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Autore: Kimmy_chan    04/09/2015    2 recensioni
(Questa storia è partita nella mia mente come una breve OS ora sarà composta da qualche capitolo)
Era l'ultimo anno ad Hogwarts per Hermione Granger. Dopo la guerra tutto era stato ricostruito, a parte il rapporto che si era andato a sciogliere tra lei e Ronald Weasley. Infatti, la ragazza, era finalmente riuscita a fare chiarezza nel suo cuore. Quello che provava per Ron era semplice amore fraterno, però lui non aveva preso per il verso giusto questa sua decisione e questo portò ad un brusco distacco tra la Grifona e i suoi più cari amici.
I mesi trascorsero velocemente e in poco tempo giunse la Vigilia di Natale. La maggior parte degli studenti aveva deciso di tornare a casa per trascorrere le vacanze in famiglia, invece Hermione decise di rimanere tra le mura della sua amata scuola. Aveva programmato di trascorrere la Vigilia ed il Natale all'Orfanotrofio Moon.
Durante una passeggiata, la sera della Vigilia, Hermione e la piccola Sophie, la sua protetta, incontrarono una loro conoscenza..
E da quel momento, quella situazione di stallo, che si era venuta a creare nei cuori di Hermione e Draco, si iniziò a strecciare..
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Nuovo personaggio | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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Scusate infinitamente il ritardone! 
Ho avuto un po' di problemi.. Ora sto lavorando e ho degli orari impossibili! Dalle 14 alle 01 di notte, tutti i giorni escluso il lunedi. Perciò sarà difficile per me agigornare regolarmente, anche se questa storia si concluderà credo in altri 3 capitoli. 
PER FAVORE DITEMI COSA NE PENSATE! Se vedo che comunque nessuno mi dice quello che pensa di questa piccola pazia inizierò a pensare che fa schifo :(




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Giunte all'istituto Hermione tolse il cappotto a Sophie, ma non fece in tempo a toglierle anche i guanti che la piccola iniziò a correre per tutta la casa in cerca della Signora Moon, e quando finalmente la trovò praticamente le urlò contro, tutta felice ma con un tono che non ammetteva repliche -Direttrice!! Ho invitato Draco domani a cena!- 
-Hai fatto bene, cara. Più siamo meglio è!- esclamò sorridendo felice la signora, poi si giurò verso la studentessa che era corsa dietro la piccola e chiese conferma, come se la risposta fosse scontata -Giusto?- 
-Certo.- rispose un po' irritata la giovane. Le stava per venire un tick all'occhio al sol pensiero che avrebbe dovuto trascorrere il Natale con quel furetto platinato che l'aveva derisa per anni ed anni.
 
Certo, negli ultimi mesi era diventato più educato ed aveva smesso di insultarla ogni qual volta la incrociasse per i corridoi di Hogwarts, ma quello che la ragazza aveva dovuto affrontare nel salone di Villa Malfoy le sarebbe rimasto impresso nella mente, e sul corpo, a vita. Quella cicatrice era stata impressa sul braccio della Grifondoro da una delle streghe più potenti, ma mentalmente instabili del mondo magico, Bellatrix Lestrange. Ella aveva affermato che quella cicatrice sarebbe dovuta essere un monito per la giovane mezzosangue. Lei era inferiore ai purosangue e quella cicatrice aveva il compito di ricordarglielo a vita; quello era un marchio che avrebbe dovuto portarsi per il resto della sua vita.
In realtà, la giovane Grifona odiava si quello sfregio sul suo braccio, ma con la sua forza d'animo e la sua tenacia era riuscita a far ammettere all'intera popolazione magica che i "mezzosangue" possono essere addirittura superiori ai "sanguepuro".
Inoltre, dopo quella sventurata notte Hermione giurò sul suo onore di Grifondoro che non avrebbe mai più permesso a nessuno di piegarla e di vederla piangere, lei non era debole e aveva tutta l'intenzione di non arrendersi mai più davanti a nessuno. Perciò, non poteva mostrarsi in difficoltà dinanzi ad una semplice cena con un Serpeverde; anche se affascinante in maniera assurda con quei sue modi distaccati e freddi, che però nascondevano un cuore passionale e gentile. Lei lo aveva notato da subito, dal primo giorno in cui il giovane si era presentato davanti al suo caro amico Harry Potter, ma non poteva assolutamente ammetterlo a se stessa. E perciò cercava di vivere la sua vita senza cercare di vedere il vero "io" di ogni persona, cosa che le riusciva stranamente facile da sempre..
 
 
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Era la mattina del 25 Dicembre, era giunto il giorno di Natale. 
 
