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Autore: maxiex5453    02/09/2015    2 recensioni
Spoilers 4 stagione. Paige e Emily devono decidere del loro futuro, Stanford è lontana, riusciranno a trovare una soluzione?
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emily Fields, Paige McCullers, Un po' tutti
Note: Lemon, Movieverse | Avvertimenti: Incompiuta
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Allora, ho acceso il pc, con le idee confuse, e il foglio bianco di word mi ha solo aiutata a confondermi di più. Cosa fare dunque? Cadere nell'AU o portare avanti la farsa insieme a Marlene King e Co.? Probabilmente lo scoprirete solo leggendo (e io scrivendo). Non è che sto saltando i ringraziamenti, li lascio solo a fine capitolo, prima ho una storia da portare avanti e sono in piena astinenza da scrittura! Anzi no, li faccio adesso! A-team queste due sono entrambe teste di pera, come tali si comportano e temo durerà ancora per un po’, spero non troppo! Brittana4Ever sappiamo chi è A e non abbiamo riavuto Paige (per ora), sinceramente preferivo il contrario… autori sempre siano dannati per questo! Fragile Guerriera tu sai meglio di me quanto io stia soffrendo l’assenza di Paige, punto primo perché è mille volte più difficile portare avanti questa fanfiction (sono troppo sull’orlo dell’AU), attenderò ancora fino a gennaio, se non cascheranno spoiler positivi dal cielo, cambierò decisamente struttura a questa storia (credo), voglio ancora credere in Marlene King (PESSIMA IDEA)! Buona lettura meravigliosi recensori e non.

Tremila miglia di pensieri

Salendo in macchina, sa già che lascerà in quella città praticamente ogni parte del suo cuore. Le sue migliori amiche hanno preso tutte strade differenti, sicuramente è stato l'addio più difficile della sua vita. Da sola, in quell'auto, non si era ancora lasciata alle spalle Talia, figuriamoci la rivelazione di A e peggio ancora, Sara Harvey. L'unica cosa della quale non si stava pentendo minimamente, era di averle sfondato la mandibola con un pugno. In quel pugno aveva probabilmente condensato più di due anni di frustrazioni, in campo sportivo, sentimentale e della sua complessa vita in generale. Girando la chiave, si attiva il navigatore satellitare, con destinazione già impostata, California. Perchè avesse scelto un college proprio in quello stato, non ne aveva idea. Non voleva imbattersi in Paige, neppure per errore, principalmente per orgoglio, ma anche per non ricadere negli errori del passato, o forse per paura di affrontare quegli errori.
Emily: E andiamo...
Il viaggio già pianificato nei particolari, prevedeva tre soste al giorno, più una quarta per dormire.  Senza accorgersene, durante le prime centinaia di chilometri, aveva riascoltato ogni singola canzone che le potesse ricordare gli eventi degli ultimi anni. Pessima idea per un lungo viaggio solitario. Accorgendosi del telefono che squilla, collega il bluetooth dell'auto.
Emily: Hanna! Che succede? Ci siamo salutate poco più di un'ora fa!
Dall'altra parte si sente solo un pianto sommesso.
Emily: Hanna, mi stai facendo preoccupare...
Hanna: Che posso farci se sono emotiva?!?!?
Emily si rilassa visibilmente, per poi tornare con differente tono a parlare all'amica.
Emily: Hai scoperto che non puoi vivere senza di me?
Hanna: Non è che ora ci devi provare con tutte le bionde di Rosewood Em...
Emily: Però scommetto che ti ho strappato un sorriso.
Hanna: Indubbiamente ci sai fare, rubacuori Fields! Che stai facendo? A parte guidare intendo.
Emily: Ascolto vecchi CD e piango come una fontana senza neanche accorgermene, tu?
Hanna: Stessa cosa, siamo proprio cretine!
Emily: Oh si, assolutamente! Magari lo fanno tutte le ragazze che partono per il college.
Hanna: No Em, con tutti i film che abbiamo visto insieme possibile che non ricordi i loro volti sorridenti mentre si diplomano e poi prendono le loro belle auto e partono tutte insieme alla volta di confraternite, droghe e alcool?
Emily: Noi è già tanto se ci siamo diplomate dai! Comunque Caleb è a conoscenza della tua distorta visione del college?
