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Autore: LesA7X    03/09/2015    2 recensioni
Una nuova vita qui ad Huntington Beach, nuovi amici, nuova scuola, nuove abitudini. Leslie,una ragazza timida e insicura, dovrà iniziare tutto daccapo, cercando di trovarsi a suo agio in ogni situazione. Ma un ragazzo in particolare la aiuterà a rifarsi una vita, sarà per lei un punto di riferimento, un nuovo amico...o forse no. Ecco una storia incentrata su colpi di scena, amore, amicizia e naturalmente gli Avenged Sevenfold non possono mancare!
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zacky Vengeance
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 4

 

Cosa c'è più noioso di una lezione di storia? Beh, niente direi. Facevo finta di seguire la lezione, i primi giorni mi sarei dovuta fare in quattro per farmi vedere dai professori, dovevo fare in modo che avessero fin da subito una buona idea su di me. Ma in realtà la mia testa era altrove: pensavo a ciò che era accaduto ieri sera e di quanto si era mostrato carino Zacky con me. Le mie insicurezze stavano piano piano svanendo e speravo vivamente di approfondire la sua amicizia.

Fui colta in flagrante dalla professoressa, che inarcò un sopracciglio:

<< Allora signorina Liddel? >>

<< Mi scusi, professoressa, mi ero distratta un secondo >>. Merda.

<< Ho notato. Ti ho chiesto con chi vuoi fare il progetto sulla Prima Guerra Mondiale, nel caso non avessi sentito >>

<< Il progetto? Ehm… >>. Evitai di guardarmi intorno, non mi sembrava il caso.

<< Allora? >>

<< Con Zacky. Farò con lui il progetto >>. Notai in lui un'espressione di stupore, quasi divertita.

<< Per me va bene professoressa >>. Affermò facendomi l'occhiolino.
Sentivo il viso andare in fiamme, era caldo. Cavolo, dovevo essere diventata rossa dall'imbarazzo. Perché mi faceva questo effetto? Fanculo il suo stupido occhiolino! Mi sentivo profondamente a disagio in quella situazione e, porse le mie scuse alla professoressa, cercai di seguire la lezione.

 

La campanella suonò e come un fulmine mi fiondai fuori dalla porta, mi misi a correre e, una volta fuori, ripresi a camminare velocemente: se avessi rivisto anche solo per un secondo Zacky, la mia faccia sarebbe nuovamente andata a fuoco. Ma era tutto inutile, dal momento che sentii una voce urlare il mio nome…la SUA.

<< Ehy Leslie, aspetta! >>

<< Cosa c'è Zacky? >>. Tenevo gli occhi bassi.

<< Mi fa piacere fare il progetto con te! Che ne dici di cominciare a organizzarci? Ad ogni modo, questo è il mio numero, quando vuoi chiamami e ci organizzeremo per bene >>. Strano da parte sua. Da quello che avevo visto e sentito, non splendeva in fatto di voti, anzi, i professori lo riprendevano spesso, sembrava che non avessero buone idee su di lui: e ora si stava già organizzando per un progetto da consegnare fra due settimane?

<< Va bene, ora devo andare >> Feci un cenno con la mano e aumentai il ritmo del passo.

Ora capite perché odio il mio carattere? Se non fossi così fottutamente timida queste cose non accadrebbero e sarebbe tutto più facile.

 

 

Tornai a casa e dalla cucina si sentiva un buon profumino:

<< Ciao tesoro! Sbrigati a lavarti le mani e vieni a tavola, oggi pasta e sugo fatti in casa! >>

<< Cinque minuti e arrivo mamma >>. Mi sciacquai il viso velocemente e mi guardai allo specchio: "Che condizioni", pensai tra me e me. Scesi in fretta le scale e mi sedetti a tavola con tutta la famiglia:

<< Allora, com'è andata oggi? >> 

<< Bene >>

<< Cosa avete fatto? >>

<< Nulla di che, le solite cose. Devo lavorare con un mio compagno di classe a un progetto >>

<< Davvero? Che progetto? >>

<< Sulla Prima Guerra Mondiale >>

<< E chi sarebbe questo compagno? >> domandò mio padre.

<< Si chiama Zacky, è lo stesso ragazzo di ieri sera, quello che mi ha invitata al Johnny's >>

<< Ah, che bello! Bene, mi fa piacere! Com'è? Simpatico? >> chiese mamma entusiasta.

<< Si è simpatico >> non amavo parlare dei miei amici ai miei genitori, quindi cercai di evitare il discorso.