Draco non aveva mai amato particolarmente quel tipo di festività; infatti, da piccolo le vedeva solamente come un periodo di ritorno a casa forzato, da parte della sua opprimente famiglia. Odiava tornare in quella lugubre Villa ad ogni vacanza, ma per fortuna quell'anno la Signora Malfoy aveva deciso di andare a trovare la sorella Andromeda, in vacanza in Italia. 
 
Libero dalle costrizioni famigliare il giovane Serpeverde aveva già pregustato un paio di giorni tranquilli dediti a calmi pisolini sotto il Sonnimoscis, un particolare  di albero che cresceva solo sulle rive dei laghi, giù al Lago Nero e ad appassionanti letture nella sua stanza, finalmente singola, visto che era stato nominato Caposcuola. Ma purtroppo, o forse no, per il giovane, la sera del 24 aveva deciso di fare una passeggiata ad Hogsmade e lì si era ritrovato invitato ad una cena all'Orfanotrofio Moon, per il giorno successivo. 
 
La piccola Sophie vinceva sempre, come si poteva dir di no ad un faccino da Serpeverde come il suo? E poi c'era anche lei.. questo non faceva altro che incrementare la sua eccitazione per quella cena. 
 
Non vi erano finestre nella stanza del Caposcuola delle Serpi e questo portava spesso il giovane a fare lunghe passeggiate sulla riva del Lago Nero; infatti, anche quel giorno, Draco si era svegliato presto e perciò, dopo essersi vestito, si diresse verso la riva del Lago.
Quelle lunghe passeggiate in solitaria spesso lo portavano a sedersi alla base del Sonnimoscis, ma quel giorno il suo solito "nascondiglio" era occupato... Dalla collinetta che nascondeva quella parte della riva del lago Draco vide un'esile figura accovacciata alla base del suo albero preferito, curioso, e un po' indispettito, egli si avvicinò all'intruso con cautela.
 
Giunto dinanzi all'albero il giovane sanguepuro si rese conto che la persona che stava occupando il suo rifugio era la fonte dei suoi pensieri ormai da mesi.. Hermione Jean Granger.
 
Il pensiero di quell'indomabile donna lo tormentava ormai da mesi. Da quando erano tornati a scuola non aveva fatto altro che guardarla da lontano perchè per lui, un ex mangiamorte pentito, non era neppur immaginabile che una fiera Grifondoro, anzi no, LA Grifondoro per eccellenza lo notasse. 
All'inizio questa sua strana ossessione l'aveva scambiata per pura curiosità. Dopotutto Draco era nato in tutt'altro ambiente e poteva rimaner affascinato da un mondo caratterizzato da coraggio, forza d'animo e determinazione; tutti pregi che erano vivissimi nel cuore di quella giovane. Ma con il passare del tempo, giorno dopo giorno, il giovane Serpeverde si rese conto che quello che lo attraeva in quella giovane combattente non era la pura curiosità ma un semplice, puro e casto amore.. Cosa che per lui risultava uno dei misteri più grandi dell'intero mondo magico. 
 
I Malfoy, come disse Malfoy Senior, non amano. I Malfoy prendono e basta.
 
Prendere e basta era "bastato" per avere del puro piacere carnale, ma quel sentimento che lo attanagliava dal più profondo del suo animo era tutt'altra cosa. Quel sentimento puro che lo avvolgeva da mesi non poteva essere "preso e basta", doveva essere meritato e conservato con cura, cosa che per un pentito come lui era impossibile. 
 
L'amore tra un Serpeverde e una Grifondoro? Una cosa impossibile, figuriamoci poi se essi sono rispettivamente il Principe delle Serpi e la Regina dei Grifoni. 
 
Lui sapeva che ciò che provava non poteva farsi vivo nel mondo reale, infatti poteva mostrarsi solamente nelle sue più recondite fantasie o al massimo nei suoi sogni, dove tutto era possibile. 
 
Quella donna non sarebbe mai potuta essere sua ma vederla lì, addormentata con uno dei suoi amati tomi tra le braccia, gli faceva riscaldare il cuore. 
 
-Piccola peste, come fai ad addormentarti in un posto del genere, è? Non senti freddo?- sussurrò il ragazzo, inginocchiandosi per poter vedere meglio i lineamenti del delicato viso della giovane, che ormai già conosceva a memoria. 
 
