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Autore: LesA7X    03/09/2015    2 recensioni
Una nuova vita qui ad Huntington Beach, nuovi amici, nuova scuola, nuove abitudini. Leslie,una ragazza timida e insicura, dovrà iniziare tutto daccapo, cercando di trovarsi a suo agio in ogni situazione. Ma un ragazzo in particolare la aiuterà a rifarsi una vita, sarà per lei un punto di riferimento, un nuovo amico...o forse no. Ecco una storia incentrata su colpi di scena, amore, amicizia e naturalmente gli Avenged Sevenfold non possono mancare!
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zacky Vengeance
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 3

 

<< Allora buon primo giorno di scuola tesori miei! Ci vediamo qui all'uscita ok? >>

<< Ok mamma, ciao! >> Chris stampò un bacio sulla guancia di mia madre e così feci anch'io.

Non sembrava male la "Huntington Beach High School", sicuramente era meglio di quella di Orlando. Pochi passi più a destra si trovava la "Huntington Beach Evee Middle School", dove si stava dirigendo il mio fratellino.
Con passo deciso e svelto (tanto per cambiare) mi diressi all'entrata della scuola. C'erano molti ragazzi sulla scalinata, si abbracciavano e si raccontavano a vicenda la loro estate. Siccome le porte principali erano ancora chiuse, decisi di sedermi sul muretto della scalinata e nel frattempo mi lessi il foglio che avrei dovuto consegnare al preside.

La campanella suonò e tutti si precipitarono stranamente entusiasti nell'edificio. 
Con calma, mi misi lo zaino sulle spalle e cercai la presidenza. Di fronte a me, una saletta con una scrivania, dove la bidella (suppongo) stava leggendo l'ultima uscita di Cosmopolitan. 

<< Salve, sono Leslie Liddel, una nuova arrivata. Mi potrebbe dire dove si trova la presidenza? >>

<< Cosa devi fare dolcezza? >> Appoggiò la rivista sulla scrivania e prestò tutta l'attenzione su di me. "Lottie Avis", così diceva il cartellino attaccato al cardigan fucsia.

<< Devo consegnare questo foglio, suppongo si tratti del trasferimento di scuola, non so di preciso. So solo che… >>

<< Seguimi >>. Si alzò e camminando molto più velocemente di me (la cosa mi sorprese) mi fece entrare nell'ufficio della presidenza. 

Dopo mezz'ora circa uscii dall'ufficio. Il preside mi spiegò un po' l'andamento delle attività in quella scuola e rimasi soddisfatta. Sarei dovuta entrare l'ora dopo, visto che mezz'ora era già passata. 


 

Lottie mi accompagnò in un'aula piuttosto grande, disse qualcosa al professore e uscì, lasciandomi sull'uscio.
Il professore mi sorrise e si avvicinò. La mia faccia intanto doveva essere diventata color peperone; odio essere al centro dell'attenzione, mi imbarazzo subito, comincio a cambiare colore della pelle e dalla mia bocca escono solo cose del tutto inappropriate.

<< Ragazzi, vi presento la vostra nuova compagna di classe. Puoi dirci qualcosa su di te? >>

<< Mi chiamo Leslie Liddel e vengo da Orlando, Florida. Mi sono trasferita qui questa estate >>

<< Bene, spero che ti troverai bene qui, vedrai che ti integrerai presto fra i ragazzi. Puoi cominciare a sederti lì, dietro a Katrina >>. Avevo tutti gli occhi puntati addosso e si sentivano alcune risa di sottofondo proveniente dall'angolo dell'aula. Le ignorai e mi sedetti nel posto indicato, ero vicino alla porta, in seconda fila. Non male come posto.
Approfittai della spiegazione del professore per guardarmi un po' intorno. Come classe era abbastanza numerosa, ma subito qualcosa catturò la mia attenzione.