<< Dovrei passare al negozio di sport per prendermi una nuova racchetta, la mia è praticamente distrutta >>

<< Ok, ti ci accompagno io >>

<< Non c'è bisogno, preferisco andarci da sola >>

<< Sicura? >>

<< Si. Vado a fare i compiti >>

Mi alzai da tavola e mi chiusi in camera. Estrassi dalla tasca dei jeans il foglietto sul quale Zacky aveva scritto il suo numero, lo osservai per un po' e lo lasciai sulla scrivania. Con malavoglia, presi i libri di storia e cominciai a studiare.

 

 

Zackys'  P.O.V.

 

Speravo davvero mi chiamasse.
Era strano, ma mi sentivo fortemente attratto da quella ragazza, così diversa da tutte quelle che avevo incontrato finora. Sarà per il carattere timido, la sua dolcezza, la sua tenera voce, il modo in cui si arrossiscono le guance…
Ma che ti prende Baker?
Adesso basta fantasticare, dovevo essere a casa di Brian per le prove in meno di dieci minuti, o si sarebbe incazzato. Presi la mia chitarra e guidai fino a casa sua.

<< Wow Vee, oggi ti sei superato! Per una volta hai deciso di alzare il culo e arrivare in orario! >> scherzò Brian, accogliendomi in casa.

<< Non mi rompere Syn >>

<< Avanti, stavo solo scherzando! >> mi diede una pacca sulla spalla. In camera c'erano tutti i ragazzi, stavano preparando gli strumenti e dopo una decina di minuti iniziammo.

 

 

Devo dire che quel pomeriggio ci eravamo superati.
Tutti eravamo soddisfatti delle prove e per festeggiare ordinammo una pizza.

<< Venerdì organizzo una festa qui, i miei saranno fuori tutto il weekend. Vi voglio qui alle 7, ok? >> disse Brian con aria fiera. Ci accordammo per le spese, e improvvisamente Brian se ne uscì con questa domanda:

<< Perché non porti la tua amichetta? Come si chiamava…Leslie! >>

<< Leslie? >>

<< Perché no? Dai è simpatica! Che c'è, non ti piace? >> chiese sghignazzando.

<< No, non è questo, certo che mi piace! Appena la vedo glielo chiedo >>. Non lo davo a vedere, ma in realtà ero molto contento. Qualsiasi occasione era buona per stare in sua compagnia e avrei approfittato della festa di Brian per conoscerla un po' meglio. Ho deciso. Domani gli avrei chiesto di venire.

 

Cavolo, quanto era bella. In realtà era sempre bella, ma oggi lo era particolarmente. Aveva raccolto i lunghi capelli biondo scuro in una coda di cavallo e notai un leggero tocco di matita nera sui suoi occhi verdi. In realtà erano verdi scuro con qualche sfumatura marrone, ed erano un incanto.
Sembrava particolarmente concentrata nella spiegazione di biologia, evidentemente questa materia le piaceva più delle altre. 

Ora che ci penso, dovevo anch'io cercare di seguire le lezioni. La mia media non era un granché e se volevo alzare i voti dovevo assolutamente ripartire da zero. Presi un foglio, riportai gli appunti scritti sulla lavagna e mi misi ad ascoltare la spiegazione.

 

Proprio mentre stavo scrivendo l'ultimo appunto, suonò la campanella. Mi affrettai a mettere i fogli nello zaino e prima che Leslie potesse uscire dall'aula, le afferrai il braccio e questa si girò istintivamente verso di me:

<< Zacky! >>. Si sorprese da quel mio atto improvviso. "Mantieni la calma idiota, non fare figure di merda davanti a lei".

<< Leslie! Ti volevo chiedere se ti va di venire ad una festa venerdì >>

<< Una festa? >> gli si illuminarono gli occhi.

<< Sì, a casa di Brian. Inizia alle 7, se vuoi ti passo a prendere io, casa di Brian è piuttosto distante dalla tua >>

<< Ehm, non saprei…ti mando un messaggio oggi pomeriggio ok? >>. La sua voce si fece più agitata. 

<< Va bene, mi raccomando, ci conto! >>. Mi sorrise e mi fece un cenno di saluto.

Sei un coglione Vee, sei veramente un coglione. Sta cercando per caso di evitarmi? La sto spaventando? Sto correndo troppo? Basta, non mi riconosco più…non mi sono mai fatto tanti problemi per una ragazza, dovevo essermi preso una cotta. Cercai di scacciare invano quei pensieri e mi incamminai verso la macchina.

   
 
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