Hanna: Non è distorta!
Caleb: Si Hanna, in effetti è un pò distorta...
Emily: Ciao Caleb.
Caleb: Ciao Em, come procede il viaggio?
Emily: Lungo, silenzioso, triste, noioso...
Caleb: Capito! Se vuoi possiamo tenerti compagnia per un pò.
Emily: A dire il vero volevo passare la giornata, ammorbandomi con pensieri negativi.
Hanna: Posso farti una domanda, prima di salutarci?
Emily: Tanto me la faresti comunque no?
Hanna: Perchè hai scelto proprio un college in California?
Passano alcuni istanti in silenzio.
Emily: Non per andare a cercare Paige a Stanford, e neanche per incappare accidentalmente in un meeting di nuoto al quale partecipa anche lei, o per sperare di incontrarla a qualche gara. Ho chiuso con il passato Hanna, non ci voglio più pensare. Voglio solo andare oltre.
Hanna: Dritta al sodo, più di me, questo mi spiazza... ci sentiamo domani?
Emily: Certo, chiamate pure quando volete. Buon viaggio!
Caleb: Anche a te Em!
Hanna: Ciao!!!
La telefonata viene interrotta, rendendo l’abitacolo ancora silenzioso, la prima sosta pianificata era segnalata sul GPS, non aveva voglia di fermarsi, voleva andare avanti, verso una nuova vita, nuove persone e nuove abitudini. La strada quindi continua a scorrere lenta, come i pensieri, che appena percettibili poi si fanno strada nella sua mente. Come sarebbe stata la sua vita senza A? Sarebbe partita per la California con Paige? Sarebbe diventata una nuotatrice professionista? Avrebbe mai incontrato Sara o Talia? Maya sarebbe ancora viva? Quest’ultimo pensiero la scosse.  Che cosa fosse realmente successo a Maya, ancora non lo sapeva. Forse non ci sarebbe mai stata una risposta a quel quesito, come a tutti quelli precedenti. Intanto le ore inesorabilmente passavano, come i panorami di fronte ai suoi occhi. Si era ormai fatta sera, e il telefono squilla di nuovo.
Emily: Ciao mamma, come stai?
Pam: Bambina mia, dovrei essere io a chiedertelo, sei stanca? Hai fatto le soste programmate?
Emily: A dire il vero no, non mi andava di fermarmi.
Pam: Ma come Em! Stai viaggiando verso la California e non ti fermi nemmeno per dare un’occhiata alle bellezze locali? E poi sei almeno andata in bagno?
Emily: Mamma, mi occupo autonomamente della mia vescica già da qualche anno, in caso non lo ricordassi.
Pam: Si ma, sei in viaggio da più di sette ore ormai! Sei quasi arrivata all’hotel almeno?
Emily: Veramente l’ho già superato da un pezzo…
Pam: Ma come! Abbiamo prenotato Emily!
Emily: Beh, ora chiamo e disdico, ora scusa, faccio una sosta in onore della mia vescica. Ti mando un messaggio quando mi fermo per dormire.
Pam: Em ma se non sai neanche dove…
La telefonata viene bruscamente interrotta. Nel mentre, in California, troviamo una Paige decisamente più distesa, intenta a fare zapping, alla ricerca di qualcosa da vedere durante una noiosa serata.
???: Hei! McCullers, alza quel culo dal letto e aprimi!
La ragazza rotea gli occhi, in segno di totale dissenso, per poi alzarsi e dirigersi verso la porta.
Paige: Kevin, non potresti bussare, come tutte le persone normali?
Kevin è stato il primo ragazzo incontrato da Paige, dopo il suo arrivo in California, un ragazzo probabilmente eccessivamente entusiasta di se stesso, curato, biondo, con occhi chiari e un sorriso beffardo sempre stampato in faccia. Nemmeno Paige stessa sapeva per quale ragione fossero diventati subito amici, avevano davvero poco in comune, eppure l’entusiasmo del ragazzo riusciva a contagiarla.
Kevin: Stasera c’è una festa, ringraziami per farti da cavaliere.
