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Autore: LesA7X    03/09/2015    2 recensioni
Una nuova vita qui ad Huntington Beach, nuovi amici, nuova scuola, nuove abitudini. Leslie,una ragazza timida e insicura, dovrà iniziare tutto daccapo, cercando di trovarsi a suo agio in ogni situazione. Ma un ragazzo in particolare la aiuterà a rifarsi una vita, sarà per lei un punto di riferimento, un nuovo amico...o forse no. Ecco una storia incentrata su colpi di scena, amore, amicizia e naturalmente gli Avenged Sevenfold non possono mancare!
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zacky Vengeance
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 5

 

Leslies'  P.O.V.

 

Roteai nervosamente la penna fra le dita, ripensando a ciò che mi aveva detto Zacky stamattina. Dovevo riuscire a convincere mamma e papà a mandarmi a quella festa, indipendentemente dai loro impegni. Io dovevo esserci quel venerdì sera.
La porta d'ingresso si aprì e si richiuse: dovevano essere arrivati. Prima di scendere, invocai ogni entità benevola a mio favore e, dopo lunghi momenti di riflessione, mi decisi ad affrontare l'argomento:

<< Mamma, papà, vi devo chiedere un favore >>

<< Dicci cara >> disse mamma, distratta a mettere a posto la spesa.

<< Venerdì sera c'è una festa, siamo io e altri miei amici. Sarà a casa di Brian, un amico di Zacky, ti ricordi, il ragazzo con cui devo fare il progetto >>

<< Ah ah >>

<< Ci posso andare? Ha detto che passa a prendermi lui, poi andremo direttamente a casa di Brian >>

<>.

Odio quando fanno così. Sfuggono ad ogni discussione schiaffandomi in faccia un bel "Non lo so, vedremo", "Ci dobbiamo pensare su". Dovevo inventarmi qualcosa, e in fretta anche:

<< Starò tutto il tempo con i ragazzi, loro li conosco. Non mi puoi dire di no, sarà un'occasione per farmi dei nuovi amici >>.

Mi guardarono per qualche secondo e alla fine cedettero. Missione compiuta.
Saltellai dalla gioia fino in camera e, con un sorriso che andava da un orecchio all'altro, presi il cellulare e mandai un messaggio a Zacky:

 

Ore 16:47
"Ciao Zacky, sono Leslie. Ti volevo dire che alla festa ci sarò, grazie per avermi invitata"

 

In quel ragazzo c'era qualcosa che mi affascinava, aveva la capacità di rendermi agitata, imbarazzata e impotente in qualsiasi momento, e questo mi faceva impazzire. Ormai era inutile nasconderlo, mi piaceva. Dopo qualche minuto il cellulare vibrò: era lui.

Ore 16:53
"Figurati, è un piacere stare in tua compagnia. Allora venerdì alle sette sarò sotto casa tua. Ci vediamo!"

Il cuore mi batteva all'impazzata, sentivo una forte adrenalina dentro di me e non vedevo l'ora che arrivasse venerdì sera. Dovevo riuscire a trattenere la mia timidezza e a far uscire la vera me, se avessi continuato così con Zacky non sarei arrivata da nessuna parte, quindi adesso basta comportarsi da bambina; volevo seriamente conoscere quel ragazzo, in tutto e per tutto e, presa dall'eccitazione, mi vestii in fretta e furia e mi diressi in un negozio di vestiti vicino casa per prendere qualcosa di carino da indossare alla festa. 

 

 

Quella stessa notte non riuscii a chiudere occhio, dovevo essere ancora troppo esaltata per prendere sonno. Mi alzai dal letto e mi avvicinai alla finestra, aprendola: il cielo offriva uno spettacolo mozzafiato, sopra di me un autentico tappeto blu scuro illuminato da milioni e milioni di stelle. Si sentiva solamente lo scrosciare delle onde sulle rocce, niente voci, niente macchine, niente di niente. Restai lì ancora un po', affascinata da quell'incredibile veduta, magica direi, fino a quando le palpebre non si fecero pesanti; mi stesi sul letto e mi addormentai cullata da quel rumore di onde e in mente l'immagine del tappeto blu ricoperto di stelle. 

