti leggere questo- disse Jacques, porgendole un secondo libro, rilegato in pelle nera, ma con alcune decorazioni azzurre, si intitolava “Genealogia della Famiglia Offenbach”, da cui Jacques prese la pagina.
-Nathaniel Offenbach, primogenito di Gaadrel Offenbach, nacque nel X83 e divenne signore degli Offenbach a nell’ anno X101, quando suo padre rimase ucciso in un incidente, rimase a capo del casato per dieci anni, sposandosi con una nobile non specificata, padre di due gemelle Isabelle e Andromeda, condannato a morte nel X111 per attentato al Re, colpito da Damnatio Memoriae, gli successe Isabelle Offenbach, sotto la tutela della madre.-
-Non mi pare ci sia molto- disse Ultear dubbiosa che non capiva dove l’uomo volesse andare a parare.
-Non c’è molto se ti fermi qui- disse Jacques, scorse verso il basso dove c’era la didascalia di Isabelle e di Andromeda, accanto a questo nome una data di nascita e di morte X102-X104.
Jacques la guardò, fare il collegamento, una figlia morta, la rabbia di Jacques, eppure erano ancora tutte supposizioni, ma Jacques aveva ancora altri assi da svelare, perciò le carezzò la mano indicando in alto a destra accanto al nome di Nathaniel, il suo stemma personale, un blasone personale per ogni Lord.
Quello di Nathaniel era nero con un angelo bianco con la particolarità che sulla fronte si apriva un terzo occhio e sotto una frase che pareva essere il motto personale dell’angelo : Vigile Sempre.
-Il motto “Vigile Sempre” è una prova, ma quello che davvero mi ha portato alla soluzione finale è lo stemma- disse indicando il terzo occhio dell’Angelo :- Il terzo occhio sulla fronte è un simbolo, e non si chiude ma, nemmeno durante il sonno.
Le parole di Jacques erano convincenti, ma con la sua esperienza Ultear era sicura che la sua voglia di trovare una risposta a tutte quelle domande lo avesse portato fuori strada, così gli carezzò il volto, cercando le parole giuste, ma non ce ne fu bisogno, poiché Jacques alzò lo sguardo su di lei, sorridendole.
-So che come ipotesi è difficilmente credibile- ironizzò –ma quando mai il mio sesto senso ha sbagliato?-
Ultear dovette ammettere che aveva ragione –Ma anche se fosse così, quelle informazioni non risolvono il nostro problema, sappiamo solo che un tuo antenato ha avuto i tuoi stessi sintomi…
Ultear si interruppe, capendo dove Jacques voleva andare a parare, il ragazzo sorrise quando video la sua Ultear strabuzzare gli occhi, colpita dalla consapevolezza.
-E’ la tua magia-.
Jacques sorrise, si, anche la sua ipotesi era che fosse la sua magia a impedirgli di dormire, eppure anche se quello era un ottimo punto di partenza, rimanevano in piedi altri interrogativi, come cosa sarebbe successo con la mancanza di sonno, quali effetti avrebbe avuto questa metamorfosi sul suo essere.
-Beh, ormai si è fatto tardi- disse Jacques svegliando Ultear dai suoi pensieri –Tra un po’ anche Viviane si sveglierà, perché non torni a letto? Ci penso io a lei-.
Ultear annuì e con un lieve bacio tornò a letto, mentre Jacques si sedette sulla sedia, aspettando che sua figlia si svegliasse.
Erano passati tre giorni dalla notte in cui Jacques ed Ultear avevano parlato nella biblioteca e la situazione si trascinava stancamente, soprattutto per la ragazza preoccupata, mentre Jacques era più tranquillo, ora che sapeva di non essere in immediato pericolo di vita, così passava la serata giocando con la piccola Viviane che si divertiva a camminare incerta per la stanza, ridendo.
Mentre erano nella stanza però si sentì un lieve bussare alla porta e senza aspettare nessuna risposta, Gerard entrò, ancora con il mantello da viaggio sulle spalle e con Meredy che lo seguiva a pochi passi di distanza.
-Bentornato Gerard- disse Jacques stringendogli la mano, mentre Meredy prima abbracciava Ultear, poi prendeva in braccio la piccola, stampandole un grosso bacio sulla testolina.
Ho scoperto cosa è accaduto- disse Gerard, senza attendere nemmeno un minuto, prendendo da sotto il mantello un libro completamente bianco, intitolato “Magia e le sue origini” –L’ho trovato nella biblioteca di Zentopia, è un libro che raccoglie ipotesi scientifiche su quale sia la differenza tra le persone nate come maghi e persone senza magia.
-E’ davvero molto interessante- continuò Meredy, sfogliando alcune pagine.
-E non si limita a questo, per capire cosa ti stava accadendo ho cominciato a indagare sulle impennate improvvise dei poteri magici, partendo dalla magia-.
-Il vostro allenamento- mormorò Ultear, che ottenne l’assenso di Gerard.
-Ho cominciato da lì e non ho trovato nulla che giustificasse un tale cambiamento, ecco perché ho cominciato a cercare su manuali più generali, finché sono arrivato a una parola magica “Origine”.
Il silenzio si fece pesante nella stanza e solo Viviane continuava a muoversi, indifferente ai discorsi degli adulti.
-Ammetto di non conoscere questa cosa- disse Jacques alzando le spalle.
-Beh, pare che ci sia un organo all’interno del corpo umano da cui noi maghi traiamo la magia, è per questo che se la usiamo per troppo tempo alla fine ci stanchiamo e non riusciamo più a evocare incantesimi, e abbiamo bisogno di riposare.