Il suo nasino all'insù, i suoi boccoli castani, la sua pelle bianca come il latte e le sue labbra sottili ma rosee che lo chiamavano chiedendo un suo casto bacio.. 
Draco era inebriato dalla presenza della sua amata, e questo lo portò, senza neanche accorgersene, a qualche centimetro dalle sue labbra. -Ma cosa sto facendo?!- si chiese stupito di sè e del suo strano comportamento -Draco smettila di fare l'idiota, non vale, lei dorme, non sarebbe leale, e tu stai cercando di migliorare per lei, no? Perciò alzati e lasciala stare.- si riproverò alzandosi. 
Stava quasi per andarsene quando sentì Hermione starnutire. Senza neanche riavvicinarsi, per paura di sè, Draco fece apparire una sua coperta di lana verde smeraldo ai suoi piedi e la adagiò sul corpo della ragazza con la magia, cercando di non svegliarla. 
 
Dopo averla osservata per qualche altro minuto Malfoy si fece coraggio e tornò nel castello. 
Giunto nella sua stanza, nuovamente sdraiato sul suo soffice letto, egli venne colpito da un'idea che gli parve perfetta. In un secondo fece apparire davanti a sè due bouquet di rose rosse e verdi, simbolo delle loro due casate. Uno lo spedì nella camera del Caposcuola dei Grifoni, cioè dalla sua amata, il secondo lo tenne per sè e lo osservò per delle ore.. fino a quando non si fece l'ora di pranzo. 
 
 
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Hermione si svegliò dal suo pisolino sulle rive del Lago Nero verso le 10 del mattino, quando il sole, ormai alto, la stava scaldando.
Ella si stiracchiò, e sbadigliando serenamente si rese conto di avere addosso una coperta di lana color verde smeraldo, che profumava di tabacco e menta. Si chiese per tutta la giornata chi mai fosse stato così gentile con lei. Questo suo interrogativo però venne sostituito, o forse accentuato, quando ella, entrando nella propria camera singola da Caposcuola, perfettamente chiusa e protetta dalla magia, si rese conto che sul suo letto vi era posto un meraviglioso bouquet di rose verdi e rosse. 
Nessun biglietto.
Nessun'idea di chi mai fosse stato cosi premuroso con lei. 
 
I suoi amici erano tutti partiti. Ad Hogwarts era sola, o forse no.. a pranzo, Hermione si rese conto che, a parte Malfoy e qualche Tassorosso, a scuola era rimasta una sua conoscente, Dorotea Sworth, Corvonero. Ma ovviamente non poteva essere stata lei a fare un gesto simile nei suoi confronti, perciò rimanevano poche alternative, ma questo non le facilitò ugualmente la scoperta..
 
-Dorotea! Ciao.- Hermione salutò la ragazza, sedendosi accanto a lei. 
Visto che i ragazzi che erano rimasti a scuola erano pochi era stato deciso dalla direzione che tutti i presenti avrebbero mangiato sulla stessa tavolata, senza fare distinzioni di anno o di Casa d'appartenenza.
La ragazza, che era intenta a sfilettare un pezzo di chissà quale pesce, sentendosi nominare si girò verso destra, e trovando la Regina dei Grifoni sorrise.
-Hermione! Ciao. Come mai sei rimasta a scuola quest'anno?- 
 
La Corvonero aveva sempre apprezzato le doti intellettuali della giovane che a parer suo doveva essere smistata nella sua casa già dal primo anno. Però, dopotutto, non era stata una cattiva idea quella del Cappelloparlante di smistarla a Grifondoro; perchè, così facendo, la giovane aveva potuto conoscere Harry Potter e Ronald Weasley, gli altri due componenti del Trio D'oro, che aveva sconfitto il Signore Oscuro. 
Una volta la Sworth aveva tentato di immaginare come sarebbe stato il mondo se il Cappello avesse condotto la Granger nella casa dei saggi, quella strana visione di un mondo parallelo la inquietò sino al profondo del suo animo.
Il buio. 
Ecco come sarebbe stato il futuro del mondo intero, non solo di quello Magico, se Hermione Granger non avesse fatto amicizia con quei due pazzi dei suoi migliori amici. Perchè, dopotutto, ogni abitante del mondo Magico era perfettamente a conoscenza che senza la mente geniale della mezzosangue quel duetto composto da Potter e Weasley non sarebbe arrivato molto lontano.
Certo, Potter era potente ma cosa si poteva fare con il potere senza una mente preparata e istruita? 
Inoltre, Weasley era ancora ignoto a molti come avesse contribuito alla lotta contro il male, d'altronde nessuno sapeva quali doti avesse da offrire il giovane, forse neanche lui se n'era mai reso conto. 
 