Paige: Sarebbe la terza questa settimana…
Kevin: E la seconda che declineresti, quindi poche storie, indossa il tuo miglior abito da sera, fai quello che di solito le donne fanno per compiacere i loro uomini e poi usciamo
Paige: Sempre la solita risposta, non esco con te per aiutarti a rimorchiare, non mi vesto bene per te, per aiutarti a rimorchiare, ma sei fortunato, questa sera non ho trovato nulla di interessante in TV. Quindi metterò i miei jeans preferiti, la mia camicia a quadri e le mie converse storiche. Ti può andare bene?
Kevin: Mi accontenterò, comunque tu dovresti deciderti a uscire con qualcuno, tipo me magari!
Paige: Si certo, quando cambierai sesso, carattere e anche tutto il resto di te!
Kevin: Non respingermi McCullers, tutte le donne mi amano!
Paige: Fattene una ragione, io sono l’eccezione che conferma la regola.
Kevin: Voglio farti un regalo, questa sera usciremo e sarai tu a rimorchiare grazie al mio fascino!
Paige: Non farmi pentire di aver acconsentito a uscire con te stasera!
Kevin: Ti attendo appena fuori dalla porta, mia adorata.
Il ragazzo viene spinto fuori e la porta nuovamente chiusa. Paige aveva voglia di uscire in effetti, aver trovato un amico così, senza filtri di alcun genere, le permetteva di avvicinare chiunque senza troppi problemi. Ma ovviamente non serviva a nulla, nella sua mente non c’era spazio per nessuna se non per Emily, come era sempre stato. Ora ancor di più, non sapendo come stava, dopo esser stata rapita da A. Da quando le aveva detto che sarebbe tornata a Rosewood per lei, dopo il suo rifiuto, non l’aveva più sentita. Aveva solo sentito le notizie al telegiornale, Cece Drake era A, il resto della storia era inverosimile, certo non a Rosewood, solo a pensare al nome di quella città, le venivano i brividi. Ma per Emily ci sarebbe tornata, ci avrebbe vissuto e ci sarebbe morta, non le importava ne dove ne come ne quando. Allora perché era partita, abbandonando tutto e tutti, ma soprattutto lei, l’amore della sua vita?
Kevin: Devo aiutarti a vestirti?
La ragazza apre la porta, uscendo con calma.
Paige: Non avrai mai questo piacere Kevin.
Kevin: Mi accontento anche di una cosa a tre!
Paige: Ah e questo sarebbe “accontentarsi”? Hai una strana concezione dell’accontentarsi tu.
Kevin: Se io non fossi così, tu a quest’ora saresti ancora sul letto, a pensare a chissà cosa, guardando qualche film strappalacrime. Dai andiamo, la festa non aspetta noi!
Quindi si avviano, colpendosi a vicenda, in una gara all’ultimo spintone. Mentre Emily, dopo una breve sosta, una fugace cena e una nuova impostazione del GPS, riparte durante la sera, incurante della solitudine della strada notturna.
Emily: Una strada buia di notte, ho convissuto anni con pericoli ben peggiori negli ultimi anni. Ora parlo anche da sola! Prima di arrivare in California avrò bisogno di un analista.
Un messaggio, apparentemente preoccupato di sua madre, le ricorda di fermarsi per la notte. Non ne aveva la minima intenzione, stava iniziando a piacerle questo stato di solitudine, come a immergersi in un lago di notte, con nessuna compagnia all’infuori della luna. Il suo unico desiderio era di arrivare a destinazione il prima possibile, per fuggire lontano dal suo passato, dal dolore e da ciò che aveva perso, paradossalmente andando in California. Intanto la serata proseguiva lenta, sia in auto che alla festa.
Paige: Kevin, sono le dieci e mi hai già mollata da sola quattro volte, ricordi cosa è successo l’ultima volta che sparivi così spesso?
Un coro si alza dal giardino: Catfight! Catfight! CATFIGHT!!! CATFIGHT!!!
Paige: Oh no di nuovo…
Kevin: Io sono come un’ape McCullers, cosa pretendi che impollini un solo fiore al giorno?
Paige: Si ma quattro in un’ora accidenti, evviva l’eiaculazione precoce!
Kevin: Chi è detto che è stata una per volta? Tu mi devi ancora testare McCullers, ti farei ricredere su tutta la tua vita passata! Inoltre me la spasso un po’ anche per te, che se controlli la sotto ci trovi le ragnatele!
