<<
Ehi! So che sei lì! Rispondi...Non voglio farti del male,
voglio
solo aiutarti! >>.
Questa era la frase che la voce ripeteva
ormai da tre volte.
Daryl
non aveva il minimo dubbio.
Quella era la voce della ragazza
che gli aveva chiesto aiuto.
La ragazza che stava cercando.
Un
domanda, tuttavia, si fece strada tra le mille altre che aleggiavano
nella sua mente in quel momento.
Come faceva a sapere che era lì?
Daryl pensò qualche secondo prima di risponderle.
Quali altre
alternative poteva avere?
Anche se era rischioso, doveva fidarsi
di lei se voleva sopravvivere.
Afferrò la radio e gli rispose <<
Eccomi, ti ricevo! Hai qualche consiglio da darmi? Sono un po nella
merda momentaneamente... >>.
La voce rispose quasi
immediatamente << Già...lo vedo...ci sono un
bel po di zombie
intorno ad te...e sembrano parecchio affamati >>.
Daryl
pensò, per un secondo, di chiederle se era lei.
Se era lei la
ragazza che, settimane fa, gli rispose alla radio.
Anche se,
quello non gli sembrava il momento giusto,.
Il suo pensiero venne
interrotto dalla radio stessa.
Era lei.
Con una voce calma gli
chiese << Ci sei ancora? >>.
Daryl, riprendendosi dai
suoi pensieri, si affrettò a rispondere << Si
ci sono! Senti,
non so chi tu sia...ma ho bisogno di una mano qui...puoi aiutarmi ad
uscire da questa situazione di medra? >>.
La voce nella
radio, ancora una volta, rispose quasi immediatamente <<
Certo...sono qui apposta...so che non mi conosci, ma devi fidarti di
me e fare tutto ciò che ti dirò senza esitare ok?
>>.
Daryl,
sapeva di non avere altra scelta, rispose << Va
bene...anche se
non sono tanto uno che segue regole >>.
Sentì una leggera
risata, poi la voce riprese << Questo lo vedo...una
persona
normale non si sarebbe messa li dentro come una sardina...per poterti
aiutare al meglio devo sapere dove sei diretto >>.
Stavolta
fu Daryl, a sorridere prima di rispondere << Stazione
Radioone
>>.
La
voce si interruppe per un momento.
Poi riprese <<
Ok...allora...ci sono! Ho pensato alla soluzione migliore...io
cercherò di distrarli in qualche modo...appena ti
dò il segnale tu
corri! Cazzo devi correre come non hai mai corso in vita tua! Devi
andare sul retro della stazione, la porta dovrebbe essere chiusa, ma
un tipo come te dovrebbe riuscire a sfondarla...sei pronto?
>>.
Daryl, posizionandosi sotto l'entrata del carrarmato,
pronto per uscire, le rispose sorridendo << Io sono nato
pronto
bellezza >>.
Pochi
secondi dopo, sentì delle splosioni provenire da Est.
Aprì
leggermente lo sportello, per controllare cosa stesse
succedendo.
Notò, con suo grande stupore, che qualcuno stava
lanciando delle bombe.
La maggior parte degli zombie, attirata dal
rumore assordante delle esplosioni, si stava dirigendo lontano da
lui.
Aspettava impaziente il comando dalla radio.
La voce, dopo
secondi che sembrarono interminabili, urlò <<
Adesso!
>>.
Daryl, con uno scatto felino, saltò giù dal
carrarmato
ed iniziò correre.
Correre come non ricordava di fare da
tempo.
Cercava
di evitare i pochi zombie che, a quanto pare, non gli interessavano
le esplosioni.
Arrivò davanti all'entrata principale della
stazione in un paio di minuti, aveva il fiatone, ma non poteva
fermarsi ora che era così ficino alla meta.
Cercò di aprirla,
di sfondarla con tutte le sue forze.
Risultò tutto inutile.
Poi,
nella sua mente spaventata e confusa, riaffirì un ricordo.
Il
ricordo della voce alla radio, che gli diceva di dirigersi sul retro
dell'edificio.
Così, senza perdere tempo, fece il giro di tutto
il palazzo, scavalcò la recinzione e, finalmente,
trovò una porta
giusta.
Quella
che stava cercando.
Cercò di manomettere la serratura.
Senza
riuscirci.
Allora, stufo ed arrabbiato, decise di mandare a quel
paese la logica e di sfondarla con la forza.
Provò a tirare un
calcio.
Niente, la porta resistette.
Poi, sentì dei
rumori.
Rumori fin troppo familiari per i suoi gusti.
Si guardò
intorno e vide che gli zombie erano già arrivati alla
recinzione.
Un pensiero di fece largo nella sua mente.
Doveva sfondarla a
tutti i costi.
E, soprattutto, doveva farlo in fretta.
Provò
a dare altri calci, sempre più forti.
Ma niente, la porta
resisteva ancora.
La
recinzione, ormai, stava per cedere.
Daryl si era reso conto che,
con molta probabilità, questo sarebbe stato il suo ultimo
tentativo.
Si giocava tutto adesso.
O tutto o niente.
O si
salvava o moriva.
Così, cambiando strategia, decise di sfondarla
con una spallata.
Indietreggiò qualche passo, prese un bel
respiro profondo e provò a sfondarla, con tutta la forza che
aveva
in corpo.
Ma, esattamente un istante prima che la sua spalla
potesse toccare la porta, questa si aprì.
Daryl, ormai non
potendo più fermarsi, andò a sbattere contro
chiunque gli avesse
aperto.
La porta si chiuse rumorosamente alle sue spalle.
Appena
in tempo per sigillare fuori gli zombie.
L'unica cosa importante,
era che era riuscito a salvarsi.