 

 

 

 

 

Zackys'  P.O.V.

 

Erano passati dieci minuti e Leslie non era ancora uscita. Accesi la radio e dallo specchietto controllai che nessun capello fosse fuori posto. Che faccia, Baker…riprenditi! All'improvviso la porta d'ingresso di casa Liddel si aprì e una figura meravigliosa si avvicinò all'auto:

<< Ehy Zacky, scusa il ritardo, problemi tecnici. Grazie ancora per il passaggio >> Mostrò il sorriso più bello che avessi mai visto.

<< D-di niente >> balbettai. Indossava un vestitino azzurro e sulla vita portava un nastro blu, in tinta con le ballerine. I capelli erano leggermente ondulati e sugli occhi portava un leggero tocco di matita, anche quella azzurra. Stava da dio:

<< Stai davvero bene >> azzardai. Per la prima volta mi sentivo in imbarazzo in sua presenza.

<< Grazie, anche tu >> 

Non riuscii a dire nulla per tutto il tragitto ad animare la situazione c'erano le tracce dei Rolling Stones; Leslie aveva il sorriso stampato in faccia, era tranquilla, al contrario di me, che ero teso e cercavo di non distrarmi a guardarla.

 

 

Arrivammo di fronte a casa Haner, scesi e aprii lo sportello a Leslie. Gli afferrai la mano e ci incamminammo fino al portone. Bussai e dopo pochi secondi ecco uscire fuori Syn:

<< Ce l'hai fatta Vee! Ehy Leslie, sei uno schianto! Come stai? >> la abbracciò.

<< Bene grazie. Tu? >>

<< Tutto bene, entrate, dentro ci sono già tutti >>

La festa era da poco iniziata, ma era come se ci fosse stata da ben tre ore: lattine di birra ovunque, scatole di pizza vuote, i posacenere strabordavano di mozziconi di sigarette e la gente si stava scatenando a ritmo di musica.

Ci avvicinammo ai ragazzi, che stavano seduti sul divano a scolarsi una lattina di birra ciascuno. Era venuta anche Valary, la ragazza di Matt:

<< Vengeance! Ti ho conservato una birra! >> disse Jimmy lanciandomi una lattina.

<< Grazie Rev! >>

<< Ma guarda un po' chi abbiamo! >> si sorprese alla vista della ragazza e si precipitò a salutarla a modo suo, sollevandola da terra. Le scoppiò una grossa risata.

<< Che accoglienza! Ciao Jimmy >>

Salutò tutti i ragazzi e conobbe Val. Sembrava facesse parte di noi da molto più tempo: i ragazzi di solito accoglievano festosamente gli amici, facevano di tutto per integrare e rendere a proprio agio le persone ed io amavo questo lato di loro.

Dopo un po' di chiacchiere, Brian mi invitò fuori per una sigaretta:

<< Come procede Zack? >>

<< Bene, perché? >>

<< Sai che intendo >>

<< Cosa intendi? >>

<< Con Leslie! è la prima volta che ti vedo così >>

<< Così come? >> facevo fatica a capire cosa mi stesse dicendo.

<< Così…chiuso, silenzioso. Va tutto bene? >>

<< Ti sbagli, va tutto alla grande >>. Cercai di rassicurarlo con un sorriso. Certo che a Syn non sfuggiva proprio nulla.

<< Non è che ti piace sul serio? >> sghignazzò, guardando attentamente la mia reazione.

<< Ma chi, Leslie? Non scherzare Syn, la considero solo un'amica >> aspirai una bella boccata.