Paige: No grazie… eh ma CHE SCHIFO KEVIN!!! Andiamo a dividere quelle quattro prima che si facciano male…
Kevin: Ti butti in mezzo anche tu? Wow stasera c’è proprio da divertirsi!
Prima che la ragazza possa controbattere si sente afferrata per una spalla, si gira in malo modo e poi si blocca.
Sidney: Ciao Paige…
Senza proferire parola Paige le balza praticamente addosso, stringendola in un caloroso abbraccio.
Paige: Sydney che piacere vederti! Ma cosa ci fai qui?
Kevin: Ehm, scusate l’interruzione, dovremmo andare a fermare quelle quattro Paige…
Paige: Via tu, tu hai fatto il danno, tu lo ripari, o ho da fare, ci vediamo più tardi.
Kevin: Daaaaai che stasera concludi anche tu!
Con uno sguardo, fulmina letteralmente il ragazzo che pian piano indietreggia per poi allontanarsi.
Sidney: Vedo che hai fatto amicizia qui!
Paige: Non proprio, lui è l’unica persona che riesce a trascinarmi spesso fuori dal mio cubicolo. Ma dimmi di te, cosa fai qui? Come mi hai trovata?
Sidney: Oh io sto viaggiando un po’, sai molto on the road, passavo da queste parti e ho pensato di venire a trovarti. Trovarti non è stato difficile, malgrado tu non ti sia fatta molti amici qui, sei stata notata da un numero veramente imbarazzante di ragazze!
Paige: Buono a sapersi, approfitterò della cosa, quando riuscirò a superare la rottura con Emily.
Sidney: Ci sei ancora dentro eh?
Paige: Che vuoi farci, il primo amore non si scorda mai…
Sidney: Si, ma sicuramente non aiuta continuare a stare chiusa in camera a pensarci, non credi?
Paige: Sid siamo ad una festa, dobbiamo per forza parlare di cose deprimenti? Andiamo a vedere come se la cava Kevin tra quelle quattro isteriche piuttosto!
La mora semplicemente sorride, acconsentendo e seguendo l’amica. Fuori a situazione è già degenerata con ragazze che si tirano i capelli, graffiandosi i volti, con insulti degni dei più grezzi scaricatori di porto.
Paige: Kev… perché le stai guardando invece di intervenire?
Kevin: Perché è molto più divertente starle a guardare!
Paige: Sospettavo una risposta del genere, finiranno con l’ammazzarsi se vanno avanti così!
Kevin: In effetti a Stanford ci vuole proprio uno scandalo per ravvivare il clima!
Paige: Ah… ti prego!
Non avendo altra scelta si getta nella mischia, ricevendo in cambio un graffio sulla guancia destra e un morso sulla mano sinistra.
Paige: Aohhh! Ragazze calmatevi!!! Ma si può sapere cos’avete che non va nel cervello?
Si guarda attonita la mano sanguinante.
???: Puttana!!! Ti sei fatta anche tu Kevin?!?!?!
Paige: Per carità! Non sono così disperata!
Si ritrova accerchiata dalle quattro ragazze, e per un attimo un brivido le percorre la schiena.
Paige: Ragazze sentite, perché invece di stare qui, a pestarvi tra voi, non andate a prendervela con il vero motivo del vostro litigio?
???: Cioè?
Paige: Kevin……
Le quattro ragazze si guardano, con un cenno tutte si dirigono nella direzione in cui avevano visto il ragazzo l’ultima volta, ma ovviamente si era già dileguato. Paige riceve un messaggio dall’amico, che la ringrazia per essere così stronza, provocandole una risata mal contenuta.
Sidney: Hei, tutto bene?
Paige: Non mi lamento, poteva andarmi peggio. L’ultima volta una mi ha quasi fratturato la mandibola. Maledetto Kevin quando ha deciso di farsi quell’istruttrice di karate…
Sidney: Però, non sei qui da molto ma hai avuto una vita piuttosto intensa! Pensi di passare i prossimi quattro anni a riparare ai casini del tuo nuovo amico?
Paige: Solo fino a che non trovo nulla di meglio da fare. Vieni, andiamo da me, credo di avere una cassetta del pronto soccorso e tu puoi improvvisarti infermiera.
