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Autore: Fabiola19    02/09/2015    0 recensioni
La Compagnia, capeggiata da Sakura Kinomoto e dai suoi amici, si è divisa. Si sono persi due compagni di viaggio, cioè Kerochan ed Eriol Hiragizawa. Toy, insieme a Gimli e a Yuè, si sono separati da Li e da Sakura, per andare a salvare le loro due amiche, Meiling e Tomoyo. La caccia per la distruzione dell' Anello è più che mai aperta! Sakura e Li devono superare molti ostacoli, ritrovandosi a dover farsi strada in un labirinto roccioso, in cui non mancherà la presenza di una loro guida. Nel frattempo, l' esercito di Saruman cresce e i sopravvissuti della Compagnia, insieme ai popoli e alle creature della Terra di Mezzo, si preparano alla battaglia. E' iniziata la "Guerra dell' Anello".
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Shaoran/Sakura
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Mancavano pochi istanti all' arrivo dell' esercito di Isengard al Fosso. La notte fu movimentata tra le alte mura con continui movimenti dei soldati di Rohan per prendere le rispettive posizioni, agitandosi nel dare indicazioni ai nuovi cadetti arruolati e urlando per farsi sentire e per far correre le truppe stando pronti in qualsiasi momento all' arrivo improvviso degli orchi. Toy era seduto sulle scalinate che portavano dentro alla sala del Re, osservando da solo quel via vai continuo di cavalieri per le vie della fortezza. Lo sguardo del ragazzo cadde su un ragazzino, poteva avere intorno ai 14 anni come sua sorella, che brandiva una spada ed era imbottito di un' armatura fatta per il suo busto esile: << Dammi la tua spada >> gli disse Toy. Il ragazzino aveva i capelli lunghi e biondi come quelli di Eowyn, e aveva gli occhi azzurri, e il volto sconvolto e impaurito dal conflitto in arrivo. Il ragazzino si avvicinò con la spada tra le mani, porgiandola a Toy: << Come ti chiami? >> gli chiese il ragazzo prendendo la spada: << Haleth, figlio di Hama, mio signore >> rispose il ragazzino. Toy capì che si trattava del figlio della guardia morta nell' attacco dei Mannari: << Mi dispiace per tuo padre, ragazzo >> fece le condoglianze ad Hama: << La ringrazio... >> rispose Haleth quando Toy esaminava la lama.

Il ragazzo osservò l' arma dalla punta all' elsa: << Dicono che non sopravviveremo alla notte >> aggiunse Haleth: << Dicono che non c'è speranza... >> e incrociò gli occhi di Toy che non era convinto della situazione. Il giovane si alzò in piedi, manovrando e scuotendo con facilità la spada, roteandola e scagliando fendenti. Poi se la rimise all' altezza degli occhi, ammirandola ancora una volta: << E' un' ottima spada >> disse ad Haleth, restituendogli l' arma: << Haleth, figlio di Hama... >> fece Toy per parlare al ragazzino mettendogli una mano sulla spalla: << C'è sempre speranza! >> esclamò Toy incoraggiando il piccolo soldato. Toy scese nell' armeria, levandosi la maglietta di sotto per indossarsi un' altra maglia in ferro: si preparava al combattimento. Si mise delle protezioni superiori nelle spalle, prese una cintura in cui vi poteva allacciare la sua spada. Si richiuse la cintura e i lacci della protezione di fretta, e ora cercava la sua arma da mettere nella custodia nella cintura. Con la coda dell' occhio vide l' elsa della sua spada puntata verso di lui. Toy si girò e vide che Yuè gliela stava dando.

Il ragazzo la prese lentamente, annuendo ad un ringraziamento al suo amico, dopo il breve litigio che c' era stato tra i due poco prima. I due si misero davanti l' uno all' altro, sorridendosi lievemente: << Finora ci siamo fidati di te, non ci hai mai delusi >> disse Yuè a Toy per guidarli verso la fine di questa avventura: << Perdonami. Sbagliavo a disperarmi >> si scusò infine il giudice alato. Toy gli sorrise, giustificando ciò che aveva detto Yuè: << Non c'è niente da perdonare, Yuki >> gli disse francamente, e i due si misero le mani sulle spalle come segno di amicizia. Arrivò Gimli da dietro una stanza davanti a loro che si sistemava la maglia bucherellata e fatta in ferro, emettendo degli sforzi nel tentativo di infilarsela: << Se ci fosse tempo la farei sistemare! >> brontolò il Nano. Quando indossò la maglia, se la fece cadere per tutto il corpo, accorgendosi che era troppo lunga per lui. Yuè e Toy si guardarono come per prendersi gioco del piccolo amico: << E' un po' stretta intorno al torace >> giustificò lui. Sembrava un manichino che indossava un pesante e lungo maglione che gli copriva completamente le braccia e i piedi.

