Fanfic su attori > Josh Hutcherson
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Autore: lallab    02/09/2015    1 recensioni
Un passato doloroso, una ferita curata male, che solo l'amore, quello vero, può guarire, un'amicizia che salva dalla pazzia, dai demoni interiori, una famiglia dolce, attenta e unita, che aiuta a crescere... piccole grandi follie, commesse tra le pagine di un libro che racconta una perdita, una perdita che non si augura a nessuno, specie ad una ragazza di appena diciotto anni. Josh con la sua dolcezza, la sua armonia, riuscirà a portarla lontano dal mondo di ombre, nel quale Cecilie si è rifugiata...
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Mi rotolo nel letto per arrivare a toccare Josh, ma non lo trovo, al suo
posto una rosa ed un biglietto
“Buongiorno amore, torno presto, riposati” sbuffo e cerco di riprendere sonno, bussano
e vado ad aprire, mi controllo, ho addosso una maglietta grigia di Josh che mi arriva alle
cosce e le pantacollant nere
–chi è?- biascico
–io- sento dire da Lily, apro la porta e senza aspettare di vederla vado verso il letto, buttandomi
di faccia, lei si acciambella tipo gatto, e sorride
–che vuoi?- dico con la bocca schiacciata contro la trapunta
–ehi se fai la scorbutica non ti dico nulla!-  alzo gli occhi al cielo
–ti prego gentile Lily, vuoi rendermi informata, di grazia, sul perché ti trovi qui
a quest’ora?- dico con voce dolce e falsamente innocente
–ah.ah. spiritosa- dice con una smorfia
–comunque oggi pomeriggio arriva Sam!- dice saltellando sul letto
–gli hanno dato due settimane e dice che verrà per finire la propaganda con me!
Oh cecilie! Sono così felice! Finalmente!- annuisco
–hai mangiato?- chiede fissandomi
–no- mugugno
–beh passata l’influenza ti devi nutrire nocciolina, dai alzati, io ordino – dice sorridendo
afferrando il telefono.
Mentre facciamo colazione sedute sul letto si apre la porta
–amore … ciao Lily!- dice Josh entrando in camera
–cucciola sei sveglia, come ti senti?- mi bacia sulla fronte
–meglio –sospiro bevendo il tè, si siede sulla poltrona di fronte al letto
–voglio portarti in giro per Madrid, vestiti dai- scuoto la testa
–ho sonno e sono disidratata Josh- mi accascio sul letto
–no cecilie! Devi venire, fallo per me! – mi prega, si avvicina e mi riempie di baci,
inizia a farmi il solletico
–no! No! Dai Josh!- strillo, Lily sposta la colazione per non farla cadere
–Cecilie dai vai! Madrid è stupenda!- sorride, faccio una smorfia
–due contro uno, non è equo!- borbotto entrando in bagno, mi fisso allo specchio, ho gli occhi
stanchi, ma sono felice, Josh è al mio fianco, sto vivendo un periodo intenso di emozioni e ricco
di esperienze, viverlo con lui è fantastico e rabbrividisco al pensiero di non averlo più nella mia
vita, mi lascio trasportare dai miei sogni ad occhi aperti e con gesti meccanici mi preparo per
uscire, c’è il sole oggi, mi metto un maglione grigio, dei jeans chiari, ballerine, vado in camera e
prendo la mia borsa 
–sei fantastica- biascica Josh con uno spicchio di mandarino in bocca, sorrido e mi sposto i
capelli dietro l’orecchio, metto il cappello e lo guardo
–andiamo amore?- prendo la borsa metto la mano sul fianco
 –ehi?- si alza e pulisce le mani
–eccomi cucciola, scusa ma qui è tutto buono- sorride ed usciamo.
Metto gli occhiali mentre Josh mi prende la mano sospiro fissandolo
–allora dobbiamo assolutamente andare nel quartier Chueca, fidati, ti divertirai, la prima
volta sono crollato in piena notte, causa jet lag, e mi sono risvegliato in hotel con vestiti
non miei- scuote la testa, prendiamo la macchina a noleggio, Josh guida come un matto,
si vede che conosce la città come le sue tasche, mi aggrappo allo sportello, sorride vedendo
la mia mano, ci fermiamo nel mezzo di un  quartiere affollato, gente che cammina ovunque
–oddio Josh! è bellissimo qui!- urlo scendendo
–e non hai visto la sera, è uguale solo con colori più accesi- si mette gli occhiali e mi tiene per
mano mentre mi guida tra la folla
–devi assaggiare una Cerveza!- dice entrando in un bar
– Joshua! Otra vez aqui? Otra pèlicula? -Josh annuisce
–sì Nicolas, esta es mi novia Cecilie- dice in spagnolo, riconosco solo il mio nome, porgo
la mano che viene stretta con calore
–Cerveza y dos jamon y qeso especial, non me matar lo se que no es ahora de comienza,
pero tengo che hacer cosas y non puedo ir en Paris antes de comer aqui – gli sorride e mi
spinge verso un tavolo, mi fa l’occhiolino
–beviamo la birra e mangiamo i panini per strada, ci sono troppe cose da vedere- in tempo record
ci servono: due panini ripieni e due enormi boccali di birra, la bevo
–ohmioddio e noi scozzesi crediamo di avere il monopolio? È fantastica!- fredda e dolce,
va giù che è un piacere
–ahha sapevo che da buongustaia quale sei non avresti disprezzato, anche se a quest’ora- inarco un sopracciglio
–Josh abbiamo un birrificio di proprietà, mio nonno mi faceva il bagno nel malto e nei