- Bene, tu? Io sono rimasta al castello perchè i miei genitori sono andati in vacanza da alcuni nostri lontani parenti, che non sopporto. Tu come mai sei rimasta a scuola?- chiese la riccia, ignara del triste destino della sua nuova amica. 
-Beh..- disse un po' titubante la mora - Io praticamente ci vivo al castello. E' da quando ho 11 anni che non mi allontano da qui.- ella sorrise, cercando di sdrammatizzare la sua situazione, ancor prima di spiegarla per intero ad Hermione. 
-Cosa?- chiese stupita l'altra. 
-Beh... Sai che sono nata da una famiglia babbana, no?-
-Sì, come me.- rispose l'altra cercando di capire come quella semplice informazione la potesse aiutare a comprendere come mai la Corvonero, davanti a lei, non fosse mai tornata a casa da quando aveva varcato per la prima volta il grande cancello di Hogwarts a soli undici anni. 
-Ecco, si. Io sono rimasta orfana all'età di 10 anni. Silente, mi aveva già contattata durante quell'estate dicendoci che ero una strega molto promettete. Sai che io da piccola parlavo con le piante e vedevo creature che a quanto dicevano gli altri non c'erano? Mi avevano sempre trattata come se fossi pazza, fino al momento in cui Silente si è presentato da noi e ha fatto cambiare idea ai miei genitori. Poi, però, dopo sei mesi, i miei sono morti e perciò il preside mi ha presa e portata in una sua vecchia residenza, dove ho trascorso gli miei ultimi mesi di vacanza da semplice undicenne. Ma durante il mio primo anno vidi che, durante le vacanze invernali, tutti i miei compagni tornavano a casa a far visita ai proprio famigliari, e per questo chiesi al preside se magari avrei potuto passare quel breve periodo di riposo da qualche mio parente, ma egli mi negò quella richiesta. Lui non lo ha mai saputo... ma io ero perfettamente a conoscenza del fatto che i miei parenti non mi volessero vedere, in quanto "diversa". Me lo ha nascosto per tutti questi anni perchè non voleva che ci rimanessi male.- la ragazza raccontò la breve storia della sua vita con uno sguardo di che trasmetteva tanta malinconia, ma ella al contempo si era stampata sul volto un sorriso di facciata che non riuscì però ad imbrogliare Hermione. 
-Mi dispiace tanto Dorotea..- Hermione era affranta dal dolore che la sua amica aveva dovuto affrontare già in tenera età e vederla lì, nel castello, per il suo ultimo Natale da studentessa, ma solo l'ennesimo da orfana, le faceva venire un groppo alla gola. 
 
Senza dare il tempo all'amica di risponderle Hermione le disse, con un finto entusiasmo che serviva a nascondere quello sguardo velato di compassione che stava per fare capolino sul suo volto, e che, ne era certa, avrebbe offeso la sua fiera amica Corvonero -Tea, questa sera tu vieni con me ad una cena giù all'Orfanotrofio Moon!- il suo tono non ammetteva repliche, ma quando la mora cercò di aprir bocca ella aggiunse -So che non sembra una serata allettante ma stai pur certa che il cibo è buonissimo e ci divertiremo! I piccoli sono adorabili!! C'è Tiffany che ha 4 anni e chiacchiera tantissimo con la sua bambola Stesy, Marcus ha 10 anni ed è un tipetto molto pestifero, sai, con i suoi poteri, che di giorno in giorno diventano sempre più forti, riesce a fare degli scherzetti assurdi! Melanie è una bimba di 6 anni che non spiccica una parola con nessuno, a parte con me, chissà come e perchè quella piccola mi ha presa in simpatia e qualcosa me la dice almeno.. Ad esempio, l'altro giorno, Kevin, uno dei gemelli Kansinton, di 8 anni gli ha nascosto i nastrini preferiti e lei si è nascosta per tutto il giorno, fino a quando non sono arrivata io per la mia solita visita giornaliera al Moon e lei mi è piombata tra le braccia in lacrime biascicando cosa le aveva fatto l'amichetto. Sono tutti bambini meravigliosi che si meritano una famiglia che li adotti ma ultimamente le adozioni vanno molto a rilento.. Poi c'è Sophie.. la mia peste preferita! E' una piccola Serpe di 9 anni, con un'intelligenza e furbizzia fuori dal comune. Appena la vedrai te ne innamorerai anche tu!-  gli occhi della Grifona, al sol nominare il nome della piccola, si illuminarono di gioia e amore.
-Una piccola Serpe?- chiese divertita la Corvonero.
-Sì! Se la intende benissimo con Draco!- rispose ormai felice e piena d'amore, quasi non si rese conto che aveva nominato il suo nome ad alta voce... -Cioè.. cioè con Malfoy!- cercò di riprendersi dopo aver chiamato per nome il ragazzo che tecnicamente doveva odiare o almeno contare per lei in egual modo di un qualsiasi altro studente della scuola.
-Malfoy?- Dorotea era stupita di sentire una cosa del genere.. Malfoy che se la intendeva con una bambinetta orfana di 9 anni? Non credeva possibile una cosa del genere, se non glielo avesse detto la Granger non c'avrebbe mai creduto.
-Ah, sì! Questa sera ci sarà anche lui alla cena all'Orfanotrofio, l'ha invitato Sophie. Ieri pomeriggio, sul tardi, i piccoli, insieme agli accompagnatori, sono stati a pattinare su di un laghetto che ho congelato con la magia. Io e Sophie siamo rimaste un po' di più, mentre gli altri dopo una quarantina di minuti se ne sono tornati all'istituto. Sulla strada del ritorno Sophie si è messa a correre e ha rischiato di cadere, ma all'ultimo istante Malfoy l'ha salvata, mi sono avvicinata immediatamente e ho sentito un pezzo della loro conversazione..- Hermione si fece più vicina all'amica, in modo tale da non dover alzare troppo la voce per informare la ragazza di quello di cui era venuta a conoscenza -A quanto pare la Serpe è innamorato di una che a quanto dice è, cito le sue parole, " intelligentissima, la più intelligente della scuola, gentile, caparbia, furba, leale, e bellissima. Ha dei morbidi boccoli che le arrivano al di sotto delle spalle, è alta e formosa, ha un viso delicato e la sua pelle è perfetta." chissà chi è questa fantomatica strega..- nell'informare l'amica Hermione tentò di non fargli vedere quanto fosse turbata da ciò.. 
 