<< Certo, come no. Si vede che ti piace, guarda che è molto carina. Puoi dirmele certe cose, qual è il problema? >>

<< E se così fosse? >>

<< Lo sapevo cazzo! >> tutto fiero aspirò la sua sigaretta.

<< Devi farglielo capire Zacky, anche lei prova qualcosa per te >> continuò.

<< Non dire cazzate >>

<< Ma non lo vedi come fa appena le rivolgi la parola? Dai Vee, devi farti avanti per una buona volta! >>

<< Cosa devo fare? >> subito mi venne in mente la situazione di prima, quando ero rimasto imbambolato di fronte a lei.

<< Esci con lei, invitala a cena, dille cose carine. E quando arriverà il momento…BANG! Le dirai quello che provi >>

Sembrava fosse automatico per lui fare queste cose, dopotutto era considerato lo "sciupa femmine" del gruppo. Ma con lei avevo intenzioni serie, non volevo una semplice botta e via, stile "Synyster Gates". Decisi di procedere così e, senza neanche pensarci, entrai dentro casa e iniziai a cercarla.
Era in cucina e si stava versando del punch nel bicchiere:

<< Vuoi un po' di punch? >>

<< No grazie, direi che ho già bevuto abbastanza. Vuoi venire a fare un giro fuori? >>

<< Si, volentieri >> disse sorridente.

Ci sedemmo su una panchina di fronte alla spiaggia e iniziammo a chiacchierare del più e del meno. Lei mi raccontava della sua famiglia e dei suoi amici a Orlando, mentre io mi limitavo ad ascoltare:

<< Adesso tocca a te, ti sarai annoiato a sentirmi parlare >>

<< Non mi stancherei mai >>. Rise sorseggiando le ultime gocce del suo punch.

<< Sei davvero gentile, è una fortuna averti incontrato. Sai, non sono uno tipo molto estroverso, per me farmi degli amici non è così semplice come sembra >>

<< Cosa intendi? >>

<< Da piccola venivo derisa da tutti, ero spesso soggetta a scherzi di cattivo gusto, ingiustizie, cose così. Sembra stupido, ma questo mi segnò per tutti gli anni a venire. Sviluppai questo carattere e ancora oggi mi trovo a sentirmi a disagio anche nelle situazioni più tranquille. Scusa, è davvero stupido… >>

<< Non è affatto stupido. Non ne hai mai parlato con nessuno? >>

<< No >>

<< Sappi che non c'è da vergognarsene. Se ne vuoi parlare, io ti ascolto >>

<< Grazie mille Zacky >>. I suoi occhi erano lucidi e trasmettevano immensa gratitudine. L'avrei aiutata ad aprirsi, le avrei fatto vivere la vita come mai l'aveva vissuta finora. Mi sarei preoccupato per ogni suo problema, le avrei reso le giornate più piacevoli. Si sarebbe sentita al sicuro con me.
La abbracciai, appoggiò la testa sul mio petto e rimanemmo in quella posizione per tanto tempo.

 

 

 

Leslies'  P.O.V.

 

Quella notte non avevo chiuso occhio: non facevo altro che pensare a Zacky, della chiacchierata in spiaggia e dell'atmosfera magica che ci accompagnava. Immaginatevi noi due parlare in intimità della nostra vita, illuminati solo dalla luna, sotto al grande tappeto blu, davanti a noi la spiaggia e in sottofondo il rumore delle onde.

Uscii dalla vasca e mi avvolsi con un asciugamano. Mi asciugai i capelli, cercando di raccoglierli in uno chignon. Mi misi la prima cosa che mi capitò tra le mani: una maglietta rosa pallido e dei pantaloncini neri. Su di me non erano un granchè, ma questa era un'altra storia. Dirò solo tre parole riassuntive: specchio, me, schifo. Ecco spiegata la mia scienza.
Scesi per la colazione e intanto Chris stava guardando la TV, sgranocchiando di tanto in tanto dei cereali:

<< Vai Blade Q., fagli vedere chi sei! >> sferrò un pugno all'aria.