Sidney: Non amo i giochi di ruolo, specialmente se coinvolgono me e te!
Paige: Ah ah, molto divertente…
Verso l’una di notte le due ragazze raggiungono l’appartamento di Paige, che apre e accende la luce, mostrando all’amica il luogo in ci vive attualmente. Nel frattempo Emily è ancora i viaggio, anche se il sonno sta prendendo il sopravvento su di lei. Così decide di fermarsi in una piazzola di sosta, per dormire per qualche ora, ricordandosi di scrivere alla madre, per avvertirla. Proprio quando sta per entrare nella piazzola il telefono squilla e la ragazza perde l’uscita.
Emily: CAZZO!
Spencer: Ciao a te, una volta non si diceva “pronto”?
Emily: No è che ho saltato l’uscita per la piazzola di sosta.
Spencer: Piazzola di sosta? Emily non dovresti già essere in albergo da un pezzo?
Emily: Non i sono fermata, non mi andava. Tu piuttosto che ci fai ancora sveglia?
Spencer: Soliti problemi a dormire.
Emily: Vuoi che ti canti una ninna nanna?
Spencer: Molto divertente, comunque tu sai quanti stupri avvengono di notte nelle piazzole di sosta? Ringraziami di averti chiamata!
Emily: Con la fortuna che ho cara Spence, farei scappare qualunque stupratore… non che io sia interessata all’articolo comunque…
Spencer: Meno male, mi stavo preoccupando! Come procede il viaggio?
Emily: Lungo, noioso…
Spencer: Non ciò che è ovvio! Intendo come stai tu!
Emily: Bene, fino a dieci minuti fa avevo sonno, ora nemmeno più quello, voglio arrivare a destinazione il prima possibile.
Spencer: E tutto il trip pianificato per settimane?
Emily: Che si fotta.
Spencer: Ne vuoi parlare?
Emily: No.
Spencer: Allora ti terrò compagnia in questa telefonata silenziosa.
Emily: Grazie Spence…
Nell’appartamento di Paige, intanto Sidney sta disinfettando la mano dell’amica.
Sidney: Sicura che quella fosse una ragazza e non un Dobermann?
Paige: Non aveva molti peli addosso, quindi direi che era una ragazza che morde come un Dobermann.
Sidney: Mentre l’altra è una ragazza che graffia con una tigre.
Paige: Mi stupisce che non abbia lasciato una delle sue unghie finte attaccata alla mia povera faccia.
Sidney: Sinceramente non so se sia più pericoloso stare qui o a Rosewood!
Rendendosi conto di aver toccato un nervo scoperto, la ragazza si ammutolisce e il silenzio rimane per alcuni interminabili minuti.
Paige: Come vanno le cose a Rosewood…?
Sidney: Vorrebbe essere una domanda specifica, o generale?
Paige: Parla a ruota libera, non ho più sentito nessuno da… un po’.
Sidney: Si, sei sparita anche con me! Mi hai fatta veramente preoccupare sai?
Paige: Mi dispiace, non era mia intenzione, ma non ero proprio in vena di parlare con nessuno.
Sidney: A parte Kevin…
Paige: Quello è un pazzo senza precedenti! Non gli parlo volontariamente, è lui che mi costringe a farlo.
Sidney: Oh, ok… Beh, avrai sentito dai notiziari, tutta l’assurda storia di A…
Paige: A tratti…
Mentiva, aveva seguito con particolare scrupolo i telegiornali in quei giorni, da quando Emily era stata rapita, fino alla definitiva cattura di Cece Drake.
Sidney: Beh, ho visto un paio di volte i tuoi genitori, sembra che siano in perfetta salute, così come il resto della città. Niente più maniaci omicidi, pazzi persecutori, fantasmi, resurrezioni o altro. So che Emily, Spencer, Hanna e Aria hanno scelto tutte college diversi, mentre Alison è rimasta a Rosewood…
Il silenzio cala di nuovo, indispettendo Paige, c’era qualcosa che Sidney voleva dirle, ma per qualche ragione lo stava tenendo nascosto.
Paige: Sputa il rospo Sid, non sei capace di mantenere i segreti.
