Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: Alemortalsweet    03/09/2015    1 recensioni
Volterra è la casa di una ragazza di nome Sophia, che dopo la morte del fratello Sebastian non fa altro che leggere, cercando di dimenticare la sua scomparsa, così i libri sono diventati una vera e propria passione e ossessione per lei.
Ma un giorno finisce per sbaglio proprio nella tela del ragno, catturata dai Volturi e sottomessa dal loro leader, proprio così, perché Sophia non è una semplice ragazza, in lei risiede un qualcosa di prezioso…
Genere: Drammatico, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Volturi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

~~Pioveva, i miei genitori erano in casa, la corrente era andata via, mia madre era seduta su una sedia mentre mio padre stava accendendo il camino, almeno il fuoco dava colore a tutto quel buio.
I tuoni rimbombavano con tutta la loro potenza e intanto molti fulmini rigavano il cielo, tagliandolo in più parti, il vento faceva eco in tutta la casa con il suo ululato.
I vetri delle finestre iniziarono ad abbassarsi e ad alzarsi fino a che non furono aperti del tutto: il vento fece strage di ogni cosa, spense il fuoco in un soffio e portò via ogni sorta di oggetti che erano leggeri abbastanza da essere afferrati al suo tocco.
Ad un tratto qualcuno bussò alla porta, anzi stava cercando di sfondare la porta, mia madre e mio padre andarono a controllare e sicuri che si trattasse del vento non sospettavano nient’altro: le cerniere cedettero e la porta si staccò, un ragazzo moro comparve subito dopo, era di altezza media e molto magro, ma il suo volto era inconfondibile: Demetri.
Li guardava con aria divertita e diabolica allo stesso tempo, mia madre si strinse a mio padre e iniziò a gridare sempre più istericamente come posseduta dal demonio, guardava il ragazzo.
Che cos’era stato?
Reggeva dei capelli che a sua volta erano attaccati a una testa, la MIA testa.
Demetri schioccò le dita e come per magia la testa prese fuoco, guardò i miei genitori con fare minaccioso e stavano per prendere fuoco anche loro, quando all’improvviso tutto svanì, apparve un amuleto con una lettera, una ‘’v’’ mi sembrava di vedere, al centro vi era un rubino rosso.
La collana dorata stava diventando sempre più scura, il sangue la stava ricoprendo quasi completamente.

 

 