<< Dove sono mamma e papà? >>

Non mi considerò, era troppo impegnato a seguire l'incontro di box in TV.

<< Chris? Mi senti? Ti ho chiesto dove sono mamma e papà >>

Ancora nulla. Mi posizionai davanti allo schermo, cercando di catturare la sua attenzione:

<< Che fai? Togliti subito! >> mi gridò.

<< Ti ho chiesto dove sono mamma e papà >>

<< Togliti da davanti! Sono in giro con zia Amelie! Ora vattene!! >>.

Mi scansai e andai a prepararmi la colazione.
Mentre stavo mangiando, mi arrivò un messaggio. Era Zacky.

Ore 9.08
"Buongiorno Leslie! Che ne dici di vederci oggi pomeriggio in biblioteca per il progetto?"

Cavolo, il progetto di storia. Mi ero completamente dimenticata.

Ore 9:09
"Buongiorno, per me va benissimo. A che ore ci incontriamo?"

 

Ore 9:09
"Facciamo alle sedici? Se vuoi ti passo a prendere io!"

 

Ore 9:10
"Non ti preoccupare, posso farcela da sola. Alle sedici di fronte alla biblioteca"

 

Ore 9:11
"Perfetto. A oggi pomeriggio allora!"

<< Con chi stai parlando al telefono? >>. Chris si scorse dal divano del soggiorno, sentendo la suoneria dei messaggi.

<< Con nessuno >> Alimentai la sua curiosità e si avvicinò in sala da pranzo. Amava impicciarsi nelle mie cose, per poi farmi dispetti…tutto a scopo di divertirsi un po':

<< Non sono affari tuoi Chris >>

<< Stai parlando con il tuo fidanzatino? >> allungò gli occhi sul telefono, ma io lo scansai prima che potesse leggere la conversazione.

<< Non mi rompere Chris, o ti nascondo il telecomando della TV! >>

<< Sai che paura >>

<< Voglio vedere quando inizierai a piagnucolare perché non vedrai più gli incontri di box! >>. La sua espressione si fece immediatamente seria e, con il broncio, si diresse nuovamente in soggiorno, mentre io salii in camera ad ascoltare un po' di musica.

 

 

Preparai velocemente lo zaino, mettendoci un taccuino e una penna. I miei capelli erano un disastro, a dir poco vomitevoli, sicché li raccolsi in una semplice coda. Mi misi le cuffie alle orecchie e mi diressi in biblioteca. Ero partita con dieci minuti di anticipo, sicché me la presi comoda, fermandomi davanti a qualche vetrina di tanto in tanto. 
Arrivai nel luogo di incontro alle sedici in punto e mi misi ad aspettare Zacky su un muretto.

Passarono quindici minuti e ancora non c'era.

Venti minuti.

Mezz'ora. Non era da lui essere in ritardo.

A quaranta minuti decisi di mandargli un messaggio.

 

Ore 16:42
"Vee, dove sei? Mi sto preoccupando"

 

Attesi un suo messaggio, ma nulla. Proprio mentre stavo per chiamarlo, vidi la sua macchina sfrecciare nel parcheggio.













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Eccoci con i due promessi episodi :D  Ce l'ho messa davvero tutta per farli uscire entro oggi, spero che vi piacciano :)
Purtroppo vi devo annunciare una brutta notizia: in questi giorni non sarò più presente come prima, causa compiti di scuola che devo ancora finire, tennis e varie cose che devo sbrigare in poco tempo D: 
Spero comunque di riuscire a pubblicare qualcosa, abbiate un po' di pazienza :)
E voi come state passando questi giorni prima dell'inizio della scuola? 
Sono molto curiosa ehehe 
Un bacio! :)       -LesA7X




 

   
 
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