C'era un volto familiare, un ragazzo che mi sembrò avere già incontrato prima. Ma non riuscivo a capire dove. Aveva dei capelli neri che scendevano lunghi sul viso, stile "frangetta da emo", ma questo non era decisamente coperto, poiché si potevano scorgere subito dei bellissimi occhi verdi. Aveva dei piercing, un septum e due snake bites. 
Improvvisamente fui sorpresa quando il ragazzo in questione si voltò a guardarmi e io, totalmente imbarazzata, mi girai dall'altra parte. Che anche lui abbia avuto la mia stessa sensazione?
Non ci pensai più e tornai a seguire la lezione.


 

Al suono della ricreazione, i ragazzi si affrettarono a uscire dall'aula. Solo io e poche ragazze rimanemmo sedute. Notai uscire il ragazzo di prima, intento ad incontrare altri suoi amici e dopo pochi minuti entrarono dentro.
Uno dei tre ragazzi era altissimo, aveva due occhi blu da far paura, mentre l'altro era più basso e il suo stile era molto simile a quello dell'amico.
Il ragazzo prese frettolosamente qualcosa dallo zaino, mentre i suoi amici gli gridavano di essere più veloce: 

<< Quanto cazzo sei lento Vee? >> rideva uno.

<< Non dirmi che te le sei scordate a casa! >>

<< No, coglioni, eccole. Ho giusto giusto tre sigarette, accontentatevi >>.

I ragazzi intanto si guardarono attorno e mi notarono. Vidi in loro un certo stupore, scambiarono qualche parola e finalmente uscirono dall'aula.

Al suonare della campanella, il famoso ragazzo mi scrutò da testa a piedi e io cercai di nascondere l'irritazione, oltre che l'imbarazzo.




Era giunto il momento di andare a casa, ma prima che potessi alzarmi dalla sedia, QUEL ragazzo si avvicinò a me e disse:

<< Ciao, ti avevo già vista quest'estate, ti ricordi di me? >> Ora ricordo. Faceva parte di quel gruppetto che avevo incontrato al bar, dove chiesi informazioni per ritornare a casa. Che situazione di merda.

<< No, mi dispiace >> risposi secca, sbrigandomi a mettere i libri nello zaino.

<< Eri al Johnny's, chiedevi informazioni al barista, io ero con i miei amici. Comunque piacere, Zacky >> allungò la mano verso di me e io la strinsi:

<< Leslie >>

<< Conosci qualcuno qui a Huntington Beach? >>

<< A parte i vicini…no non direi >>

<< Ma come, eppure è passato un po' di tempo da quando sei arrivata! >>
Notò il mio sguardo assassino e cercò di rimediare in extremis:

<< Stasera c'è una festa al Johnny's, la prima bevuta è gratis! Vieni? >>

<< Non so, stasera ho da fare >> una scusa per nascondere il fatto che avrei dovuto convincere i miei prima di prendere iniziative.

<< Un'occasione così non puoi fartela scappare. Comunque, la festa se ti interessa è alle nove, ci vediamo! >>.

Uscì dall'aula e pochi minuti dopo uscii anch'io. 
Ripensandoci, non avevo nessuna voglia di uscire stasera; a malapena conoscevo Zacky, non sapevo che tipo fosse e per di più era l'unico con cui avevo scambiato qualche parola. Ma forse, sarebbe stata un'occasione per stringere qualche amicizia.



 

Con il permesso di mamma e papà, cercai qualcosa da mettere. Optai per i soliti jeans, una maglietta nera e le adidas, anche quelle rigorosamente nere.

Raggiunto il Johnny's, entrai, cercando tra le mille facce quella di Zacky: era seduto ad un tavolo un po' appartato con alcuni suoi amici, tra cui i due che avevo visto a scuola.

<< Ehy Leslie! Vieni, unisciti a noi. Ti presento Matt, Jimmy, Brian, o Synyster se preferisci, e Johnny >>

<< Piacere >> abbozzai un sorriso. Mi resi conto che erano gli stessi ragazzi che quest'estate mi scrutavano al bancone.

<< Alla fine hai deciso di venire >> tirò fuori Jimmy, il ragazzo alto. 

<< Ehm si. Alla fine ce l'ho fatta >>. Evidentemente Zacky aveva parlato di me ai ragazzi.

