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Autore: Miss_MaD    02/09/2015    2 recensioni
Parigi, 1482.
C'è qualcosa in più della storia che tutti conosciamo.
Due clan di zingari, rivali dalla notte dei tempi;
Una figlia rinnegata; un re di un regno di straccioni; un futuro da ricostruire insieme, sotto lo sguardo attento della cattedrale di Notre Dame.
Genere: Fluff, Malinconico, Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Claude Frollo, Clopin Trouillefou, La Esmeralda, Nuovo Personaggio, Pierre Gringoire
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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2 luglio 1482

La città di Parigi si era svegliata al suono di mille voci e mille bastoni che tenevano il tempo: uomini e donne, zingari, ladri, assassini, e chi vi era unito in matrimonio, erano sul sagrato della cattedrale e chiedevano tutti insieme asilo:
Noi siamo gli stanieri, i clandestini, dovunque noi siamo, noi siamo fuori, o Notre Dame noi ti domandiamo asilo! Asilo! Asilo!》dicevano in coro, in uno spettacolo meraviglioso e allarmante allo stesso tempo, con Notre Dame alle loro spalle che, con la sua grandezza, faceva riecheggiare quelle voci, moltiplicandole.

Nonostante ciò, però, non tutto stava andando secondo i loro piani: l' arcidiacono Frollo aveva fatto chiamare le guardie, che ora seminavano il panico tra la gente.

La collutazione iniziò in fretta e durò pochi minuti, ma fu intensa: ci furono molti feriti, soprattutto tra i gergoni.
Alla fine, però, bastoni e pugnali avevano avuto la meglio su spade, lance e frecce, e l' arcidiacono si vide costretto dai gitani a rinnovare il diritto d' asilo, pena la sua vita.

《Esmeralda, Esmeralda!》Onyx e Clopin non stavano nella pelle quando entrarono in cattedrale: le loro voci risuonavano tra le volte gotiche, amplificate e leggere, come se fossero state vuote.
《Ragazzi, che ci fate qui? Cos'era tutta quella confusione lì fuori?》 la zingara sembrava sorpresa e spaventata.
《Ti è stato concesso il diritto d' asilo, c'è tutta la Corte fuori, che ha combattuto per te!》
《Clopin, dici...Dici sul serio?》aveva domandato lei, con le lacrime agli occhi.
《Certo che si!》confermarono in due in coro.

In quel momento la ragazza cadde in ginocchio ai piedi di una delle tante statue raffiguranti la Vergine e la ringraziò con una preghiera, inventata da lei.
La navata sinistra si trasformò: aveva fatto risuonare, per una volta, la voce semplice di quell' Ave Maria pagana, invece che dei soliti canti latini, e questo l' aveva come illuminata.

Una volta terminata la preghiera, la gitana si era voltata a guardare i due con occhio dolce e attento.
《E voi?》Onyx e Clopin si erano guardati con aria stupita.
《"Noi" cosa?》 Aveva chiesto l' altra ragazza, ricevendo un cenno con la mano, come di lasciare perdere, da Esmeralda che, intanto aveva cambiato discorso:
《 A proposito, dov'è quel fannullone di mio marito?》

Quando Onyx si decise a replicare alla domanda, il portone centrale si aprì e Gringoire entrò, come al solito, parlando:
《Scusate, mi è giunta voce che mia moglie risieda temporaneamente qui; spero di non arrecare disturbo se...》
《Poeta!》 Clopin era girato di spalle e si fingeva stufo, ma probabilmente era molto divertito.
《Sua maestà, non-》
《POETA!》 ripetè una seconda volta《taci e avanza: tua moglie ti cerca.》
Il poeta avanzò in silenzio.

《 Forse sarà meglio uscire di qua...》 sussurrò il re di Thunes e insieme alla ragazza si avviarono verso il portone che dava sulla piazza.
《Cosa voleva dire?》
《Chi?》
《Non fate il finto tonto, maestà, so che lo sapete. Avanti!》
《La conosci mia sorella, non è tipo da cucirsi la bocca: se pensa una cosa la dice, quindi...》
《Ma mi è sembrato che anche voi foste a conoscenza di quell' argomento o no?》
《Io? No, assolutamente!》 Clopin si era voltato dall' altra parte, per poi rivolgersi ai suoi uomini:
《Gergoni, a casa!》

Durante tutto il viaggio di ritorno, l' uomo evitò lo sguardo della ragazza, parlando sempre con Esmeralda.