Mi svegliai di soprassalto, facevo fatica a respirare , il mio cuore batteva a mille e mi alzai subito, andai alla finestra per prendere una boccata d’aria: nevicava, i tetti delle case erano colmi di neve, provai ad aprire la finestra ma dovetti chiuderla subito per non congelarmi, si moriva dal freddo là fuori!.
Ero confusa e spaesata, dopo quel terribile incubo, mi ero totalmente dimenticata che giorno fosse.
Ad un certo punto entrò Demetri, non ebbi nessuna reazione, era stato solo un sogno e non mi faceva per niente paura ‘’Buongiorno’’ gli dissi e lui fece spallucce, poi aggiunsi ‘’Che giorno è oggi?’’, ‘’Il 24 dicembre’’.
Dunque era la vigilia, non c’era modo migliore di svegliarsi il giorno prima di natale!
Riaprì di nuovo il discorso con lui ‘’Che progetti abbiamo per oggi?’’, ‘’perché, cosa vorresti fare?’’ rispose con tono serio ma sotto sotto se la rideva, ‘’Forse chiedo troppo, ma mi piacerebbe uscire a fare una passeggiata, potresti essere generoso… è la vigilia di natale!’’, ‘’Non se ne parla’’ rispose con tono fermo, ma io trovai subito il suo punto debole, ormai avevo capito come funzionava ‘’Aro non aveva detto di trattarmi bene? Devi solo chiedergli il permesso, non è tanto difficile!’’, scocciato battè le mani sui fianchi e uscì dalla stanza.
Ahah! Allora avevo capito come ottenere ciò che volevo!
Qualche minuto dopo lo vidi rientrare nella stanza ma assieme a Felix, erano vestiti diversamente, non indossavano più quei vestiti neri di sempre, ma erano vestiti così male che mi dovetti mettere una mano davanti alla bocca per non scoppiare a ridere: Demetri indossava una camicia a scacchi bianca e blu, dei pantaloni viola circondavano le sue gambe magre e ai piedi portava delle converse verdi.
Felix aveva una maglietta rossa e dei jeans color ruggine, ai piedi portava degli stivali neri molto lunghi.
Sembravano due clown, eppure dovevamo solo fare un giro mica dovevamo andare al circo o ad una sfilata di carnevale!.
Anche i loro occhi erano cambiati: ora erano azzurri.
‘’Ahahahah! Davvero non capisco, dovevamo solo uscire perché mai vi siete conciati così?!’’, ‘’Per ubbidire ai suoi ordini, principessa’’ replicò scocciato Demetri, probabilmente avrebbe gradito un complimento, ma come avrei potuto farglielo vestito in quello stato! Anche se…
 Mi avvicinai a lui ‘’Eppure non stai male con questo colore di occhi!’’ Mi voltai senza fare caso alla sua reazione, e avendomi presa per un braccio andammo al piano sottostante.
In quel momento non avevo occhi per niente e per nessuno, mentre attraversavamo l’enorme sala dove vi erano i troni, tutti ci guardavano uscire ma io ero presa dai miei pensieri, e non feci caso allo sguardo di nessuno.
La porta si richiuse alle nostre spalle, e solo allora potei respirare!
Era tutto innevato, la strada era ricoperta da una leggera patina neve ghiacciata, ci si poteva quasi pattinare, l’acqua della fontana centrale era stata chiusa, ma l’acqua che vi era rimasta all’interno si era tramutata in ghiaccio.
C’erano solo quattro bancarelle, vendevano molte cose colorate e mi attiravano ‘’Vorrei andare a vedere cosa vendono lì’’ Stavo per andarci ma ero ancora sorretta dalle loro forti prese ‘’Potete anche mollarmi un attimo, mica scappo!’’ Ero certa di ricevere un rifiuto, ma non successe, mollarono la presa e corsi felice a vedere le bancarelle.
C’era gente accanto ad ogni singolo banco, molti avevano delle buste in mano di svariati colori, altri no e stavano acquistando cose un po’ da tutte le bancarelle.
Mi avvicinai alla più colorata, il tavolino era decorato con lucine di natale che lampeggiavo: prima rosse, poi verdi e poi bianche.
‘’Salve signorina, le può interessare qualcosa?’’ La proprietaria della bancarella era una donna di mezza età, non riuscivo bene a vedere il volto dato che aveva due enormi occhiali con le lenti scure e decorati con delle lucine attorno che lampeggiavano, anche quelle.
Portava un cappellino da Babbo Natale e due lunghe orecchie da elfo, insomma, si era proprio vestita per l’occasione!
‘’Stavo giusto guardando’’ risposi, mi sorrise e si girò verso altri clienti che l’avevano chiamata.
Sapevo di essere osservata, quei due erano rimasti là dove li avevo lasciati, mi fissavano senza dire parola, con le braccia conserte al petto.
Cercai di non fare caso a loro, osservai ben bene tutti gli oggetti e gioielli che erano esposti, chiaramente non erano veri: c’erano collane, bracciali anelli, e anche bracciali che potevi personalizzarli tu stessa con delle lettere e perline, erano stati proprio quelli a incuriosirmi ‘’Mi scusi, quanto costa uno di questi?’’ La signora si voltò subito e con tono gentile mi rispose ‘’Allora, senza lettere o decorazioni vengono cinquanta centesimi, altrimenti con le decorazioni due euro’’, ‘’Va bene, ne prendo uno!’’ ero sicura ‘’Bene, che decorazioni vuoi che ti metta?’’ disse prendendo una scatola di plastica con lettere e perle di svariati colori ‘’Mi piacerebbe una lettera ‘’s’’ in acciaio al centro e ai lati due perline dorate, grazie’’, ‘’Carina come idea!’’ Completò il lavoro in un baleno e me lo legò al polso.
Mi guardò, stava aspettando il resto ma io mi ero totalmente dimenticata di non aver alcun soldo con me, così pensai in fretta ‘’Mi scusi, purtroppo ora non ho alcun soldo con me, aspetti qui!’’ corsi verso Felix e Demetri ma intanto la donna si era messa a gridare ‘’Dove sta andando?! Al ladro! Al ladro!’’, ‘’Che cosa hai combinato?’’ mi domandò, ‘’Potresti essere così cortese da prestarmi due euro? Ti chiedo scusa ma mi ero scordata di non avere soldi!’’, ‘’Già è troppo che ti abbiamo accompagnato qua fuori’’ rispose Demetri, lanciandomi due euro intere tra le mani ‘’Grazie sei gentilissimo, scusa ancora!’’.
Corsi di nuovo alla bancarella e intanto quella stava ancora urlando come se fosse impazzita, ma quando le mostrai i soldi e si placò ‘’Tenga, le porgo le mie scuse!’’, ‘’Ora vada!’’ Mi rimproverò lei scuotendo la testa.
Naturalmente tutti si erano girati e avevano sentito tutto, che situazione imbarazzante!
Ritornai da loro senza voltarmi, sapevo che molti occhi scrutatori erano puntati su di me, ma li ignorai completamente.
‘’Andiamo’’ disse Felix seriamente, anche se avrei voluto essere andata da qualche altra parte, accettai di rientrare.

