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Autore: Ormhaxan    03/09/2015    2 recensioni
Inghilterra, 1471. Dopo la sanguinosa battaglia di Barnet, in cui Edward IV ha perso la vita, la corona passa a suo fratello minore Richard. Re severo ma giusto, Richard prende in moglie - sotto consiglio del fratello Edmund, Arcivescovo di York - Anne Neville, vedova del suo nemico Edouard di Lancaster, Principe del Galles.
Il matrimonio, però, non sarà inizialmente felice e Richard dovrà fare i conti con una giovane e fredda sposa, un regno in tumulto e dimostrare che anche un "sole di mezzanotte" può essere caldo e luminoso come un sole splendente.
Genere: Sentimentale, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anne Neville, Edmund Plantagenet, Elizabeth Woodville, Richard Plantagenet / Richard III
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Londra, Settembre – Novembre 1476
 
 
 


“Porterete a caccia con voi tutta la corte oggi?” chiese Anne, la testa posata sul petto di Richard, le loro mani intrecciate.
Era stato un anno tranquillo, quello, senza guerra o rivolte in Inghilterra, ma le tensioni al confine con la Scozia avevano spinto Richard a chiamare i lord delle contee più settentrionali per decidere in consiglio quali misure attuare.
Anche la vita privata dei sovrani era tornata quella di un tempo, la tragedia che li aveva colpiti un anno prima sembrava essere oramai un ricordo lontano, specialmente adesso che nel ventre di Anne cresceva una nuova vita.
“Perché, state pensando di guidare voi il corteo?”propose in modo scherzoso lui, baciandole la fronte all’altezza della tempia.
“Con questa pancia? – posò la mano sul ventre prominente di sette mesi – A mala pena riesco a camminare.”
“Peccato, sarebbe stata una visione unica e non meno eccitante. – le baciò lascivamente il collo e accarezzò il suo corpo nudo intrufolando una mano nella veste da notte – La mia bellissima, feconda e intraprendente moglie.”
“Richard… - Anne cacciò la testa all’indietro e si morse un labbro: questa gravidanza la rendeva sensibile alle attenzioni dell’uomo, ogni sua più piccola carezza faceva accendere in lei un fuoco, e anche se la Chiesa riteneva peccato giacere con una donna gravida, per la maggior parte della gestazione i due avevano continuato ad essere intimi – Oh, mio amato, fermatevi prima che io impazzisca.”
“Non vi ricordavo così fremente quando aspettavate Ned, - ricordò – all’epoca eravate sempre stanca, quando cercavo di toccarvi lamentavate spesso dolori, ma questa volta…”
“Una gravidanza non è come un’altra, le levatrici me lo hanno detto, questa è diversa persino dalla seconda… - per un instante si incupì – Vi desidero ogni volta che entrate in una stanza, che il vostro profumo sfiora le mie narici, le vostre mani toccano la mia pelle. Magari è perché aspetto una bambina, magari nostra figlia ama già suo padre come e quanto sua madre, vi vuole sempre vicino.”
“Non mi dispiacerebbe avere una figlia, - confessò baciandola – ma nonostante io vi desideri tanto quanto voi ritengo saggio evitare l’intimità fino alla sua nascita. Non vorrei mai provocare una nascita precoce, Ned è nato prima del previsto, e non voglio che questo si ripeta.”
“Allora dovremo resistere alle tentazioni che ci verranno messe davanti durante questi due mesi, ricorrere alla preghiera, e chiedere perdono a Dio per aver peccato.”
“Non temete, ogni volta che ho peccato portandovi a letto in questi mesi di gestazione ho espiato le colpe per entrambi, la vostra anima è candida e pura come quella del bambino che portate in grembo.”
“Ed io vi amo ancor di più per questo. – sfregò i loro nasi e lo baciò a fior di labbra – Avete convocato anche Henry Percy a corte?”
“Non riuscite proprio a trovare alcuna simpatia per il Conte, vero?”
“Il Conte di Northumberland è sempre stato un lancastriano, i suoi predecessori volevano la testa di vostro fratello e anche la vostra, odiavano mio padre e tutti i Neville. – ricordò – Non mi fido di loro, non mi fiderò mai, e neanche voi dovreste.”
“E per chi mai potrebbero cercare di depormi? Il vecchio Enrico è morto, anche suo figlio, e come d’accordo Louis mi ha dato la testa di Jasper Tudor e il suo amato nipote è rinchiuso nella Torre in attesa di giudizio. E poi ci sono i miei eredi, Ned e il bambino che portate in grembo, i figli di mia sorella Elizabeth. Per non dimenticare Bess e Cecily.”
“Lisbeth presto vorrà un fidanzamento per la figlia prediletta, oramai ha quasi dodici anni e tra qualche anno sarà in età da marito.”
Aye, ne sono pienamente consapevole, e non ho dimenticato le figlie di mio fratello: ho preso alcuni accordi con i Portogallo, niente di ancora ufficiale, ma potrei promettere la mano al nipote del Re Afonso, Manuel, per sancire un alleanza tra i nostri paesi.”
“E per quanto riguarda il nord? Cosa avete intenzione di fare con la Scozia?”
“James non si è ancora dichiarato, ho il sospetto che il Ragno stia architettando qualcosa, ma non c’è nulla di sicuro. – rispose – Ho intenzione di nominare Francis Luogotenente dei Nord, è l’unico di cui mi fidi abbastanza a cui posso affidare tale potere, e se le tensioni dovessero crescere convocherò il consiglio e deciderò il da farsi.”
“E io pregherò affinché non si arrivi a questo e di farvi restare al mio fianco, in un paese in pace, per molto anni.”