-Da quanto abbiamo scoperto, ci sono varie ipotesi che accanto a questo contenitore di magia ve ne sia un secondo che di solito non viene usato, che rimane vuoto e inattivo fino alla morte- continuò Meredy.
-Alcuni studiosi però pensano che un forte schock possa attivare questo secondo contenitore e rendere il mago immensamente più potente, però le mie ipotesi si interrompono qui, non ci sono casi documentati sulla “Second Origin” quindi non so dire se la mancanza di sonno possa essere semplicemente una conseguenza del fatto che tu non abbia più bisogno di riposare o se dipende da qualcos’altro.
Jacques rimase per un attimo in silenzio poi aggiunse :-Beh se non ci riusciamo noi vorrà dire che dovremo rivolgerci a qualcuno più preparato no?
Ecco perché alla fine Jacques aveva deciso di andare dalla vecchia strega nel Regno di Fiore a farsi visitare, cosa che non fu particolarmente apprezzata da questa che lo accolse sbraitando che non voleva essere disturbata, ma che alla fine fece entrare lui e Gerard, che lo aveva accompagnato, nella sua modesta abitazione.
-Qual è il problema?- chiese acida Polyuscha incrociando le braccia.
Jacques le spiegò che non riusciva a dormire, e aggiunse che i suoi poteri magici stavano crescendo.
-Da quanto tempo non dormi?
-Una settimana- rispose l’angelo.
La donna cominciò ad armeggiare con qualche strumento, poi chiese –E non ti senti stanco?-
-No- rispose –Sono sempre riposato, non sento neanche più la fatica.
La donna rimase in silenzio, forse immersa nei suoi pensieri, poi cominciò a tastarlo, controllandogli prima il battito cardiaco, poi la gola, infine cominciò ad esaminare il corpo con la magia.
-Non so cosa dire, se togliamo la mancanza di sonno, sei in ottima salute- disse la maga –Il corpo umano non è fatto per rimanere sveglio per così tanto tempo, dopo una settimana dovresti addormentarti in piedi, o appena rallenti il ritmo del tuo corpo… Dopo dieci giorni il sonno diventa irreversibile e si arriva alla morte cerebrale, ma non è questo il tuo caso, il tuo cervello è riposato come se fosse sveglio da sole poche ore… Mi sbagliavo, potresti diventare un caso interessante, se permetti ti faccio un prelievo.
La maga senza chiedergli altri gli ficcò una siringa nell’avambraccio, estraendone una grossa quantità di sangue, incurante dei lamenti dell’angelo, in risposta Polyuscha borbottò che non avrebbe dovuto fare il bambino, per poi cominciare a studiare il sangue con una lente magica.
-Ma che diavolo?- disse la strega, studiando la provetta.
-Qualche problema?- chiese Jacques sull’attenti.
-Non lo so, non ho mai visto una cosa del genere… I globuli rossi hanno una forma stranissima, come una croce, ma sono sicura che l’ultima volta che sei venuta il tuo sangue era normale.
-Ho fatto un’ipotesi su questo cambiamento- disse Gerard dal suo angolino –crediamo possa aver sviluppato “Second Origin” dopo che…
Polyuscha per un attimo parve riflettere su quella ipotesi e cominciò ad operare un incantesimo sul sangue di Jacques, quando finì diede il suo responso.
-Jacques ha sicuramente attivato Second Origin, ma … Il fatto che non dorma non è spiegabile, non secondo le leggi della medicina umana, anche se probabilmente non c’è nulla di cui preoccuparsi.
Lo sguardo accigliato dei due maghi fece sbuffare la vecchia strega.
-Jacques ha dentro di sé un Angelo, ergo ha già al suo interno una quantità di magia immensa, raramente riscontrabile negli umani, e il fatto che tali Angeli non siano TakeOver normali ma che vivano in simbiosi con il suo corpo, rende il corpo di Jacques un contenitore pronto ad esplodere… Non riesci a dormire perché la tua “SecondOrigin” aggiunta ai poteri degli angeli ti ricarica così in fretta che non puoi sentire la stanchezza, ah inoltre la mutazione dei globuli rossi dipende anche questa da “Second Origin”, in questo modo riescono a portare più ossigeno ai tessuti che quindi ricevono più energia e probabilmente guariscono anche prima.
La spiegazione di Polyuscha aveva lasciato senza parole i due maghi, persi nei loro pensieri, che non si aspettavano quello che di lì a poco sarebbe successo, cioè che una furia dai capelli rosa li attaccasse a colpi di scopa, ingiungendogli di togliere il disturbo.
 
-Non è che questa parte mi interessi più di tanto Jacques, vuoi vedere se adesso finalmente sei diventato più forte di me?- gli chiese Laxus annoiato dal racconto.
Jacques sorrise a quelle parole, no, non era per quello che gli aveva chiesto di raggiungerli.
-In realtà il motivo è un altro, sai ho avuto una figlia e come avrai capito siamo fuggiaschi e inoltre stiamo combattendo una battaglia contro Zeref… Ho bisogno che tu mi faccia un favore.
Laxus alzò un sopracciglio con espressione interrogativa.
-Ho nominato te e Mira tutori legali di Viviane, nel caso mi accadesse qualcosa…
Vide Mira sorridere tranquilla, in fondo si era presa cura di Elfman e Lisanna quando era piccola, perché non accettare Viviane in caso di catastrofe? Ma fu impagabile vedere Laxus impallidire spaventato alla prospettiva di diventare patrigno di una bambina
   
 
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