La Caposcuola dei Grifondoro quella mattina, infatti, essendosi stranamente svegliata presto, decise di andare andare a sedersi alla base del suo albero preferito, nelle prossimità del Lago Nero, il Sonnimoscis, dove avrebbe continuato il romanzo che in quel momento l'aveva rapita "Una notte di mezz'estate", ma appena aprì la pagina a cui era arrivata la sua mente iniziò a viaggiare e chissà come tornò immediatamente al volto del giovane che ieri aveva salvato la sua protetta. 
 
-Draco..- aveva mormorato più di una volta il suo nome, facendolo portare via dalla fresca brezza invernale che si stava sempre di più attenuando, senza rendersene conto. 
 
Ogni parte di lui, ogni suo gesto, ogni sua parola era rimasta impressa nella mente della giovane.. 
Piano, piano, forse quella mattina era quasi arrivata a comprendere cosa provasse per quel nuovo Malfoy. 
 
-Hermione!- sentendosi chiamare dall'amica, la giovane, si rese conto di essersi persa nei propri pensieri; e questo la allarmò non poco. La Grifona sperò che la Cornovero non avesse capito cosa in realtà provasse per la Serpe, che a quanto pareva era innamorato di un'altra. 
 
Questa notizia l'aveva profondamente rattristata ed era sempre più decisa a scoprire chi fosse la fantomatica strega che era riuscita a conquistare il cuore del biondo. 
 
-Scusami, Tea. Stavo cercando di capire chi potrebbe mai essere la ragazza di cui si è innamorato Malfoy.- Hermione cercò di 
 
spostare l'attenzione dal suo strano comportamente a qualcosa di più interessante, come un segreto.. Cosa che tutti i Corvonero 
 
amavano. I segreti. Cioè che era ignoto per loro era puro oro. I Corvonero erano di natura curiosi e questo infatti li portava a sapere 
 
cose che altri non si sognavano nemmeno di sapere. 
 
-Tranquilla.. Sai, potremmo fare una lista nel pomeriggio. Che ne dici?- 
Dorotea sapeva perfettamente cosa stava tentando di fare l'amica. Si era resa conto di ciò che ella provava per il giovane Malfoy già 
 
da Settembre. 
Lei era sempre stata un'arguta osservatrice, ma quando si era resa conto che anche i sospetti che aveva verso Malfoy erano fondati, 
 
si stupì di sè stessa. Quei due geni, erano si due delle menti più brillanti dell'ultimo secolo ma era al con tempo così stupidi da non rendersi conto che il loro amore era ricambiato. Questa situazione dava sui nervi alla Sworth. Come si poteva essere così idioti da non rendersi conto che la persona che si cercava con gli occhi tutti i santi giorni, per tutte le stante ore e lezioni, ricambiava le proprie attenzioni?! Beh.. visto che non ci riuscivano da soli, Tea decise che avrebbe messo il suo zampino in quella storia. 
 
Malfoy e la Granger avevano affrontato innumerevoli difficoltà nelle loro giovani vite, e fino a quel momento non avevano mai avuto un periodo composto da sola felicità e serenità.. se lo meritavano, e lei li avrebbe aiuti.
 