Si avvicinò la ragazza delle birre e prese gli ordini. Io optai per una Beck's piccola.

<< Allora, da quanto stai qui? >> chiese Brian.

<< Da quest'estate >>

<< Come ti sembra Huntington Beach? >>

<< Bella. La zona dove abito io è molto tranquilla. Per quel poco che ho visto mi piace >>

<< Vieni da Orlando, giusto? >> chiese Zacky.

<< Si >>

<< Com'è laggiù? >>

<< Beh, inutile dire che ci sono molto affezionata, ho passato la mia vita in quella città. I miei più grandi amici sono là, con loro facevo di tutto… >>
Zacky si incantò a guardarmi e la cosa mi creò non poco imbarazzo; sembrava molto concentrato su ciò che stavo dicendo, molto più degli altri. 

Tra chiacchere varie trascorsero le ore e l'aria all'interno del locale si fece viziata, così decisi di uscire a prendere una boccata d'aria.
Dopo pochi secondi mi raggiunse Zacky:

<< Una boccata d'aria? >>

<< Già… >>

<< Fa freddo, mettiti questa >>. Mi porse la sua giacca e mi coprii le spalle, cercando di nascondere il più possibile il mio viso che intanto stava letteralmente prendendo fuoco: anche stasera aveva deciso di non collaborare. Con un filo di voce ringraziai il ragazzo. Mi sorrise.

<< Come ti sembrano gli altri? >> continuò.

<< Sono simpatici, molto socievoli >>

<< Beh si, è difficile non sentirsi a proprio agio con loro >> ironizzò. 

<< Si, mi sono divertita tanto >>

<< A che ore devi essere a casa? >>

<< A mezzanotte c'è il coprifuoco >>

<< Beh, direi che manca poco >>.

Diedi un'occhiata all'orologio, le lancette segnavano le undici e cinquanta.

<< Cazzo! >> le parole mi uscirono da sole, senza neanche pensarci. << Devo andare, di corsa anche >>. Mi affrettai a ridargli la giacca, quando lui disse con aria preoccupata: 

<< Se vuoi posso darti un passaggio, ci metteremo sicuramente di meno >>

<< Dici davvero Zacky? >>

<< Certo, vado ad avvisare i ragazzi, tu intanto accomodati in macchina >>. Aprì la macchina e mi fiondai dentro. Ritornò dopo pochi minuti, accese il motore e partì in quarta.

<< Sono piuttosto rigidi i tuoi eh? >> nascose un ghigno.

<< Già, ma questa è un'altra storia >> risposi secca.

<< Arriveremo con qualche minuto di anticipo, non ti preoccupare >>

<< Grazie mille, non eri obbligato a farlo >>

<< Avevi bisogno di aiuto, mi fa piacere darti una mano >>. Mostrò di nuovo quel sorriso dannatamente perfetto e non feci a meno di contraccambiare.

Arrivammo in anticipo, come da lui promesso. Mi sentivo profondamente sollevata, se fossi andata a piedi non sarei mai arrivata in tempo, e mi sarei dovuta assorbire le ramanzine dei miei.

<< Grazie mille, davvero >> aprii lo sportello della macchina e mostrai un sorriso di ringraziamento.

<< Figurati, a domani >> 

<< A domani >>. 

Mi buttai sul letto, pensando a quella strana giornata…ma sicuramente il comportamento di Zacky lo era ancora di più; insomma, fino a stamattina nemmeno ci conoscevamo e stasera mi ha dato un passaggio in macchina fino a casa, mostrandosi preoccupato per me. Era…tenero.

In breve tempo caddi in un lungo sonno, con addosso gli stessi vestiti dell'uscita.












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Vorrei chiedere scusa a tutti i lettori che inizialmente non hanno potuto leggere i discorsi diretti per via di problemi tecnici. Essendomi appena iscritta, sto cercando di capire come funziona, prometto che non vi deluderò :)  Domani pubblicherò ben due episodi, stay tuned :D
Mi scuso ancora per l'inconveniente, spero di non avervi rovinato la lettura :)
-LesA7X

   
 
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