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Autore: _Hanadia    04/09/2015    1 recensioni
vorrei dedicare questa ff a BellaeEdwardforever dal momento che è stata lei a commissionarmi questa storia narrata da il nostro amato eroe Achille.
si può correre in contro alla morte, abbandonandosi ad un destino crudele e privo d'amore solo per raggiungere l'immortalità.
un uomo l'ha fatto...
Genere: Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Achille | Coppie: Achille/Briseide
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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(Ulisse e Achille)
Una spada di legno sfiorò il mio volto, e un’altra spada di legno la colpi, reagendo al suo colpo. Poi fu la mia spada a infliggere il colpo che venne schivato da mio cugino Patroclo.
Achille: non esitare.
Gli dissi continuando a lottare contro di lui che dopo duri allenamenti era riuscito a tenermi testa e aveva imparato a combattere. I genitori di mio cugino Patroclo erano morti e adesso toccava a me prendermi cura di lui, gli volevo molto bene e non avrei permesso a nessuno mai di procurargli altro dolore oltre quello che ha dovuto subire per la perdita dei suoi genitori. Per questo lo stavo allenando duramente a combattere con la spada, per insegnargli a combattere contro la crudeltà dell’mondo, della vita, degli uomini. Assetati di potere e di gloria, a qualsiasi prezzo, a qualsiasi costo.
Mentre ci allenavamo senti dei rumori lontani. Rumori di cavalli che calpestavano il terreno, rumore di rami che venivano spostati da mani umane.  mi fermai per afferrare la mia lancia e la scaglia contro un albero. Ulisse l’estrasse e venne verso di me togliendosi l’elmo
Ulisse: la fama della tua ospitalità sta diventando leggendaria.
Mi restituì la lancia. Nel frattempo mio cugino Patroclo si avvicinava a noi e io mi preoccupai di fare le presentazioni. Spinsi la mia lancia sulla schiena di mio cugino e lo presentai a Ulisse.
Achille: Patroclo, mio cugino. Ulisse re di Itaca.
Ulisse: Patroclo, conoscevo i tuoi genitori. Mi mancano. Ora c’è lui che si prende cura di te. A scuola dal grande Achille in persona, un onore degno di un re.
Ulisse era famoso per la sua astuzia e per le sue belle parole. Ecco perche era venuto a farmi visita per convincermi a combattere per Agamennone. Lasciando da parte i convenevoli mi affrettai andando dritto al punto.
Achille: è Agamennone che ti manda?
Si tocco la barba con fare nervoso e si allontano dicendomi che mi doveva parlare. Ci allontanammo da mio cugino e raggiungemmo un punto dove si vedeva meglio il mare e la montagna. Era un peccato parlare di una cosa tanto brutta davanti ad un panorama tanto bello. Uno spreco della natura e della sua purezza, che noi uomini ci impegnavamo a macchiare di sangue umano.
Achille: non combatto per lui.
Mi affrettai a dire mettendo le carte in tavola. Non mi erano mai piaciuti quelli inutili giri di parole e quei discorsi tanto lunghi che significavano tutte le stessa cosa. Io sapevo combattere bene. E non avevo paura di niente. E loro avevano bisogno di un guerriero, che sapesse combattere bene e che non avesse paura di niente. I pezzi si incastrerebbero bene se non fosse che io non ci guadagno niente.
Ulisse: non ti chiedo di combattere per lui, ti chiedo di combattere per i Greci.
Achille: perche? Sono stanchi di combattersi tra loro?
Ulisse: per ora.
Achille: i Troiani non mi hanno fatto niente
Ulisse: hanno insultato i Greci
Achille: ne hanno insultato uno. Incapace di tenersi stretta la moglie. Quindi non sono affari miei.
La storia della fuga di Elena con il principe Troiano era giunta veloce anche dalle mie parti. nonostante io ci tenti a isolarmi dall’ popolo sembra che i pettegolezzi arrivino lo stesso, veloci e incostanti.
Ulisse: la guerra è affar tuo, amico mio.
Achille: dici? Chi ti manda non ha onore.
Ulisse: si batta Achille per l’onore. E Agamennone si batta per il potere. Lascia che siano gli Dei a decidere chi glorificare. Dimentica Agamennone, combatti per me. Mia moglie sarà molto più tranquilla sapendoti al mio fianco e io molto più sicuro. Stiamo mandando la più grande flotta mai vista. Mille navi.
Patroclo: il principe Ettore è il grande guerriero che si dice?
Ulisse: il migliore di tutta Troia, alcuni dicono che sia il migliore di tutta la Grecia.
Mi fece sorridere il suo tentativo disperato di irritarmi. Tutti sapevano che il miglior guerriero di tutta la Grecia ero io, ma adesso Ulisse voleva sfidarmi a dimostrarlo. Perché lui voleva che io combattessi a tutti i costi. Era sicuro che con il mio aiuto non avrebbero mai perso la battaglia. E aveva ragione.
Ulisse: spero che tu sarai comunque dei nostri Patroclo. Anche senza tuo cugino. Ci serve un braccio forte come il tuo.
Achille: usa i tuoi trucchi con me, ma non con mio cugino.
Ulisse: tu hai la tua spada io ho i miei trucchi. Ognuno usa i doni che gli Dei gli ha dato. Salpiamo per Troia fra tre giorni. Questa guerra non verrà mai dimenticata, ne gli eroi che la combatteranno.
Le sue parole risuonarono nella mia mente anche quando sene fu andato e non restò più nessuno per pronunciarle. Era la mia occasione per raggiungere la gloria, l’onore, l’immortalità. Ulisse aveva ragione questa guerra non sarebbe mai stata dimenticata. E neanche il suo vincitore.
 
   
 
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