-Beh.. nel pomeriggio non ho nulla da fare.. Ma sì, dai! Facciamo quattro chiacchiere tra ragazze, giù sulle rive del Lago.- rispose la mora, alzandosi da tavola.
-Non sarebbe meglio in camera mia? Almeno rimaniamo al caldo, faceva fresco quando sono uscita questa mattina, mi sono dovuta imbottire di lana e calcola che mi sono anche ritrovata addosso una coperta di lana verde che non avevo mai visto.. Forse l'avrò appellata senza rendermene conto quando ero in dormiveglia.. Perchè sì, come un genio, mi sono addormentata sulle rive del Lago questa mattina presto. E' un miracolo che io non sia diventata un ghiacciolo!- Hermione rise della sua sbadataggine, ma Tea rimase in silenzio, dopo aver annuito quasi impercettibilmente e essersi stampata in volto un bel sorriso. 
 
La Corvonero era quasi del tutto certa che quella coperta di lana verde che l'amica aveva trovato al suo risveglio, quella mattina, giù al Lago Nero, appartenesse al giovane Malfoy. 
 
Mentre le due ragazze si dirigevano verso la camera singola della Caposcuola Granger, la Sworth continuò a pensare a come si potesse essere cosi ciechi! Quei due erano innamorati l'uno dell'altra ma non si rendevano conto che i loro occhi si cercavano inevitabilmente ogni volta che si trovavano vicini..
 
Anche durante il pranzo Hermione non aveva fatto altro che fissare la tavolata delle Serpi, dove il rampollo purosangue che si era impossessato del suo cuore, senza neanche saperlo, stava mangiando solo soletto. Poi, quest'ultimo, ogni volta che udiva un qualsiasi rumore provenire da un'altro tavolo si girava all'istante solo per poterla vedere, anche solo di sfuggita. 
La Corvonero si era accorta di quello che stava accadendo.. ma era certa che se non ci avesse messo lei lo zampino quei due non avrebbero mai trovato il coraggio di confessarsi. 
 
Giunte nella stanza della Caposcuola dei Grifondoro la Smith si mise immediatamente comoda sull'enorme baldacchino adornato dai colori della casa alla quale la sua amica apparteneva. Hermione seguì immediatamente la sua amica sul suo caldo e soffice letto, ma il silenzio che si era protratto per tutto il tragitto dalla Sala Grande al dormitorio dei coraggiosi e puri di cuore le aveva seguite. 
 
-Insomma.. Hai detto che la ragazza di cui è innamorato Malfoy è: la più intelligente della scuola, gentile, caparbia, furba, leale, e bellissima. Ha dei morbidi boccoli che le arrivano al di sotto delle spalle, è alta e formosa, ha un viso delicato e la sua pelle è perfetta. 
 