Lei, dal canto suo, era ovviamente curiosa di sapere cosa intendesse Esmeralda, ma purtroppo dovette aspettare la sera, quando tornò dal suo "lavoro" al mercato e si diresse, sotto invito, a passare lì la notte perchè un saggio quanto logorroico poeta aveva organizzato una festicciola a base di vino (come se nei giorni ordinari non ne scorresse già a sufficienza) e risate.

L' oro rosso aveva già inebriato quasi tutti, gli uomini come le donne, e molti si erano ritirati nelle loro stanze già da un po'.

La taverna aveva un fuoco centrale, intorno al quale erano ammassati dei tavoli che potevano ospitare fino a dodici persone; sopra questi tavoli vi si erano ammassati altri uomini e altre donne, tutti ebbri di vino e di risate, e proprio queste riecheggiavano nella stanza creando un sottofondo che ai giorni nostri potremmo definire quello di una commedia di secondo genere.

Addossati alla parete di fondo vi erano dei barili molto capienti, e proprio su due di questi erano seduti Onyx e Clopin, che avevano colto l' occasione per lasciarsi andare anche loro alle risate e ai canti andalusi. Nessuno dei due aveva bevuto, o almeno non tanto da ubriacarsi, ma sembravano più sbronzi loro che tutti gli altri messi insieme.

Lei provò ancora a fargli la domanda che le bruciava dentro dal mattino:
《Ma a cosa si riferiva vostra sorella?》
《Quando?》
《Questa mattina, in chiesa!》aveva detto come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
《Te l' ho detto: non ne ho - la minima - idea!》le aveva risposto scendendo ogni parte della frase.
《Chissà perché non vi credo...》
《Temo che, invece, ti dovrai fidare di me, per una volta.》le aveva sorriso distrattamente lui.
Era una delle cose che più odiava quando le veniva risposto così, ma con la voce di quell' uomo, la frase le parve subito più dolce.

《Monsignore, sire, se così posso osare chiamarvi, in questo modo così confidenziale, io...》Gringoire si era avvicinato alla botte su cui stava seduto il re di Thunes.
《Poeta, chiacchieri troppo: che vuoi?》
《Se vi posso interrompere, potremmo scambiare due parole in privato?》
I due si allontanarono:
《Che cosa c'è?》sbuffò il re di Thunes.
《Allora, glielo avete chiesto?》domandò Gringoire, speranzoso.
《Che cosa?》
《Se vuole rimanere alla Corte, sire, che diamine!》
L' uomo parve pensarci su.
《Non lo ha fatto.》rispose per lui Esmeralda, che si era avvicinata ai due, scendendo poi per la scaletta che portava al piano inferiore.
《Per quale motivo, se posso?》aveva chiesto il poeta. Nonostante si trovasse di fronte a un sovrano che non ci avrebbe pensato due volte a impiccarlo, Gringoire si era alterato, e non poco, senza paura di mostrarlo.
《 Non penso acetterebbe mai... Insomma, poeta, guardaci: questo è solo un covo di ladri, accattoni, pazzi e tagliagole, credi che voglia lasciare la sua famiglia, quel posto tanto perfetto da dove viene, per noi?》
《Magari si, se sarete voi a domandarglielo!》rispose il poeta, calmandosi.
《Come fai ad esserne così sicuro?》
《Guardatele gli occhi: sono lo specchio dell' anima di una donna, e a lei brillano ogni volta che le parlate. Non aspetta altro che stare con voi, sire.》
《Si, ma nessuno può entrare a far parte del regno del Gergo, a meno che non faccia la prova del fantoccio.》
《...O sposi un gergone!》
《Ti faccio notare, poeta, che i pochi uomini rimasti vigili stanotte sono tutti ubriachi o già accompagnati, e sappiamo benissimo che la prova del fantoccio è impossibile!》
《Ne siete sicuro? A me non sembra che tutti quanti siano accompagnati...》
《Cosa intendi, poeta? Diavoli, quando devi tacere parli alla nausea, ma quando devi parlare ti fai pregare!》
《Penso che la risposta la sappiate, sire...》
《E penso che tu conosca la pena per chi mi fa arrabbiare... Sei avvertito, poeta.》