luppoli da piccola, credi che mi scandalizzi? La nostra birra porta il mio nome- annuisce e brindiamo;
pochi minuti dopo siamo infilati in una specie di circo multicolore, scoppio a ridere quando una
ragazza mi afferra la mano e mi piazza degli occhiali a forma di cuore sul naso
–Josh!- urlo sovrastando il frastuono, usciamo dalla spirale
–cosa fanno?- chiedo in preda a risa convulse
–festeggiano la movida del weekend- dice togliendosi uno scialle bordeaux dalle spalle
–ma è solo venerdì!- dico alzando le braccia la cielo
–qui la gente è sempre in movida: “Madrid nunca duerme” non dorme mai Cecilie, qui il
weekend dure tre giorni, il venerdì sera è considerato quasi sacro, dai sali, godiamoci un
po’ d’aria fresca- salgo in macchina, addento il panino
–che prosciutto è?- spalanco gli occhi
–è Patanegra, il prosciutto più costoso della penisola iberica- ride guardandomi, apre la
bocca e gliene do un pezzo
–mmh mi era mancato questo sapore- dice chiudendo gli occhi per un istante, sorride fissando
la strada, mi metto comoda sul sedile e mi godo il sole che entra dai finestrini, guardo
Josh che sorride, il viso felice rilassato, voglio imprimermi questo momento nella memoria,
vorrei tanto dirgli che vorrei averlo per sempre, poi presa da una curiosità strana, controllo il
giorno sul cellulare
–oh mio Dio Josh- mormoro
–cosa?- chiede aggrottando la fronte
–è un anno esatto che ci conosciamo- alzo lo sguardo, lui sorride e accelera, appena si ferma,
viene ad aprirmi, mi prende direttamente dal sedile e mi fa volteggiare
–ti amo! Amore mio!- lo bacio aggrappandomi al suo collo
–ti amo- dico sorridendo-dove siamo?- chiedo guardandomi intorno
– El Parque de Buen Retiro – dice sorridendo e mettendomi giù, avanzo incerta, mi giro a fissarlo
–prendimi- dico inarcando un sopracciglio
–ti avverto Cecilie … - inizio a correre
-ehi non vale!- dice scattando dietro di me, inizio a ridere, mentre le persone che passano
mi guardano male
–sei partita presto!- scarto dietro un albero, ma lui mi prende dalla vita e mi fa girare
–conosco questo parco come te- spalanco gli occhi
–ma se non mi conosci!- dico a voce alta
–ah davvero?- annuisco
–qual è il mio colore preferito?- chiedo con aria saputa
–il bianco, ma vai a periodi, in estate e primavera preferisci il giallo- si mette seduto e si indica
–mettimi alla prova, so tutto di te- mi siedo in braccio a lui
–fiore preferito?- chiedo
–peonia- dice sorridendo, scoppio a ridere
–allora, canzone, sogno ricorrente, cibo preferito, viaggio da sogno- lui inarca un sopracciglio
–allora: it’s time degli imagine dragons, fai spesso sogni che riguardano la Scozia, sogni scogliere
a picco sul mare e temporali in arrivo, adori il cibo messicano e ti alterni con il cinese e
giapponese, vorresti andare in Australia per vedere l’acqua del water che gira dall’altra
parte, in Antartide dai pinguini e in Indonesia per osservare le stelle- mi giro per guardarlo
–ti ricordi tutte queste cose di me?- chiedo mettendogli la mano sulla guancia velata di barba
–il tuo colore preferito?- gli chiedo di getto
–quello dei tuoi occhi- sorrido e lo bacio
–amore mio!- dico tra i baci, camminiamo mano nella mano, gli pongo domande
strane: stella preferita, colore del primo quaderno, prima ragazza, lui ride
–si chiamava Anne se non sbaglio, avevo tre anni!- dice vedendo il mio sguardo assassino,
scoppio a ridere, metto una mano sul suo petto
–ascolta- dico fermandolo, il suono di cinguettii ci fa sorridere
–la primavera- diciamo in un sussurro
–si sta risvegliando- annuisco fissandolo e lasciandomi trasportare nel polmone di Madrid.                                                                                                                                 
-Palazzo Reale- dice Josh snocciolando nomi di monumenti e cose famose, mentre
passiamo davanti in auto, interessata guardo l’imponente struttura
–non è Buckingham Palace, ma è meraviglioso e maestoso comunque- dico rilassandomi
sul sedile, lui annuisce, cerco il mio telefono, per chiamare i miei genitori, mentre faccio il
numero non stacco gli occhi dal viso soddisfatto di Josh
–mamma?ciao come state?- chiedo sentendo la sua voce sollevata
–bene amore, ti sei ripresa da ieri? Osvaldo ci ha detto che stavi proprio male,
in ospedale che hanno detto?- sospiro
–congestione, in questi giorni, sai, tra voli e pasti scombinati, non sono abituata- dico
appoggiando la testa sulla mano, la sento sospirare
–sei sicura? Guarda che non ci metto niente a … - la blocco
–mamma tranquilla, ho la miglior medicina che si possa desiderare- guardo Josh che
ferma la macchina davanti l’hotel e mi sorride dolcemente, come solo lui sa fare, lei ride
–salutami Josh, amore, fai questa esperienza, porta con te questi momenti tesoro mio, te li sei guadagnati- sorrido
–grazie mamma- chiudo gli occhi e stringo la mano di Josh entrando nell’hotel.


Cecilie Madrid Style
 
  
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