Ho detto tutto?- chiese con un sorrisetto sornione sul volto la mora, rompendo quello strano silenzio che iniziava a darle fastidio. 
-No... mi sembra che tu abbia elencato tutta la sfilza di pregi che ha citato già la Serpe..- la riccia era un po' infastidito al sol pensar che il biondo si fosse innamorato di una tale ragazza.. da come la descriveva lui sembrava così perfetta. E conoscendo Malfoy non aveva assolutamente esagerato nel descrivere la sua amata...  Come poteva lei tenerle testa?
La Granger era sempre più demoralizzata e si poteva tranquillamente notarlo se solo la si guardava in faccia, ed infatti Dorotea l'aveva notato all'istante. 
- Io sono certa di sapere di chi stesse parlando.- disse con decisione la Corvonero.
-Davvero?!- chiese stupita la riccia - Dimmelo allora!- 
-No. Credo sia meglio che tu lo scopra da sola...- rispose con un sorrisetto sornione la mora. 
-Dorotea! Spero tu stia scherzando!- esclamò stupefatta l'altra. 
-No. Sono più che certa che lo scoprirai a breve... Non è così stupido da farsi sfuggire un'occasione come quella che gli si sta servendo su un piatto d'argento..- la sua affermazione sembrò ambigua agli occhi della Grifona ma la moretta era più che convinta delle sue parole. 
-Ma cosa dici? Dai! Dimmelo! Sono curiosa!- esclamò la riccia prendendole un braccio e strattonandola per cercare di convincerla a rivelarle ciò di cui ormai era del tutto certa. 
-Si, si, curiosa...- sul volto della mora comparve un sorrisetto sornione, come quello che utilizza qualcuno che la sa lunga..
-Si che lo sono!-
-Tu non sei curiosa.. O meglio, si lo sei, ma solo perchè tu vuoi lui e perciò, di conseguenza, vuoi sapere chi è la ragazza di cui lui si è innamorato.. - rispose schiettamente la Corvonero. 
-Ma cosa dici! Io vorrei Draco Malfoy secondo te?!- Hermione tentò di sembrare indignata e scandalizzata ma il suo volto la smentì immediatamente divenendo rosso come un pomodoro - Sei diventata matta!- 
-Sai perfettamente che ho ragione. E ti dico una cosa: Io sono tua amica! Se vuoi una mano ci sono. Ormai ho notato che la Serpe in questione è cambiata e da quando si sta impegnando per la sua amata a cambiare, ho capito che si merita il tuo amore. Ha fatto delle cose sbagliate, di questo ne siamo tutti convinti. Ma c'è da dire che è stato costretto per proteggere la propria famiglia.. come si può biasimarlo?!- 
-Sul fatto che è cambiato hai ragione, l'ho notato anch'io.- rispose pacatamente la riccia.
-E chissà perchè te ne sei accorta..- le frecciatine della morano erano sempre dirette al punto giusto. 
-Ma smettila!- Hermione fece l'offesa per al massimo 3 minuti perchè la Corvonero la convinse ad aprirsi con lei. 
-Hermione, guardami.- la ragazza dopo qualche secondo di titubanza guardò negli occhi verdi smeraldo la sua amica -Io osservo tutti in questa scuola ormai da anni, ti sei forse dimenticata che non ho tanti amici? Quando sei una persona cosi schietta e dici tutto quello che pensi di una persona in faccia non ti fai tanti amici..-
-Ma io invece la trovo una cosa fantastica! Certo... però insieme ad un po' di tatto...- 
-Ecco.. il tatto mi manca un po'.... Tutti pensano che io sia una che si diverte a dire cose cattive sugli altri.. ma io in realtà dico semplicemente quello che vedo. Ad esempio tu: Sei la ragazza più intelligente della scuola, e superi persino noi Corvonero, che tecnicamente siamo la culla dei saggi e dei più intelligenti e dediti allo studio, ma tu ci fai le scarpe! Ma quando si tratta di renderti conto di ciò che ti avviene sotto al naso diventi una rimbambita! Sei una bellissima ragazza, e molte delle ragazze della scuola ti  invidiano per questo, ma tu sei cosi cocciuta da nasconderti dietro la tua sciattagine!-
-Beh si... il tatto ti manca, ma mi fa piacere che tu mi abbia detto in faccia cosa pensi di me, anche se penso tu sia diventata cieca... io non sono bella..- le ultime parole dette dalla riccia vennero quasi mormorate dalle sue rosee labbra. 
-Non dire sciocchezze! Tu sei bella, intelligente e simpatica, è per questo che molti ragazzi ti vengono dietro, anche se non te ne rendi conto...-
-Ma cosa dici!- esclamò Hermione diventando tutta rossa in volto, poco prima di dare uno spintone scherzoso all'amica. 
-Dico la verità, come sempre.- affermò la Corvonero con tono serio e convinto. 
-Se lo dici tu..- la ragazza si era resa conto che era inutile star a combattere con quel mulo di Dorotea, era inutile. Secondo il suo 
 
parere lei aveva sempre ragione. 
 
Tra una chiacchiera e l'altra Hermione tentò in vano di carpire qualche informazione dalla sua amica, in merito a chi mai potesse essere la fatidica fissazione di Malfoy e come facesse lei ad essere così certa che la ragazza da lei designata fosse veramente la ragazza che il Principe delle Serpi lodava tanto, ma nulla. Dorotea non era una facile da far smuovere. Quando si metteva in testa qualcosa era impossibile farle cambiare idea. 
 
Il pomeriggio trascorse così velocemente che alle ragazze parve che il tempo fosse volato via.. Un'attimo prima erano in biblioteca tra i loro amati libri, l'attimo dopo dovevano correre nelle loro camere per preparasi per la cena di Natale giù all'orfanotrofio Moon. 
 