Sidney: Forse… non dovrei dirtelo ma… Emily ha scelto un college qui, in California…
Lo sguardo di Paige passa dall’amica al vuoto più totale, una miriade di domande le stavano attraversando la mente. Perché proprio in California? Non avevano deciso di lasciarsi alle spalle la loro relazione? Non poteva permettersi di ricaderci proprio ora che a fatica ne stava uscendo.
Sidney: Paige… tutto bene?
Subito si ridesta dai propri pensieri, l’orgoglio come sempre a farla da padrone.
Paige: Si, perché non dovrebbe?
Sidney: Perché so che questa cosa ti turba, puoi essere straordinariamente brava a nascondere i tuoi sentimenti, ma i tuoi occhi parleranno sempre per te.
Paige: Io ed Emily abbiamo chiuso, mesi fa per l’esattezza. Quindi avrà scelto un college in California per mille ragioni, tra le quali non ci sono io. Sempre per precisare, non intendo neppure essere tra queste ragioni.
Sidney: Va bene, discorso chiuso.
Paige: Bene e non perderò neanche la mano a quanto pare! Te la cavi bene come infermiera.
Sidney: Potrei pensare a una carriera nel mondo della medicina.
Paige: Ti ci vedrei con il camice.
Sidney: Basta che poi non ti metti a fare fantasie sessuali su di me!
Paige: Tranquilla, ho raggiunto la pace dei sensi. Resti a dormire o il tuo viaggio ha orari prestabiliti?
Sidney: Se mi offri una visita guidata da qualche parte, mi fermo anche domani, così non sei costretta a uscire con quel maniaco che si definisce tuo amico!
Paige: Infondo… molto infondo è un bravo ragazzo. Troverò qualcosa da mostrarti domani!
Altre ore sono passate, inizia ad albeggiare e il GPS segnala una meta d’interesse del viaggio di Emily. Dopo averci pensato alcuni istanti, la ragazza prende l’uscita per Chicago. Cercando un Hotel qualunque su Tripadvisor, lasciando l’auto nel parcheggio più vicino. Fa un veloce check-in, per poi buttarsi in camera sul letto e addormentarsi con il telefono in mano, come ogni sera, attendendo un messaggio, una chiamata, una vana speranza. Quanto può spingersi in là l’orgoglio di una persona? Probabilmente oltre il proprio stesso bene. Dopo alcune ore viene svegliata dall’ennesima telefonata.
Emily: Pronto…
Hanna: Non dirmi che stai ancora guidando!!!!
Emily: Buongiorno anche a te, stai diventando peggio di mia madre… Comunque ho guidato fino a cinque ore fa, più o meno…
Hanna: Oh, scusa, quindi ti ho svegliata?
Emily: Che sagace intuizione…
Hanna: Magari vorresti dormire ancora un po’, ma non posso proprio lasciarti dormire! Voglio troppo raccontarti cosa è successo ieri!
Emily: Perché non chiamo tipo… Aria o Spencer…
Hanna: Andiamo dovresti essere felice di essere la mia prima scelta mattutina!
Caleb: Facciamo la seconda…
Hanna: Intendevo tra la mia cerchia di amiche, cretino!
Emily: Hanna, ho bisogno di un minuto, per svegliarmi, sai farmi una doccia o cose simili, ti dispiace richiamarmi più tardi?
Hanna: Certo, dieci minuti ti bastano?
Emily: HANNA!
Caleb: Em comprendila, è in crisi d’astinenza da pettegolezzo.
Hanna: Che fai di bello oggi Em?
Emily: A parte l’essere confusa e assonnata?
Hanna: Si, intendevo cose concrete…
Emily: Ho un paio di cose da vedere a Chicago.
Hanna: Sei già li??? Hai viaggiato a 200 all’ora!??!?!
Emily: Ci sentiamo dopo Hanna.
Interrompe la telefonata, per poi dirigersi in bagno, preparandosi per iniziare una nuova giornata.

Ma che sono già arrivata a pagina 10? Ma come sono brava? In questi giorni sto facendo un casino di cose e riesco a portarle tutte a termine in tempi umani! Sono quasi fiera di me stessa! Grazie per le recensioni passate, quelle presenti (CHEEEE????) e quelle future. Grazie per leggere questa storia o su EFP o su Wattpad, grazie per resistere con me a questa tortura che ci infligge ABC Family, sotto forma di telefilm! Vostra maxiex5452
   
 
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