Improvvisamente, si sentì il suono di un corno da fuori. I tre si girarono verso la direzione cui proveniva il suono. Gimli e Toy pensarono che si trattassero degli orchi di Saruman, ma intervenne Yuè: << Non è il corno degli orchi >> affermò salendo le scale seguito dagli altri due. I soldati si sporsero da sopra le mura per vedere chi sostava sotto al cancello: << Chiama il Re! >> avvertì un soldato a un suo compare, che sgattaiolò ad avvertire Re Thèoden: << Aprite il cancello! >> ordinò gridando il soldato. Un' altra voce si sparse: << Aprite il cancello! >> ripetendo l' ordine a tutti. Le porte si aprirono, e poterono così avanzare le truppe di altri uomini forse, che indossavano lunghi mantelli blu. Ma tutti si accorsero che si trattava di altre creature quando videro che ognuno impugnava un arco sulla mano destra. I loro mantelli si confondevano con il colore scuro della notte. Attraversarono il lungo ponte che portava alle porte del Fosso di Helm, alcuni tendendo sollevate dei vessilli color celeste in alto, forse il simbolo della loro razza. Le creature incappucciate erano compatte tra di loro e marciavano per superare le alte porte dell' ingresso principale.

I soldati si fecero largo per far passare le fila dell' esercito che giungeva caotico a loro. Non sapevano se reagire o no. L' esercito si sparse fino alla piazza del Fosso di Helm, seguito con lo sguardo da tutti i cavalieri di Rohan. Alcuni di questi sorrisero, riconoscendo le creature che si addentravano sempre più tra di loro. Giunse Re Thèoden, corazzato e armato per la guerra, che scese le scale per vedere chi fossero i nuovi ospiti: era un diversivo del nemico che voleva attaccare l' esercito di Rohan dall' interno delle mura? Thèoden vide che davanti alla prima fila vi era un uomo biondo, alto quanto lui, privo di elmo e indossava un' armatura dorata e un mantello rosso. Le sue orecchie erano a punta, e il Re potè riconoscere di che razza si trattava: erano gli Elfi. L' elfo dal mantello rosso si chinò davanti a Thèoden: << Ma come è possibile? >> si chiese il Re di Rohan ad un improvviso arrivo delle creature dei boschi. L' elfo si tirò su: << Porto notizie da Elrond di Gran Burrone >> e alle sue parole l' esercito dietro di lui si fermò nel camminare, stando fermi e guardando davanti a loro: << Un' alleanza esisteva una volta fra Elfi e Uomini. Molto tempo fa abbiamo combattuto e siamo stati distrutti insieme... >> annunciò l' elfo davanti all' espressione confusa di Thèoden.

Gli occhi azzurri dell' elfo ruotarono verso i passi che si sentivano dall' alto delle scale cui era sceso Thèoden, vedendo Toy, Yuè e Gimli che si apprestavano a scoprire da dove provenisse il suono del corno: << Siamo qui per onorare questa lealtà >> disse ancora l' elfo incrociando lo sguardo di Toy, e sorridendo al ragazzo come se lo conoscesse. Nel volto di Toy si formò un sorriso di gioia, scese le scale di corsa e si mise a parlare in elfico al suo vecchio conoscente salutandolo e pronunciando il suo nome Haldir. Il ragazzo abbracciò il suo amico elfico Haldir, mandato da Elrond per aiutare finalmente Toy. Haldir diede una pacca sulla spalla di Toy, contento del gesto ricevuto. I due si staccarono dall' abbraccio: << Sei più che benvenuto! >> gli comunicò Toy dalla felicità. Haldir e Yuè si salutarono stringendosi le braccia, anche loro stretti da un legame di parentela. Le facce degli elfi raggruppati si voltarono di scatto, e ruotarono anche il loro corpo verso Thèoden e appoggiarono a terra i loro archi. Erano tutti coordinati nei movimenti, quasi fossero legati da dei fili di marionette. Haldir si spostò da Thèoden dopo i saluti: << Siamo fieri di combattere al fianco degli Uomini ancora una volta >> affermò l' elfo, avendo riformato la vecchia alleanza con gli Uomini quella notte. I rinforzi da Gran Burrone erano arrivati, e finalmente Thèoden potè sperare in una loro vittoria su Saruman.

   
 
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