 


**




“Mia madre scrive che non potrà essere presente al parto: la piccola Margaret ha la febbre alta, e le strade sono rese impraticabili dalla neve, non permettono un viaggio sicuro verso Londra. – Anne sospirò – Pare che questo bambino nascerà senza il suo aiuto.”
La Regina aveva iniziato da quasi una settimana il suo confinamento, il parto era imminente, e la lettera della Contessa arrivata quella mattina l’aveva fatta cadere nello sconforto: sua madre era sempre stata presente in ogni momento della sua vita, durante l’esilio e il suo primo matrimonio, al momento della nascita del suo Ned, e affrontare quel secondo parto senza di lei sembrava così assurdo.
“Se me lo permetterete vi starò accanto io. – si propose Elizabeth Woodville – Dalla morte di Edward ho assistito ai parti di alcune delle mie sorelle, e so cosa fare in queste circostanze delicate.”
“Mia cara sorella, sarei più che lieta di avervi al mio fianco, sapere di avere una presenza amica che mi dia coraggio quando il momento arriverà.”
“E darò al Re la notizia della nascita di un nuovo principe o principessa quando verrà al mondo, lo terrò sempre informato, qualsiasi cosa dovesse accadere.”


 

**




“Ci siamo quasi, Maestà, ci siamo quasi! - Elizabeth lasciò che Anne strinse più forte la sua mano e con l’altra tamponò la sua fronte imperlata di sudore – Vostro figlio sta per nascere, ancora qualche spinta, non manca molto.”
Anne spinse, spossata dal parto iniziato da otto ore, un parto più veloce e apparentemente più semplice del primo, e sperò che Lisbeth avesse ragione.
“Richard…”
“Sua Maestà è qua fuori! – disse una delle servette che assistevano la levatrice – Viene informato ogni ora, è insieme a sua madre e suo fratello l'Arcivescovo, aspetta con il fiato sospeso la nascita del suo secondogenito.”
Ci fu una seconda contrazione, una seconda spinta, poi un’altra e un’altra finale: il bambino nacque mezz’ora dopo, urlante e vivace, molto più robusto e forte di suo fratello maggiore, e si rivelò essere un maschio.
“Un maschio, Maestà, il Duca di York! – esclamò la levatrice mettendo il bambino avvolto in un panno di lino bianco tra le braccia della madre – Sano e forte.”
“Il nostro Richard… - Anne sorrise, stanca ma orgogliosa, piangendo di gioia – Pensavo fossi una bambina, Joan, invece eccoti qui.”
Lo porse ad Elizabeth: “Lavatelo e portatelo dal Re, sono certa che vorrà conoscere suo figlio, stringerlo tra le braccia.”


Anne si era addormentata quando a Richard fu permesso di entrare nelle sue stanze da letto risistemate con in braccio il bambino, riaprì appena gli occhi percependo il suo corpo sedersi sul bordo del letto, la mano sfiorare la sua.
“Come state, ma belle?”
“Stanca ma felice. – rispose con un lieve sorriso – Un maschio.”
“Il nostro Duca di York. Richard, come il suo predecessore, come mio padre.”
“Richard in onore dei suoi valorosi nonni e del suo amatissimo padre il Re.”
“Sono orgoglioso di voi, Anne, immensamente felice. – la baciò – Non potrei chiedere di più dall’Altissimo di quello che ho: voi, i nostri due figli, un regno in pace.”
“Gli scozzesi si sono dunque placati.”
“Così sembrerebbe, Francis sta facendo un ottimo lavoro, ma in questo momento non voglio parlare dei dannati scozzesi. – porse il bambino ad Anne e si stese accanto a lei – Questo momento è solo nostro.”
“Potrò tenerlo con me a corte, vederlo crescere? – chiese speranzosa lei, che ancora soffriva della lontananza di Ned, di doverlo veder crescere così lontano – Non potrei sopportare di separarmi da lui, di essere un’estranea come lo sono per Ned, di non poterlo stringere la notte quando ha un brutto sogno o stargli accanto quando imparerà ad andare a cavallo e fare le sue prime esperienze.”
“Farò in modo che cresca sempre vicino a voi, mia amata, che possiate stargli sempre accanto: rimarrà a Londra almeno fino ai sei anni, avrà i migliori tutori, e quando arriverà all’età giusta andrà a York per conoscere i suoi possedimenti. Questo, però, non accadrà prima di dieci, forse anche quindici anni.”
Anne parve rilassarsi, essere contenta di quella risposta, e alzato il capo cercò le labbra di Richard: “Vi amo.”
“E io amo voi, Anne, e i nostri bambini.”


 

*



Angolo Autrice: E rieccomi, con un po' di ritardo, ad aggiornare la storia. Finalmente il secondo figlio tanto desiderato è nato, e le cose sembrano andare per il verso giusto. Altri tre capitoli e la storia si concluderà, quindi siate preparati.
Grazie, al solito, a tutti voi che leggete in silenzio, seguite e recensite.

Alla prossima,
V.
  
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