《Ci avete messo un bel po', eh?》aveva detto Onyx, concentrata sulle mani di un baro che faceva giocare alle tre carte due donne, su un tavolo poco distante.
《Si, il poeta aveva uno dei suoi deliri...》sorrise lui, come in imbarazzo. 《 Senti, è da un po' che mi faccio una domanda: ti farebbe piacere stare qui? Insomma, vorresti far parte della Corte dei Miracoli?》
《Speravo di sentirvelo dire!》
《Quindi è un si?》
《Certo che è un si, sire!》rise lei, le lacrime agli occhi.
《C'è solo un problema: puoi entrare solo se superi la prova del fantoccio.》
《Se è necessario, la faccio!》
Gringoire, l' unico a parte Clopin rimasto mezzo sobrio, portò il fantoccio, per la gioia degli ubriachi mezzi svenuti sui tavoli.
《Le regole sono semplici: se il fantoccio fa tin, sei fuori.》le disse lui, la mano sulla sua spalla.
《Non tintinnerà!》
《Presenti,》 aveva annunciato 《 questa ragazza desidera unirsi al reame d' Argot. Utilizzeremo i soliti metodi, se il primo fallisce, ci sarà il secondo.》
La prova che fece Onyx, ovviamente, fu un fiasco, perchè tutti i campanelli tintinnarono a gran festa. La ragazza era molto imbarazzata perchè credeva di aver fallito davanti a tutti quelli che quella prova l' avevano superata brillantemente.
《Si passa al secondo metodo, il matrimonio con un gergone.
Se vuoi sei in tempo per cambiare idea.》l' ultima parte gliel' aveva sussurrata.

Dietro alle spalle di Clopin, il poeta le faceva segno di andare avanti con la decisione, senza preoccuparsi.
《No, continuate pure!》
《Allora, signori, chi la vuole?》 Le parole uscirono stentate dalla bocca di Clopin, che già si aspettava chi si sarebbe offerto. Infatti...
《Io la voglio!》
Clopin guardò l' uomo che aveva parlato: occhi velati dal vino, barba lunga e sudicia, capelli rossi, carnagione chiara e sporca, vecchio. No, lui no!

《Maestà, non vi preoccupate per me, troveremo un modo...》
Pierre Gringoire si intromise nel discorso:
《In effetti...Manca ancora una persona a cui chiedere!》

Tutti gli uomini che venivano in mente al re erano sposati o dalla reputazione non proprio impeccabile, e lui non avrebbe mai permesso che le facessero del male.

Il poeta, allora, forse un po' stufo o stupito che il sovrano non avesse capito, gli disse, schiettamente:《Voi, maestà. Voi desiderate questa donna?》
Il re lo guardò torvo, poi ammise, in un sorriso: 《Si! E tu, Onyx, lo desideri ancora? Rimanere qui, intendo.》
《Certo che si》sorrise lei 《soprattutto se potrò stare al vostro fianco.》

Sul viso del gitano si dipinse un sorriso dolce, e guardando la ragazza negli occhi, esclamò:
《Mathias, sposaci!》

Da uno dei tavoli si alzò un uomo alto, robusto, sui quarant'anni, con gli occhi mezzi chiusi dall' alcol, che con voce biascicata parlò ai due:
《Diavolo, Clopin, proprio tu ti sei fatto incastrare?》lo prese in giro 《 In ogni caso, per il volere Clopin Trouillefou, re di Thunes, principe del Gergo eccetera eccetera, e di- come ti chiami, cara?》
《 Onyx Garou》
《...e di Onyx Garou, e per il mio potere, posso dichiararli sposati nel regno del Gergo.》annunciò, a gran voce.《 E ora, amico, bevi un po' con noi!》
Clopin venne trascinato da Mathias e Pierre dietro a uno dei tavoli, dove gli venne versato un generoso boccale di vino.
Onyx, invece, venne trascinata in una stanza da due donne, non molto sobrie a dire la verità, e desiderose di tornare nella cantina a fare festa.

Un raggio di luna illuminava i cuscini, e lei teneva fisso lo sguardo su quel raggio di luce, tanto che si sorprese quando, poco dopo, arrivò il suo sposo e si sedette sul letto, mentre la stanza si riempì di silenzio.

Un silenzio che venne rotto dalla ragazza, che gli si avvicinò un poco.
《Posso farvi una domanda?》
《A una condizione: smettila di darmi del voi. Sei mia moglie!》
Lei sorrise《Va bene. Posso farti una domanda?》
《Ora va meglio. Si, dimmi.》
《Che cosa intendeva Esmeralda?》
《Penso che intendesse "noi" nel senso di "io e te"》
《Quello lo avevo capito. Ma tu devi averle detto qualcosa, no?》
《No, no, niente!》
《Ti conosco. Cosa le hai detto?》
L' uomo cercò di negare nuovamente, con tutte le sue forze.
《Che mi ero innamorato di te.》cedette, infine.

Ci volle una frazione di secondo perché le labbra di Onyx si posassero su quelle di Clopin, e ancora meno perché queste ultime si incurvassero in un sorriso.

《Anche io, majesté》.

   
 
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