Ero nella mia stanza, e osservavo il bracciale quasi rubato, quella lettera era in memoria di Sebastian, e per quelle due perle dorate avevo pensato a due angeli che lo proteggessero lì dove era, il filo del bracciale era rosa carne e si mimetizzava quasi con la mia pelle.
Entrò Demetri, finalmente si era cambiato e al posto dei vestiti assolutamente fuori moda che portava prima, aveva la solita uniforme nera con la quale era mille volte meglio, i suoi occhi erano tornati al colore originale.
‘’Mi dispiace per prima, te lì ridarò’’ , ‘’No non serve’’ Era girato verso la finestra, guardava la neve che lentamente stava cadendo dal cielo, le luci festive che decoravano i balconi delle case vicine coloravano l’ambiente.
Ero sdraiata sul letto ‘’Si può sapere perché ti eri vestito in quel modo? Così sei molto più bello’’ arrossì senza accorgermi, rispose ma senza guardarmi ‘’Quelle lenti azzurre servivano solo per nascondere il colore degli occhi, e quei vestiti per nascondere il corpo’’, ‘’Ancora non riesco a capire perché li abbiate di quel colore, poi quella pelle così pallida, come se non dormiste mai…’’, rimase in silenzio a guardare il cielo, poi mi fece una domanda che mai mi sarei aspettata da lui, non mi sembrava uno tanto curioso ‘’Cosa simboleggia quella ‘’s’’ che hai sul bracciale?’’, ‘’è il nome di mio fratello, Sebastian, mi ha lasciata da più di un anno…’’, al ricordo, mi vennero gli occhi lucidi ‘’è stato per un brutto virus…’’
Ricordavo ancora i suoi occhi, socchiusi proprio prima di finire nell’oltretomba, mia madre mi stringeva la mano, fiotti di lacrime uscirono dai suoi occhi proprio quando il dottore parlò ‘’Purtroppo lui non ce la farà’’.
Il silenzio assoluto regnava, Demetri aveva lo sguardo fisso alla finestra ed io avevo iniziato a piangere.

 

 

 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: Alemortalsweet