-Per fortuna che la Mcgranitt ci ha rilasciato immediatamente il permesso per farti uscire con me per la cena di questa sera. E' cosi gentile la nostra preside!- esclamò con felicità la Caposcuola.
-Herm.. me lo ha rilasciato perchè gliel'hai chiesto tu. Sei la sua preferita.. lo sanno tutti.- rispose con tono ovvio la Corvonero. 
-Non è vero!- 
-Sì che lo è. Sei la sua studentessa preferita. Gliel'ho anche sentito dire al terzo anno.- 
-Ah..- 
 
La strada che andava dall'ala adibita ai dormitori fino a quella dei cancelli che davano su Hogsmade era deserta e non si sentiva nessun rumore, a parte il veloce ticchettio dei tacchi delle due giovani. La riccia era vestita con uno splendido abito lungo verde smeraldo, senza spalline, con uno scollo a cuore, che si stringeva sulla vita ma che infine andava ad aprirsi in una meravigliosa gonna ne troppo ampia, ne troppo piatta ma che faceva risaltare le splendide gambe della ragazza con uno spacco sulla coscia sinistra, che però non risultava volgare su di lei. Questo meraviglioso abito le era stato regalato dall'amica Dorotea.
 -Visto che non mi entra, perchè non dovrei dartelo? E' sprecato nel mio armadio. Sai, credo che il professor Silente non ci sapesse fare con le taglie. E si, me l'ha regalato lui per un Natale. Visto che nessuno mi faceva regali a Natale lui si è sempre preso la briga di comprarmi qualcosa. Era una persona meravigliosa... - queste erano state le parole della giovane, nel momento in cui aveva mostrato alla Grifona cosa aveva da prestarle nell'armadio, visto che quest'ultima non aveva pensato di mettersi un vestito ma un semplice maglioncino e dei jeans.. ma la Corvonero gliel'aveva espressamente vietato. 
 
Invece, quest'ultima, era avvolta da un delicato vestito di seta color blu notte, con delle spalline finissime ed una fascia di swaroski sotto il seno. 
 
Il tutto ovviamente era stato rifinito con delle acconciature complesse che però all'occhio sembravano semplici e sobrie. 
 
Giunte finalmente fuori dal cancello di Hogwarts le ragazze si strinsero nei loro mantelli e si smaterializzarono direttamente davanti alla porta dell'Orfanotrofio Moon. 
 
-Busso io.- disse con decisione la Swoth. E senza aspettare un qualsiasi cenno di assenzo da parte dell'altra ella busso al grande portone. 
-Che ore sono?- chiese Hermione, preoccupata dal fatto che probabilmente erano in ritardo a causa di quelle stupide scarpe con il tacco che Tea le aveva infilato a forza. 
-Sono le 20,10.- 
-Siamo in ritardo di mezz'ora! Cavolo! Dovrò scusarmi con tutti per questo clamoroso ritardo!- la ragazza era quasi del tutto in panico -Tutto per colpa di queste stupide scarpe!- continuò, sbattendo i piedi per terra con forza.
-Hermione, sta calma! Continiti! Non farne un dramma!- 
 
Hermione, quasi come se fosse tornata in sè dopo un'incantesimo si ricompose e si sistemò il mantello. Nel momento in cui ella abbassò il capo per poter osservare se anche le scarpe erano pulite, come il cappotto, la porta si spalancò.
-Buonasera Signorine.- disse con voce sensuale il giovane avvenente. 
-Buonasera Malfoy.- rispose con tono pacato Tea.
 
Nel momento in cui la Granger riuscì a collegare il suo cervello al corpo e alla bocca anche lei riuscì a salutare con un semplice -Sera.- il ragazzo; e senza attendere oltre entrò con passo deciso nella struttura. 
 
Vicino al grande portone dell'istituto c'era l'appendi abiti di mogano che aveva dei pioli già occupati ma appena Hermione ne trovo uno libero si tolse il mantello e lo appese ordinatamente tra gli altri. 
 
-Granger..- sentì mormorare dal biondo, che intanto aveva fatto entrare anche la sua amica, che era rimasta sulla porta sbigottita dal comportamento della riccia.
-Malfoy?- il tono era quello che la Grifona utilizzava spesso per stuzzicarlo, per lanciargli una sfida.
Beh.. una sfida era in atto.. ma non quella del genere che pensava lei.. 
 
"Chissà chi dei due si dichiarerà per primo.. Spero la Serpe, gli ho anche fatto mettere un vestito del suo colore preferito.. Te l'ho servita su un piatto d'argento Malfoy.. non perdere quest'occasione" pensò Dorotea, togliendosi a sua volta il cappotto e appendendolo insieme agli altri. 
 
La scenetta che gli si poneva davanti era divertente: due idioti geniali che si scrutavano con un amore che nessuno dei due riusciva a cogliere, e lei che se li guardava immaginando come sarebbe stata la loro dichiarazione d'amore.. 
 
-Mmmh... questa non me la voglio perdere..- mormorò tra sè e sè la mora, seguendo i due che piano piano si stavano avviando verso la sala da pranzo imbandita, senza mai staccarsi gli occhi di dosso, ma rimanendo in un tacito silenzio che stava divenendo assordante. 
  
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